Discover
Chapeau
52 Episodes
Reverse
Un ragazzo romano molla un lavoro da €600.000 per fondare un’azienda di moda con una modella argentina. Oggi ha uno dei marchi di polo più grandi al mondo e fattura più di €100 milioni. Scopri Odoo https://www.odoo.com/r/NSsH Lando Simonetti nasce a Roma nel 1942. 7 anni dopo la sua famiglia si trasferisce in Argentina, dove nel 65 Lando si laurea in Marketing e Comunicazione all’Università del Salvador di Buenos Aires.Quell’anno fonda anche un giornale, ma negli anni 70 l’inflazione in Argentina esplode e Lando si trova costretto a chiuderlo nel 74. A questo punto si trasferisce in Nicaragua, inizia a lavorare nella moda e a 33 anni arriva a gestire una delle più grandi fabbriche di jeans in America centrale. C’è però un problema: la fabbrica è di proprietà del dittatore del Nicaragua Anastasio Somoza Debayle e proprio negli anni 70 si diffonde il Sandinismo, il movimento rivoluzionario che nel 79 pone fine al suo regime. Quell’anno quindi Lando decide di trasferirsi a Boston, dove diventa Vice Presidente di Hoffmann Company, all’epoca una delle più grandi aziende al mondo di jeans insieme a Levi’s, Lee, Wrangler e Calvin Klein Jeans, e vende denim a marchio Landlubber in tutto il mondo.Nell'83 Sidney Swartz, uno dei 2 figli del fondatore di Timberland, gli offre un lavoro milionario e una percentuale di proprietà dell'azienda di scarponi. Lando però nel frattempo conosce Gachi Ferrari, modella e presentatrice televisiva famosissima in Argentina e decide di mollare tutto per trasferirsi con lei a Buenos Aires e fondare un’azienda di attrezzatura e abbigliamento da polo. Così nel 1985 nasce La Martina.Lo stesso anno Lando crea una squadra di polo e partecipa all’Abierto, uno dei tornei più prestigiosi al mondo. Riesce anche a convincere la Federazione a introdurre gli sponsor nei tornei e negli anni 80 fornisce maglie e attrezzatura per le squadre che partecipano ai Campionati del Mondo. Dal 91 le maglie coi colori e le bandiere delle Nazioni vanno a ruba in Argentina anche fuori dal campo perché Lando le fa indossare ai ragazzi nelle discoteche più belle di Buenos Aires. Lo stesso anno inizia a vendere in Europa: i primi anni sono deludenti, ma nel 1994 il marchio esplode in Europa, supera i €100 milioni di fatturato e inizia a vestire personaggi come Schumacher, Stallone e decine di capi di stato. I loro fan #1 però sono i reali inglesi: la Regina d’Inghilterra li invita al suo compleanno nel 90, i principi William e Harry partecipano a decine di tornei di polo con le maglie La Martina e Elisabetta propone addirittura a Lando di aprire un negozio nel suo Country Club.In questi 45 anni Lando ne ha fatte di tutti i colori: dalle offerte di acquisizione di Bernard Arnault di LVMH all’amicizia con Ralph Lauren e oggi ha uno dei marchi di polo più famosi al mondo insieme a Ralph Lauren e Lacoste. Quindi noi di Chapeau abbiamo preso un volo di 18 ore per Buenos Aires e abbiamo raggiunto Lando e Gachi nel loro ufficio di Buenos Aires:(00:00) Chi è Lando Simonetti(01:00) Infanzia a Roma(01:58) Arrivo in Argentina e Studi(04:04) Primi lavori e fallimento(05:16) Lavorare in una fabbrica di jeans in Nicaragua(06:48) Minacce e fuga dal Nicaragua(07:59) Va a Boston e guadagna €150.000 in Hoffmann Company(09:10) Diventare numero 2 di Timberland(10:31) Seguire l’amore in Argentina e ripartire da zero(12:42) Evitare la bancarotta(13:45) Fonda La Martina(15:01) Passare da 0 a 1(17:56) Inventa le sponsor nel Polo(20:06) Iniziare a vendere le polo(21:18) Incontro con Luciano Benetton(22:32) Primi anni di La Martina(23:32) Rapporto con la Famiglia Reale(24:44) Dentro gli uffici di La Martina(26:30) Rapporto con Ralph Lauren(27:38) Polemica con Lacoste e la nascita della polo(28:53) Cosa ne pensa di USSN Polo(29:55) La Regina, Harvard e Nikkeri (31:57) Offerte di acquisizione(33:28) Passaggio ai figli(34:34) Consigli
