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Pausa Pranzo
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Pausa Pranzo

Author: matteo albertini

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Description

Vi faccio compagnia in pausa pranzo parlando di coseEeeEeEEe!!

(o almeno ci provo)

parliamo di attualità, di pensieri, di cose che succedono.

a pranzo mi sento sempre solo in ufficio o in macchina, quindi fatemi compagnia ascoltando il podcast, così siamo meno soli tutti quanti: vi ho visti con le cuffie al bar, sulla panchina del parco, appoggiati a un muro in centro, soli come me nel momento di tregua dalla guerra quotidiana in ufficio!
17 Episodes
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in questi giorni si parla tanto del tema, non potevo non affrontarlo anche io, da un punto di vista da "insider"
Se non vuoi creare delle onde sii mediocresii normale e conformativestiti come gli altri, cammina come gli altri, agisci come gli altrie vai dove vanno gli altri pensa come pensano gli altri, fai quello che fanno, e quando avrai neutralizzato la tua unicità non dovrai più essere coraggiosoci vuole coraggio per essere diversici vuole coraggio per avere successoci vuole coraggio per vincerele persone non parlano delle persone che non vincono, ma se vinci parleranno di te, hai il coraggio di vincere?
e12 s1 prestazionismo

e12 s1 prestazionismo

2021-09-2110:14

Nessuno sta arrivando a metterti sotto pressioneNessuno sta arrivando a dirti di spegnere la tvNessuno sta arrivando a dirti di uscire e fare esercizioNessuno sta arrivando per dirti di fare il tuo business planTocca a teÈ il tuo lavoro fare in modo che tu faccia tutte le cose che non vuoi fareCosì che tu possa essere qualunque cosa Perché se sarai impegnato ad aspettare di sentirti così non lo sarai maiDevi farti da genitore, spingerti sempre a fare meglio e di più
la solitudine aiuta in questo mondo frenetico? a me si e provo a condividere con voi il perchè
una puntata che parla di qualcosa che affligge le nostre menti un po' ogni giorno. sui social come nella vita reale, ma quale è la differenza?
cosa diresti al te bambino?proviamo a pensarci insieme nei soliti 5 minuti che ci concediamo per il pranzo
pensiamo positivo! lo sò il momento fa schifo, ma continueremo a combattere per avere una vita fichissima! buona pausa pranzo a tutti!
E7 S1 superbonus 110

