DiscoverRadio Onda d`UrtoSTATI UNITI: POLITICHE MIGRATORIE TRA PIANI DI DEPORTAZIONE E NECESSITA’ DI FORZA LAVORO MIGRANTE E PRECARIA
STATI UNITI: POLITICHE MIGRATORIE TRA PIANI DI DEPORTAZIONE E NECESSITA’ DI FORZA LAVORO MIGRANTE E PRECARIA

STATI UNITI: POLITICHE MIGRATORIE TRA PIANI DI DEPORTAZIONE E NECESSITA’ DI FORZA LAVORO MIGRANTE E PRECARIA

Update: 2025-10-24
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I piani di deportazione e la caccia ai migranti scatenata da Trump, la resistenza collettiva e individuale e la necessità del sistema capitalistico di avere forza lavoro migrante e precaria da sfruttare.  Milioni di persone hanno partecipato in moltissime città statunitensi alla mobilitazione No kings day nel fine settimana scorso, secondo appuntamento di questo eterogeneo movimento che si oppone alle politiche trumpiane. Tra le questioni in primo piano che hanno suscitato anche forti proteste ci sono le politiche migratorie di Trump. Abbiamo parlato con Maristella Cacciapaglia, ricercatrice del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università degli Studi di Milano della praticabilità del progetto di deportazione, di reimigrazione come viene chiamato dall’area Maga che sostiene il presidente statunitense e ora anche dalla estrema destra europea e italiana, e dell’apparente paradosso con la necessità  di avere forza-lavoro migrante da sfruttare.  “Parliamo di una percentuale di deportazioni effettive molto bassa rispetto al totale di chi è in condizione di irregolarità. Anche negli USA tanta forza-lavoro è di origine migrante -afferma la ricercatrice – e ha uno status legale precario se non irregolare ma questo è funzionale a determinate dinamiche del sistema economico.”


Le proteste contro le politiche migratorie di Trump hanno una forza importante per riportare l’attenzione anche su cose che sembrerebbero paradosssali delle sue politiche: ” è importante sottolineare come questo non sia un paradosso ma anzi è un modo per avere un determinato tipo di forza-lavoro da poter sfruttare e queste proteste guardano al problema più ampio, quello della criminalizzazione delle persone straniere e anche delle azioni contro i migranti. Ci sono queste politiche così eclatanti però ci sono anche all’interno dei meccanismi, che magari sono eclatanti, ma che comunque hanno in entrambi i casi l’obiettivo finale di sfruttare sul mercato del lavoro le persone straniere irregolari.” E’ necessaria inoltre una riflessione sulla questione della regolarità-irregolarità: “viene sempre vista come qualcosa di bianco o nero invece è un continuum, ci sono delle persone che da regolari diventano irregolari e viceversa, è sempre una linea sottile dove di nuovo grazie a questa linea sottile si possono innestare dei processi di sfruttamento non solo lavorativo ma proprio dei fenomeni di precarietà giuridica che poi è anche una iperprecarietà che investe tutti gli ambiti.”  Infine molto significative e importanti sono state anche le forme di resistenza collettiva e anche a livello più piccolo, individuale di tanti cittadini e cittadine, contro la caccia ai migranti che si sono avute in molte città statunitense: “Tante persone hanno fatto proprio da barriera, anche se c’è tanta paura che però è contrastata da molti attivisti e attiviste.  Sono atti di resistenza anche quotidiana che hanno un valore inestimabile.”


L’intervista a Maristella Cacciapaglia, ricercatrice del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università degli Studi di Milano Ascolta o scarica


 


 

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