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Author: Roberto Fioretto

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Il podcast dedicato alle nuove frontiere della leadership nelle organizzazioni. Storie, ricerche, dialoghi e letture per trasformare il lavoro in un incubatore del potenziale umano.
46 Episodes
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La domanda, ovviamente, è retorica. La leadership di cui parliamo qui ha sicuramente a che fare più con l'idea di perdita che con quella di vittoria.La (vera) leadership porta sempre con sé un senso di perdita. E chi la esercita deve aiutare le comunità nelle quali e con le quali opera a "mettere le perdite sul tavolo", chiamandole con il loro nome.Come accade tutto questo? Perché? E in che senso la resistenza che avvertiamo è una preziosa cartina tornasole?Lo racconto qui.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Se guardiamo i dati sul livello di coinvolgimento delle persone nel lavoro – pensiamo ai famigerati report di Gallup! - emerge uno scenario a tratti infernale.  Un inferno in cui, paradossalmente, ad essersi perso è proprio il fuoco. La spinta, il desiderio. Una sorta di inferno freddo, glaciale, in cui incrociamo persone condannate a cercare un senso del e nel proprio fare quotidiano, che però sembra non arrivare mai.  Ma il paradiso esiste? Se sì, per raggiungerlo attraverso quale limbo si deve passare? È questo il tema della puntata. Per rispondere a queste domande ho voluto farmi condurre da un Virgilio speciale: Luca Nascimben, people director in Rigoni di Asiago.  Nel tempo che abbiamo trascorso insieme, abbiamo cercato di delineare l’identikit di quello che potremmo definire HR trasformativo, ovvero un HR manager capace di accompagnare le persone, e quindi le organizzazioni, nell’affrontare le sfide evolutive che il tempo in cui viviamo mette loro davanti.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leadereticiwww.counselingpost.it
Immaginate un'intera comunità che vive sotto un ponte. Un ponte che, contrariamente a quanto siamo abituati a pensare, ha diviso più che unire.È quello che è accaduto alle persone che animano il Rione Sanità, che per lungo tempo è stato un quartiere periferico nel centro di Napoli. Una periferia in cui gli stessi napoletani non si azzardavano ad entrare. Figuriamoci i turisti. Va da sé che dove nessuno guarda le ombre proliferano. E così ha fatto la camorra.Poi un giorno è arrivato Antonio Loffredo. Un uomo. Un prete. Un vero LeadEretico. Che ha sparigliato le carte. A lui, e a persone come Enzo Porzio e Salvatore Iliano - protagonisti di questa puntata e due delle tante anime della cooperativa sociale La Paranza - si deve la più riuscita impresa sociale di Napoli. Tra le più riuscite d'Italia, forse.Una realtà che in pochi anni è riuscita a trasformare le Catacombe di San Gennaro, da sito misterioso e sconosciuto, in una delle maggiori attrazioni turistiche di Napoli. Ma soprattutto è riuscita a ri-svegliare, ri-attivare e ri-generare un'intera comunità, ri-accendendo nella sua gente il desiderio di futuro.In cosa consiste quello che ormai è noto come il "metodo Sanità"? Cosa l'ha reso - e continua a renderlo - un'efficacissima azione di leadership? Quali sono gli ingredienti di questo capitalismo dolce o, meglio ancora, (ri)generativo? Enzo e Salvatore lo raccontano in questa puntata.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Dicembre. Periodo di cene aziendali. E di discorsi di fine anno.Ho fatto un esercizio. Mi sono divertito ad abbozzare un discorso per una figura apicale di un'ipotetica azienda/organizzazione.Partendo da due domande: che cosa direbbe una leadEretica o un leadEretico? Quali parole mi piacerebbe risuonassero nelle organizzazioni che abitiamo (non solo a fine anno)? E questo è quello che è uscito...FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Recentemente ho letto un libro che mi ha folgorato. Community. La struttura dell’appartenenza, di Peter Block (Ayros). ll tema è tanto affascinante quanto complesso: come creare appartenenza. Ovvero come creare