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Elvis. Il diario di un serial killer
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Elvis. Il diario di un serial killer

Author: Storie avvolgibili

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Description

Un’infanzia segnata dal morboso rapporto con una madre iperprotettiva, una provincia rurale dove i solchi sul terreno si perdono nella nebbia e dove un forte afflato religioso fa da cornice a segreti inconfessabili. E ad aleggiare su tutto, un’idea distorta del sesso, del successo, della violenza e della morte. Sono questi gli ingredienti di un racconto a tinte noir, sono queste le pagine del diario privato di un serial killer di provincia.

“Elvis. Il diario di un serial killer” è un podcast in 4 puntate più uno special, scritto da Francesco Tacconi per la voce di Stefano Scherini.

Gli eventi narrati sono frutto di fantasia. Anche se traggono ispirazione da fatti realmente accaduti, i luoghi, le persone, gli episodi e le opinioni riportate sono frutto dell’immaginazione dell’autore e non sono quindi da considerarsi reali. Per i temi trattati, se ne consiglia l’ascolto a un pubblico maggiore di 14 anni.
5 Episodes
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La mia cameretta è il mio rifugio, mi sono buttato a letto e ho ficcato la testa sotto al cuscino, da una parte mi sentivo soffocare, ma dall’altra mi sentivo protetto e al sicuro. A volte faccio le prove a vedere quanto resisto senza respirare. A un certo punto ti pare di scoppiare ma non scoppi e fai un grosso respiro che tutto pare un giro in giostra.
Non so. Non so spiegare perché tutte quelle donne siano morte, perché io le abbia fatte a pezzi e le abbia sepolte nei miei campi. Non lo so! Mia mamma aveva ragione, se fossi stato più attento ora non sarei in carcere.
Era per questa idea di mantenere vivo il nostro rapporto che tenevo quei fogli. Schede, dati e note. Riguardavano le mie donne, riguardavano noi. Ne ho fatte un sacco di schede. Così potevo ricordarmele meglio, come fotografie. Così le potevo guardare quando volevo, erano ricordi sempre a disposizione anche se magari le ragazze erano morte.
Mi piacciono i campi, mi piace la libertà, gli spazi aperti, mi piace camminare sulla nuda terra, sulla mia terra, personale e privata, imbevuta e impregnata del mio desiderio con tutti quei corpi sepolti là sotto. Sarebbe stato troppo difficile conservarli in un altro modo. Se le ho messe lì è perché gli volevo bene. Così le tenevo vicine anche dopo.
Un efferato serial killer che esce moralmente vincitore, perché tra le oltre 7000 foto ritrovate a casa sua solo poco più di 100 sono state attribuite a persone scomparse. Ci sono quindi almeno un centinaio di donne di cui ha conservato le immagini assieme a documenti di riconoscimento, a un sacchetto di peli pubici e corde e oggetti d’uso comune che nelle sue mani diventavano strumenti di tortura. Risulta vincitore perché in realtà nessuno sa quante siano veramente le sue vittime. Nessuno sa o saprà mai quante siano le donne sepolte nei suoi campi.
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