DiscoverPrimaro Storytrekking
Primaro Storytrekking
Claim Ownership

Primaro Storytrekking

Author: Johnny Faina

Subscribed: 3Played: 4
Share

Description

Story-Trekking è una parola composta da due termini: storytelling, che significa letteralmente “raccontare storie”, e trekking, che significa fare escursioni a piedi. Lo Story-Trekking è l’esatta fusione di questi due concetti: un percorso narrativo percorribile a piedi.

Tutti i fiumi hanno una storia da raccontare, anche quelli più piccoli. Come il Po di Primaro, ad esempio.

Primaro Storytrekking è un itinerario in dodici tappe per dodici racconti lungo il corso dell'antico Po di Primaro. Il progetto si compone di dodici podcast, una mappa interattiva attraverso cui ascoltarli e un video-documentario che racconta l'esperienza degli autori lungo il fiume.

Siete pronti? Partiamo.



Primaro Storytrekking è un progetto realizzato con il sostegno del Comune di Argenta e il contributo della Regione Emilia Romagna.

Voce: Johnny Faina (Nicolò Valandro)
Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota
Musiche: Hollyspleef (Leonardo Passanti)
Artwork: Feduzzi (Federica Carioli)
Master: Gipo Gurrado

Video Promozionale: (Walking Nose) Alessandro Carnevali
24 Episodes
Reverse
Il nostro cammino comincia qui, sulle tracce di un fiume che non c'è più. In questo prologo, vi introdurremo alle storie che sentirete scorrere tra questi argini, dal dominio della famiglia estense alla Guerra di Liberazione, dalle incursioni dei briganti alla morte di Anita Garibaldi, fino alla favola di Anna e Marco, i due lupi del Delta. Un viaggio sonoro che vi terrà compagnia lungo questo sentiero, sul letto di questo fiume fantasma: il Po di Primaro.
Qui si conclude il nostro viaggio, dal cuore della pianura fino al mare. Prendete questo come un piccolo momento per salutarci e per voltarci indietro, per guardare quanta strada abbiamo fatto e quante storie abbiamo ascoltato. Ora che siamo giunti alla foce, anche voi siete parte di una storia più grande: la storia del Po di Primaro, il fiume che non c’è.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/Per saperne di più: https://www.comune.argenta.fe.it/57/1218/vivere-argenta/primaro-story-trekking
10. Anna e Marco

10. Anna e Marco

2021-04-2306:07

“Anna avrebbe voluto morire, Marco voleva andarsene lontano, qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano”. E Anna e Marco sono tornati davvero. Ma non sono i protagonisti della canzone di Lucio Dalla, sono due lupi, forse antichi discendenti di quegli stessi lupi che popolavano la zona prima delle bonifiche e delle guerre. Due lupi che durante la momentanea assenza degli esseri umani, sono tornati a vivere nel loro habitat naturale, nella loro nuova vecchia casa in mezzo alle Valli di Campotto, nel Parco Regionale del Delta.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/Per saperne di più: https://www.comune.argenta.fe.it/57/1218/vivere-argenta/primaro-story-trekking
Si sa dove si nasce, non dove si muore, e se nasci a Morriños, in Brasile, non ti aspetti di morire tra le paludi di Mandriole e Sant’Alberto. La storia di Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva è finita qui, alla fine di quello che una volta era il Po di Primaro. La sua morte, con tutti i suoi misteri, è ancora avvolta nelle nebbie che ce l’hanno consegnata. In questo racconto ascolteremo la tragica storia della donna dei due mondi, Anita Garibaldi.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/Per saperne di più: https://www.comune.argenta.fe.it/57/1218/vivere-argenta/primaro-story-trekking
8. Il porto sepolto