vere comunità. Un tema che percorre tutto il nostro vivere sociale, lavoro compreso.E si parla molto anche di leadership. Di un tipo di leadership particolare però. Diversa dalla "visione eroica" a cui ci hanno abituato il senso comune o una certa manualistica manageriale. Una leadership che scende dal trono su cui è stata messa e diventa disponibile a tutti.Block paragona i leader a degli architetti sociali. Non si tratta però solo di muri, tavoli e sedie. É molto di più. É saper fare le domande giuste, che attivano. É favorire alcune conversazioni a scapito di altre. Conversazioni che rendono possibile immaginare nuovi mondi possibili. Chi esercita leadership è, per Block, un'esperta o un esperto dell'arte di convocare. In cosa consiste quest'arte? Come si esercita? E perchè? Lo racconto qui.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
"Fare la cosa giusta aiuta a scoprire mondi ai quali non avresti avuto accesso. Espande l'immaginazione e spesso apre la porta all'innovazione, che consente di dare vita a business rigenerativi".Quando ho sentito queste parole, dal palco di un evento a cui ho partecipato, mi sono detto: devo assolutamente intervistarla! A pronunciarle è stata Susanna Martucci. Imprenditrice e fondatrice di Alisea, B-Corp che trasforma gli scarti in prodotti innovativi, ispirando comportamenti positivi attraverso il design.Tra i tanti prodotti che quest'azienda ha ideato, c'è lei: Pepetua. L'unica matita prodotta interamente in Italia a partire da scarti di grafite. Un purpose brand talmente iconico da essersi meritato un posto nel design store del Moma di New York. Nel 2023 Susanna ha vinto il Prestigioso Premio Gammadonna per l'imprenditoria innovativa femminile. Abbiamo parlato di business rigenerativo, fallimento, venti favorevoli e contrari, successo, capacità di anticipare il futuro che sta emergendo, leadership... e di molte altre cose che scoprirete ascoltando.Una vera lezione di imprenditorialità. Una grande lezione di umanità.Approfondimenti:Perpetua www.perpetua.itFOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Un fenomeno tutto sommato ancora giovane nel nostro Paese, che sta crescendo però velocemente. E che ruota intorno a due parole per molto tempo considerate antitetiche: volontariato e impresa. Due mondi lontani solo in apparenza che oggi, sempre più, si incontrano dando vita a un contatto che genera benefici per entrambi: per il Terzo Settore così come per l’impresa. Parliamo del volontariato aziendale. O volontariato d’impresa. Perché è importante che questi due mondi si incontrino? Che benefici porta il loro contatto? E come si fa praticamente? L’ho chiesto a due autorevoli esponenti di queste dimensioni, che hanno scelto di collaborare per diffondere la pratica del volontariato d’impresa: il Direttore Generale del Centro Servizio Volontariato di Padova e Rovigo e docente dell'Università Cattolica di Milano per il master EMTeSIS - Terzo Settore e Impresa Sociale, Niccolò Gennarol’hr director e Responsabile Area Responsabilità Sociale e Sostenibilità di AIDP Veneto e Friuli-Venezia Giulia - Associazione Italiana Direzione del Personale, Paolo LombardiUna collaborazione da cui è nata la guida al volontariato d’impresa, documento prezioso per comprendere questo fenomeno generativo e, soprattutto, per praticarlo efficacemente.Approfondimenti: ricevi gratuitamente la guida sul volontariato aziendale https://sostieni.csvpadovarovigo.org/ricevi-la-guida-sul-volontariato-aziendale/FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Come riportare energia e motivazione nelle organizzazioni contemporanee? Il viaggio di "Eros e lavoro" parte da qui. Da una domanda. Fondamentale. Che ne apre molte altre. Non è una domanda da poco. Specie se consideriamo che la motivazione è il sacro graal di quelli che l’autore chiama, con un’espressione che mi piace molto, donne e uomini di organizzazione (consulenti, executive, HR).Da qui Alessandro Donadio intreccia fili che vanno a comporre una trama tanto intrigante quanto complessa, passeggiando con disinvoltura tra sociologia, antropologia, psicologia e, ovviamente, (molta!) filosofia.Domande generative. Come le risposte. Ho provato a distillarne qualcuna qui.Sì, “Eros e lavoro” è un libro tosto. Da vere e veri LeadEretici. Buona lettura!Approfondimenti: il libro "Eros e lavoro" https://amzn.to/47gyg18FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leadereticiwww.counselingpost.it
