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Cactus

Author: RKO

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Cactus Basta Poca Acqua è un podcast dedicato a chi fa tanto con poco e racconta storie che pungono senza far male. Un ospite al giorno, due puntate a settimana.
Con Concita De Gregorio alla barra del timone, Daniela Amenta nella sala della musica e Nick Difino nell'hangar dove si immaginano le alchimie del futuro.

La frase chiave di quest'anno è "Quello che non c'è basta per tutti".

In regia Carlo Chicco e post produzione di Paola Pagone di RKO. Illustrazioni di Rosa Lombardo

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In onda il giovedì alle 11:00 su cactus podcast.it e su RKO www.rkonair.com
36 Episodes
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Dopo sette mesi Cactus Podcast si ferma. Oggi, per salutarvi, saremo in diretta: Concita, Daniela e Nick con il supporto di Paola e Carlo. Ci prendiamo una pausa perché le cose cambiano. Abbiamo provato a tenere alta la bandiera di chi fa tanto con poco grazie a un programma totalmente autoprodotto, senza editori, in assoluta libertà. E i numeri degli ascolti ci hanno dato ragione, segno che in questo Paese c’è ancora bisogno di riflettere, commentare senza urlare, sperimentare ogni giorno la via della gentilezza e della curiosità.In sette mesi abbiamo avuto come ospiti personaggi famosissimi e sconosciuti, ognuno con una storia da raccontare.Quindi grazie a:Valeria Montebello che ci ha parlato di piaceri (e non)Lucia Azzolina che ci ha parlato di scuolaDina Azzolini che ci ha parlato di capelliStefania Prandi che ci ha parlato delle altre vittime dei femminicidiGiacomo Biraghi che ci ha parlato dei city-quittersFlavia Piccinni che ci ha parlato del delitto di AvetranaSandra Toffolatti che ci ha raccontato l’eros dell’Orlando FuriosoErika Mou che ci ha parlato di come si compongono le paroleAngelo Carotenuto che ci ha parlato della Roma canaglia degli anni SettantaIda Poletto che ci ha raccontato come si sopravvive in un grande albergo da soliLuigi Manconi che ci ha parlato di giustizialismo e detenzioneAndrea Pennacchi che ci ha raccontato le origini venete di ShakespeareMassimiliano Angori che da sindaco si è inventato un altro Natale a VecchianoFrankie Hi-Nrg che ci ha raccontato come nascono le canzoni nonostante i virusStefano Mancuso che ci ha raccontato le meraviglie della naturaDaniela Ducato che dalla Sardegna ha cambiato la toponomastica di Guspini in chiave femminilePau dei Negrita che ci ha raccontato come riscoprire l’arteDomenico Scordari che ci ha raccontato la storia dell’Aloe in SalentoMario Leoncini che ci ha raccontato il mondo degli scacchi e il gambetto di ReginaEmma Taveri e Massimiliano Frattoloni che hanno sperimentato lo smart working su una barca a velaUgo Biggeri che ci ha raccontato come i soldi non sempre fanno la felicitàAntonio Gurrado che ci ha aiutato a riscoprire ManzoniGinevra Di Marco che ci ha donato la meraviglia della voceGiampiero Vigorito che ci ha raccontato l’emozione della radio di notteArianna Porcelli Safonov che ci ha insegnato l’arte sottile dell’ironiaAnnalisa Cuzzocrea che ci ha raccontato il mondo complicato dei bambini senza scuolaGuido Catalano che ci ha raccontato delle fiabe bellissimeGraziano Ciocca che ci ha spiegato tutte le bufale sugli animaliCarmela Lovero che ci ha raccontato come la fotografia può essere musicaStefano Saletti che ci ha fatto viaggiare tra i suoni e le voci del MediterraneoEttore Perozzi che ci ha portato in cielo fino a raggiungere MarteMatteo Cereda che ci ha spiegato come creare un piccolo orto in balconeLeonardo Mendolicchio che ci ha spiegato le terribili trappole dei