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RCF Classica

Author: Radio Ca' Foscari

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Description

La classica che non ti aspetti.
Ovvero: tutto quello che non hai mai avuto il coraggio di ascoltare!
Esplorazioni musicali dal Medio Evo ai giorni nostri,
guide all’ascolto, accostamenti inusitati, perle e rarità.

La grande musica è di tutti, che la si chiami “classica”, “colta”, “forte” o altre etichette più o meno sensate. È vero: richiede tempo, concentrazione, talvolta preparazione, ma ripaga tutti i (minimi) sforzi.
Ascoltare deve diventare un’azione attiva, come leggere, come osservare un dipinto, una statua, un’architettura: non facciamoci travolgere passivamente dalla musica, non usiamola come mero sottofondo; tentiamo invece di capire che cos’abbia da dirci e rimarremo colpiti dalla varietà e dalla ricchezza di concetti, idee, ispirazioni che se ne sprigioneranno.

Musica come espressione di sentimenti? Senza dubbio, ma non solo. Spesso la musica ha come oggetto una cosa sola: la musica stessa. Un linguaggio indipendente, che risponde a regole sue proprie, che si discosta da quello della parola. Un linguaggio fatto di proporzioni, di relazioni, di polarità tra tensioni e distensioni; gioco di forme, movimento di forme sonore. Movimento desunto direttamente dalla natura e dal corpo, dai battiti ritmici che – dal cuore, al respiro, al passo – scandiscono la vita. Scansione temporale, scrittura privilegiata del tempo, tempo riempito e sensualizzato, nei modi in cui ciascun compositore vede la propria relazione con esso, con il suo trascorrere, con la morte.

Musica: respiro delle statue. Forse:
silenzio delle immagini. Tu lingua ove le lingue
cessano. Tempo a picco sul corso
dei cuori che passano.

Così scrive Rilke in una poesia del 1918, condensando nei suoi versi incredibilmente pregni (la poesia non finisce qui) una intera visione della cosa misteriosa e affascinante che è la musica.
Musica, infine, come cultura: qualsiasi riferimento alla storia della cultura, delle arti, del pensiero, alla storia tout court che non tenga conto dell’espressione musicale, è una storia incompleta, parziale, fallace. La musica è una necessità dell’uomo, oltre che un mezzo privilegiato d’espressione del sé e dei tempi.

Voce, contenuti e regia: Mauro Masiero
42 Episodes
Reverse
In una città che non esiste più, un gruppo di amici poeti e musicisti si radunano in giardino per cantare insieme. Tra di loro, uno dei primissimi compositori di Lieder in Germania: Heinrich Albert.
Ne Il Barbiere di Siviglia Rossini traveste i suoi personaggi con la musica, prima ancora che con i costumi sartoriali. Scopriamo come prendendo come esempio il conte di Almaviva.
Per esempio: Il podcast della lezione-concerto sul Lamento d'Arianna a cura di Massimo Piani e Mauro Masiero, con l'interpretazione dal vivo dell'Ensemble Claudio Monteverdi, diretto da Massimo Piani.
Monteverdi, Orfeo

Monteverdi, Orfeo

2017-06-1929:45

Breve guida all'ascolto del primo capolavoro nella storia del teatro musicale
Avviciniamoci a questo capolavoro assoluto: una delle composizioni più belle e ricche di mistero nella Storia della Musica.
Lo smarrimento per la perdita dell'amore, la contrizione tragica, lacrimevole e dignitosa in uno dei testi più sofisticati che la Storia della musica conosca: la Sestina Lagrime d'amante al sepolcro dell'amata di Scipione Agnelli, messa in musica dal genio assoluto di Claudio Monteverdi. E così le lacrime di Glauco per la compianta Corinna si fanno suono e divengono altissimo monumento.
Inizia la nostra esplorazione del Sesto Libro di Madrigali di Claudio Monteverdi con il celebre e magnifico Lamento d'Arianna, ciclo di quattro madrigali a cinque voci su testo di Ottavio Rinuccini.
La seconda puntata dedicata al capolavoro sinfonico-corale di Johannes Brahms
Un Requiem laico, una profonda, intima e insieme universale, riflessione sull'esistenza, sulla morte. Errata corrige: nel corso della prima puntata si dice che il soprano solista canta nel primo movimento, il che è sbagliato: il soprano solista canta nel quinto. Ci scusiamo per la svista.
È il settembre del 1973 quando Augusto Pinochet, con un colpo di stato, instaura la sua dittatura militare in Cile. Due anni dopo, nel settembre del 1975, Frederic Rzewski termina la composizione di The People United Will Never Be Defeated, ciclo di 36 variazioni per pianoforte solo sul grande canto di lotta portato alla celebrità dagli Inti Illimani.
Avete presente quei motivi belli, ma così belli che vi si cacciano in testa e li si canticchia tra sé di continuo, lo sguardo trasognato?Oggi ne ascolteremo almeno tre, a opera di César Franck, un uomo le cui basette travalicarono il confine tra Belgio e Francia. Siamo a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento, tra saloni fumosi e immense cattedrali.Buon ascolto con Mauro per RCF Classica!
Gesualdo

