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Ipertèsti

Author: La Civiltà Cattolica

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Ipertèsti è un podcast de La Civiltà Cattolica dedicato alla riflessione sociale, politica, teologica, scientifica e filosofica, e a personaggi di particolare rilievo. Il podcast è a cura di Gianni Augello
106 Episodes
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L’arte è considerata uno specchio delle condizioni sociali, politiche ed economiche di un'epoca. Attraverso le loro opere, gli artisti hanno da sempre contribuito ad alimentare il dibattito attorno a determinati argomenti. Ma le loro opere possono rappresentare ancora uno stimolo per una riflessione sulle tematiche di oggi? I grandi artisti riescono ad offrire nuove prospettive sull’attualità? A questo tema è dedicata “Arte, tra passato e presente”, una miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».In dieci episodi viaggeremo tra le opere di alcuni dei più grandi artisti della storia passata e contemporanea, cercando di capire come il loro contributo possa ispirare il nostro modo di vedere il mondo. Dal 2 maggio, su Spreaker e su tutte le altre piattaforme di podcast.
Nel 2015, la Santa Sede ha annunciato un accordo globale con «lo Stato di Palestina». Nello stesso anno, il presidente Abu Mazen ha fatto visita a Papa Francesco, ricevuto come capo di Stato. Alcuni hanno gioito con i palestinesi, altri hanno espresso preoccupazione per le conseguenze sulle relazioni con Israele, con cui la Santa Sede nel 1994 ha firmato un accordo che stabilisce le relazioni diplomatiche. Ma come si è sviluppata la posizione della Chiesa sul conflitto israelo-palestinese? A questo tema è dedicato il settimo ed ultimo episodio di “Israele e Palestina. Le radici del conflitto” una miniserie di Ipertesti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore: David Neuhaus S.I.Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
Con la Risoluzione 181, nel 1947 le Nazioni unite approvarono la divisione della Palestina in due Stati: uno ebraico e l’altro arabo-palestinese. Al momento della ripartizione individuata dalla risoluzione, che però rimase solo sulla carta, la popolazione della Palestina era di circa 1.845.000 residenti, di cui il 67% arabi e il restante 33% ebrei, mentre i confini proposti per i due Stati accordavano il 61% del territorio della Palestina allo Stato ebraico e il restante 35% agli arabi. Ma come si arrivò alla proposta di spartizione, perché il piano non venne mai attuato e rappresenta ancora una soluzione plausibile per il conflitto in corso? A queste domande è dedicato il sesto episodio di “Israele e Palestina. Le radici del conflitto” una miniserie di Ipertesti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore: David Neuhaus S.I.Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
La "Notte del destino" è uno dei momenti forti della vita di Gerusalemme. Centinaia di migliaia di musulmani accorrono da ogni parte della Palestina e di Israele all’Haram al-Sharif, un ampio complesso nella Città vecchia, per celebrare la notte che commemora la prima rivelazione del Corano a Maometto. Nel 2021, però, questa ricorrenza è stata segnata da violenti scontri che hanno travolto gran parte di Israele e della Palestina. Agli eventi che hanno riacceso le tensioni in terra santa è dedicato il quinto episodio di “Israele e Palestina. Le radici del conflitto” una miniserie di Ipertesti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore: David Neuhaus S.I.Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
Sebbene all’inizio il sionismo l’avesse messa ai margini del progetto di uno stato ebraico, oggi Gerusalemme gioca un ruolo cruciale per il raggiungimento della pace in questi territori. Per tre grandi religioni, alle quali fanno riferimento circa tre miliardi di persone nel mondo, è considerata una città sacra ed è per questo che quello che avviene in questa città ha ripercussioni internazionali. Alle vicende storiche che hanno interessato Gerusalemme e al suo ruolo nel conflitto israelo-palestinese è dedicato il quarto episodio di “Israele e Palestina. Le radici del conflitto” una miniserie di Ipertesti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore: Giovanni Sale S.I. Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