8. Il porto sepolto

2021-04-2305:21

Tra la Valle Humana e la Valla Menata c’era un porto che si affacciava su una palude che non c’è più. Il Porto di Menate, con la sua osteria, la farmacia, la scuola e la sua bottega. Una piccola comunità fluviale che nel corso dei secoli si è convertita all’attività contadina senza perdere la sua natura valliva. In questo racconto viaggiamo tra i pantani del tempo e le storie dei fiocinini, i pescatori di anguille , fino al giorno in cui, per un momento, l’acqua non tornò a riprendersi ciò che era suo.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/Per saperne di più: https://www.comune.argenta.fe.it/57/1218/vivere-argenta/primaro-story-trekking
Lungo l’argine del Reno, all’altezza di Filo, c’è una casa. Una grande casa colonica, conosciuta da tutti come Chiavica di Legno o Villa S. Anna dal nome della piccola chiesa che sorge al suo fianco. Un’ enorme cattedrale nel deserto agricolo, che porta in sé i segni di un mondo scomparso: quello dei pionieri delle valli. In questo racconto seguiremo le storie che si sono intrecciate attorno a questa casa, dalla prima bonifica fino alla sua rovina attuale.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/Per saperne di più: https://www.comune.argenta.fe.it/57/1218/vivere-argenta/primaro-story-trekking
La Seconda Guerra Mondiale non è stata la prima guerra sul Po di Primaro. Questo fiume ha già visto scontrarsi le flotte degli Este contro quelle papali e veneziane all’altezza della Bastia dello Zaniolo, l’attuale Ponte Bastia. Una sanguinosa battaglia fluviale, cantata anche dall’Ariosto, in cui perse la vita il capitano di ventura Federico da Montefeltro, al fianco degli Este. La storia di questa battaglia si ripete nel corso della Seconda Guerra Mondiale, intrecciandosi alla strana vicenda di un carro armato nella melassa, durante l’ultima offensiva su un ponte che non voleva crollare.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/Per saperne di più: https://www.comune.argenta.fe.it/57/1218/vivere-argenta/primaro-story-trekking
In questo secondo racconto dedicato all’Argenta GAP sentiremo le storie dei Partigiani che hanno contribuito alla Liberazione, attraverso la testimonianza di Antonio delle Vacche, detto Dino, che ha ricostruito la tragica fine della squadra partigiana comandata da Ruggero Mazzini.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/Per saperne di più: https://www.comune.argenta.fe.it/57/1218/vivere-argenta/primaro-story-trekking
Non molti lo sanno, ma in Italia la Seconda Guerra Mondiale è terminata proprio qui, sull’antico corso del Primaro, durante l’ultima offensiva sulla Linea Gotica. Qui l’Esercito Alleato e la Resistenza hanno combattuto le ultime battaglie contro l’esercito del Reich, in quella che gli storici chiamano Argenta GAP , la Stretta di Argenta. In questo racconto, seguiamo la storia di Robert Bell, detto Bob, originario di Pretoria, Sud Africa, che venne abbattuto sul suo Spitfire e condotto oltre le linee nemiche con l’aiuto dei Partigiani.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/Per saperne di più: https://www.comune.argenta.fe.it/57/1218/vivere-argenta/primaro-story-trekking
Le paludi, si sa, attirano personaggi loschi, a tratti suggestivi, come fuggiaschi, eretici e rivoluzionari. Nei secoli, molti briganti hanno trovato rifugio nel Delta. Tra questi, anche il più celebre bandito della Romagna: Stefano Pelloni, detto il Passatore. In questo racconto, conosceremo le storie dei masnadieri che hanno terrorizzato e suggestionato la popolazione, dall'assedio di Consandolo da parte del Passatore alla più recente caccia a Igor il Russo.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/
Se cercate su Google Maps Po di Primaro , il motore di ricerca vi indicherà un altro fiume: il fiume Reno. Questo perché tutta la zona è stata interessata da un’incessante opera di bonifica, iniziata sin dal medioevo e che ha conosciuto il suo culmine durante la Bonifica Renana, agli inizi del ‘900. In questo racconto, ascolteremo le storie dei pionieri e degli scariolanti, degli uomini e delle donne che hanno strappato questa terra alle paludi, e scopriremo perché sul letto del Primaro scorre oggi il fiume Reno.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/
1. Le nebbie del tempo

1. Le nebbie del tempo

2021-04-2306:00

Un tempo qui era tutta palude. Non c’era traccia dei vasti campi che ora ricoprono la zona, ma unfitto susseguirsi di boschi e aree paludose. Tra la nebbia e le zanzare, scorreva il Po di Primaro, chedeve il suo nome, fin dall'VIII secolo, al suo essere la via principale per il commercio, prediletta anche dagli Este. In questo primo racconto, conosceremo la storia dei popoli che hanno vissuto lungo queste rive, dai celti, agli etruschi, fino al dominio degli Este, alla creazione della Delizia di Benvignate e all’interrimento del Po di Primaro stesso.Credits:Voce: Johnny Faina https://www.instagram.com/johnnyfaina/Testi: Johnny Faina e Gianluca Dario Rota https://www.instagram.com/quello_che_resta_/Musiche: Leonardo Passanti https://www.instagram.com/hollyspleef/Artwork: Federica Carioli https://www.instagram.com/_feduzzi/Master: Gipo Gurrado https://www.instagram.com/gipogurrado/Video Promozionale: Alessandro Carnevali https://www.instagram.com/walkingnose/
Prologo: La Cicatrice

