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Riflessi di Scienza
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Riflessi di Scienza

Author: Andrea Brunello

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"Ehi... ehi tu!" lo sai che chi si dedica alla ricerca molto spesso ha dei motivi personali e profondi per farlo? Riflessi di Scienza è il podcast che li va ad esplorare! Con lo zampino di Andrea Brunello e le musiche originali di Stefano Oss, ogni quindici giorni andremo a scandagliare importanti tematiche scientifiche e umane per esplorare un mondo, quello della scienza, che troppo spesso è visto come distante e freddo. Riflessi di Scienza è una produzione dell'Università di Trento con la collaborazione di Arditodesìo.
26 Episodes
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I cibi OGM sono spesso visti con sospetto. Eppure possono essere un grande aiuto per risolvere i problemi nutrizionali di gran parte del mondo, soprattutto adesso che i cambiamenti climatici stanno imponendo profonde trasformazioni nel mondo dell'agricoltura. Con le giuste modifiche genetiche possiamo avere piante che hanno bisogno di molta meno acqua, che sono meno suscettibili ai parassiti o alle variazioni climatiche estreme. E allora, perché ci fanno paura? Ne parliamo con Fabrizio Costa, professore presso il Centro Agricoltura Alimenti Ambiente – C3A dell'Università di Trento. Ma prima cominciamo con la storia che Fabrizio ha raccontato al Teatro Portland di Trento in occasione della serata Open Mike del 23 febbraio 2024. Perché tutto comincia sempre con una buona storia!Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Il Rettore dell'Università di Trento si svela e ci racconta il dietro le quinte e i risvolti di questo compito così particolare. Per la venticinquesima puntata di Riflessi di Scienza abbiamo il piacere di incontrare Flavio Deflorian, professore di scienze e tecnologie dei materiali che dal 2021 è alla guida dell'Ateneo trentino. Quali sono le responsabilità, quali i poteri e quali le false aspettative di un ruolo unico che il "Nostro Rettore" vive con la speranza, come lui stesso confessa, di non offrire troppi motivi per essere ricordato... Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Facciamo spesso l'errore di credere che il passato abbia ben poco da insegnarci, soprattutto quando parliamo di un passato antico come il medioevo. Laura Cavazzini, professoressa presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento si occupa di arte medievale e non è d'accordo per niente con questa credenza. I più grandi artisti del medioevo erano dei veri innovatori e le loro idee risuonano fino ad oggi. Con Laura parliamo non solo di arte, ma anche di studenti medievali e della presenza femminile all'interno del Dipartimento di Lettere e Filosofia. Ce n'è per tutti!Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Il vecchio cliché del "si stava meglio quando si stava peggio" a volte ritorna, perché i cliché non sono mai del tutto sbagliati. Anzi, nascondono verità spesso profonde. Oggettivamente oggi si vive bene, abbiamo opportunità e sicurezze che non abbiamo mai avuto prima eppure... eppure ci manca un forte senso di appartenenza, un senso della collettività, una umiltà che viene dal rendersi conto che siamo mortali, che siamo fragili e che il tempo che ci viene dato è limitato. Parliamo di questo (e molto altro) con Marco Gozzi, professore e direttore del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento. Marco è musicologo e si occupa del periodo medievale, il canto Gregoriano, il canto fratto. Marco dirige anche il coro dell'Università e proprio attraverso la sua esperienza con il coro e con la musica antica ci porta a vedere come, nonostante tutto, nel medioevo ci fossero dei valori che oggi, in larga parte, abbiamo perduto. Un viaggio illuminante capace di trasportarci verso una dimensione umana fatta di accoglienza e di bellezza.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Il tempo che abbiamo a disposizione nelle nostre brevi esistenze è limitato. Questo spinge alcuni di noi a spremere tutta la vita possibile, ogni istante della giornata, aumentando in qualche modo la densità de tempo stesso, impegnandosi sempre al massimo sia che si tratti di lavoro, di ricerca, di insegnamento ma anche di famiglia, sport e tempo libero. Cinzia Menapace è una di queste persone. Professoressa presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale, Cinzia è una donna dalle passioni sempre fortissime. Il suo campo di ricerca è la metallurgia e non a caso: come le leghe più resistenti anche lei si mette alla prova alla ricerca dei suoi limiti. Ce ne parla in questa puntata di Riflessi di Scienza, raccontandoci aneddoti personali, la sua ricerca e come, dopo tutto, vivere sempre al massimo possa regalare emozioni fortissime dando un senso alla vita.