disturbi alimentariAndrea Satta che da musicista e pediatra si è trasformato in tramviere per dare voce alle storie degli altri.E grazie soprattutto alla nostra meravigliosa Comune e a voi, ragazze e ragazzi, che ci siete sempre accanto, ci avete seguito, supportato e sopportato.Le canzoni di questa puntata sonoGinevra Di Marco: Todo Cambia per ConcitaLucio Dalla: Futura per NickDevendra Banhart: Brindo per CarloCharlotte Gainsbourg ft. Beck: Heaven can wait per PaolaFranco Battiato: Re del mondo per DanielaPoiché i Cactus non muoiono mai ci inventeremo altre strade per continuare a raccontare il segreto della poca acqua.Vi vogliamo beneConcita, Daniela e Nick con Paola e Carlo
Cactus. Basta poca acqua – Episodio 34On air giovedì 20 maggio, sempre dalle ore 11:00, sempre in streaming e podcast:cactuspodcast.it e rkonair.comUn tram chiamato desiderioAndrea Satta cento ne fa e mille ne pensa. E’ pediatra, musicista, attore, scrittore, performer. Dopo le “mamme narranti”, il palco a pedali, la Fisarmonica Verde, e altre mille meravigliose idee, ora è diventato Tramviere.L’ultimo formidabile progetto di Andrea, amico del cuore di Cactus, è TRAMIAMO. Un’iniziativa sponsorizzata dall’Arci per la Carovana Pedagogica.Quindi si è trasformato in Conducente per ospitare via via amici, donne e uomini di cultura e spettacolo con cui dialoga su grandi temi ottimi per i piccoli, ma perfetti anche per i grandi. Sei episodi, sei storie. A cominciare da Mario Tozzi, con cui si è interrogato sul futuro del pianeta e la necessità di tutti di prendersene cura. Il secondo, con la scrittrice Francesca Fornario, dedicato all’adozione monogenitoriale, una donna coraggiosa, da sola, diventata mamma adottiva. Nei successivi incontri parla di caporalato con il regista Agostino Ferrente, di lavoro precario con l’attore Ascanio Celestini, di poesia con la scrittrice Maria Grazia Calandrone e di amore al tempo dei social media con la pediatra Laura Reali.Questa è la penultima puntata del Podcast di Cactus, che con l’inizio dell’estate si prende una pausa. L’ultima per i saluti, sarà in diretta su Rko, i social di Cactus e tutte le piattaforme, giovedì 27 maggio alle 11 con Concita, Daniela e Nick per immaginare altri futuri con poca acqua ma tanto cuore.
Cactus. Basta poca acqua – Episodio 33On air giovedì 13 maggio, sempre dalle ore 11:00, sempre in streaming e podcast:cactuspodcast.it e rkonair.comDi adolescenti in crisi, senza scuola, senza contatti esterni, costretti davanti a un computer, ne abbiamo parlato tanto in Cactus. E tanto ne ha scritto Concita denunciando condizioni dolorose, uso e abuso di psicofarmaci, reparti per curare forme di autolesionismo, casi e casi di depressione al limite del baratro. Il rapporto con il cibo è uno dei primi ingranaggi che si altera quando si spezza la rappresentazione di sé dentro il mondo. Bulimia, anoressia, obesità infantile, ortoressia (ovvero l’ossessione per il cibo sano), vigoressia che colpisce soprattutto i ragazzi che usano le palestre e gli integratori per inseguire il mito del corpo perfetto, muscoloso, privo di grasso, sono patologie gravissime e pericolose, soprattutto grida d'allarme non sempre facili da decifrare. Il Covid ha peggiorato tutto questo. La cucina, con l'archetipo del pane fatto in casa, è diventata luogo e metafora delle nostre solitudini, delle nostre paure, dello scollamento con il fuori da noi.Di questo oggi parliamo con Leonardo Mendolicchio, psichiatra e psicoanalista, responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Riabilitazione DCA – Istituto Auxologico Italiano IRSS Piancavallo (Verbania), autore di "Il peso dell'amore. Capire i disturbi alimentari partendo da famiglia e scuola".