Prologo: La Cicatrice

2022-04-2503:57

Un nuovo viaggio sonoro lungo il corso del Po di Primaro, per raccontare gli anni in cui questo fiume è stato uno degli ultimi terreni di scontro durante la Seconda Guerra Mondiale. Dal 1944 al 1945 il fronte si è fermato qui, alla stretta di Argenta, dove la pianura allagata e minata dai tedeschi arginò l’avanzata degli Alleati. Ripercorreremo gli argini lungo cui correvano le staffette partigiane, ascoltando le storie personali di chi lungo questo fiume si è perso e ha perso la vita per la libertà. Racconteremo soprattutto di una spaccatura, nel territorio, nella storia e negli animi umani. Una ferita di cui ancora oggi rimane la cicatrice.
Ogni tragedia inizia con un evento premonitore. È il 16 aprile 1921, quasi ventiquattro anni prima che il fronte si sposti lungo l’argine del Reno, con il suo carico di morte e distruzione. Nella piazza di Argenta alcuni uomini stanno trascinando un uomo ben vestito al centro della piazza. È il Sindaco Zardi e a trascinarlo sono gli uomini delle Camicie Nere. L’uomo viene costretto a rinunciare alla sua carica e allo stesso modo rinunciano altri 25 membri del Consiglio Comunale. Qualcuno però resiste. È Natale Gaiba, consigliere comunale socialista, che si dà alla clandestinità mentre i fascisti occupano il Comune. Ma la fuga non durerà molto: la notte del 7 maggio 1921, Gaiba viene prelevato da una squadraccia per poi essere torturato e ucciso con due colpi di rivoltella. Al funerale di Gaiba, Don Giovanni Minzoni, ex-capellano militare e amico di Gaiba, pronuncia parole di fuoco contro i suoi aguzzini. Non può sapere che lo aspetta lo stesso destino. La notte del 23 agosto del 1923 Don Minzoni resta ucciso in un agguato squadrista. È il preludio della tragedia: il seme della violenza ha messo le radici.
L’8 settembre 1943 viene firmato l’armistizio tra il Regno d’Italia e gli Alleati: la guerra è finita. Almeno questa è l’aria che si respira. La verità è che la pace è ancora lontana. I soldati tornati ad Argenta vengono considerati disertori, chi ha salutato con favore la caduta del fascismo viene arrestato e quella tedesca diventa una vera e propria occupazione. Grazie alla testimonianza del partigiano Primo Ghini, raccontiamo i mesi di caos che seguirono l’armistizio, e la nascita dei Comitati di Liberazione Nazionale, protagonisti della Resistenza.
Il nostro viaggio termina qui, proprio dove è iniziato. In questo ultimo episodio seguiamo le vicende che accompagnarono la ricostruzione nell’immediato dopoguerra, grazie ai lavori compiuti dal Sindaco Bolognesi e agli sforzi di tutta la popolazione, interrogandoci sull’eredità di questa cicatrice e su che cosa significhi, oggi, conservarne la memoria.
La guerra è finita, ma il clima è teso. Nei giorni immediatamente dopo la Liberazione, l’Italia tutta è un cumulo di macerie che non sa ancora quale sarà il suo destino. Nel territorio di Argenta è il caos. Il cibo scarseggia, i terreni sono resi inutilizzabili a causa delle mine e delle devastazioni, malattie ormai debellate da decenni tornano a colpire la popolazione, mentre bande di criminali e razziatori si aggirano tra le macerie predando tutto quello che possono. Tra questi non mancano i casi di vendette e regolamenti di conti. Primo Ghini viene incaricato di occuparsi della sicurezza e assicurare alla giustizia criminali comuni e politici. Tra questi, c’è anche il responsabile della deportazione di Clara Dragoni e della morte di suo padre: Carlo De Santis.
Il 12 aprile 1945 gli alleati sferrano l’attacco finale per fare breccia ad Argenta. Sono circa le nove di sera quando il cielo viene illuminato a giorno dai bengala. Pochi minuti dopo inizia il bombardamento. Dopo quella notte, di Argenta non rimane che un cumulo di macerie e la speranza che tutto sia finito. Pochi giorni dopo, spinto da questa speranza, Alfonso Alberoni, un partigiano di appena diciannove anni, lascia il suo rifugio per tornare dalla famiglia, ma cade sotto le raffiche di una irriducibile mitragliatrice tedesca. L’ultima vittima di una lotta estenuante, ad appena due giorni dalla definitiva liberazione di Argenta.
L’inverno ormai è passato e il fronte si muove rapidamente. Mentre Cervia e Ravenna vengono liberate dagli Alleati, lo scontro si sposta nelle Valli di Comacchio. È quella che gli storici chiamano Operation Royal Impact, che si compone, nella sue fasi, anche dell’Argenta Gap, la stretta di Argenta. I tedeschi si erano preparati allo scontro allagando dodicimila ettari di terreno e minandone oltre duemila. Il territorio viene trasformato in una grande palude deserta che fa da teatro ad uno degli scontri decisivi per l’offensiva alleata. Nel solo tentativo di superare la canaletta di Bando, all’altezza dell’Idrovora, persero la vita tra i 160 e i 200 militari alleati. Oggi l’Argenta Gap War Cemetery raccoglie i resti dei molti soldati che persero la vita al fronte.
All’interno della Brigata Bruno Rizzieri, guidata da Ruggero Mazzini, c’è un soldato disertore della Wehrmacht. Tutti lo chiamano Giorgio lo Slavo, ma il suo nome è Juraj Bašnár. Mite e di poche parole, Juraj si unisce ai partigiani che si rifugiarono nelle valli dopo l’occupazione tedesca di Sant’Alberto e che trovarono la morte nel tentativo di superare le linee nemiche. Alcuni anni dopo la sua morte, alcuni argentani hanno cercato di ridare il giusto posto a Juraj nella Lotta di Liberazione, anche in patria, nella sua Cecoslovacchia.
loading
Comments 
Download from Google Play
Download from App Store