A Natale in Italia si spendono €600 milioni in pandori e panettoni. Per scoprire come si producono, siamo andati a Castel d’Azzano per visitare la sede di Bauli, la più grande azienda al mondo di dolci di Natale—17 milioni all’anno e ha quasi il 40% del mercato dei dolci di Natale. Scopri Tot https://go.tot.money/4pue7gv La storia di panettone e pandoro Nel 1400 in Italia si celebrava il Rito del Ceppo: la Vigilia di Natale le famiglie bruciavano un pezzo di legno nel camino e mangiavano 3 pagnotte. Nel 600 vengono aggiunti burro e canditi. Nel 1919, però, il pasticcere Angelo Motta aggiunge un pirottino e uno stampo cilindrico. Il pandoro invece nasce nel 1894, quando il pasticcere vereonese Domenico Melegatti inventa il dolce a forma di stelle a 8 punte. Dagli anni 50, il pandoro arriva in tutta Italia grazie agli investimenti in produzione e pubblicità della famiglia Bauli.Come si producono? 👨🏼🍳Tutto inizia dal lievito madre e si forma l’impasto che va poi in impastatrice per circa 20 minuti, si rilassa e passa alla spezzatura. Segue la pirlatura, dove viene arrotondato perché non si afflosci, e la messa in pirottino.In seguito l’impasto viene trasportato nelle celle di lievitazione per 8 ore. L’impasto cuoce quindi in forno per 1 ora a una temperatura media di circa 190. A questo punto, se il dolce è farcito, si aggiungono le creme.Infine pandori e panettoni vengono impacchettati, messi in magazzino e spediti ai supermercati.Bauli oggi ha anche il 22% del mercato dei croissant. Nel 2009, oltre ai panettoni a marchio Motta, Bauli compra da Nestlé anche Buondì, Girella e Yo-Yo.In 103 anni Bauli è arrivato a fatturare €650 milioni anche grazie agli investimenti in comunicazione e a pubblicità iconiche come “Ba ba ba Bauli” e “A Natale puoi”. Quindi abbiamo parlato con Luca Casaura, Chief Marketing Officer dell’azienda:Negli ultimi anni Luca ha raddoppiato gli investimenti in pubblicità, principalmente in TV nella fascia dai 45 anni in su. Le campagne partono dall’elaborazione di un’idea creativa da parte di un’agenzia, che viene poi valutata dal dipartimento Marketing di Bauli. Dopodiché parte la produzione TV, si monta il contenuto, e lo si consegna alle emittenti. La realizzazione di una campagna natalizia dura da circa 7 mesi: da maggio a novembre.Per lanciare un nuovo prodotto ci sono 2 approcci: “Pull” , che guarda al mercato, e “Push”, che invece parte da uno studio con i consumatori. Ad ogni fase di sviluppo si valuta il potenziale economico del prodotto per valutare se continuare o meno il processo. Il tempo necessario per il lancio di un nuovo prodotto varia dai 6 mesi ai 2 anni e può costare milioni di €. Se vuoi approfondire la storia di Bauli, guarda il video integrale con Michele Bauli, Presidente dell’azienda, sul nostro canale.(00:00) La storia di pandoro e panettone(01:32) Lievito madre e impasto(03:11) Lievitazione, cottura e impacchettamento(04:45) Come si producono croissant, Yo-Yo e Girella(06:04) Pubblicità più iconiche e investimenti(07:31) Come nasce una pubblicità di Natale(09:11) Come si lancia un nuovo prodotto(10:36) Diventare CMO di Bauli(11:41) Giornata tipo(13:06) La storia di Bauli—Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/
.