Coltivare anche un pezzettino di terra impone delle regole: la prima è non avere fretta, la seconda è imparare a stupirsi, la terza è prendersi cura. Siccome fuori è quasi Primavera (finalmente) abbiamo chiesto a un grande esperto cosa si può coltivare anche sul davanzale di una finestra. Con noi oggi è Matteo Cereda, giovanissimo fondatore di Ortodacoltivare.it il portale dedicato alla coltivazione biologica più visitato d’Italia. È socio fondatore di Vallescuria, società agricola con cui coltiva zafferano in Brianza. Nel 2008 ha passato sei mesi sulle Ande del Peru, conoscendo da vicino la vita dei campesinos che coltivano a 4.000 metri d’altura. Presentiamo il suo ultimo libro:”Mettete orti sui vostri balconi” dove insegna mille piccoli trucchi per realizzare una mini giungla fatta di insalate, pomodori, aromatiche, fagioli magici e fiori che attirano le api anche se non dispone di una terrazza o di un giardino.Nel corso della puntata segnaleremo anche due libri a tema, appena usciti:SUE STUART SMITH : COLTIVARE IL GIARDINO DELLA MENTE – IL POTERE RIPARATORE DELLA NATURAe MELISSA DA COSTA – I QUADERNI BOTANICI DI MADAME LUCIEPlaylist bio di Amenta: quasi tre ore di musica ecologica e sostenibile.https://open.spotify.com/playlist/3OyWaaJPm30RhPx6nRJMQv?si=da048f3774564527&utm_source=embed_v2&go=1&play=1&nd=1
Con noi oggi un amico di Cactus: l’astrofisico Ettore Perozzi che a Stromboli ci ha insegnato a riconoscere Venere e la Via Lattea. Profondo conoscitore di meccaniche celesti, con un asteroide dedicato a suo nome, Ettore ci spiega perché la missione Nasa Mars 2020 è così importante per il futuro dell’umanità, come dovrebbe essere il mercato immobiliare sul pianeta più rosso dell’universo, che fine ha fatto l’acqua su Marte e le incognite delle conquiste spaziali: da Yuri Gagarin ai giorni nostri. Senza tralasciare i magnati della (fanta)scienza – Elon Musk su tutti – che promettono viaggi intergalattici per i ricchissimi privati che vogliono provare brividi stellari.Super playlist con la complicità della Comune di Cactus. Ben sei ore di musica cosmica!!!!https://open.spotify.com/playlist/6whGNrJe36FVXHNWc6OayA?si=28437fc00cac47a3&utm_source=embed_v2&go=1&play=1&nd=1
Nostro ospite oggi è Stefano Saletti, polistrumentista (suona bouzouki, oud, saz, chitarre, piano, percussioni e canto), che presenta il suo ultimo album con la Banda Ikona, “Mediterraneo Ostinato”.E’ il loro quinto disco dopo un viaggio che ha attraversato la Bosnia e il ponte di Mostar, il simbolo tra Oriente e Occidente, ha raggiunto la Romania, ha toccato terre lontanissime e vicinissime. Banda Ikona è una formazione che raccoglie alcuni tra i più grandi interpreti della World Music italiana (e non solo).Il disco è cantato in italiano e in SABIR, antica lingua del Mediterraneo che Saletti ha riportato in vita dall’oblio della storia per farla rivivere. Perché nel Mediterraneo tutto si tiene: le piazze assolate a mezzogiorno e il buio che accompagna le rotte dei migranti, la gioia e la disperazione, il bene e il male.Dodici brani che raccontano le storie e le passioni di un mare che unisce e non divide, che fa dialogare popoli con tradizioni differenti ma che da sempre hanno saputo vivere e convivere.All’interno della puntata racconteremo anche di “Stupor Mundi – Storia del Mediterraneo in Trenta Oggetti”, un libro simile a un viaggio tra risonanze, echi, arte e radici scritto da Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.La playlist mediterranea è stata curata da Amenta in compagnia della Comune di Cactus. Ben sei ore di musica favolosa.La Playlist della Amenta con la Comune di Cactus:https://open.spotify.com/playlist/0klRZAV6K5wX4IX3KbS3HC?si=52dd38f5a6d9451e&utm_source=embed_v2&go=1&play=1&nd=1
On air giovedì 15 aprile, sempre dalle ore 11:00, sempre in streaming e podcast:cactuspodcast.it e rkonair.comC’è un ampio dibattito sulla fotografia in questo anno difficile. Un anno di foto; dai segni delle mascherine e del lavoro sui volti dei sanitari, alle camionette militari che portano via le bare, al papa solo in Piazza San Pietro, alle infermiere addormentate, al neonato che strappa via la mascherina al medico….Immagini di dolore e di lotta, di paura o di speranza. Cosa fotografare ora? Lo sguardo della fotografia sa vedere altro?Proprio qualche settimana fa se n’è parlato a Farheneith su Radio tre con Anna D’Elia, autrice di: “Vederscorrere. L’Arte che salva”, un saggio pubblicato da Meltemi.E noi oggi affrontiamo il tema con Carmela Lovero, fotografa di Bari che ha uno studio che si chiama AcidiColori. E che ha appena pubblicato Eye Fitness un progetto per nutrire lo sguardo interiore.Spiega Carmela: “La fotografia è come la scrittura. In uno scatto cerco di raccontare una storia e mi misuro con i miei limiti. Mille volte mi è capitato di dover scegliere un solo scatto tra i tanti che avevo fatto. Limitarmi è difficile, ma imparare a selezionare mi mette ogni volta di fronte alla definizione della mia identità di stile. La fotografia è un ring per allenarsi anche come autori. Una buona foto è come una frase ben scritta e scandita con un ritmo che suona e si espande. Un’emozione da tuffo al cuore quando la vedo o quando la scatto”.