Il sociologo Ulrich Beck diceva che i nostri corpi sono immersi nel 21° secolo, mentre le nostre menti e le nostre istituzioni sono rimaste bloccate nel 19° secolo.Il 21° secolo – affermava – richiede la sostituzione sistematica dell’approccio o/o con l’approccio e/e. Mentre preparavo questa intervista ho capito subito che l’approccio o/o non sarebbe andato bene e che, per unire i puntini, avrei dovuto adottare un approccio e/e.Il protagonista di questa puntata è infatti tante cose diverse insieme. Contemporaneamente. È un comico E un formatore E un esperto di public speaking E un profondo conoscitore delle neuroscienze E un trainer di mindfulness.Con Diego Parassole ho parlato di:umorismo come mezzo per attivare l’ascolto attivo e comprendere più a fondo la realtàformazione e metodo maieuticoleadershipcome stanno le organizzazioni (e le persone che lavorano) oggicostruire ponti ed esplorare mondie tante altre cose che scoprirete ascoltando la nostra chiacchierata generativa. FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Negli ultimi decenni le neuroscienze hanno fatto passi da gigante e gli strumenti che utilizzano, prima confinati in ambito medico-scientifico, sono entrati e sempre più stanno entrando nella nostra quotidianità. Anche in quella lavorativa. Perché le neuroscienze dovrebbero entrare sempre più in azienda? L’ho chiesto a Serena Candeo. Trainer, coach manageriale e, ovviamente, esperta di neuroscienze. Serena cammina sul confine tra due sponde: le neuroscienze e il lavoro, in particolare nelle organizzazioni. E nel farlo le collega, le mette in relazione. Un contatto generativo, che produce riflessioni che hanno la capacità di espandere la nostra consapevolezza. Ne è nata una conversazione ricca e “croccante”, di quelle che – per restare in tema – fanno frizzare i neuroni. E le cose che abbiamo esplorato insieme sono davvero tante:learning organizationbrain based learninggli ingredienti (neuroscientifici) del buon apprendimento organizzativoalcuni esempi concreti delle più recenti applicazioni delle neuroscienze in aziendapeople managementgli interrogativi etici che l’applicazione delle neuroscienze in azienda apreleadershipe molti altri (s)punti.Abbiamo cercato di portare a galla tutto, luci e ombre.Approfondimenti: il libro "Il cervello al lavoro", che contiene un saggio di Serena: https://amzn.to/3P1JKii; lo speech di Serena al TedX di Legnano su "Come essere più produttivi distraendosi": https://www.youtube.com/watch?v=BosWi5XAeN4FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Più che di Grandi Dimissioni, preferisce parlare di Grande Ripensamento. E ad essere ripensato non è “soltanto” il senso del lavoro, ma il concetto stesso di carriera. Una parola che, nella sua etimologia, richiama la corsia che un tempo era dedicata al transito dei carri trainati da cavalli. Unidirezionale, unidimensionale e rigorosamente ascendente.E se oggi invece, più che a una “I”, la carriera assomigliasse a una “T”? E se quelle che fino a ieri erano considerate “deviazioni” fossero ciò che invece oggi determina il successo professionale? Che cosa ci dicono le ultime ricerche sul modo di vivere il successo professionale in paesi e culture diverse? E in Italia? Che cosa possono fare gli HR manager per cogliere le opportunità del complesso passaggio d’epoca che stiamo vivendo? Ne ho parlato con Martina Gianecchini. Professoressa ordinaria di Gestione delle Risorse Umane all’Università di Padova, Direttrice dell’Executive Master in Human Resource Management del CUOA Business School e schermitrice (sì, c’entra). Dal suo osservatorio ogni giorno indaga e racconta le trasformazioni che investono il lavoro. Anzi, che investono le persone che lavorano. La differenza può sembrare sottile, ma non lo è affatto. Abbiamo parlato di carriera, per cercare di capire che cosa sta accadendo oggi. Allungando lo sguardo verso il futuro.