Scopri Hostinger https://hostinger.com/chapeau30 e usa il codice CHAPEAU30 per uno sconto speciale del 30%David Avino nasce a Foligno nel 1971, si laurea in Informatica e nell'89 entra nell'Esercito Italiano. Lì diventa Ufficiale dei Paracadutisti della Folgore.Nell'89 decide di cambiare vita e lavora 4 anni in Alenia Spazio come Responsabile dell'Ingegneria. Dal 2002 lavora all'Agenzia Spaziale Europea e inizia ad addestrare asronauti come Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. 4 anni dopo molla il suo lavoro da €130,000 per lanciare la sua prima azienda e 2 anni dopo fonda Argotec: un'azienda che costruisce satelliti per lo spazio profondo, le telecomunicazioni e l’osservazione della Terra. Oltre ai satelliti, poi, sviluppano sistemi per astronauti, tra cui la prima macchinetta del caffè della storia usata nello spazio dagli astronauti.Dal 2008 ad oggi, in un settore come quello spaziale in cui colossi come SpaceX raccolgono miliardi, Argotec arriva a fatturare €60 milioni a apre una sede da 11,500mq a forma di navicella spaziale.Oggi sono una delle aziende di satelliti più grandi d'Italia, quindi noi di Chapeau li abbiamo raggiunti allo SpacePark, la loro sede, per scoprire tutta la loro storia:(00:00) Chi è David Avino(01:17) Infanzia, studi e ingresso nell’esercito(02:55) La missione che gli cambia la vita(04:11) Lavorare all’Agenzia Spaziale Europea e addestrare astronauti(05:36) Mollare un lavoro da €130,000 per fondare la sua prima azienda(07:18) Fondare Argotec: come è andato da 0 a 1(08:19) La prima macchinetta del caffè nello spazio(11:54) Mandare un satellite a 14 milioni di km dalla Terra(12:54) Da 0 a €62 milioni senza raccogliere 1€(15:04) Raccogliere €150 milioni(16:07) Deviare un asteroide con un satellite(17:57) Come si produce un satellite(19:18) Giornata tipo(21:20) Colonie sulla Luna e su Marte. Quando ci arriveremo?(22:44) Consigli e post creditCopertina: PolidesignEditing: Seequence Studio—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩
Qui https://www.ticketrestaurant.it/chapeauproject trovi una promo ESCLUSIVA con cui puoi ottenere tutti i vantaggi dei buoni pasto Ticket Restaurant ®️ Edenred Marco Boglione nasce a Torino nel 56. Nel 74 si diploma al Collegio Filippin di Paderno del Grappa. Lì apre un banco dei pegni e un business di foto ricordo. Poi s'iscrive a Ingegneria al Politecnico di Torino, che molla dopo 2 anni. Nel 76 conosce Maurizio Vitale, AD del Maglificio Calzificio Torinese, azienda fondata nel 1916 in cui erano nati Robe di Kappa e Jesus Jeans. Nel 76 entra al Maglificio e fa rapidamente carriera. Nel 78 convince Maurizio a lanciare Robe di Kappa Sport (oggi Kappa) e a 25 anni diventa Direttore Commerciale. Lo stesso anno i 2 chiudono la prima sponsorizzazione di sempre con la Juventus.Nell'84, su consiglio di Vitale che nel frattempo si ammala, lascia il Maglificio e fonda la Football Sport Merchandise: la prima azienda a vendere magliette delle squadre di calcio ai consumatori. Dall'84 al 94 il fatturato cresce, ma i debiti esplodono. Nel 94 la FSM è a un passo dal fallimento, ma il Maglificio Torinese fallisce.In 6 mesi Marco trova i 22 miliardi di lire per comprare marchi e magazzino del Maglificio. La storia di come ci riesce è FOLLE ma troppo lunga per inserirla qui (c'entrano un miliardario giapponese e uno cinese, la Rinascente, Berlusconi e i Benetton).Così Marco riesce a evitare il fallimento e riparte. Nel 95 fonda BasicNet: azienda che si occupa di design, industrializzazione, marketing e di gestire la rete di produttori e distributori che vendono vestiti in tutto il mondo.Nel 96 riceve un’offerta di acquisizione da €60 milioni. La rifiuta e nel 99 quota BasicNet alla Borsa Italiana a €120 milioni.Nel 2004 compra Superga e K-Way. In 20 anni il fatturato di K-Way passa da €0 a €147 milioni e nel 2024 vende il 40% di K-Way per €190 milioni. Nel 2017 compra Sebago e nel 2025 Woolrich per €90 milioni.Oggi BasicNet fattura più di €400 milioni con Kappa, Robe di Kappa, Jesus Jeans, K-Way, Superga, Briko, Sebago