"È vero che il toro ha paura del rosso? E il lupo ulula alla luna? No e poi no. Grosso errore. Sbagliatissimo. Esiste almeno una frottola sugli animali. Che sia colpa dei cartoni animati, di un antico filosofo greco o di un manipolo di marinai perditempo, per fortuna la scienza e l’osservazione della natura ci vengono in soccorso e ci aiutano a svelare la verità nascosta dietro alle bufale e a guardare con stupore e rispetto le creature che ci circondano". A smontare le fake che riguardano anche il mondo animale è oggi con noi Graziano Ciocca, biologo e divulgatore scientifico che, intervistato da Concita con la complicità di Daniela e Nick, ci racconta temi e aneddoti contenuti nel suo libro "BUFALE BESTIALI- Perché gli animali non sono quelli che crediamo". È un testo per ragazzi molto divertente, edito da De Agostini, con le illustrazioni di Lorenzo De Felice.Vedrete che scoprirete anche voi di essere caduti nella trappola dell'elefante che ha paura dei topolini o dello struzzo che infila la testa nella sabbia.Playlist bestiale, ovviamente.https://open.spotify.com/playlist/1AyGbcLI0c8crjSb9gZr5r?si=tFld1H0hQ0-vbjWP4FkOKQRegia e post produzione di Carlo Chicco e Paola Pagone di Rko
Nella giornata degli scherzi, e guarda un po’ è anche il compleanno di Amenta, noi festeggiamo il mese del dolce dormire con una puntata speciale. Ad aprire le danze è Concita che guida Daniela e Nic fin nelle braccia di Guido Catalano, poeta, che ci racconta cosa sono le “Fiabe per adulti consenzienti”, una raccolta di quasi 100 favole nello stile esilarante e paradossale di Catalano.Che nell’introduzione del libro pubblicato da Rizzoli scrive: “In questo tempo di orchi tutto sembra difficile, ma ricordatevi che gli orchi, anche se fanno paura, sono piuttosto stupidi e quasi sempre più spaventati di voi. Spesso la vita non somiglia alle favole: è una cosa che tutti, crescendo, dobbiamo imparare. Un drago può spuntare dal nulla e, quando meno te l’aspetti, mandare il tuo universo a gambe all’aria. Ma non è il caso di abbattersi, perché proprio nei momenti più disperati, quando ci sembra che gli orchi e i draghi abbiano vinto e non ci sia più nulla da fare, in realtà una cosa da fare c’è sempre: possiamo riderci sopra, possibilmente insieme”.La playlist è tutta giocata sulle suggestioni del mese e sulla Primavera che è inesorabile. Due ore di canzoni piacevolissime (speriamo): https://open.spotify.com/playlist/40pFBTG5KrYvMIjO8NL7IR?si=1Eb2lb2QRLCkly22Ex6mJQ&utm_source=embed_v2&go=1&play=1&nd=1
«Che fine hanno fatto i bambini?» chiedevano alcuni striscioni comparsi in diverse città italiane durante il primo lockdown, quando le scuole erano chiuse e i ragazzi erano spariti dal discorso pubblico.Concita intervista Annalisa Cuzzocrea, inviata di Repubblica, mamma di Carlo e Chiara, che ha deciso di indagare sul perché bambini e i ragazzi non siano stati visti dal governo alle prese con l’emergenza Covid-19. Perché siano serviti mesi prima di rendersi conto di quanto pesante sarebbe stata la conseguenza della chiusura delle scuole, dell’isolamento nelle case, soprattutto per i più fragili e per chi vive in contesti difficili. E’ nato così “”Che fine hanno fatto i bambini – Cronaca di un Paese che non guarda al futuro” (Piemme).Nick approfondisce la questione dal punto di vista alimentare con lo psichiatra Leonardo Mendolicchio mentre Amenta è riuscita a scovare le canzoni preferite di Annalisa Cuzzocrea.