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Il genere umano sta vivendo forse la vera prima crisi esistenziale della sua storia recente. Il cambiamento climatico ci imporrà scelte e decisioni difficili e probabilmente dolorose. Nonostante ciò facciamo fatica a concentrarci su questi problemi perché siamo distratti da vicende che ci appaiono più urgenti come le guerre e le varie crisi nazionali e internazionali che sembrano colpirci con inquietante regolarità. Eppure, la crisi climatica può essere vista come una grande opportunità di ripensare il modo che noi, esseri umani, siamo su questo pianeta, come ci relazioniamo gli uni con gli altri, con il mondo naturale e come vogliamo che sia il nostro futuro. Simona Bordoni del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell'Università di Trento ci porta lungo questo viaggio, con una buona dose di preoccupazione ma anche con un pochino di sano ottimismo.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
In un mondo profondamente digitalizzato sorge spontanea la domanda: credo ancora a ciò che vedo e che sento? Quando le immagini, i video, le voci e i suoni non sono più solo riproduzioni più o meno fedeli della realtà, ma possono essere totalmente false, generate da strumenti come l'Intelligenza Artificiale, allora viene messa in discussione la nostra stessa relazione con la realtà. Perché i nostri cervelli sono rimasti ancorati ad un mondo totalmente analogico, e quindi l'istinto è di fidarci di quello che vediamo, di quello che sentiamo. Questo pone rischi a livello esistenziale perché diventiamo tutti, nessuno escluso, profondamente manipolabili. Parliamo di tutto questo e anche di più con Giulia Boato, ricercatrice e professoressa presso il DISI, Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell'Università di Trento. Con Giulia esploriamo il mondo delle deep fake e di come possiamo (e non possiamo) proteggerci da manipolazioni anche profondamente pericolose. Perché siamo entrati nell'era dell'intelligenza artificiale e, volenti o nolenti, non possiamo più uscirne.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Ci sono dei problemi così grandi che sembrano insormontabili e la cui soluzione richiede un livello di coordinamento sociale e di accettazione del sacrificio che va oltre le più rosee aspettative. La crisi climatica è uno di questi. Anna Castiglione, dottoranda presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive all'Università di Trento, studia i modi per superare i blocchi psicologici attivando le persone a sentirsi parte della soluzione. In questa puntata di Riflessi di Scienza Anna ci spiega come è giunta a studiare questa materia così particolare, come porta avanti la sua ricerca, quali sono le complicazioni che deve superare e, soprattutto, cosa la spinge ogni giorno a mettersi in gioco su quello che possiamo probabilmente definire il più complesso problema che il genere umano è chiamato a risolvere.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Questa puntata di Riflessi di Scienza è una critica motivata, sentita e per nulla velata ai metodi della politica italiana che non sfrutta gli strumenti e i metodi che le moderne scienze sociali hanno sviluppato per capire, valutare e possibilmente governare fenomeni sociali complessi. Giuseppe Veltri, professore ordinario presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento va a ruota libera motivando punto su punto il suo pensiero su come, con uno sguardo diverso, questa nostra Italia potrebbe trovare spazi di manovra migliori e politiche più illuminate. Se solo ci fosse la volontà di ascoltare lui e i suoi colleghi. Una conversazione illuminante.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Il nostro sistema cognitivo è cosa assai complessa, frutto di una lunga evoluzione dove ogni senso ha contribuito a svilupparlo nella sua interezza. Le persone sorde offrono l'opportunità di esplorare cosa succede quando un senso viene a mancare (come nel caso della sordità avvenuta dopo la nascita), e nel caso contrario, quando questo viene riacquistato grazie, ad esempio, all'impianto cocleare. Francesco Pavani, professore ordinario presso il CIMeC, Centro Interdipartimentale Mente e Cervello dell’Università di Trento, e membro del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive, dedica il suo lavoro proprio a questo. La sua ricerca si concentra sulla percezione multisensoriale, ovvero il modo in cui il nostro cervello integra le informazioni che provengono dai diversi organi di senso e le usa per regolare il nostro comportamento, per fare quello che facciamo. Con Francesco parliamo a tutto tondo di sordità e di sistemi cognitivi per capire che ogni essere umano è molto più della semplice somma delle sue parti.