e Woolrich e le vendite aggregate superano €1.2 miliardi.Siamo andati nel quartier generale di BasicNet a Torino per scoprire tutta la storia di Marco:(00:00) Chi è Marco Boglione(01:22) Infanzia e incidente (02:44) Collegio e prime esperienze imprenditoriali(04:02) Mollare l'Università e l'incontro che gli cambia la vita (05:03) Primi lavori al Maglificio Calzificio Torinese (+ primo stipendio)(06:19) Come nasce Jesus Jeans(08:06) La nascita di Kappa (09:37) Sponsorizzare la Juventus: la prima sponsorship della storia(11:27) Chiudere il contratto con l'Ajax a 22 anni(12:57) Sponsorizzare la Nazionale americana di atletica alle Olimpiadi(15:12) La m*rte di Maurizio Vitale e la fondazione della Football Sport Merchandising(17:44) Da 0 a 1: debiti e lavorare in garage(20:16) A un passo dalla bancarotta: i debiti e il cliente da 1.9 miliardi che non lo paga(22:16) La Rinascente compra il 20% dell'azienda di Marco(25:12) Trovare 21 miliardi di lire per evitare la bancarotta e comprare il Maglificio (27:38) Raccogliere gli ultimi 6.5 miliardi: il miliardario cinese e Enrico Minoli (32:57) Comprare il Maglificio all'asta fallimentare (34:54) Fondare BasicNet: il periodo da 0 a 1(37:02) La sponsorizzazione del Barcellona di Ronaldo(39:00) Sponsorizzare la Nazionale italiana di calcio(40:37) L'offerta di acquisizione da €60 milioni a 38 anni(42:50) La quotazione in Borsa Italiana(44:22) Il crollo delle azioni(46:02) Comprare K-Way e Superga per €42 milioni (47:02) €12 milioni di debiti personali e rischiare il fallimento(49:17) Portare K-Way da €0 a €147 milioni in 20 anni(51:09) Comprare Sebago per €12 milioni(53:40) Vendere il 40% di K-Way per €190 milioni(54:38) Com'è arrivato a €1.2 miliardi di vendite aggregate(56:23) Giornata tipo(58:48) Comprare un'isola in Sardegna(1:00:36) Che fine ha fatto il giapponese che gli ha dato 21 miliardi?(1:02:41) Paure(1:03:51) Consigli
La storia di Lamborghini comincia nel 1963 a Sant’Agata Bolognese con Ferruccio Lamborghini che produce la sua prima macchina. Scopri Tot https://go.tot.money/StephanWinkelmann il modo migliore per gestire tutti i tuoi sbatti burocratici se sei un imprenditore!La leggenda vuole che Ferruccio decida di entrare nel mondo delle auto sportive dopo una discussione con Enzo Ferrari sulla frizione della sua Ferrari personale. Così, costruisce Il suo primo modello: la 350 GT.Nel 1966 arriva la svolta con la Miura, considerata la prima vera supercar della storia e il modello che trasforma Lamborghini in un’icona globale. Nel 1974 arriva anche la Countach, la prima super sportiva con le portiere a forbice.Nel 1972, però, il governo boliviano annulla un ordine di 5,000 trattori a causa di un colpo di stato e Ferruccio arriva a un passo dalla bancarotta. L’unica opzione che gli rimane è cedere il 51% a Georges-Henri Rossetti, un imprenditore francese e, l’anno dopo, anche il restante 49% a René Leimer. Con la nuova proprietà, la crisi di Lamborghini continua e, nel 1978, entra in amministrazione controllata. Nel 1981 2 fratelli francesi, i Mimran, la salvano e la rilanciano investendo decine di milioni. Solo 6 anni dopo, però, la vendono a Chrysler. Poi, nel 1998, il gruppo Volkswagen acquista l’azienda. Da lì, parte una serie di modelli allucinanti: la Murciélago la Gallardo, la Reventón e l’Aventado. 3 anni dopo esce anche la Huracan e in quegli anni escono delle serie limitate da milioni di € totalmente folli, tipo la Sesto Elemento, la Veneno e la Centenario.La vera svolta per l’azienda, però, arriva nel 2018 con la Urus, il primo SUV supersportivo che oggi genera quasi €1.5 miliardi di fatturato. Il 2023 è un anno storico per Lambo, perché nasce la Revuelto, seguita dalla Temerario e dalla Urus SE. Oggi, tutti i modelli di Lamborghini sono PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicles).Dal 2005 al 2024 Lamborghini passa da €243 milioni a €3 miliardi di fatturato e dietro a questa crescita folle c’è una persona: Stephan Winkelmann, Presidente e CEO dal 2005 al 2016 e poi dal 2020 ad oggi. Stephan