DiscoverA qualcuno piace leggere
A qualcuno piace leggere
Claim Ownership

A qualcuno piace leggere

Author: Marco Palagi

Subscribed: 1Played: 27
Share

Description

Letture di brani o poesie di autori internazionali a cura di Marco Palagi.
145 Episodes
Reverse
Incipit da "Oliver Loving" di Stefan Merrill BlockNeri Pozza EditoreMusic from https://www.storyblocks.com/audio/stock/sky-meditation-acoustic-guitar-version-346768685.html
Incipit da "Addio alle armi" di Ernest HemingwayComposto febbrilmente tra il 1928 e il 1929, "Addio alle armi" è la storia di amore e guerra che Hemingway aveva sempre meditato di scrivere ispirandosi alle sue esperienze del 1918 sul fronte italiano, e in particolare alla ferita riportata a Fossalta e alla passione per l'infermiera Agnes von Kurowsky. I temi della guerra, dell'amore e della morte, che per diversi aspetti sono alla base di tutta l'opera di Hemingway, trovano in questo romanzo uno spazio e un'articolazione particolari. È la vicenda stessa a stimolare emozioni e sentimenti collegati agli incanti, ma anche alle estreme precarietà dell'esistenza, alla rivolta contro la violenza e il sangue ingiustamente versato. La diserzione del giovane ufficiale americano durante la ritirata di Caporetto si rivela, col ricongiungimento tra il protagonista e la donna della quale è innamorato, una decisa condanna di quanto di inumano appartiene alla guerra. Ma anche l'amore, in questa vicenda segnata da una tragica sconfitta della felicità, rimane un'aspirazione che l'uomo insegue disperatamente, prigioniero di forze misteriose contro le quali sembra inutile lottare.
Incipit da "Il buio oltre la siepe" di Harper LeeIn una sonnolenta cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti l'avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. Questo, in poche righe, l'episodio centrale di un romanzo che da quando è stato pubblicato, oltre cinquant'anni fa, non ha più smesso di appassionare non soltanto i lettori degli Stati Uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo dove è stato tradotto. Non si esagera dicendo che non c'è americano che non l'abbia letto da bambino o da adolescente e che non l'abbia consigliato a figli e nipoti. Eppure non è un libro per ragazzi, ma un affresco colorito e divertente della vita nel Sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi famiglie dell'Ottocento, della white trash, i "bianchi poveri" abbrutiti e alcolizzati; e anche, purtroppo, delle sentenze sommarie di giurie razziste e degli ultimi linciaggi americani della storia. Quale il segreto della forza di questo libro? La sua voce narrante, che è quella della piccola Scout, la figlia di Atticus, una Huckleberry Finn in salopette (dire "in gonnella" sarebbe inesatto, perché Scout è una maschiaccia impertinente e odia vestirsi da donna) che, ora sola ora in compagnia del fratello maggiore e del loro amico più caro (ispirato all'autrice dal suo amico d'infanzia Truman Capote), ci racconta la storia di Maycomb, Alabama, della propria famiglia, delle pettegole signore della buona società che vorrebbero farla diventare una di loro, di bianchi e neri per lei tutti uguali, e della vana battaglia paterna per salvare la vita di un innocente.
Incipit da "1984" di George OrwellL'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.
Cosa farei io se dovessi dire a mio figlio di uscire dalla sua camera in trenta secondi prendendo un solo giocattolo col rischio di non tornare indietro mai?Cosa farei io se fossi costretta a vivere per quindici anni in un campo profughi senza un bagno? Diventerai una persona triste o violenta?Cosa farei io se domani mattina mi svegliassi con un carro armato che ha invaso il mio paese in giardino, da cui esce un soldato che spara a vista su tutti gli uomini della via? Avrei la forza di chiedermi quali sono le ragioni dell'altro?Cosa farei io se l'unico modo per scappare fosse salire su un gommone con mio figlio neonato, rischiando di morire e di farlo morire?All'arrivo, cosa mi aspetterei? Rifiuto, repulsione o accoglienza?Cosa farei io se sentissi per ore, per giorni il pianto di un bambino che ha fame senza poterlo sfamare?È questo che mi domando ogni volta, ogni singola volta che sto per incominciare a trasformare una storia che ho ascoltato in parole. Estratto dal monologo della scrittrice Francesca Mannocchi a Più libri più liberi 2022Music from: https://bit.ly/3szBuxd
Lettura da "Donna" di Mia Martini Donne piccole come stellec'è qualcuno le vuole belledonna solo per qualche giornopoi ti trattano come un porno.Donne piccole e violentatemolte quelle delle borgatema quegli uomini sono duriquelli godono come muli.Donna come l'acqua di marechi si bagna vuole anche il solechi la vuole per una nottec'è chi invece la prende a botte.Donna come un mazzo di fioriquando è sola ti fanno fuoridonna cosa succederàquando a casa non tornerà.Donna fatti saltare addossoin quella strada nessuno passadonna fatti legare al paloe le tue mani ti fanno male.Donna che non sente dolorequando il freddo gli arriva al cuorequello ormai non ha più tempoe se n'è andato soffiando il vento.Donna come l'acqua di marechi si bagna vuole anche il solechi la vuole per una nottec'è chi invece la prende a botte.Donna come un mazzo di fioriquando è sola ti fanno fuoridonna cosa succederàquando a casa non torneràMusic from: https://bit.ly/3QP4etE
Estratto da "Libra" di Don Delillo.Traduzione di Massimo BocchiolaEinaudiMusic from https://bit.ly/3OxiVSg
Racconto "Una passeggiata lunga una vita" di Kurt Vonnegut tratto da "Benvenuta nella gabbia delle scimmie".Bompiani editoreMusic from: https://bit.ly/3rfwkFt
Estratto dal racconto "Credenti" di Charles BaxterRaccolta di racconti "Credenti" - Mattioli 1885Traduzione di Francesca Cosi e Alessandra Repossi
Racconto “Autoritratto da vecchio” di Richard Brautigan da “102 racconti zen” Traduzione di Alessandra di Luzio Einaudi
"Vuoi amare?""Vuoi essere amata?"Estratto da "Il fucile da caccia" di Inoue YasushiMusic from https://bit.ly/3O01WIn