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Chi siamo noi? Come abbiamo formato la nostra visione del mondo? Questa domanda è troppo difficile e non ha una riposta univoca, ma certamente l'Umanesimo, la letteratura, le narrazioni nelle loro varie forme sono strumenti importanti per interpretare la realtà. Di questo si occupa Lucia Rodler, professoressa di letteratura italiana presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell'Università di Trento. Con Lucia ragioniamo sull'importanza di essere esposti a molteplici narrazioni, per non chiuderci in un pensiero unico tanto pericoloso quanto monotono. Soprattutto i giovani, esposti quotidianamente a numerosi stimoli, possono trarre profondi benefici dall'incontro con altre storie, altre vite narrate nei libri, nelle fiction, nei manga e nelle graphic novel. L'Umanesimo diventa così una luce per illuminare percorsi possibili.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
La versione estiva di Riflessi di Scienza! Direttamente dal Portland Open Mike brevi storie di scienza, di scoperta e di vita.Cosa è la Verità? Questa domanda è mal posta. Quello che dobbiamo chiedere invece è cosa è la realtà? Sembra tutto molto astratto ma in realtà queste domande risuonano nella testa dei filosofi da migliaia di anni fino ad arrivare ad oggi ancora senza una vera risposta. A raccontarcelo è Federico Puppo, professore presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento che ha dedicato gran parte della sua vita professionale a cercare di rispondere a "Quid Est Veritas?". Federico ci presenta la storia "Incontri" che ha raccontato all'Open Mike a Trento nel maggio scorso. Con Federico parliamo di verità, di realtà ma anche di Thaumazein, la versione in greco antico del concetto di "meraviglia" e perché tutti dovremmo imparare a dire più spesso "anvedi"...Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
La versione estiva di Riflessi di Scienza! Direttamente dal Portland Open Mike brevi storie di scienza, di scoperta e di vita.Cosa c'entra la timidezza con la scienza? Oggettivamente non molto, ma il fisico Gianluca Lattanzi dell'Università di Trento ci aiuta a capire come combattere la sua timidezza gli abbia permesso di capire tante cose della vita: che bisogna essere se stessi, che non è necessario avere paura del giudizio degli altri, che noi nascondiamo moltitudini dentro di noi e che, soprattutto, ci sono delle volte dove non solo sorprendiamo gli altri ma in primo luogo sorprendiamo noi stessi! Anche se tutto ciò non ha a che fare con la sua ricerca in maniera diretta, queste scoperte gli hanno permesso di essere uno scienziato migliore e un insegnante più consapevole. Non è poco! E mentre, durante una tipica gita liceale, altri compagni se ne stavano in fondo alla corriera a pomiciare, Gianluca scopriva che il percorso per diventare grandi richiede una certa dose di incoscienza.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
La versione estiva di Riflessi di Scienza! Direttamente dal Portland Open Mike brevi storie di scienza, di scoperta e di vita.Serendipità è una parola complicata ma dal senso piuttosto semplice: ha a che fare con il fatto che a volte le cose capitano, ma che bisogna essere pronti ad accoglierle e farle proprie. Per chi fa scienza questo concetto è fondamentale. Le soluzioni ai problemi che ci poniamo non sono immediate e a volte arrivano in maniera inaspettata. Lo sa molto bene Devid Maniglio, professore presso il Dipartimento di Bioingegneria Industriale dell’Università di Trento. La storia che ci racconta è dedicata proprio alla capacità di trovare soluzioni inaspettate utilizzando una intelligenza che potremmo definire "laterale", e nel farlo capire anche il senso del proprio lavoro. Ma la storia di Devid è molto di più: ci parla di amore e passione, quella passione che ti spinge ad andare avanti nonostante tutto.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