nasce a Berlino nel 1964. A 4 anni si trasferisce a Roma. Dal 1984 studia Scienze Politiche, prima a La Sapienza di Roma e poi alla MLU di Monaco, dove per 2 anni presta servizio nel corpo dei paracadutisti dell esercito tedesco.Dopo la laurea, nel 1991 Stephan lavora 9 mesi in LMU, un gruppo finanziario tedesco, e poi 2 anni in Mercedes come venditore.Nel 1994 entra in FIAT come Responsabile Vendite dell’Alfa Romeo e a 39 anni diventa CEO di FIAT prima per Austria e Svizzera e poi per la Germania.Poi, nel 2005 arriva una chiamata dal gruppo Volkswagen, che gli chiede di diventare CEO di Lamborghini. Stephan accetta e rimane in carica dal 2005 al 2016, facendo crescere il fatturato dell’azienda da €243 milioni a €900 milioni.Dal 2016 al 2020 esce temporaneamente dall’azienda per diventare prima CEO di Audi Sport e poi di Bugatti. Nel 2020 torna in Lamborghini e raddoppia il fatturato dell’azienda in 5 anni.Quindi, noi di Chapeau siamo andati a Sant’Agata Bolognese, nel quartier generale di Lamborghini, per scoprire tutta la sua storia e quella dell’azienda:(00:00) Chi è Stephan Winkelmann(01:00) La storia di Lamborghini(03:32) Studi e primi lavori(04:31) Da venditore in Alfa Romeo a CEO di Fiat in Germania(06:24) Diventare CEO di Lamborghini (e cosa gli hanno chiesto al colloquio)(07:29) Portare Lamborghini da €240 a €900 milioni in 10 anni(09:50) Diventare CEO di Bugatti e Audi Sport (10:57) Da €1.6 a €3 miliardi in 5 anni: secondo round come CEO di Lambo(14:08) TUTTI i numeri di Lamborghini oggi(15:48) Lista d’attesa e cliente più grosso al mondo(17:39) Quando esce la prima Lambo elettrica?(20:08) Giornata tipo(23:03) Momenti più difficili(24:30) Consigli per diventare CEO(25:30) Consigli per fare impresa—Seguici su Instagram: https://www.instagram.com/chapeau_project/
Nel 1934, a Piacenza nasce un ragazzo destinato a fare la storia della moda: Giorgio Armani. Clicca qui https://learnn.com/partnership/?by=cheapeau&utm_medium=video&utm_source=https://www.youtube.com/&via=chapeau per risparmiare 50 euro sul piano annuale di Learnn!Giorgio cresce in una famiglia umile e la sua la sua infanzia non è semplice: vive la guerra mondiale, viene ferito da una bomba, e perde il suo primo amore a 12 anni. Nel 1949 si trasferisce a Milano. A 22 anni, inizia a lavorare alla Rinascente: prima come commesso, poi negli acquisti della moda uomo e nel disegno delle vetrine. È qui che inizia a nascere la sua idea di stile.Poi due incontri gli cambiano la vita. Nel 1965 conosce Nino Cerruti, un imprenditore tessile, che lo assume nel suo lanificio. Lì Armani lavora alla linea Hitman, impara i tessuti, e matura la sua idea di stile.Poco dopo conosce Sergio Galeotti a Forte dei Marmi, che presto diventerà suo compagno nella vita e negli affari.Nel 1973 creano una società e Armani inizia a lavorare come consulente per altri brand, come Max Mara, Allegri e Bagutta. Due anni dopo, nel 1975, nasce ufficialmente la Giorgio Armani S.p.A.Iniziano a produrre grazie a un accordo di licensing con GFT, il Gruppo Finanziario Tessile. Armani gestisce creatività e marketing, GFT produzione e distribuzione.La prima collezione viene presentata a Palazzo Pitti. Giorgio rivoluziona la moda dell’epoca con la sua giacca destrutturata, priva di imbottiture inutili, e una palette minimalista (bianco, nero, blu-Armani). Nel 1976 arriva anche la linea donna.Armani capisce presto la portata di Hollywood, e negli anni ’70 veste le più grandi star di quel periodo come Diane Keaton e Richard Geere. Da lì decide di aprire un ufficio a Los Angeles e diventa lo stilista di altri grandi artisti come Tom Cruise, George Clooney e Beyonce.Il successo internazionale non tarda ad arrivare. Nel 1979 vince il Neiman Marcus Award e nel 1982 finisce sulla copertina del TIME: nessuno stilista italiano c’era mai riuscito.Nel 1985 la vita di Giorgio è sconvolta da una tragedia: muore improvvisamente Sergio Galeotti. È un colpo durissimo. Tutti pensano che Armani venderà o cadrà. Invece fa l’opposto: rileva l’intera società e va