DiscoverSTORIA DEL NARCOTRAFFICO
STORIA DEL NARCOTRAFFICO
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STORIA DEL NARCOTRAFFICO

Author: fabio maria fabiano

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Evidenze archeologiche provenienti da tutto il mondo hanno rivelato l'inclinazione del genere umano nell’ottenimento di stati alterati di coscienza attraverso l'uso di sostanze psicoattive. L’uso di droghe come stupefacente è arcaico, e riguarda un po’ tutte le civiltà. Etimologicamente la parola “droga” discende dall’olandese droog, che significa “arido, secco”.
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1° CAPITOLO

1° CAPITOLO

2020-10-3118:46

L'ispettore Di Falco, assieme ai colleghi Ombra e Romano, viene convocato dal Questore. L'alto funzionario gli presenta due poliziotti canadesi delle Giubbe Rosse. I poliziotti canadesi e italiano formeranno un team che indagherà sull'omicidio avvenuto in Canada ed esattamente a Montreal nel quartiere itali canadese di San Leonard. Ciò che inquieta gli inquirenti è che sull'arma del delitto, un coltello poi ritrovato in un cassonetto della spazzatura, oltre che il sangue della vittima è stato rintracciato il sangue dell’omicida che, dopo il test del DNA, è risultato affine a quello della vittima. Nello specifico, vi è il fattore y che accomuna i vittima e assassino. In parole povere significa che sono discendenti per linea paterna.
2° CAPITOLO

2° CAPITOLO

2020-11-1022:01

I poliziotti italiani e canadesi, a seguito di un briefing, stabiliscono che per comprendere meglio chi fosse l'assassino dell'italiano ucciso a Montreal in Canada, era necessario rifare gli accertanti all'uffizio anagrafe. Lì scoprono una circostanza che spiazza le loro indagini e pertanto decidono di approfondire proprio chi fossero i veri genitori della vittima. Intanto, il Commissario capo Capuozza fa rientrare immediatamente i poliziotti italiani in Commissariato. Il Senatore Maniscalco è su tutte le furie è stato vittima di furto nel suo appartamento, mentre egli e la moglie erano in gita a Taormina. In commissariato Il senatore litiga aspramente con Di Falco per via delle sue affermazioni di sfiducia nelle forze dell'ordine e i suoi pregiudizi sui cittadini stranieri.
3° CAPITOLO

3° CAPITOLO

2020-11-1814:50

I poliziotti del commissariato iniziano le indagini in merito al furto a casa del senatore Maniscalco. Interrogavano la governante una rumena. La donna dichiarava di non essere lei la responsabile del furto. Nel corso dell'esame aggiungeva che lei aveva trovato, nella stanza da letto dell'abitazione, un pezzo di unghia colorata che non apparteneva alla moglie del senatore. Di Falco preventivamente lo repertava. Assieme ai colleghi canadesi continuava gli accertanti presso gli uffici anagrafe. A seguito delle notizie acquisite si recava presso l'ospedale di Faro dove la presunta madre biologica della vittima aveva partorito 49 anni prima.
4° CAPITOLO

4° CAPITOLO

2020-11-2722:57

CAPITOLO. 4A seguito del nuovo accertamento alla anagrafe del comune di Montaperto, i poliziotti italiani e quelli canadesi, guidati dall'ispettore Di Falco, riuscivano a individuare con certezza la madre biologica della vittima uccisa in Canada. Intanto la storia amorosa tra Ombra e la bellissima poliziotta canadese cominciava a dare i primi risultati negativi. Di Falco dovette registrare le lagnanze della compagna del poliziotto barbuto, che spesso non rientrava a casa inventando fantomatici turni lavorativi. Con l'ultimo accertamento al comune di Punta Bianca si acclarava che Emma Rizzo, immigrata in Canada quarantanove anni prima, era la madre biologica di Di Caro. Adesso bisognava conosce chi fosse il padre biologico della vittima. Nel visitare la casa abbandonata della donna, i poliziotti si imbattevano in Vincenzina Alotto, una vecchia amica d'infanzia di Emma.
5° CAPITOLO

5° CAPITOLO

2020-12-0519:08

Di Falco e gli altri poliziotti continuano a parlare con la signora Vincenzina Aloto. Durante la discussione la donna riferisce di un diario che lei e la sua vecchia amica avevano in comune. Da quelle pagine la poliziotta canadese legge una frase, l'ultima scritta da Emma prima di non incontrare Vincenziana. Salutata l'anziana, i poliziotti si occupano di un caso di sequestro con furto ai danni d i una coppia.
6° CAPITOLO