Prima parte della puntata affidata a Concita che ci prende per mano e fa il punto della settimana.A seguire l'intervista Cactus. Nostra ospite oggi è Arianna Porcelli Safonov nata a Roma da papà russo e mamma milanese. Attrice comica, scrittrice umoristica esordisce con il blog Madame Pipì. Nel 2014 pubblica il suo primo libro per Fazi Editore, Fottuta Campagna, frutto dell’esperienza che sta facendo, in solitaria, sulle colline pavesi.Dal 2015 è in tour con diversi progetti di comicità sociale: Piaghe e il Rìding Tristocomico. Nel 2017 è uscito anche Storie di Matti, sempre con Fazi Editore. Realizza piccoli monologhi video in cui prende in giro l'insopportabile mondo del buon senso e in cui racconta paradossi e parossismi da Terzo Millennio: la trap, gli atleti per forza, le passeggiate coi cani, i messaggi vocali, i menù vegani...Per l'occasione la playlist di Amenta svirgola come Braccobaldo tra suoni demenziali, citazioni terrigne e canzoni romaneschehttps://open.spotify.com/playlist/6NqMU3Yv5WEbSkK4p6xtF9?si=wj1f2wPlSJ6o8wVHV_efBgRegia e post produzione di Paola Pagone e Carlo Chicco, Rko
Nella notte si muove il sommerso. Si consumano trame, misteri, tresche, amori, passioni, sogni e incubi. Come nel caso della notte del potere raccontata da Concita in un magnifico romanzo del 2019. Ma la notte è anche quel pezzo della giornata in cui i suoni si fanno così rarefatti da amplificare le emozioni per sempre. Così è accaduto in un programma culto della radio: Rai Stereonotte. Una sestina di speaker davanti al microfono, musica in libertà: fu un successo clamoroso quella trasmissione tanto che ancora oggi su Facebook c'è chi ricorda quelle notti, quelle voci, quei compagni di viaggio. Nostro ospite oggi è Giampiero Vigorito, giornalista e critico musicale, che con molti dei conduttori del programma ha ora realizzato un libro su quegli anni insonni e formidabili tra via Po e via Asiago. Un omaggio alla radio come il più sentimentale degli elettrodomestici.Oltre alle canzoni della puntata, Amenta ha creato una playlist by night con molti degli artisti amati (e trasmessi) da Giampiero.https://open.spotify.com/playlist/5CIJfRgUD8So4rPyKhFVJk?si=VS29_tzUQ7Ot5zLea6PC_wRegia e post produzione a cura di Carlo Chicco e Paola Pagone di Rko
Cactus. Basta poca acqua presenta il 23^ episodioOn air giovedì 4 marzo, sempre dalle ore 11:00, sempre in streaming e podcast:cactuspodcast.it e www.rkonair.comE poiché marzo è pazzerello, anche noi vogliamo proporvi una versione bizzarra del nostro programma. Cactus Extravaganza prevede, per alcune puntate, un piccolo cambio di gioco. L'incipit sul tema della settimana è affidato a Concita che introdurrà l'intervista affidata ad Amenta e a Nick.Oggi nostra ospite è Ginevra Di Marco, per dieci anni il contraltare soave di Giovanni Lindo Ferretti nei CSI e nei PGR. Poi una favolosa carriera da solista investigando le radici della canzone popolare di tutto il Mediterraneo fino a toccare l'America del Sud di Violeta Parra e soprattutto di Mercedes Sosa. Una esistenza in musica costellata da grandi aperture e collaborazioni alchemiche (con Francesco Magnelli e Andrea Salvadori) fino all'incontro con Margherita Hack e Luis Sepúlveda. Questo e molto altro oggi su Cactus, tra antiche ballate contadine e canzoni di Luigi Tenco e Domenico Modugno per raccontare anche un altro Sanremo. Il nostro.La playlist che accompagna questo episodio, curata da Daniela, prova a spiegare il percorso sonoro ricco e denso di Donna Ginevra. Oltre due ore di musica bella bella.https://open.spotify.com/playlist/41ebNkldaTYpZYYkF2kCnT?si=S9YkKilHTzyLt-bP50PRAwIn regia e post produzione Carlo Chicco e Paola Pagone di Rko.