Gesualdo

2016-10-1924:55

Viaggio nelle tenebre con le armonie impensabili del compositore più estremo del Rinascimento italiano
La prima di una serie di puntate dedicate ai Quartetti di Beethoven. Percorriamo insieme il primo dei tre Quartetti Rasumovsky (op. 59 n. 1) in cui Beethoven traspone lo stile eroico della Terza Sinfonia all'interno del quartetto d'archi.Il quartetto acquista nuova dimensione nello spazio sonoro e nel tempo, ampliati sino a confini allora inauditi.Un primo movimento con i suoi temi plastici, sorprese armoniche e formali, sviluppi drammatici e tesi. Uno scherzo aspro e beffardo che cresce su sé stesso, un Adagio elegiaco e mesto collegato a un finale vitale e spavaldo.Un ascolto emozionante.
Forse il meno noto dei 3 Quartetti Rasumovsky, ingiustamente. Lanciamoci nell’ascolto di un primo movimento ricco di contrasti, possente e introverso; la meditazione lirica e profonda del secondo movimento, il ragtime del terzo e il continuo gioco d’inganni del quarto, spiazzante.
Eccoci giunti al terzo e ultimo appuntamento della nostra mini serie dedicata ai 3 quartetti op. 59 di Ludwig van Beethoven, i cosiddetti “Rasumovsky“. Da una nebbia misteriosa e indistinta, puro splendore e vita esuberante; un mistero incantatorio, vero unicum in Beethoven; il recupero di un genere già obsoleto; il perpetuum mobile di un fugato anomalo. Questo, in breve, il terzo quartetto Rasumovsky: un ascolto emozionante.
Puntata ricca di poesia e di belle storie di maestri e passioni: esploriamo insieme il Concerto per violoncello e orchestra di Robert Schumann nell'esecuzione di Franco Rossi, che fu insegnante presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e storico violoncellista del Quartetto Italiano. Rossi suonava un violoncello Maggini (liutaio bresciano del primo Seicento) che appartiene oggi a Mario Brunello.
1874. Un pittore muore improvvisamente: Viktor Hartmann.L’amico compositore ne è sconvolto e ne immortala i dipinti (proprio quelli che vedete nella figura) con il suo linguaggio: quello dei suoni. Ma il compositore – Modest Petrovich Mussorgskij – è un vero genio naif: non è stato a scuola di composizione, ma la sua mente è affollata di potenti immagini sonore, che trasferisce con immediatezza, malinconia, senza eleganza in una partitura indimenticabile: i “Quadri di un’esposizione“.RCF Classica ve li propone così, nella loro versione originaria nuda e cruda, per pianoforte solo.
Canto del Destino

Canto del Destino

2016-05-1137:45

Facciamo brevemente ritorno a uno degli autori che più ci appassionano: Johannes Brahms, e scopriamo in che modo si è avvicinato alla poesia di Fridrich Hölderlin. Attenzione: puntata dal contenuto spirituale pericolosamente elevato. Si sconsiglia l’ascolto a chi soffre di vertigini.
Come preannuncia il titolo, non vogliamo fare gratuito smontaggio e partire a bomba a demolire questa figura, ma tentare di capire chi sia, che cosa faccia da dove nasca il suo successo. Inevitabile l'opinione di chi scrive e cura il programma, che però arriverà dopo una riflessione che tocca vari punti: che cos'è la "musica classica"? E quella contemporanea? Cosa significa ascoltare? Chi è e che cosa fa Allevi?Puntata imperdonabilmente chiacchierosa; abbiate pazienza.
Come affrontare l’ascolto di un tale macigno musicale come quella figura controversa di compositore che fu Anton Bruckner? La psiche difficile e sfaccettata di un uomo piccolo con un’enormità di musica dentro di sè ha prodotto, sul finire dell’Ottocento, nove sinfonie enormi, ostiche, all’apparenza impenetrabili e – secondo la vulgata – indegne d’essere augurate al proprio peggior nemico. Ma sarà davvero così? Tentiamo sfondare questo muro sonoro apparentemente invalicabile servendoci di uno dei suoi capolavori sinfonici: la Settima Sinfonia.
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