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Il podcast della dilogia di Stalingrado
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Il podcast della dilogia di Stalingrado

Author: ItalianaContemporanea

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Pagine della dilogia di Stalingrado commentate attraverso il saggio di Ferdinanda Cremascoli, Stalingrado, il polittico di Vasilij Grossman. Disponibile. in tutte le librerie on line. Kobo, Ibs, Amazon, etc
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Tolja è pronto, è in cima alla falesia la sua ansia improvvisamente svanisce; si sente calmo e pienamente padrone di sé. Quando è mutato il suo animo? Forse quando ha visto i cannoni che conosce bene, ben mimetizzati sotto i cespugli; forse quando ha visto i visi dei soldati lieti di riavere un comandante; forse quando ha visto i tedeschi avanzare giù nella pianura, e ha pensato che con loro avanza tutto ciò che odia, tutto ciò che è ostile alla sua patria, e a sua madre e a sua sorella e a sua nonna, tutto ciò che annulla la loro libertà, la loro felicità, la loro vita
L’ultima parola del polittico di Vasilij Grossman è affidata a Ivan Berëzkin e a sua moglie.Ed è parola di speranza e di vita, dopo tanti lutti e sventure attraversati con calma e coraggio. Se all’inizio di tutta la dilogia grossmaniana ad esprimere l’eterna tragedia della campagna russa domina la scena un contadino, Vavilov il kolchoziano, ora l’ultima battuta del grande romanzo di Stalingrado è affidata alla famiglia Berëzkin, a Ivan e a sua moglie Tamara, persone che con Vavilov hanno in comune la semplicità, la delicatezza d’animo, la bontà. Nella tragedia che li sconvolge e uccide loro un figlio bambino, non perdono se stessi, non si comportano da egoisti, e reagiscono coraggiosamente.
Il lettore che ha amato i personaggi di Vita e destino vorrebbe saperne di più sulla loro sorte, ma il finale del romanzo è, come in molte grandi opere, aperto. Tuttavia al lettore curioso interessano di solito anche gli antefatti dei personaggi che ama. Ebbene nel caso di Vita e destino un "prequel" c'è. È un romanzo pubblicato nel 1952 in URSS dopo alcuni anni di ostacoli sempre maggiori da parte della censura, un romanzo che ancora non è tradotto in italiano. Ecco perché qui italianacontemporanea.org vi racconta i fatti principali che riguardano vicende dei nostri eroi.Queste registrazioni non hanno carattere professionale: c'è qualche brusio di fondo, qualche inciampo, una pronuncia russa che è una non-pronuncia. Ma... buon ascolto, lo stesso!
Per descrivervi il corpus così vasto e complesso della dilogia di Stalingrado lo abbiamo paragonato ad un grande polittico. In un polittico, di ogni pannello si comprende rettamente il senso solo nel nesso della parte con il tutto. Tre esempi per illustrare l’abilissima circolarità nella costruzione del racconto: Zina, la tavola apparecchiata della famiglia Šapošnikov, l'ultima lettera della madre del pofessor Štrum.
Vavilov, il contadino

Vavilov, il contadino

2021-07-1540:55

Pannello centrale. Figura centrale. Ogni storia si organizza in relazione a questa che sta al centro. Al centro è il popolo russo. La storia esemplare di Vavilov è la tragedia delle campagne russe, cioè del popolo di quel paese, che ancora dopo la conclusione della Prima Guerra Mondiale è in larghissima parte contadino.Benché non coltivi facili ottimismi sulla bontà degli esseri umani, o sulla positività della nozione di “popolo”, questo romanzo caparbiamente narra gli individui, che pure esistono, portatori delle più alte qualità umane, di benevolenza e coraggio e pazienza; portatori dell’aspirazione, umana anch’essa, alla libertà personale e alla giustizia sociale. Vavilov è uno di loro.
Pannelli di destra. Uno dei grandi temi della dilogia grossmaniana è la critica al sistema sociale che si instaurò in Russia dopo la rivoluzione, la guerra civile e l’affermazione di Stalin. La denuncia delle dure condizioni di vita imposte dalla dittatura di partito in ogni luogo di lavoro e nella vita sociale, e la mancanza di libertà sono al centro dell’attenzione in tutta la dilogia, sia in Per una giusta causa sia in Vita e destino.
Novikov, il minatore