avanti da solo.Ma cosa distingueva Armani dagli altri? Il suo stile era elegante e pulito, rifiutava l’ostentazione.Negli anni ’90 e 2000 Armani costruisce un impero: integra la produzione acquistando fabbriche (anche da GFT) e internalizza rivenditori in Giappone. Già nel 2000 supera il miliardo di fatturato.Passa da designer a vero e proprio imprenditore mondiale. Lancia diverse linee nel mondo della moda come Emporio Armani e Armani Jeans, Armani Exchange, EA7 e Armani Privé.Inoltre, crea un brand lifestyle a 360 gradi, entrando in altri settori. Lancia Armani Casa, profumi, ristoranti con lo chef giapponese Nobu, due Armani Hotel a Dubai e Milano, accessori come occhiali con Luxottica, e compra anche l’Olimpia Milano, una squadra di basket che riporta in cima alla classifica. Nel 2019 Armani diventa lo stilista più ricco del mondo con un patrimonio di circa 10 miliardi, e il gruppo arriva a fatturare 2,3 miliardi nel 2024.Armani ha sempre difeso l’indipendenza dell’azienda, rifiutando offerte da miliardi. Aveva però un rimpianto: aver sacrificato troppo la vita personale per il lavoro.Giorgio è sempre stato in prima linea nell’azienda, fino alla sua morte il 4 settembre 2025.(00:00) Giorgio Armani (00:30) Infanzia e studi(02:10) Ingresso nella moda(04:20) Nasce la Giorgio Armani S.p.a.(11:06) Tratti distintivi(12:27) L’espansione(16:05) Sfide, sacrifici e intuizioni(17:15) L’eredità—Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/
Hai presente il reattore di Iron Man? In Italia c’è un ragazzo di 32 anni che ha raccolto €230 milioni per costruirne uno…solo che il suo è di 10 metri. Scopri Startup Builder https://www.startupbuilder.it/Francesco Sciortino nasce a Viterbo nel 1993. Passa l'ultimo anno di liceo a Milnthorpe, un paesino sperduto nel Nord dell'Inghilterra, e nel 2016 si laurea in Fisica all'Imperial College di Londra.Nel 2014 fa uno scambio di un anno all'EPFL di Losanna e nel 2015 passa 3 mesi all'Istituto di Fisica del Plasma di Princeton. Sia a Losanna che Princeton lavora a un Tokamak, una macchina per la fusione nucleare: lo stesso processo che avviene nel Sole, in cui i nuclei di 2 atomi leggeri si uniscono in 1 più pesante e liberano un botto di energia (il contrario della fissione, il meccanismo che invece fa funzionare le centrali nucleari, in cui 1 atomo pesante si divide in 2 leggeri).una stanza a forma di ciambella in cui viene una miscela di gas. Grazie a una corrente elettrica, il gas viene scaldato fino a temperature 10 volte superiori al sole—tipo 150 milioni di gradi. Così si trasforma in plasma e rimane sospeso nella stanza, perché le pareti sono ricoperte da magneti.A questo punto, le particelle iniziano a muoversi a 1000 km/s per la temperatura altissima e alcune si fondono producendo un’enorme quantità di energia.Ok, ma cos'è la fusione nucleare? è 00:00 Chi è Francesco Sciortino01:00 Liceo e viaggio in Inghilterra02:05 Università e primi esperimenti sulla Fusione: Losanna e Princeton04:35 Dottorato al MIT di Boston06:10 Lavora alla macchina per la Fusione più grande al mondo07:50 Trova i soci e si licenzia09:37 Raccoglie €230 milioni13:03 Come usa i 230 milioni14:07 Quando avremo (davvero) la Fusione Nucleare15:51 Paure e gestione dello stress17:01 Sfidare i colossi dell'Energia18:05 Giornata tipo19:05 Come raccogliere fondi20:21 Gli imprenditori europei non hanno voglia di lavorare?21:59 Come ha convinto i migliori ingegneri di SpaceX e Tesla23:05 Consigli per fare impresaCos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩
Nel 1972 un ragazzo di 16 anni s’indebita per aprire una cantina sul lago d’Iseo. Oggi quella cantina fattura €52 milioni e fa uno dei vini migliori al mondo. Scopri Tot https://go.tot.money/MaurizioZanellaMaurizio Zanella nasce a Bolzano nel 1956. Il piccolo Maurizio odia fare quello che fanno gli altri. Quindi, mentre i compagni di classe studiano, lui partecipa alle manifestazioni.Così, quando Maurizio ha 14 anni, il padre Albano per punirlo lo manda a fare lo scaricatore di porto a Liverpool tutta l’estate. Di ritorno in Italia, Albano lo porta in una piccola casa nel mezzo di un bosco ad Erbusco.Lì Maurizio vive con i Gandossi, una famiglia di fattori, e inizia a conoscere i territori della Franciacorta, un territorio in provincia di Brescia. Il vero momento di svolta per Maurizio, però, avviene quando partecipa ad un viaggio in Francia per i produttori di vino lombardi, dove visita lo Champagne e la cantina Romanée Conti, il vino più costoso al mondo. Lì s’innamora del vino e, tornato a Erbusco, decide di fondare la sua cantina.Per partire, Maurizio va in banca e apre un prestito da €80.000—che il padre garantisce senza dirlo né a lui né alla madre.All’epoca, gli italiani bevevano più di 100 litri di vino all’anno, ma la qualità era infima. L’idea di Maurizio era quindi produrre vino di alta qualità, proprio come aveva visto fare in Francia durante il suo viaggio.Così, per produrre le prime bottiglie, Maurizio convince uno dei più grandi enologi italiani a venire a lavorare per lui. Dopo 20 giorni però lo caccia e nel 1978 assume André Dubois, ex enologo di Moët & Chandon. Così nel ‘79 nasce la prima bollicina Franciacorta di Ca’ del Bosco. I primi anni dopo la fondazione, però, sono infernali: Maurizio cerca di vendere le sue bottiglie in tutte le drogherie di Milano, ma nessuno le compra perché il Franciacorta è ancora troppo poco conosciuto.Così a Maurizio viene l’idea geniale di vendere le bottiglie direttamente ai consumatori—tipo Amazon, ma 30 anni prima.Negli stessi anni, Maurizio conosce Luigi Veronelli, uno dei più grandi giornalisti del tempo, il primo critico enogastronomico nella storia d’Italia.Anche grazie all’amicizia con Veronelli, Ca’ del Bosco continua a crescere in Italia, ma ha un problema: all’estero sono tutti ossessionati dallo Champagne e nessuno considera il Franciacorta. Quindi Maurizio organizza delle degustazioni alla cieca in giro per il mondo. I risultati sono sorprendenti: Ca’ del Bosco se la gioca alla pari coi vini più buoni del mondo.Così, già dai primi anni ‘90, Ca’ del Bosco si afferma come una delle cantine più prestigiose d’Italia e in 30 anni il fatturato passa da €10 milioni a €52 milioni, con margini del 35% e un valore aziendale di circa €220 milioni.Oggi Ca’ del Bosco è una delle cantine più importanti al mondo e ha ricevuto decine di premi come migliore bollicina d’Europa.(00:00) Chi è Maurizio Zanella(01:00) Infanzia: proteste, denunce e fare lo scaricatore di porto (02:12) La punizione che a 14 anni gli cambia la vita(03:19) Il viaggio in Francia a 15 anni(05:30) Aprire Ca’ del Bosco a 16 anni: come trova i soldi(06:49) Passare da 0 a 1 e produrre le prime bottiglie(08:53) Vendere le prime bottiglie(10:09) Come arriva a fatturare il primo milione(11:53) L’incontro con Luigi Veronelli(13:36) Entrare nei ristoranti migliori al mondo (14:46) Le degustazioni alla cieca (17:41) Passare da €1 milione a €10 milioni di fatturato: prodotto e comunicazione(19:14) I vini che li fanno diventare grandi(20:17) Passare da €10 milioni e €52 milioni di fatturato(21:28) Tour della cantina: come producono il vino(24:15) I numeri di Ca’ del Bosco: vendite, margini, estero e vini più venduti(25:46) I momenti più difficili (27:00) Champagne e Franciacorta(28:14) La crisi del vino(30:06) Il Biologico è solo marketing?(32:34) Personaggi più incredibili che ha conosciuto(33:34) Consigli
OVS è la più grande catena d’abbigliamento in Italia, con 2,200 negozi e 1.6 miliardi di fatturato. Dietro al suo successo c'è Stefano Beraldo. Clicca qui https://partner.edenred.it/chapeau-project per accedere alla PROMO ESCLUSIVA per iniziare a ottenere tutti i vantaggi dei buoni pasto Ticket Restaurant ®️ Edenred, se sei un’azienda o un libero professionista.Stefano Beraldo nasce a Mestre, in provincia di Venezia, il 23 Marzo 1957.Dopo la laurea lavora 9 mesi come correntista in una banca di Mestre e nel 1988 entra in Edizione, la Holding del Gruppo Benetton. Nei primi anni ‘90, infatti, il marchio di vestiti fondato da Luciano Benetton è uno dei più grandi al