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Adam Smith è un impostore. Non è vero, non è certo colpa sua se tutti pensano che l'economia moderna nasca con lui e con la sua famosa (o famigerata?) mano invisibile.La responsabilità - se mai - è nostra, che non abbiamo saputo raccontare la storia per come è andata davvero. La prima (vera) cattedra di economia al mondo è stata istituita nel 1753 all'Università Federico II di Napoli, che la affidò a un italiano: Antonio Genovesi. E indovinate come si chiama la sua opera fondamentale: "Lezioni di economia civile".Riallacciandosi alla tradizione dell'Umanesimo, Genovesi rovescia il paradigma hobbesiano dell'homo homini lupus (se il mio vicino è un "lupo" non posso che difendermi e diffidare) e riporta la reciprocità dentro il pensiero econonomico. Ponendo così e basi per un'economia in cui 1+1 non fa 2 ma 3.In che senso? E che cos'è esattamente l'economia civile? Lo racconto qui.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Leaders are readers. Ma sarà davvero così? La puntata inizia da qui. Spoiler: eh, tra il dire e il fare...In questo episodio racconto due libri "croccanti", da cui lasciarsi ispirare: Pensa come una pianta di Stella Saladino e The leader ship di David Marquet. Due letture da LeadEretici.Due libri molto diversi, per contenuti e stile, con una cosa – fondamentale – in comune. Parlano entrambi di leadership, in maniera molto pratica, muovendosi in equilibrio in una zona tanto scomoda quanto generativa: il confine tra etica (l’orientamento al bene comune) ed eresia (la disponibilità a infrangere regole consolidate per reggiungerlo). Con l'obiettivo di restituire potere alle persone, liberandone il potenziale.Perchè leggerli? Lo racconto qui.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
All'estero sono già avanti e stanno esplorando da un po'. Ma anche in Italia, finalmente, qualcosa si sta muovendo.Aziende come Intesa Sanpaolo, Lavazza e altre hanno avviato sperimentazioni in questa direzione. E, nel frattempo, sono usciti i risultati di un grande studio che nel Regno unito ha coinvolto 61 aziende e 2900 persone.Settimana lavorativa corta: fa bene o fa male? Quattro gorni posson bastare? Dipende. Ho provato a fare il punto qui.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Il pollice verde decisamente non rientra tra i miei pregi. E forse questo ha contribuito ad accrescere la curiosità verso il metodo messo a punto da Stella Saladino.Nel suo libro "Pensa come una pianta. Modelli cognitivi del mondo vegetale per trovare soluzioni e idee innovative", Stella afferma che le piante sono delle innovation manager. Delle mentori.Anni di ricerche l'hanno convinta che il sistema vegetale offra un modello di problem solving strategico potentissimo, specie se consideriamo che è giunto sino a noi dopo 500 milioni di anni.Un modello che può aiutarci a sciogliere i nodi che incontriamo nelle organizzazioni in cui viviamo e lavoriamo. O a riflettere sulle nostre pratiche di leadership. Per promuoverne il cambiamento, quando sono disfunzionali.Che cosa significa "pensare come una pianta"? Quali vantaggi regala? Che tipo di leadership possiamo apprendere dalle piante? Stella lo racconta in questo episodio!FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Recentemente sono stato ospite di Comunico GG, format assai croccante, ideato da Claudio Maffei e realizzato in collaborazione con Luca Cattoi.Due "curiosi patentati", che mi hanno letteralmente riempito di domande. Una più intrigante dell’altra. Domande che mi hanno dato il la per esplorare alcuni tra i temi che più mi accendono.Abbiamo parlato di leadership generativa, lavoro, benessere organizzativo, smart working, relazioni, tecnologia, comunicazione, fallimento, carisma, potere, libri, podcast... e di molte altre cose!FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Le riunioni. Troppe. Troppo lunghe. Con ordini del giorno