Il miniaturista di pergamene

Questa puntata affronta la problematica relativa alla gestione del rientro in Italia dei lavoratori domestici stranieri nel periodo della pandemia da Covid-19 alla luce dell'ultimo DPCM pubblicato alla data della registrazione del podcast e in considerazione delle linee guida approvate dal Ministero della Salute e dettate dal buon senso.

Le assenze devono essere tempestivamente giustificate al datore di lavoro domestico pena la comminazioni di provvedimenti disciplinari.In caso di assenza ingiustificata di almeno cinque giorni, il datore di lavoro domestico può risolvere il rapporto di lavoro con effetto immediato adottando il licenziamento per giusta causa ma, come previsto dallo Statuto dei lavoratori, dovrà necessariamente e preliminarmete contestare l'assenza per consentire al lavoratore domestico di fornire le proprie giusticazioni.

Con la legge di bilancio 2018, il congedo per le donne vittime di violenza di genere, inserite in uno speciale percorso di protezione da parte dei servizi sociali del comune di residenza o dai centri di violenza o dalle case rifugio, è stato esteso anche alle lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari che inizialmente ne erano state escluse.

La puntata affronta il tema delle sospensioni dal lavoro extra feriali e dei permessi (retributi e non) nonchè dei permessi per formazione professionale come disciplinati dal contratto collettivo di categoria

Le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore domestico in quanto finalizzate al reintegro delle energie psicofisiche. Vanno godute con continuatività in non più di due periodi dell'anno.La puntata si sofferma sulla specifica disciplina della contrattazione collettiva di riferimento, con particolare attenzione alla durata, alla collocazione e alla relativa remunerazione.

La puntata affronta il tema delle festività nazionali e della disciplina collettiva del lavoro festivo

La puntata affronta il tema del lavoro straordinario inteso come lavoro che eccede la durata normale dell'orario di lavoro concordata fra le parti. La disciplina collettiva prevede diverse maggiorazioni retributive rispetto alla paga oraria globale a seconda della fascia oraria e dei giorni in cui viene richiesto e prestato il lavoro straoedinario nonchè diversi limiti al suo utilizzo da parte datoriale.

La puntata affronta il tema della disciplina dell'orario di lavoro come prevista dalla contrattazione collettiva di categoria quanto alla sua durata, articolazione e distribuzione, sia per i rapporti di lavoro domestico in regime di convivenza che ad ore. Ed è proprio sull'orario di lavoro che si registra il maggior numero di controversie nell'ambito del lavoro domestico.

Il riposo settimanale è un diritto irrinunciabile del lavoratore domestico. La contrattazione collettiva di categoria detta una puntuale disciplina del riposo settimanale con delle differenziazioni tra lavoratori conviventi e non e con un occhio di riguardo anche per i lavoratori stranieri professanti fedi religiose con solennizzazione in una giornata diversa dalla domenica.

Il periodo di prova è finalizzato a consentire ad ambo le parti del rapporto di lavoro domestico di valutare reciprocamente la convenienza alla proficua prosecuzione del rapporto stesso.Il contratto collettivo di categoria detta una puntuale disciplina sul periodo di prova e un consolidato orientamento giurispudenziale ne ha chiarito le fasi caratterizzanti.

Il contratto collettivo sul lavoro domestico ha già da tempo disciplinato le discontinue prestazioni notturne di assistenza e cura e la presenza notturna dei lavoratori domestici quale risposta alle nuove esigenze delle famiglie spesso non soddisfatte dal servizio pubblico

Le mansioni effettivamente svolte determinano l'inquadramento del lavoratore domestico e il conseguente minimo retributivo spettante. La declaratoria delle mansioni è contenuta nel contratto collettivo di categoria che prevede quattro livelli di inquadramento, ciascuno con due distinti parametri retributivi, da tenere bene in considerazione prima di assumere un lavoratore domestico.

La puntata riguarda il tema delle fonti normative che regolano il rapporto di lavoro domestico, partendo dalle fonti codicistiche del 1942 e dalla legge n. 339 del 1958, per poi concludere con il recentissimo contratto collettivo di categoria.

Gli elementi caratterizzanti il rapporto di lavoro domestico, in relazione sia all'oggetto che ai soggetti coinvolti, ne determinano la sua specialita' con conseguente possibilita' di derogare alcune stringenti norme degli ordinari rapporti di lavoro subordinato

Il rapporto di lavoro domestico dev'essere comunicato obbligatoriamente all'INPS per consentire all'Istituto di calcolare i relativi contributi e per assicurare il lavoratore domestico contro gli infortuni sul lavoro. Inoltre i dati trasmessi all'INPS in sede di instaurazione del rapporto di lavoro devono essere costantemente aggiornati con apposite denunce di variazione e anche qualora il rapporto di lavoro dovesse cessare per licenziamento, dimissioni o risoluzioni consensuali bisogna sempre darne notizia all'Istituto previdenziale.Le modalita' delle predette comunicazioni obbligatorie sono esclusivamente telematiche.

La necessita' di assumere personale domestico porta a chiedersi quale sia il costo da sostenere per l'intera durata del rapporto di lavoro.Oltre alla retribuzione oraria o mensile concordata, tra i costi figurano anche altre voci che, seppur differite, bisogna attualizzare per conoscere il costo effettivo che nei mesi e negli anni di durata del rapporto il datore di lavoro andra' a sostenere.