Durante il primo atto dell'Opera, Matilde pensò col più schietto ardore di passione all'uomo che amava; ma al secondo atto una massima amorosa cantata, bisogna dirlo, su di una melodia degna di Cimarosa, le andò in fondo al cuore. L'eroina dell'opera diceva: «Debbo punirmi di amarlo troppo!» Appena ebbe sentito quel canto sublime, tutto il mondo sparve agli occhi di Matilde. Le parlavano, non rispondeva; la madre la rimproverava, Matilde riusciva appena a guardarla. La sua estasi giunse a uno stato di esaltazione e di passione paragonabile ai più violenti dei moti che da qualche giorno agitavano Giuliano per lei. La melodia divinamente bella su cui era cantata la massima che rispondeva così singolarmente alla sua condizione, la perseguitava, in tutti i momenti in cui non pensava direttamente a Giuliano. Grazie al suo senso musicale, per tutta quella sera fu com'era sempre Luisa Renal quando pensava a Giuliano. L'amore cerebrale ha certo più spirito che l'amore vero, ma ha solo alcuni momenti d'entusiasmo; conosce troppo sé medesimo, si giudica continuamente; lungi dal liberarci dal pensiero, non è esso stesso costruito d'altro che di pensieri. (cap. XLIX; 1929) Music from: https://bit.ly/3kyZT1b
Una canzone per teNon te l'aspettavi ehInvece eccola quaCome mi è venutaE chi lo saLe mie canzoni nascono da soleVengono fuori già con le paroleUna canzone per teE non ci credi, eh?Sorridi e abbassi gli occhi un istanteE dici, "Non credo d'essere così importante"Ma dici una bugiaInfatti scappi viaUna canzone per teCome non è vero sei teMa tu non ti ci riconosci neancheE lei è troppo chiara e tu sei già troppo grandeE io continuo a parlare di teMa chissà pure perchéMa le canzoniSon come i fioriNascon da sole, sono come i sogniE a noi non resta che scriverle in frettaPerché poi svanisconoE non si ricordano piùMusic from https://bit.ly/3CP5dE6
che poi durante l'ultimo brindisimentre alzo il calice e guardo negli occhi le persone che mi sono scelto,qualcosina a me, in silenzio,me la auguromi auguro di sapermi tenere queste persone di essere quello che loroconsiderano'sorriso'di esserci quando le loro lacrimechiederanno spalle mi auguro di avere sempre la forza di poter lottare per e con loromi auguro di non mollare, di resistere di saper stringere i dentima non per questo smettere di baciaremi auguro di non perdermi di vista, di vivermi a pieno di vivere attentoe di saper cogliere il tempo di insistere e il tempo di mollare la presa mi auguro di essere sorridente di non prendermi troppo sul serioma di prendere seriamente il gioco, la leggerezza,mi auguro di non far pesare le mie guerre agli altrie di saper scegliere con cura la persona con cui non lottare maicon cui non essere timido con cui condividere l'unico posto letto in più che homi auguro di sentirmi uomo mentre piangodi prendermi cura del bambino che mi vive dentro mi auguro di non trascurarmi quest'annodi trovare tempo per i libri e per il cinema per la poesia,per i parchi e per le albe per le gallerie d'arte e per le cene fuorie poi non mi auguro chissà cosa a me basti tuquesto spumante questa musica sapere che la vita è eternache il mondo è immenso e che io e te ci siamo trovati. [Gio Evan]music from https://bit.ly/3CvwyuI
Se avess’io levità di una fanciullainvece di codesto, torturato,pesantissimo cuore e conoscessila purezza delle acque come fossientro raccolta in miti-sacrifici,spoglierei questa insipida memoriaper immergermi in te, fatto mio uomo.Io ti debbo i racconti più fruttuosidella mia terra che non dà mai spigae ti debbo parole come l’apedeve miele al suo fiore. Perché t’amocaro, da sempre, prima dell’infernoprima del paradiso, prima ancorache io fossi buttata nell’argilladel mio pavido corpo. Amore mioquanto pesante è adducerti il miocarro che io guido nel giorno dell’arsuraalle tue mille bocche di ristoro!Music from: https://bit.ly/3hcunVc
Mi dispiaceper quelli che manco ci provanoche non sfidano mai se stessiper quelli che non si buttanoper paura di rovinarsi il vestito nuovoper paura di sbucciarsi la gamba, il cuore,per paura di soffrirci un po'mi dispiaceper quelli che non fanno pazzieper quelli che non partonoche non viaggianoche non beccano mai la pioggia in testami dispiace per loroche se ne restano lìcon le mani in tascaa ripetersi ogni giorno,ad aspettare il pulman della loro vitaquello che finito il giro del quartieretorna in piazzami dispiace per quelliche non ci sono maiche non si prendono tempo per loroper gli amiciper la mammami dispiace per chi dimenticami dispiace per gli accidiosimi dispiace per chi è espertodella vita degli altrima non sa niente della sua,per chi giudica le valigie di chi partementre luinon parte maimi dispiace per quelli che dicono sempre"ti amo da morire"e poimanco sanno viverti.[Gio Evan]Music from https://bit.ly/3CXj0b7
E quando ti hanno delusa tu non hai imprecato contro il cieloNon hai maledetto il sole, non hai fatto sgambetti alla lunaNon hai rinviato i tramontiE quando ti hanno tradita tu non hai mosso un urloNon hai dannato il vino, non hai scritto parolacce sopra i muriNon hai spaccato nessun vetroE quando ti hanno ferita non hai chiamato nessuno di notteNon hai perso dalla sacca bucata nessuna moneta d'oroTi sei tenuta tutto dentroSperando che lentamente la tenebradimenticasse di te e i cuscini della tua notteE quando ti hanno uccisa tu non hai fatto sapere a nessunoIl nome del tuo killerHai nascosto le sue prove con le tue lacrimePerché fin troppo bene sai che ad odiare chi odiaSi perde solo la meraviglia dell'amore proprioAmica mia, quanto sei forteQuanto sei resistente, amica miaCome le rocce e come il pane di ieriQuanto sei formidabile, amica miaQuanto sai vivere beneDovresti sentirtelo dire più spessoMusic from https://bit.ly/3S9F8Vd
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di sé stessa.
Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi.
E sebbene stiano con voi, non vi appartengono.Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri.
Perché essi hanno i propri pensieri.Potete offrire dimora ai loro corpi,
ma non alle loro anime.
Perché le loro anime abitano la casa del domani,
che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.Potete sforzarvi di essere simili a loro,
ma non cercare di renderli simili a voi.
Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati.
L’Arciere vede il bersaglio sul percorso dell’infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane.Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell’Arciere.
Poiché così come ama la freccia che scocca, così Egli ama anche l’arco che sta saldo.Music from: https://bit.ly/3Rx6kww
"Insisti" di gio evan