Nel 1987, un attentato del Jihad islamico causò la morte di un colono israeliano e la risposta di Israele fece 4 morti e nove feriti. Questi eventi scatenarono una ribellione palestinese portata avanti soltanto con sassi e bottiglie molotov. Per questo motivo fu chiamata dalla stampa filopalestinese la "rivolta delle pietre". Era l’8 dicembre, data in cui scoppiò la prima Intifada.In quegli stessi giorni nasceva ufficialmente Hamas, che fino ad allora aveva rappresentato la branca palestinese del variegato mondo dei Fratelli Musulmani. Agli eventi che portarono all'Intifada e alla nascita di Hamas è dedicato il terzo episodio di “Israele e Palestina. Le radici del conflitto” una miniserie di Ipertesti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore: Giovanni Sale S.I. Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
Il 5 giugno del 1967, con un attacco a sorpresa, i caccia israeliani colpirono a terra gran parte dell’aviazione da guerra egiziana siriana e giordana. Un blitz aereo che diede inizio a quella che passerà alla storia come la Guerra dei sei giorni, con cui Israele aumenterà di tre volte e mezzo l’estensione del proprio Paese, provocando una nuova ondata di profughi palestinesi.Alla seconda guerra arabo-israeliana che cambiò per sempre la storia moderna del Medio Oriente è dedicato il secondo episodio di “Israele e Palestina. Le radici del conflitto” una miniserie di Ipertesti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore: Giovanni Sale S.I. Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
Gli attentati di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno e la risposta militare israeliana nella Striscia di Gaza hanno drammaticamente risvegliato il conflitto israelo-palestinese, riportando gli scontri e le violenze a livelli che non si vedevano da tempo. Le radici di quello che rappresenta uno dei più complessi conflitti di tutto il Medio Oriente, se non del mondo intero, infatti, affondano già nella prima metà del 900 e le ferite mai rimarginate delle guerre combattute su questi territori rendono ancora oggi difficile il raggiungimento di una pace duratura. Per comprendere la genesi di questo conflitto, però, è necessario partire da dove tutto è iniziato, ovvero da ciò che scatenò la prima guerra arabo-israeliana. A questo tema è dedicato il primo episodio di “Israele e Palestina. Le radici del conflitto” una miniserie di Ipertesti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore: Giovanni Sale S.I. Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
Gli attentati di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno e la risposta militare israeliana nella Striscia di Gaza hanno drammaticamente risvegliato il conflitto israelo-palestinese, riportando gli scontri e le violenze a livelli che non si vedevano da tempo. Le radici di quello che rappresenta uno dei più complessi conflitti di tutto il Medio Oriente, se non del mondo intero, infatti, affondano già nella prima metà del 900 e le ferite mai rimarginate delle guerre combattute su questi territori rendono ancora oggi difficile il raggiungimento di una pace duratura. Ai passaggi storici fondamentali che hanno anticipato l’attuale scontro armato è dedicato “Israele e Palestina. Le radici del conflitto” una nuova miniserie di Ipertesti, il podcast de «La Civiltà Cattolica». In sette episodi ripercorreremo le vicende che hanno interessato questa terra martoriata dalle violenze negli ultimi decenni, dalla prima guerra arabo-israeliana ai recenti scontri del 2021, che hanno anticipato l’ennesimo conflitto tra Israele e Hamas tutt’ora in corso.
Secondo alcuni studiosi, Facebook è già oggi il più grande cimitero “digitale” che vi sia al mondo. Al contrario di altri social network, infatti, permette di creare profili commemorativi di persone defunte. Un fenomeno che, insieme ad altre iniziative realizzate da alcune startup, sta cambiando la relazione con la morte, a tal punto che molti operatori vedono nei servizi funerari digitali il business del futuro.Come cambia in questo contesto l’elaborazione del lutto e quali conseguenze psicologiche, affettive e soprattutto educative presentano queste nuove opportunità? A queste domande è dedicato il quarto ed ultimo episodio di “Intelligenze artificiali e persona umana”, la nuova miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore: Giovanni Cucci S.I. Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
Pochi anni fa, uno dei primi robot domestici fu messo fuori commercio per i debiti accumulati dalla casa produttrice. L’ultimo messaggio lasciato dal robot fece commuovere gli utenti in un modo inaspettato, confermando quel che molti esperti studiano già da tempo, ovvero la relazione tra uomo e robot.Grazie allo sviluppo delle intelligenze artificiali, le opportunità in questo ambito sono tante, dal sostegno agli anziani fino al supporto terapeutico. Ma quali sono i rischi di questo inedito scenario? A questa domanda è dedicato il terzo episodio di “Intelligenze artificiali e persona umana”, la nuova miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore: Giovanni Cucci S.I. Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