Novikov, il minatore

2021-07-2330:15

Pannelli di destra. Ivan Pavlovič Novikov, fratello maggiore di Pëtr, il comandante dei blindati, è un esperto ed abilissimo minatore, lavora in una miniera sugli Urali, profugo dal Donbass, dove lavorava vicino a Stalino nelle miniere di Smolianka. La sua vicenda è narrata in uno strepitoso gruppo di capitoli in "Per una giusta causa" (PGC, II, 47-52), dedicati al racconto della vita nelle retrovie del fronte, là dove si costruiscono i mezzi per dispiegare tutta la potenza militare sovietica.
Pannelli di destra. Marito di Marusja, la seconda figlia di Aleksandra Vladimirovna, Stepan Fëdorovič Spiridonov è il direttore della Stalgres, la centrale idroelettrica modernissima che serve la città di Stalingrado.
Pannelli di destra. Il professor Štrum è personaggio centrale nel lungo racconto di Stalingrado, perché attraverso la sua vicenda il romanzo narra un’altra porzione del popolo sovietico, non un contadino, non un operaio o un minatore, ma uno scienziato, un fisico nucleare. La sua condizione è agiata, studia, si interroga sul rapporto tra teoria e prassi, Ha un maestro straordinario, il professor Čepyžin, cui somiglia molto. È un grande ricercatore, ma la sua vita è trapassata dal profondo dolore della guerra, una sofferenza continua, senza sollievo: sua madre è assassinata come tutti gli ebrei dei territori occupati ai bordi di una fossa...
Cuspide destra. A quattro figure di bolscevichi e alle loro storie il polittico di Vasilij Grossman dedica molto spazio, perché sono vicende esemplari del costituirsi del partito nuovo sul finire degli anni Venti e negli anni Trenta. I bolscevichi che fecero la rivoluzione sono emarginati, messi sotto accusa, imprigionati e deportati o condannati a morte, come “rei confessi” dice invariabilmente l’accusa, ma le confessioni sono ottenute con la tortura. La famiglia Šapošnikov, che condivide la propria sorte con quella di tantissime altre famiglie, è coinvolta in questo processo di repressione sanguinosa e di condanne, a morte o al lager. Dmitrij il figlio di Aleksandra, Abarčuk l’ex marito di Ljudmila, Mostovskoj l’amico di una vita di Aleksandra, e Krymov marito di Ženja, hanno storie molto diverse, perché diverso è il carattere di ciascuno, ma identica è la loro fine.
Cuspide destra. Magro, dalle labbra sottili, vestito di una giacca di cuoio sdrucita, Abarčuk è un lavoratore instancabile, dorme poche ore a notte, partecipa intensamente alla vita studentesca, tiene conferenze meticolosamente preparate, visita gli studenti malati in ospedale, versa la sua borsa di studio alla cellula dell’organizzazione internazionale che aiuta gli operai stranieri; malato per un inizio di tubercolosi, cede il suo buono di viaggio per Yalta ad uno studente malato anche lui. Ma è implacabile con chi non è come lui.
Cuspide destra. Coetaneo e compagno di Lenin, Mostovskoj vive una vita movimentata e votata alla rivoluzione: sotto lo zar patisce la sua parte di prigione e di Siberia, d’esilio a Londra e a Ginevra, di privazioni, di persecuzioni, di clandestinità. Poi finalmente la rivoluzione, e gli anni immediatamente successivi di fatica estenuante per costruire la nuova repubblica sovietica. Ma negli anni Trenta è via via emarginato. Mostovskoj non condivide il nuovo corso del partito. Ritiene sbagliato il potere assoluto di Stalin, è angustiato dai processi sanguinosi contro l’opposizione, è sgomento di fronte alle cose tremende accadute prima della guerra. Ma la sua convinzione profonda è di non poter, anzi di non dover osteggiare l’azione del partito, pena l’intralcio all’opera stessa di Lenin, un’opera storica grandiosa, cui ha dedicato tutta la sua vita.
Cuspide destra. Il lettore che ha amato i personaggi di Vita e destino vorrebbe saperne di più sulla loro sorte, ma il finale del romanzo è, come in molte grandi opere, aperto. Tuttavia al lettore curioso interessano di solito anche gli antefatti dei personaggi che ama. Ebbene, Italianacontemporanea.org vi racconta i fatti principali che riguardano vicende dei nostri eroi.Questo pannello del nostro polittico si trova nella cuspide destra, dove sono narrate le storie di quattro bolscevichi e un cekista. Dopo aver seguito le vicende di Dmitrj, di Abarčuk, di Mostovskoj, ora tocca a Krymov, il bolscevico emarginato prima e arrestato dopo come "deviazionista di destra", "trozkista". È il racconto del doloroso percorso di comprensione della realtà politica dell'Unione Sovietica, che Krymov compie, scoprendo così una patria disperatamente lontana dagli ideali dei bolscevichi che rovesciarono lo zar.
Pannelli di sinistra. La figura del maggiore Berëzkin compare in "Vita e destino" quando è a Stalingrado in trincea accanto al Sei barra Uno e alla Fabbrica Trattori. Ma in "per una giusta causa" è narrato come sia arrivato a Stalingrado, e cosa gli sia successo al momento dello scoppio della guerra. Il prequel narra anche la storia di questo grande personaggio, narra il suo carattere e il suo aspetto, ci fa conoscere infine la sua famiglia, sua moglie Tamara e Ljuba e Slava.
Pannelli di sinistra. Un giovane, il nipote di Aleksandra Vladimirovna, e un vecchio, il falegname Poliakov. In "Vita e destino" sono asserragliati (e assediati) insieme al 6/1 e il lettore non sa cosa sia stato di loro. Certo non sono morti al 6/1. Ma la loro avventura, come quella di Čenkov, l'artigliere che denuncia Grekov al partito, inizia nelle trincee che nel luglio 1942 tentano disperatamente di difendere Stalingrado sulla riva destra del Volga.
Pannelli di sinistra. Persone ordinarie, imprese straordinarie. Tolja, il figlio di Ljudmila. e Viktorov, il fidanzato di Vera, sono due dei tanti giovanissimi caduti nella guerra. Il loro sacrificio individuale si dimentica presto. Ma non nel polittico di Vasilij Grossman che restituisce un nome ai morti, restituisce loro una storia, restituisce loro un’identità.
Duelli aerei