"Insisti" di gio evan

2022-09-1202:04

insistise credi sia il tuo posto giusto,resisti se trovi tratte di temporali,stringi i dentise serve a combattere il freddo,rannicchiati su te stessase piovono colpise devi cadere, cadigoditi i tuoi momenti di crolloin fondo non è altroche un'occasione di riposoe ripartiappena sei carica di fiato,togliti il peso della polvere dai vestitie ripartiriconosci chi è predisposto ad andaree lascialo andare,non chiuderti in te stessaperché vedrai arrivare anchepersone che non se ne andranno mainon chiedere nullaregala ciò che amiprenditi cura della vitae la vita ricambierà,trova tempo per ringraziarese non c'è, inventalo,il tempo del grazie ci risparmia i colpi di graziagioca con l'imprevedibilesii una sorpresa,prenditi cura della tua fantasia,tieni i piedi per terrama il cuore gettalo al ventovedrai che il cielosaprà direzionarlo sempredalla parte giusta.Music from https://bit.ly/3qyBLeU
...il motivo per cui non voglio più muovermi sono i suoi occhi. Castano chiaro come cioccolata, sono socchiusi, al loro interno una scintilla nel profondo che mi entra dentro come un coltello di luce, nel cuore e nella mente e nell'anima, una luce che splende in eterno i suoi occhi sorridono e ridono e cantano e danzano e sono le cose più belle che abbia mai visto e mi fanno credere che la vita non sia quella montagna di merda fumante che penso che sia, che so che è, sono così belli, così belli, così belli, non voglio muovermi mai più...Music from https://bit.ly/3ScfAYI
loading
Comments 
Download from Google Play
Download from App Store