Alzi la mano chi non ricorda come un incubo le estenuanti letture de I Promessi Sposi a scuola. Eppure l’opera di Manzoni è un formidabile spaccato dell’epoca e una metafora di altissimo valore. Concita intervista Antonio Gurrado, docente, che si occupa di Illuminismo presso l’Università di Pavia e ha curato diverse opere di Voltaire per l’edizione completa pubblicata dalla Voltaire Foundation (University of Oxford). Il nostro ospite sul Foglio ha scritto un articolo provocatorio, intitolato: “Smettere di far leggere i “Promessi sposi” agli studenti salverà Manzoni dalla scuola”.Da qui partiamo per capire la relazione tra noi e i grandi classici della letteratura.Nick racconta la passione di Manzoni per il cioccolato che fu importato in Italia proprio nel 1600. Tutto il fascino un po’ proibito del cacao rischia però di scomparire a causa del riscaldamento globale.Amenta ha curato per l’occasione una colonna sonora giocata sul tema degli amori possibili e impossibili, tra matrimoni, separazioni ed eterne nostalgie.Oltre due ore di musica ad alto gradiente sentimentale. Preparate i fazzoletti (e i chicchi di riso)https://open.spotify.com/playlist/2HnuAVJGHkw4h0WgB2Htth?si=KQsBkOW6S5C30q8Dejbmcw&nd=1&utm_source=embed_v2&go=1&play=1
Oggi con noi, intervistato da Concita, Ugo Biggeri, presidente di Etica Sgr, il ramo di Banca Etica che si occupa di risparmio con fondi sostenibili e responsabili. Il suo ultimo libro si intitola “I soldi danno la felicità – Corso semiserio di sopravvivenza finanziaria”. Lo ha scritto con una giovane economista rumena Cristina Diana Bargu. E’ una sorta di manuale per entrare nel mondo bizzarro della finanza. Come funzionano il mercato e la Borsa, e i suoi prodotti principali, dai “cattivissimi” derivati ai più ben voluti titoli di Stato? Come si possono gestire i soldi? Il loro valore sta nelle relazioni e nel bene comune che aiutano a generare? In questo senso sì, i soldi danno la felicità. Oppure no, come sappiamo bene. Tutto dipende da come – a livello individuale e collettivo – decidiamo di guadagnarli, spenderli, risparmiarli o investirli. Se molto è stato scritto sul consumo responsabile, siamo ancora poco coscienti di come le nostre piccole grandi scelte finanziarie, dal tipo di banca in cui aprire un conto corrente agli investimenti su cui puntare, possano fare la differenza.Nick tira fuori dal cilindro un argomento curiosissimo: il cibo della felicità!Oggi gli chef più evoluti si dedicano ad alimenti che appagano i piaceri del palato e stimolano le sostanze presenti nel nostro corpo capaci di attivare il buon umore e il benessere della persona. Insomma esiste anche un’ingegneria della felicità e la si può mangiare.Amenta fa sfoggio di canzoni miliardarie, di oro, argento e diamanti con oltre due ore di musica brillantissima. Una playlist davvero molto ricca, che trovate qui: https://open.spotify.com/playlist/0d1Ql5xzp4dRlAdHenWm5o?si=Y_B_9B9zSd6Xg26onbWCVQ&nd=1&utm_source=embed_v2&go=1&play=1
La pandemia ha solo velocizzato una tendenza. Quella di lasciare le grandi metropoli del Nord per ritornare a casa. Lì da dove i cervelli sono scappati per cercare lavoro. E ora che il lavoro si fa agile, smart, perché non abbandonare il monolocale a Milano, Torino o Roma e ricominciare da dove si è partiti? Provarci almeno, mettere testa e cuore per un viaggio di ritorno. Nasce così a Palermo il South Working. Una tendenza che a Brindisi, in Puglia, si è trasformata in “Sea Working” per accentuare le potenzialità di una città in grado di accogliere non solo turisti o lavoratori, ma nuovi abitanti. Un south working alternativo direttamente sul mare, beneficiando di un “ufficio” tutt’altro che