E7 S1 superbonus 110

2020-10-0112:01

‼️ L'argomento del momento: l'Eco Bonus 110% 🤩Che cosa abbiamo capito noi, come usufruirne e... le procedure consigliate!Scopri tutto questo in questo nuovo avvincente episodio con la sempremitica Giulia!
14 settembre 2020 riaprono le scuole, abbiamo perso un'occasione o sono io a pretendere troppo? proviamo a ragionare insieme!
Oggi vogliamo aprirci di più, raccontarvi qualcosa di noiCom'è gestire un'attività in famiglia? Conosciamoci meglio, scopriamo i dietro le quinte e gli episodi più curiosiSe vi è piaciuto lasciate un like, commentate e non perdetevi i prossimi episodi! 🤗👍
Questa volta ci chiediamo e vi spieghiamo... Come relazionarsi con i clienti senza sembrare presuntuosiScoprite tutto quello che non vi dicono sui preventivi!E poi lasciate un like, commentate e non perdetevi i prossimi episodi! 👍
Vi presentiamo la prima puntata del nostro nuovo format#nonèungiocodaragazziRisate, domande e curiosità: passiamo un po' di tempo in leggerezza e conosciamoci meglio!🤩 Lasciate un like, commentate e non perdetevi i prossimi episodi, per scoprire tutti i nostri segreti 👍
l'incertezza della libertà è quella cosa che regola la vita un po' di tutti.
prima parte:Nel 2010 a Sindh, in Pakistan, una tremenda alluvione ha spinto numerosi insetti e ragni a rifugiarsi sulle chiome degli alberi della zona interessata dall’allargamento. Le fronde si sono presto riempite di ragnatele e nidi di ragno.Le immagini dell’evento sono diventate molto note anche grazie ai reportage della BBC, del Time Magazine e del National Geographic in merito.Meno conosciuto è ciò che sosteneva la gente del luogo: sostando sotto uno di questi alberi anche solo per pochi secondi ci si sarebbe riempiti di decine e decine di piccoli ragni.seconda parte (per l'immagine venite sul gruppo facebook "pausa pranzo" #pausapranzo: Triumph of Icarus - Bryan Larsen, olio su tela, 2008.Larsen è un pittore realista che viene anche definito romantico-realista che mescola elementi riguardanti scienza, architettura, matematica, con l'eleganza umana. Mischia la contemporaneità con il classico raggiungendo risultati che soddisfano il desiderio di bellezza dell'occhio.
Due pandemie e due medici che avevano capito tutto ma sono stati messi a tacere da uno Stato che voleva nascondere il problemaUn interrogativo terribile improvvisamente bussa alla porta: e se i casi di infezione fossero sintomi di una malattia ben più grave? Se fosse l’inizio di una nuova epidemia? Essenziale agire subito, isolare i malati e prevenire il contagio, ragiona il medico che per primo si è accorto di quello che sta accadendo. Decide che è il caso di interpellare subito le autorità competenti, che però lo bloccano. Del morbo non deve sapere niente nessuno. E poi chi lo dice che si tratta davvero di un nuova malattia?Non siamo a Wuhan ma a Napoli, e il medico non è Li Wenliang – colui che secondo il New York Times avrebbe per primo informato, a inizio dicembre 2019, le autorità cinesi dell’esistenza del nuovo Coronavirus – ma il dottor Henry Downes Geddings, ufficiale americano del servizio sanitario pubblico, di servizio nella città portuale italiana a inizio Novecento, quando Napoli era uno snodo fondamentale delle migrazioni intercontinentali verso l’America, ma anche il centro di “intelligence” nel Mediterraneo della sorveglianza sanitaria americana.La scoperta di Geddings Quando, durante l’estate del 1910, il colera comincia a mietere le prime vittime a Napoli, Geddings scrive subito al capo del servizio sanitario italiano a Roma. Comprensibilmente, è molto preoccupato: l’epidemia di colera del 1884 aveva devastato la città, uccidendo circa 6mila persone, due terzi dei decessi totali in Italia.Circa 60mila persone, all’epoca, erano fuggite dalla città, che allora contava intorno al mezzo milione di abitanti – la più grande del Paese. Da allora il Comune aveva preso degli accorgimenti, costruendo l’acquedotto del Serino per mettere in sicurezza le riserve d’acqua della città e “riqualificando” alcuni quartieri popolari considerati insalubri. Quando Geddings scrive a Roma ha ben presente questo precedente: sono più di dieci anni che si occupa del colera, che dall’inizio dell’Ottocento si era diffuso dall’India al resto del mondo, e sono diversi anni che vive a Napoli. Ma la reazione delle autorità ufficiali alla notizia è inaspettata: respingono la diagnosi, insistendo che si tratta semplicemente di gastroenterite, di “Febbre napolitana” o “Febbre maltese”. Nessuna epidemia di colera dunque: Geddings farebbe bene a rimanere in silenzio.Come a Wuhan, passerà circa un mese prima che le autorità italiane ammettano ufficialmente l’esistenza del colera. Nel frattempo, gli americani non possono aspettare: il rischio di un nuovo contagio è troppo grande, dato che da Napoli partono ogni giorno centinaia di persone per i porti americani. L’8 settembre Geddings decide di scrivere ai suoi superiori a New York per annunciare l’esistenza di un’epidemia nascosta e descrivere quali misure di profilassi verranno messe in atto nel porto. «Vivevo in un paradiso degli ingenui, degli stolti», scriverà. L’epidemia nascosta La decisione di nascondere l’epidemia del colera non riguardava soltanto l’ufficio del servizio sanitario e il Comune di Napoli, ma anche il governo. Meglio contenere e debellare l’epidemia prima che si potesse diffondere la notizia creando scompiglio in Italia come all’estero, danneggiando il commercio, penalizzando le grandi città di porto e alienando una parte dell’elettorato che sicuramente non avrebbe apprezzato le misure restrittive. Questo l’azzardo dell’esecutivo guidato dal piemontese Giovanni Giolitti. Sotto la sua egida il governo dichiarò l’epidemia finita dopo appena un mese, nell’autunno del 1910, anche se in realtà continuò fino alla primavera dell’anno successivo. Per contenere la bugia fu necessario corrompere ufficiali medici, giornalisti e mentire agli alleati che, nel caso degli Stati Uniti, imposero nuovi controlli sanitari sul porto di Napoli come altrove in Italia e in Europa. Il costo fu significativo. A causa dell’imbroglio, il contagio arrivò negli Stati Uniti, a New York, dove però l’epidemia fu contenuta per tempo. Quando l’Italia invase la Libia nel 1911, i soldati portarono con loro il colera. Anche la Francia sarebbe stata contagiata da alcuni italiani passati dal porto di Marsiglia. Difficile calcolare il numero totale delle vite che si sarebbero potute salvare, se si considerano anche le vittime italiane che non furono protette in tempo o con le giuste precauzioni.Geddings continuò a seguire l’epidemia, a registrare i casi e a riportarli diligentemente ai suoi superiori. Un’attività che gli costò minacce e l’ostilità dei salotti buoni napoletani, che fino a poco tempo prima lo avevo accolto calorosamente.È grazie alle sue lettere, custodite nell’archivio di Stato americano a Washington D.C. e analizzate per la prima volta dallo storico Frank Snowden, che oggi conosciamo la storia di quando fummo noi a nascondere un’epidemia, ben più letale del nuovo coronavirus. Anche se nel nostro caso ci son voluti decenni e non settimane.Link all’articolo originale: https://www.open.online/2020/02/02/litalia-ai-tempi-del-colera-quando-il-governo-giolitti-nascose-unepidemia-che-contagio-il-mondo/
Oggi Parliamo con Pierangelo Cofferati, vicesindaco di Vailate volevo darvi una visione diversa da quella consueta: l'uomo che sta dietro alla scrivania dell'amministrazione, cosa prova? come si sente, quali sfide e quali difficoltà affronta rispetto a noi che siamo a casa? non ho visto nessuno farlo e spero che vi piaccia questo spaccato di vita "comune" tanto simile alla nostra, ma con il peso delle decisioni e delle responsabilità. ringrazio davvero tanto Pierangelo perchè mettersi in gioco non è mai facile ancora meno quando ti branca per un ora un artigiano testone che fa podcast come me.
Speciale Quarantena

Speciale Quarantena

2020-03-2020:07

in questi momenti difficili facciamo un video un po' diverso dal solito: proviamo a pensare al "dopo" perchè "l'adesso" presto passerà e per quanto difficile dovremo comunque affrontare un cambiamento del paradigma. speriamo vi appassioni e vi faccia passare un momento di approfondimento che vi stacchi dal quotidiano terrore del covid19MALATTIE INFETTIVE IN AUMENTO A CAUSA DELLA #DEFORESTAZIONEarticolo originale: https://www.nationalgeographic.it/ambiente/2019/12/malattie-infettive-aumento-causa-della-deforestazione?fbclid=IwAR0jMfCU-rHxCSOWt9CNajFZWm4XNyWeOcmESRo3iRIjueKOF-YyiP721Y8
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