vaghi. Senza uno scopo. Poco efficienti. Ok, l’abbiamo capito, vanno riformate. Un’affermazione che equivale a scoprire l’acqua calda.Al di là di mettere in campo correttivi sensati - ridurre il tempo e il numero, stilare un ordine del giorno chiaro, ecc… - possiamo fare di più e di meglio? La risposta è sì. Recentemente ho incrociato una riflessione di Francesco Mondora, che mi ha acceso.Una proposta che (ri)parte dal “convivio” e dalla sua etimologia. Uno spazio, quasi sacro, che ha la forza di unire chi vi partecipa, e che ciascun membro è chiamato a servire (qui il richiamo è alla servant leadership…). Una proposta non priva di possibili criticità, che però spariglia le carte e offre un punto di vista differente. Più ricco.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Un "ragazzo" di 47 anni con la vocazione per la formazione dei giovani, che nel 2000 ha fondato per sbaglio un'impresa, con una sola persona. Oggi le persone che lavorano con lui sono 75 e producono 100mila pezzi al giorno, con un tasso di crescita del 25% l'anno.Si definisce così Marco Piccolo, CEO di Reynaldi, azienda che produce prodotti cosmetici alle porte di Torino. Un imprenditore. Con "qualcosa" in più però. Piccolo è infatti Ambasciatore Nazionale dell'Economia Civile, che però non si limita a promuovere. La fa, ogni giorno, attraverso le pratiche aziendali di Reynaldi.Distribuisce gli utili ai collaboratori, ricicla il 75% dei rifiuti, recupera le acque di produzione, produce energia con pannelli fotovoltaici, promuove il benessere delle comunità che sono parte dell'eco-sistema di Reynaldi. Non solo in Italia.Ma non è tutt'oro quel che luccica, avverte. L'economia civile non ha nulla a che fare con il buonismo. E non tutto e così "luminoso" come sembra. In che senso? Marco ce lo racconta in questa puntata.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Che cosa hanno in comune gli orsi con la danza, ed entrambi con le emozioni e la leadership?Spesso consideriamo le nostre emozioni come reazioni spontanee a fatti che ci accadono. E se non fosse così? Non del tutto, almeno.Grazie alla consapevolezza, le emozioni possono diventare un potente strumento di conoscenza per leggere - e cambiare - non tanto ciò che accade dentro quanto ciò che accade fuori di noi. Le emozioni parlano. Dicono di come interpretiamo quello che osserviamo. E delle relazioni che attiviamo. O che ci prepariamo ad attivare.Se usate come strumento di conoscenza, le emozioni possono aiutarci ad attivare ambienti (di lavoro ma non solo) capaci di generare relazioni sane e nutrienti per le persone che ne fanno parte. Ecco perché l'autoconsapevolezza emozionale è una competenza fondamentale per chi vuole esercitare una leadership generativa.Come si nutre questa consapevolezza? Ne parlo in questa puntata.[Alcuni effetti sonori sono stati scaricati dal sito zapsplat.com]FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
Cinzia Pilo era una donna e una manager con una vita quasi perfetta. Poi, a un certo punto, è arrivato quello che lei stessa chiama il suo "cigno nero". Un evento inaspettato, potenzialmente distruttivo, che come ogni cigno nero tra le sue piume nasconde molte minacce ma anche alcune opportunità. Per chi le sa e le vuole vedere.Cinzia è riuscita a trasformare questa esperienza negativa in una chiamata all'azione. Per lei, prima di tutto. Ma non solo. Riflettendo sul suo percorso ha distillato un metodo per dirigenti, manager e professionisti che - come lei - vogliono esercitare una leadership generativa.È nato così il libro "Personal Social Responsibiliy". Un libro "scomodo", per chi crede che lo scopo del nostro vivere sia agire per il bene comune. Per veri LeadEretici, insomma. Che cos'è la Personal Social Responsibility? Come possiamo mettere a disposizione le nostre competenze professionali per "aggiustare la vita", rendendo il mondo un posto più umano, abitabile e giusto? Cinzia ce lo racconta in questa puntata.FOLLOW MELinkedIn: www.linkedin.com/in/robertofiorettoIG: www.instagram.com/leaderetici
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