Duelli aerei

2021-10-2808:08

Pannelli di sinistra. La potenza della parola narrativa. Qui un esempio nel racconto di cosa sia una duello tra aerei
Il colonnello Novikov

Il colonnello Novikov

2021-11-1238:50

Il generale Erëmenko capo supremo del fronte di Stalingrado alla vigilia della controffensiva convoca il comandante del corpo dei blindati, il colonnello Pëtr Pavlovič Novikov, che si presenta accompagnato dal commissario politico Getmanov e dal generale Neudobnov, che, situazione eccezionale causata dalla guerra, è sottoposto a Novikov. Mentre scambiano qualche parola, Getmanov e Neudobnov trovano il modo di far sapere al generale di avere relazione con alti personaggi della nomenklatura. Al momento del congedo Erëmenko richiama indietro Novikov e gli dice: «Quello ha lavorato con Chruščëv, quell’altro con Tician Petrovič, ma tu, figlio di buona donna, tu sei soldato fino al midollo. Tienilo a mente, perché ce li guidi tu, a sfondare, i carri armati»
Shoah

Shoah

2021-11-1917:35

La narrazione della Shoah si dipana tra la cronaca del processo di assassinio e la riflessione sul non senso dell’accaduto; tra l’acribia nella ricerca delle cause e la natura sfuggente del fatto.Il racconto ricostruisce lo sterminio con una precisione ed un’esattezza, che nei decenni successivi troverà conferma nelle più importanti ricerche storiche. Del resto Vasilij Grossman fu anche storico della Shoah come autore con Il’ja Erenburg del Libro nero. Il genocidio nazista nei territori sovietici 1941-1945. L’accuratezza narrativa è originata da una fortissima motivazione morale: la ricerca assidua del modo di dire ciò che è impossibile dire. L’accaduto non è semplicemente crudele, non è semplicemente disumano, va oltre. Parlarne significa soffocare nel veleno delle camere a gas. E tuttavia è tale l’abominio che parlarne si deve. Lo strumento che questo racconto si dà per poter dire l’indicibile è l’analisi scrupolosamente precisa di ogni dettaglio anche minimo dell’accaduto.
Anna. Il ghetto

Anna. Il ghetto

2021-11-2617:38

All’inizio c’è il ghetto. Nelle Repubbliche baltiche, in Bielorussia, in Ucraina già nei primi giorni del luglio 1941 arrivano i carri armati tedeschi e dietro a loro le forze speciali incaricate di radunare tutta la popolazione ebraica nei ghetti e di procedere allo sterminio.Anna, la madre del professor Štrum, è medico oculista, vive e lavora in Ucraina. Ed è lei che racconta l’arrivo dei tedeschi nella sua città, in una lunga, terribile, ultima lettera che giunge a suo figlio a Mosca attraverso mille traversie. La lettera di Anna è il filo rosso di sangue che percorre la trama complessa delle storie crudeli narrate nel polittico di Vasilij Grossman.
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