La fabbrica delle fake news: come Bruxelles ricopre d'oro i media mainstream ft. Thomas Fazi
Description
Il Digital Services Act:
Una norma spinta con zelo missionario da tutta la fanteria filo-tedesca di Bruxelles.
L’hanno venduta come uno scudo per “proteggere gli utenti”.
In pratica è una museruola ben lucidata.
Dal 25 agosto 2023 le piattaforme devono eliminare tutto ciò che appare “pericoloso” o “dannoso”.
Una categoria così evanescente che ci puoi infilare dentro di tutto: satira, opinioni, scetticismo, ironia, perfino un meme sbagliato.
Via tutto. E senza nemmeno sporcarsi le mani: ci pensano i filtri automatici.
L’obiettivo dell’UE è che nessun barbaro influenzi gli europei.
Perché vogliono farlo loro.
In esclusiva.
Lo vediamo ogni giorno noi su YouTube: video rimossi o demonetizzati non perché violino una regola, ma semplicemente perché “problematici”.
Tradotto: “fuori dal coro”.
E questa è solo la cornice esterna di un piano che si sviluppa in mille rivoli.
L’ultimo si chiama “Scudo europeo per la democrazia”.
Un Grande Fratello costruito ad hoc per individuare quelle che definiscono “minacce narrative”.
E indovinate un po’ chi c’è nella lista nera?
Lo ha detto chiaramente Kaja Kallas presentando il progetto: se la gente non crede più alle istituzioni europee, la colpa è dei Russi.
E noi vi dobbiamo difendere.
Con ogni mezzo necessario: fact-checking, ONG, programmi accademici e un regolamento ad hoc, lo European Media Freedom Act.
Ma se vuoi dettare l’agenda, la repressione delle voci indipendenti non basta.
Ci vuole la vecchia propaganda.
E per renderla credibile deve passare dai media che tutti, in qualche modo, continuano a seguire. Anche quando non vogliono.
Ne parliamo con Thomas Fazi
👉 Aderisci alla campagna di sottoscrizione di ottolinatv su GoFundMe ( https://gofund.me/c17aa5e6 ) e su PayPal ( https://shorturl.at/knrCU )
👉 Belle vero le magliette del Marru? Finalmente le puoi comprare anche tu. Visita qui il nostro merchandising: https://ottolinatv.it/negozio/