ordinario – in questo caso una barca a vela ormeggiata in porto – , che risponde alla crescente domanda di nomadi digitali e smart workers di lavorare da luoghi inaspettati e stimolanti, migliorando la produttività.Concita ne parla con Emma Taveri, CEO di Destination Makers e ideatrice di Sea Working che ha lanciato un gioco di ruolo vinto da Massimiliano Frattoloni, giovanissimo informatico che per 10 giorni ha lavorato proprio su una barca a vela.Nick parlerà di pesce sintetico. Nel mondo si produce più pesce d’allevamento che manzo in batteria e la tendenza della pescicoltura sta diventando sempre più popolare con conseguenze dannose per l’ambiente e per il pesce stesso, e dunque per l’uomo. Una parte della soluzione è offrire più alternative ai consumatori come il Finless Food = Cibo Senza Pinne) per definire un prodotto di laboratorio a base di cellule di pesce ma che “tecnicamente” non contiene pesce. Amenta, oltre alle quattro canzoni della puntata, ha preparato anche questa settimana una playlist che in oltre due ore canta, suona e balla tutti i Sud del mondo.Qui la playlist: https://open.spotify.com/playlist/74dnNyLSpvM9P33tcJOCuW?si=Rkns5WqdSoCY3tnzI54jmQ&utm_source=embed_v2&go=1&play=1&nd=1
Il successo della serie tv “La regina degli scacchi” ha riportato in auge un gioco che ha una storia millenaria, tra tattica, alchimia e filosofia di vita. I sette episodi del drama trasmesso da Netflix, basati sul romanzo di Walter Tevis, esplorano la vita di una bambina prodigio, Beth Harmon (interpretata da una sorprendente, bravissima, elegantissima Anya Taylor-Joy), seguendo le sue vicissitudini dall’età di otto ai ventidue anni (da metà degli anni ’50 a tutti gli anni ’60), mentre lotta contro la dipendenza da alcol e psicofarmaci nel tentativo di diventare grande maestro di scacchi. Concita fa la sua mossa intervistando Mario Leoncini, campione italiano, storico degli scacchi, Presidente del Comitato Regionale Toscano Scacchi.Nick invece ci racconta cos’è la cucina robotica. Tutto ciò che è metodo e codice e standard può essere robotizzato. Persino preparare un piatto significa seguire delle regole e anche questo processo può essere automatizzato, specie la pizza che è il piatto preferito dai robot chef o dai Co-Bot che forse presto avremo in casa.Amenta, partendo dalla colonna sonora de “La Regina degli scacchi” costruisce una playlist exotica e molto divertente giocata su alcune chicche, anche dimenticate, degli anni Sessanta. Due ore di musica tra Lolite, cha-cha-cha e tormentoni improbabili.Qui la Playlist della puntata a cura di Daniela Amenta:https://open.spotify.com/playlist/7FWvocwZO5SpJEARzoXrrX?si=GShrHat_TX2_H2xM6m90pA&nd=1&utm_source=embed_v2&go=1&play=1
Oggi al centro della puntata c’è un nostro simile: Domenico Scordari. Una storia che sembra una fiaba e inizia da Martano (Lecce), nel Salento. E dalla Puglia arriva sino al Sud America. Lì dove Scordari, nel 1989, visita alcune piantagioni di aloe. Folgorato sulla via della botanica, oggi Domenico è uno dei principali imprenditori a livello mondiale nel settore dell’aloe vera. E’ il fondatore di N&B, Natural is better, un’azienda che produce cosmetici naturali di altissima qualità, dà lavoro a decine e decine di persone, soprattutto giovani. In 30 anni di impegno e visioni, come Domenico Scordari racconta a Concita, Martano è diventata la città dell’aloe. Accanto alle piantagioni è nato il Naturalis bio resort, un vecchio edificio rurale trasformato in una meta di turismo internazionale, altra eccellenza del territorio.Nick, nel corso della puntata, ci racconterà che cos’è il packaging edibile. In natura, i frutti contengono un imballaggio: la buccia che