6° CAPITOLO

2020-12-1416:14

L'Ispettore Di Falco, per conoscere il padre biologico della vittima, si reca assieme ai poliziotti canadesi a casa del Prof. Claudio Manucci. Il docente ormai in quiescenza li accoglieva nel suo salotto. Dopo una cordiale chiacchierata il Professore confermava di essere stato al'inizio della sua carriera il docente di Emma Rizzo e che la ragazza probabilmente si era innamorato di lui. Ma nonostante ciò, escludeva categoricamente che egli avesse avuto rapporti con la ex studentessa. I poliziotti, per avere prova delle sue parole, prelevavano di soppiatto una cicca di sigarette fumata dal professore. Da quella avrebbero estratto il profilo del DNA per un confronto con quello della vittima e dell'assassino per escludere o acclarare una parentela tra i tre soggetti. Intanto la polizia canadese riferiva agli investigatori italiani che i congiunti di Emma Rizzo erano organici a una potente famiglia mafiosa italo canadese.
7° CAPITOLO

7° CAPITOLO

2020-12-2414:41

L'ispettore Di Falco e Ombra si recano presso il mercato ittico per parlare con una loro fonte confidenziale. Paolo, un trafficante di droga loro confidente, li informa che la vittima non era organico alla locale cosca mafiosa e non aveva confidenti con la famiglia mafiosa italo canadese dei Rizzo. Durante la loro permeanza al mercato i poliziotti si sentono osservati da due uomini a loro sconosciuti. Scartata la pista mafiosa restavano tutti i misteri di quel caso inquietante di omicidio. Intanto la donna che aveva svaligiato l'abitazione di Scibetta assieme ai complici, abboccava all'amo teso dai poliziotti del commissariato e si metteva in contato con Ombra che per l'occasione si spacciava per un ricco imprenditore. Per mettere in pratica la trappola, i poliziotti chiedono in prestito a un loro amico imprenditore una macchina di lusso e una villa al mare.
8° CAPITOLO

8° CAPITOLO

2021-01-3016:31

I poliziotti del commissariato guidati da Di Falco organizzano la trappola per la cattura della fantomatica Samantha e della sua banda. Il piano iniziò come previsto con la rapinatrice che si presentava puntale all'appuntamento con Ombra, con il quale si recò presso il ristorante. Una inaspettata apparizione durante la cena impegnò Di Falco. Ombra e Samantha dopo cena salì sulla vettura per recarsi nella villa dove sarebbe avvenuta la rapina. Mentre si mossero in quella direzione, una vettura precedentemente rubata, seguì i due a bordo di un fuoristrada.
9° CAPITOLO

9° CAPITOLO

2021-02-2008:33

Ombra e la ladra Samantha entrarono dentro l'appartamento che costituiva la trappola per i banditi. Il poliziotto, fingendosi un focoso amante, diede un paio di manette alla donna chiedendole di essere ammanettato. A questo punto la ladra, credendo che la vittima era ormai bloccata, aprì la porta ai complici. A quel punto i poliziotti, nascosti dentro l'appartamento, fecero irruzione e arrestarono i delinquenti, tra cui un minorenne.
10° CAPITOLO

10° CAPITOLO

2021-02-2712:32

Ombra, dopo aver fatto pressione sul ragazzo, riesce a farlo confessare e a farsi indicare il nome ricettatore della banda. In cambio il ragazzo ottiene gli arresti domiciliari presso il centro di accoglienza per minori diretto da Don Luca, un parroco molto vicino ai poliziotti del commissariato. A seguito della perquisizione presso l'abitazione del ricettatore, soprannominato Funcidda, i poliziotti recuperano i gioielli rubati ma sopratutto il revolver calibro 38. Ombra si impegna con l'ispettore Di Falco a fare da tutor al ragazzo sbandato.
11° CAPITOLO

