Stagione 12, puntata 7: "Hanno ucciso habibi", di Shrouq Aila
Update: 2025-12-03
Description
Tramite il libro-testomonianza "Hanno ucciso habibi" di Shrouq Aila (Wetlands, 2025), entriamo in mondo parallelo dove "il tempo si è fermato e la pietà è scomparsa".
Shrouq Aila, giornalista regista palestinese di Gaza pluripremiata, ci racconta in prima persona di come si vive sotto le bombe, sotto occupazione, affrontando continui sfollamenti, la carestia che devasta gli animi e i corpi, così come i lutti, che si accumulano, le difficoltà estreme della vita quotidiana dove i diritti fondamentali di ogni essere umano vengono meno: dal diritto al cibo, all’acqua, all’igiene personale, alla privacy, alle cure mediche, all'infanzia, a una casa, a una vita dignitosa, e anche alla felicità, alla serenità. A Gaza tutto questo è diventato un lusso dimenticato e inaccessibile.
"Figlia mia, quella videocamera ti ucciderà. Mettila da parte. Questa guerra ha ucciso più giornalisti di qualsiasi altro conflitto nella storia moderna”.
“Questa è storia, e dev’essere documentata. Voglio costringere il mondo a essere testimone. Che si voltino pure dall’altra parte, se vogliono, ma non potranno dire di non aver visto.”
Tutti i proventi del libro, compresi i diritti internazionali, andranno all’autrice stessa.
Shrouq Aila, giornalista regista palestinese di Gaza pluripremiata, ci racconta in prima persona di come si vive sotto le bombe, sotto occupazione, affrontando continui sfollamenti, la carestia che devasta gli animi e i corpi, così come i lutti, che si accumulano, le difficoltà estreme della vita quotidiana dove i diritti fondamentali di ogni essere umano vengono meno: dal diritto al cibo, all’acqua, all’igiene personale, alla privacy, alle cure mediche, all'infanzia, a una casa, a una vita dignitosa, e anche alla felicità, alla serenità. A Gaza tutto questo è diventato un lusso dimenticato e inaccessibile.
"Figlia mia, quella videocamera ti ucciderà. Mettila da parte. Questa guerra ha ucciso più giornalisti di qualsiasi altro conflitto nella storia moderna”.
“Questa è storia, e dev’essere documentata. Voglio costringere il mondo a essere testimone. Che si voltino pure dall’altra parte, se vogliono, ma non potranno dire di non aver visto.”
Tutti i proventi del libro, compresi i diritti internazionali, andranno all’autrice stessa.
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