La versione estiva di Riflessi di Scienza! Direttamente dal Portland Open Mike brevi storie di scienza, di scoperta e di vita.Ci sono dei momenti, quando siamo sorpresi da quello che ci sta succedendo, in cui vorremmo poter reagire in maniera intelligente e consona alla situazione ma non ne siamo capaci. Semplicemente non abbiamo la prontezza di spirito per farlo. Poi, tempo dopo, ci pensiamo e capiamo cosa avremmo dovuto fare, cosa avremmo dovuto dire. Ma è troppo tardi, abbiamo perso l'attimo giusto. Luca Marchetti, ricercatore presso il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata dell’Università di Trento e presso la Fondazione COSBI a Rovereto, conosce molto bene questa situazione. Nella storia che presentiamo Luca ci racconta di quella volta che avrebbe voluto dire qualche cosa di importante a nonno Dino ma, nel momento in cui avrebbe potuto farlo, non riuscì a emettere neanche una parola. Questo fatto ha poi ispirato il suo percorso scientifico e professionale ma anche quello umano perché, ancora oggi, Luca è alla ricerca delle parole giuste da dire a suo nonno.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
La versione estiva di Riflessi di Scienza! Direttamente dal Portland Open Mike brevi storie di scienza, di scoperta e di vita.A volte è necessario sbagliare per imparare. Troppo spesso però l'errore viene visto come un fallimento, non come un percorso verso la conoscenza. Eppure nessuno "nasce imparato” e tutti sbagliamo prima o poi. Attraverso una storia del tutto personale Camilla Fiorello, dottoranda in fisica presso l'Università di Trento, ci spiega come il gioco e un approccio alla didattica senza giudizio le abbiano permesso di riacquistare l'amore verso la fisica che stava piano piano esaurendosi. Una lezione da condividere con chi si trova in difficoltà ma anche per quei docenti che vogliono ripensare il loro modo di insegnare.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Il lavoro più antico del mondo, quello dell'insegnante, è anche - forse - il più difficile e anche uno dei più sottovalutati. Lo sa benissimo Stefano Oss, professore di fisica presso l'Università di Trento e responsabile del Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche del Dipartimento di Fisica, che da più di 20 anni dedica il suo tempo a studiare come migliorare la didattica della fisica e più in generale come aiutare gli insegnanti a contribuire al mantenimento del naturale senso di curiosità che hanno i bambini e che, con il tempo, tende ad affievolirsi se non anche a scomparire. Ne parliamo in questa puntata di Riflessi di Scienza dove, ahimè, il maiale che entra e che esce salame rischia di non essere il suino.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Dobbiamo imparare a pensare come scienziati anche quando non siamo scienziati. Questa è l'indicazione che ci propone Roberto Battiston, professore di fisica sperimentale presso l'Università di Trento e presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana dal 2014 al 2018. E' necessario sviluppare il pensiero critico e la curiosità attiva e creativa, perché il mondo è sempre più complesso e non possiamo permetterci di sbagliare strada. E poi, se saremo bravi, ci sarà un premio meraviglioso.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Ma quante ne sa l'RNA?

Ma quante ne sa l'RNA?

2023-04-2832:29

Tutti si concentrano sul DNA, ma è dell'RNA che si dovrebbe parlare. Ce lo spiega Michela Denti, professoressa di Biologia dell'Università di Trento. La ricerca sull'RNA ci permette di affrontare malattie genetiche degenerative molto complesse inclusa la demenza fronto temporale e, in futuro, l'Alzheimer. E tutto è cominciato con Luca. Ma chi è Luca?Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
Il mondo è cosa molto misteriosa, sono tante le cose che ci sfuggono,  che ancora non capiamo e ci sono pensieri che non sono ancora stati fatti. Per questo abbiamo bisogno di fare ricerca di base, anche se oggi  gli investimenti sono soprattutto nella ricerca applicata. Come motivare i giovani a diventare ricercatori “di base"? E poi, si può provare piacere nella scoperta? Un teorema matematico può farci vedere colori? E la musica... cosa c'entra la musica con tutto questo? In questa puntata Valter Moretti, professore di fisica matematica presso l'Università di Trento, ci spiega il suo modo di comprendere il mondo e, nel farlo, si toglie anche qualche sassolino.Grazie per l'ascolto! Per contattarci scrivi a andrea.brunello@unitn.itQui trovi il sito del podcast presso il portale dell'Università di Trento.
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