11° CAPITOLO

2021-03-0515:31

Una volta riusciti a recuperare i gioielli e l'arma, l'Ispettore Di Falco, con l'aiuto del Questore, riesce a vendicarsi del senatore Maniscalco. Il poliziotto mette in pratica un piano con il quale incastra il politico, il quale rimette a posto tutto. Il senatore, infatti, indice una conferenza stampa assieme al Questore ed elogia l'operato dei tutori dell'ordine. Inoltre, fa riassumere la governante rumena e ingaggiare con paga sindacale il marito nella ditta dell'amico del politico.
Evidenze archeologiche provenienti da tutto il mondo hanno rivelato l'inclinazione del genere umano nell’ottenimento di stati alterati di coscienza attraverso l'uso di sostanze psicoattive. L’uso di droghe come stupefacente è arcaico, e riguarda un po’ tutte le civiltà. Etimologicamente la parola “droga” discende dall’olandese droog, che significa “arido, secco”.
Nell’antica Grecia, le droghe non furono più considerate soprannaturali, bensì, sostanze che agiscono raffreddando, riscaldando, asciugando, umidificando, contraendo e rilassando, o addormentando» Essenziali sono le proporzioni, poiché parafrasando Teofrasto Paracelso l'alchimista, astrologo e medico svizzero: “è la dose che fa la droga”.
In particolare nell'età moderna, a partire dalla colonizzazione nel XVI secolo gli europei si impossessarono di quelle sostanze sacre dei popoli indigeni delle colonie per portarli in Europa per un uso ricreativo. Ad alcune di queste sostanze, oggi di uso comune, tra cui caffè, cioccolato e tabacco, furono applicati dei rigidi divieti spesso imposti con pene severe. Per esempio i fumatori di tabacco di ritorno dalle Americhe in Spagna nel 16 º secolo furono soggetti a tortura dell'Inquisizione spagnola.
Sebbene l'uso di molti farmaci fosse sia legale che diffuso nell'America del XIX secolo, non era universalmente accettato, e medici, leader religiosi e funzionari governativi mettevano in guardia contro l'eccesso e chiedevano moderazione o restrizione. Gli argomenti a favore del proibizionismo iniziarono a guadagnare interesse politico poiché gli sconvolgimenti sociali ed economici contribuirono a influenzare l'opinione pubblica americana.L'alcol era il primo e più importante obiettivo dei crociati sociali nel 1800. Il movimento per la temperanza divenne attivo per la prima volta a livello statale e locale e la prima associazione nazionale anti-alcol, l'American Society for the Promotion of Temperance, fu fondata nel 1826.
La preoccupazione per l'uso di droghe in America è nata dall’associazione di alcune droghe con determinati sottogruppi sociali impopolari e vulnerabili. Ad esempio di oppio con i cinesi, di cocaina con "negri", di alcol con immigrati cattolici urbani, di eroina con immigrati urbani e di marijuana con i messicani. Era diffusa la preoccupazione che una miriade di nemici stranieri stavano usando queste droghe contro gli Stati Uniti. La propaganda spesso ha contribuito a una comprensione di tipo popolare delle droghe, più che ai resoconti fattuali o agli studi scientifici. Per tutto il 1800 le leggi di esclusione nei confronti dei cinesi erano all'ordine del giorno, specialmente nell'Ovest americano, e l'ostilità anti-cinese si intensificò quando i lavoratori cinesi divennero un capro espiatorio per le cattive condizioni economiche.
Non esisteva una politica nazionale di controllo della droga negli Stati Uniti durante il 19° secolo, poiché i governi statali e locali promulgarono le prime leggi sulla droga, e anche quelle leggi erano limitate alla regolamentazione della distribuzione di alcol, alle restrizioni locali sul fumo di tabacco e alla regolamentazione delle farmacie.La prima legge moderna in Europa per la regolamentazione dei farmaci fu la Pharmacy Act del 1868 nel Regno Unito. La legge stabilì controlli sulla distribuzione di veleni e di droghe.
Un nuovo capitolo nella storia della regolamentazione dei farmaci negli Stati Uniti è iniziato con l'approvazione del Pure Food and Drug Act una legge federale del 1906, che richiedeva che alimenti e medicinali fossero adeguatamente etichettati in base ai loro ingredienti e contenuti.Il Pure Food and Drug Act non imponeva divieti su alcuna sostanza; piuttosto, richiedeva solo che alcuni prodotti contenenti droghe pericolose o che portassero dipendenza riportassero nell’etichetta opportuni avvisi al pubblico. Questo accorgimento fu l'esempio più importante della legislazione federale sulla protezione dei consumatori emersa dal movimento progressista americano.
Il Federal Bureau of Narcotics (FBN) è stato fondato nel 1930 dal Dipartimento del Tesoro per garantire l'applicazione delle disposizioni dell'Harrison Narcotics Act del 1914. La sua nascita fu promossa dal deputato Stephen G. Porter. Egli negli anni ’20 fu uno dei principali promotori nei dibattiti internazionali sulla politica repressiva contro sulla droga. Secondo il suo modo di vedere i problemi della droga negli USA erano da attribuire a strutture straniere e credeva che un'agenzia dotata di responsabilità nazionali e internazionali avrebbe risolto il problema. L'FBN era diviso in 15 distretti che rispecchiavano i distretti della Corte d'Appello degli Stati Uniti. C'erano 271 agenti, 426 impiegati e un budget di $ 1.712.998.Anslinger fu nominato come il primo direttore a gestire l'FBN e ciò coincise col periodo conosciuto come la Grande Depressione.
Alla fine degli anni ’30, Anslinger intuì che un’altra guerra mondiale era all’orizzonte e si ricordò della carenza di morfina nel conflitto precedente. Con la sua eccellente conoscenza della fornitura globale di oppio, Anslinger iniziò ad accumulare oppio nei depositi del Tesoro degli Stati Uniti a Washington, DC, che erano stati svuotati dell'oro con l'apertura di Fort Knox. Nel 1940, Anslinger riuscì ad accumulare 300 tonnellate di oppio, che furono sufficienti a soddisfare le esigenze mediche dell’America sia per i civili, che per le forze armate e per le necessità degli alleati per quattro anni. Per tale motivazione fu premiato con una medaglia d'onore
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