Nell’episodio precedente abbiamo parlato di come le intelligenze artificiali stiano rivoluzionando non solo il mondo dell’informatica, ma soprattutto la vita di ogni giorno. Abbiamo approfondito le possibilità che offrono queste nuove tecnologie e i rischi che comportano.Ma qual è l’impatto degli algoritmi sulla società odierna e quali sono le implicazioni sociali per il futuro? A queste domande è dedicato il secondo episodio di “Intelligenze artificiali e persona umana”, la nuova miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autori: Giovanni Cucci S.I., Antonio Spadaro S.I., Paul Twomey, p. Paolo Benanti Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
Nel dicembre del 2022, la startup californiana OpenAI ha aperto un nuovo capitolo nella storia della tecnologia e, secondo alcuni, anche in quella dell’umanità, presentando un “grande modello linguistico” alimentato da una “intelligenza artificiale”, chiamato ChatGPT. Per l’Economist si è trattato di un caso senza precedenti: in soli due mesi il numero di utenti della nuova applicazione ha superato i 100 milioni, quando Facebook, per raggiungere lo stesso risultato, ci ha impiegato quattro anni e mezzo. Il successo di ChatGPT, tuttavia, è solo la punta dell’iceberg di una rivoluzione informatica e tecnologica che sta rimodellando per intero l’economia e la società. E sebbene siano tanti i benefici delle IA, non mancano i rischi dovuti agli abusi, tanto che da più parti se ne chiede una immediata regolamentazione a livello globale. Ma cosa sono le intelligenze artificiali, perché è più corretto indicarle al plurale e per quale motivo alcune vengono definite “generative”? A queste domande è dedicato il primo episodio di “Intelligenze artificiali e persona umana”, la nuova miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autori: Ferenc Patsch S.I., Antonio Spadaro S.I., Paul Twomey, p. Paolo Benanti Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
Con ogni probabilità, la nostra epoca sarà ricordata come quella della nascita delle intelligenze artificiali. Tutti i segnali provenienti dai recenti sviluppi tecnologici in questo campo, infatti, ci dicono che quella che stiamo vivendo non è altro che la fase iniziale di una rivoluzione informatica e tecnologica che ha lanciato l’intelligenza delle macchine. Di recente siamo stati costretti a imparare alcuni termini nuovi, come "algoritmo", "apprendimento automatico" o "modelli linguistici di grandi dimensioni", ma non è tutto. Le nuove tecnologie stanno già trasformando le nostre vite in diversi settori, dalla sanità all’industria, dall’informazione al commercio, ma gli esperti sostengono che le intelligenze artificiali abbiano in serbo altre incredibili potenzialità. Molti si chiedono cosa ci riserverà il futuro in questo senso e si parla sempre più spesso non solo di benefici, ma anche dei pericoli: come la dipendenza, la disinformazione, la polarizzazione e la censura. Ma non c’è solo questo. Le intelligenze artificiali vengono utilizzate per compiere truffe e trovano impiego anche nei conflitti tutt’ora in corso. Ed è per questo che da più parti se ne chiede un’attenta regolamentazione. Ma cosa sono le intelligenze artificiali? Per quale motivo ultimamente vengono definite “generative”? Qual’è l’impatto sociale di queste nuove tecnologie e quali sono i rischi? A queste domande è dedicata “Intelligenze artificiali e persona umana”, la nuova miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica». In quattro episodi esploreremo le ragioni dell’enorme interesse suscitato dai recenti impieghi delle intelligenze artificiali, indagheremo sull’impatto che stanno avendo gli algoritmi sulla società, ci chiederemo come cambierà la relazione tra uomo e macchina e infine parleremo anche della morte nell’epoca del digitale.Autori: Ferenc Patsch S.I., Antonio Spadaro S.I., Paul Twomey, p. Paolo Benanti Sviluppo e realizzazione: Gianni Augello
È l’ultima tra le virtù cardinali, non per ordine di importanza, ma perché va a toccare la dimensione intima dell’essere umano, a differenza delle altre virtù che riguardano il bene comune. Ma proprio per questo è indispensabile per l’agire virtuoso, che ha come condizione la rettitudine della persona.Alla temperanza e alle sue molteplici sfumature è dedicato il quinto e ultimo episodio di “Le virtù cardinali, dalla crisi alla riscoperta”, una miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore Giovanni Cucci S.I.Sviluppo e realizzazione Gianni Augello.
