Democrazia in Cina? Il grande tabù dell’Occidente
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Se la "democrazia" è un sistema in cui la politica serve il popolo, allora perché il paese che più di tutti ha migliorato la vita dei propri cittadini negli ultimi decenni è classificato come "non democratico"? La Cina ha tolto dalla povertà quasi 800 milioni di persone, ha portato l’aspettativa di vita da 30 a 78 anni, ha scalato le classifiche dell’istruzione e dell’innovazione, eppure nell’indice occidentale della democrazia è colorata di rosso, come un paese pericoloso e arretrato.
Ma Pechino si considera una democrazia a tutti gli effetti, anzi: una "democrazia dell’intero processo", la definizione politica della Repubblica Popolare Cinese che rinchiude vari ambiti: dai piani quinquennali ai meccanismi di consultazione popolare, dalla tradizione millenaria degli esami imperiali alla selezione meritocratica della classe dirigente.
Il sistema cinese non è perfetto, e nessun sistema lo è. Ma l’idea che la democrazia sia solo quella occidentale è un mito culturale che non regge più. La democrazia non è una idea astratta che prescinde dalla sua applicazione, ma è la capacità di un sistema politico di evitare la propria degenerazione e di rispondere agli interessi reali delle persone.
Come funziona quindi la democrazia in Cina?
Di tutto questo ne parla nell'ultimo imperdibile video di Dazibao, il canale della famiglia Ottolina specializzato in questioni cinesi ed asiatico e diretto da Davide Martinotti
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