nella maggior parte dei casi è commestibile o per lo meno, biodegradabile. Questo non avviene con i prodotti processati industrialmente. Per questo siamo circondati da plastiche e solventi. Ora è arrivato davvero il momento di cambiare prospettiva.Amenta ha ideato una playlist verde e terrigna. Oltre ai quattro pezzi della puntata a questo link troverete una colonna sonora magica e succulenta come l’aloe. Ben due ore di musica nel nome dei cactus. Qui la playlist su Spotify:https://open.spotify.com/playlist/03GGis0AVLHLJVKjK5XPtl?si=KF72STa-SGSb_M5t221Jfg&utm_source=embed_v2&go=1&play=1&nd=1
Chiuso in casa come tutti, con un tour saltato, Pau, la voce dei Negrita, ha ripreso a disegnare. Le sue sono opere belle, alcune piene di eros, in tiratura limitata, in vetrina sul suo shop online http://www.pauhaus.it. “Pauhaus per giocare con le parole” – dice – “perché oltre essere la mia casa ricorda sia la scuola d’arte e design Bauhaus di Gropius, sia la band inglese post-punk Bauhaus, unendo così idealmente gli universi che mi appartengono“.I dipinti hanno avuto un grande successo, richiesti anche da grandi gallerie d’arte.Nick Difino ci parlerà oggi di gastro-fisica e di come vari la percezione del gusto in base a fattori apparentemente astrusi.Daniela Amenta h adedicato a Pau una playlist che va dagli Stones ai Bauhaus, passando per un paio di brani fondamentali dei Negrita, ma su Spotify ha preparato una super playlist, con due ore e passa di rock e chitarroni. https://open.spotify.com/playlist/1WGplAvKu932KSYssYPxeE?si=iTtpZbuXQh22HnbQG1tIVA
On air giovedì 14 gennaio, sempre dalle ore 11:00, sempre in streaming e in podcast quando volete:cactuspodcast.it e www.rkonair.comPartiamo dal libro “Le vie che orientano” di Deirdre Mask (pubblicato da Bollati Boringhieri), che esplora i vari modi, spesso inimmaginabili, in cui i nomi delle strade influenzano la vita quotidiana. È un viaggio nelle pieghe della nostra storia e nelle contrapposizioni che l’hanno segnata, perché gli indirizzi rappresentano la nostra eredità culturale, ciò che decidiamo di tenere o buttare via del passato. Ma chi decide quali nomi ricordare? E se le strade intorno a noi commemorano carnefici e tiranni, abbiamo la responsabilità civile di modificarli oppure li assumiamo come un precipitato storico immutabile?Partendo da questo Concita intervista Daniela Ducato, imprenditrice sarda, una donna formidabile che produce prodotti innovativi utilizzando solo eccedenze e residui vegetali, animali e minerali. E che a Guspini (Medio Campidano), dove hanno sede le sue aziende, ha condotto una battaglia perché le strade fossero tutte dedicate a donne mirabili e purtroppo, spesso, dimenticate: Margherita Hack, la signora delle stelle; Elena Valentini Luzzato, prima italiana a laurearsi in architettura; Francesca Sanna Sulis, pioniera del commercio, Eva Mameli Calvino, madre di Italo, prima donna a conseguire nel 1915 la libera docenza all’Università; Maria Lai, artista d’eccezione che con i suoi fili di stoffa celeste legò tutte le porte del suo paese, Ulassai.Ovviamente Nick parlerà di recupero e riciclo, upscaling, ma anche di spreco con qualche consiglio su come fare la spesa nel migliore dei modi.La colonna sonora di Amenta è per la prima parte dedicata alla Sardegna di Daniela Ducato e Maria Lai, il resto della playlist andrà a ricercare molte delle strade citate in musica, anche quelle senza nome. Oltre due ore di grande rock con tinte jazz e soul. Qui la playlist:https://open.spotify.com/playlist/3Tu0Oj4daDhhrhdnb1Vr5x?si=eTI4cJZkQmOpE4ydQpOM3wIn regia Carlo Chicco, post produzione di Paola Pagone di Rko.
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