Può essere considerata erroneamente una capacità negativa, spesso viene confusa con la sola prestanza fisica o addirittura con un’atteggiamento violento, eppure è una virtù indispensabile tanto che senza di essa diventa impossibile attuare non solo la giustizia e la vita civile, ma anche le scelte ordinarie.Alla fortezza, alle sue caratteristiche e alle sue molteplici virtù che ne derivano è dedicato il quarto episodio di “Le virtù cardinali, dalla crisi alla riscoperta”, una miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore Giovanni Cucci S.I.Sviluppo e realizzazione Gianni Augello.
Tra le virtù cardinali è di fatto l’unica che attualmente risulta essere oggetto di indagine da parte della riflessione filosofica, considerata però soprattutto nella sua dimensione politica, precludendo il legame stretto che essa aveva con le altre virtù. Una ricchezza e complessità di prospettive che invece era ben nota agli antichi.Nella classificazione delle virtù cardinali, la giustizia viene subito dopo la prudenza, poiché insieme a quest'ultima ha il compito di mettere l’uomo in rapporto con il bene. Tuttavia nella più recente trattazione di questa virtù sono presenti problematiche che rischiano persino di erodere le odierne istituzioni democratiche.Alla giustizia, alle sue caratteristiche e agli studi più recenti è dedicato il terzo episodio di “Le virtù cardinali, dalla crisi alla riscoperta”, una miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore Giovanni Cucci S.I.Sviluppo e realizzazione Gianni Augello.
Nell’immaginario odierno è associata ad un procedere lento, ad una indecisione di fondo per evitare rischi o, peggio ancora, ad una forma di viltà che impedisce di prendere una posizione. Per gli antichi, invece, era considerata la virtù più bella e guida di tutte le altre, perché consente di riconoscere l’obiettivo fondamentale della vita e individua i mezzi per poterlo raggiungere. La prudenza, tuttavia, oggi sembra una virtù scomparsa e come per le altre virtù cardinali, il trattato di san Tommaso rimane ancora oggi il più completo e articolato che sia mai stato scritto su questo tema. Ma cos'è la prudenza e quali sono le ragioni che hanno portato nel tempo ad una sua minore trattazione, anche in sede teologica, di questa virtù decisiva della vita morale? A queste domande è dedicato il secondo episodio di “Le virtù cardinali, dalla crisi alla riscoperta”, una miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore Giovanni Cucci S.I.Sviluppo e realizzazione Gianni Augello.
Prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. Rispetto ai sette vizi capitali (vedi la serie precedente dal titolo "I vizi capitali sono ancora attuali?"), il tema delle virtù cardinali non sembra suscitare lo stesso interesse in sede pubblicistica. Ad oggi, la trattazione più ampia è ancora quella di san Tommaso, mentre le pubblicazioni in lingua italiana si contano sulle dita di una mano. Tuttavia dal secondo dopoguerra è tornato ad essere un tema di studio a partire dalla filosofia anglosassone, riportando l’etica delle virtù nuovamente oggetto di trattazione da parte della filosofia contemporanea.Ma cosa sono le virtù e perché sono considerate la fonte del comportamento che consente di riconoscere e attuare il bene? A questo tema è dedicato il primo episodio di “Le virtù cardinali, dalla crisi alla riscoperta”, una miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».Autore Giovanni Cucci S.I.Sviluppo e realizzazione Gianni Augello.
Fanno meno notizia dei vizi, tuttavia sono ancora considerati i pilastri della vita buona. Prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. Se verso i sette vizi capitali c’è stato un crescente interesse in sede pubblicistica e in diversi settori, dalle scienze umane alla spiritualità, lo stesso non si può dire delle quattro virtù cardinali.Ad oggi, la trattazione più ampia è ancora quella di san Tommaso, mentre le pubblicazioni in lingua italiana si contano sulle dita di una mano. Tuttavia dal secondo dopoguerra è tornato ad essere un tema di studio da parte della filosofia contemporanea. Ma cosa sono le virtù e perché sono considerate la fonte del comportamento che consente di riconoscere e attuare il bene? A questo tema è dedicato il primo episodio di “Le virtù cardinali, dalla crisi alla riscoperta”, una miniserie di Ipertèsti, il podcast de «La Civiltà Cattolica».In cinque episodi indagheremo sulle ragioni di questo rinnovato interesse verso questo tema. Poi, in quattro puntate monografiche, parleremo delle singole virtù cardinali, a partire dalle fonti, passando per l’immaginario odierno e descrivendo le caratteristiche peculiari di ciascuna.Autore Giovanni Cucci S.I.Sviluppo e realizzazione Gianni Augello.
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