mondo, con un fatturato di €2 miliardi. E proprio in quegli anni suo fratello Gilberto inizia a fare le prime acquisizioni. Lo stesso anno i Benetton comprano GS e Autogrill per soli €360 milioni ed è proprio Stefano ad occuparsi dell’acquisizione, per poi assumere il ruolo di Direttore Generale di GS.Con Stefano, il fatturato di GS passa da €3.5 a €5 miliardi e i margini aumentano notevolmente. Poi nel 2000 vende GS Supermercati a Carrefour.Dal giugno 2000 assume la carica di Amministratore Delegato di De’Longhi. In cinque anni realizza i progetti fondamentali per il rilancio e il rafforzamento della redditività del Gruppo. Realizza anche la trasformazione dell’assetto produttivo, dando il via alla delocalizzazione in Far East di una parte significativa delle basi produttive e ristrutturando le attività di produzione in Italia. Nel luglio 2005 assume la carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale di Gruppo Coin, che all’epoca comprendeva OVS e Coin, investendo anche €700,000 di tasca sua.Nei primi 3 anni il fatturato esplode e i margini passano da €75 milioni del 2005 a €134 milioni.Nel 2010 Stefano acquisisce UPIM, la catena di grandi magazzini con 150 negozi che quell’anno fatturava quasi mezzo miliardo.Nel 2014 dopo quota OVS e l’anno dopo fatturato e margini di OVS raggiungono €1.3 miliardi e €176 milioni e nel 2019 Giovanni Tamburi, il fondatore di Tamburi Investment Partners, diventa il più importante azionista di minoranza di OVS, con una quota del 22%.Nel 2020 poi, Stefano lancia Piombo, il brand di fascia medio alta di OVS e dal 2021 al 2024 Stefano acquisisce pure Stefanel, Goldenpoint e Stefanel, trasformando quello che all’inizio degli anni 90 era solo brand d’abbigliamento di fascia bassa in uno dei gruppi di moda più importanti d’Europa.Ma la cosa più assurda è che—mentre colossi come Shein, Zara e H&M entrano in Italia—Stefano riesce a far diventare OVS la più grande catena d’abbigliamento in Italia, con un fatturato di €1.63 milioni e €195 milioni di margine nel 2024.Quindi noi di Chapeau siamo andati nei suoi uffici a Milano per scoprire tutta la sua storia:(00:00) Chi è Stefano Beraldo(01:00) Infanzia e primi lavori(02:40) Gestire l'impero finanziario dei Benetton(04:28) Comprare Autogrill e GS con Leonardo del Vecchio(05:33) Scalare GS Supermercati a €5 miliardi di fatturato(07:32) Vendere GS a Carrefour per €3 miliardi(08:36) Diventare CEO di De'Longhi(09:46) Portare De'Longhi a €1.2 miliardi di fatturato(11:29) Diventare CEO di OVS (13:07) Da €75 a €134 milioni di margine in 3 anni. Come ha fatto?(14:24) Licenziare i manager del Gruppo Coin(16:23) Comprare UPIM(18:17) Quotare OVS e critiche sul Fast Fashion(20:22) Diventare la catena d'abbigliamento più grande d'Italia: da €700 milioni a €1.7 miliardi(22:23) Ripagare €1.5 miliardi di debito(23:23) Battere H&M e Zara(24:28) Lanciare Piombo, comprare Stefanel, Goldenpoint e Les Copains(26:46) Fallimento in Svizzera e investimento di Giovanni Tamburi(28:10) Vendere all'estero: tutti i dati e le difficoltà (29:58) Giornata tipo(31:41) Consigli
Nel 1971 Macron era un negozio di 30mq a Bologna. Oggi è il brand d'abbigliamento sportivo più grande in Italia. Scopri Startup Booster https://startupbooster.itGianluca Pavanello nasce a Bologna nel 1970. Si laurea in Economia a Bologna nell'84 e lo stesso anno si trasferisce a Londra per lavorare come Analista Finanziario in Indesit. Nel ’97 torna in Italia per fare un Master in Business Administration alla Bocconi e l’anno successivo entra in McKinsey, una delle società di Consulenza Strategica più prestigiose al mondo in cui lavora come Manager guadagnando più di €200,000 all'anno.Nel 2004 Francesco Bormioli, imprenditore di Parma, propone a Gianluca di diventare CEO di Macron. Ok, ma Macron cos'era all'epoca? L’azienda nasce nel ’71 come negozio di articoli per il baseball e negli anni ’90 inizia a produrre magliette sportive col proprio brand. Dal '71 al 2004 passa da 0 a €10 milioni di fatturato, ma rimane poco più di un negozio di vestiti.Così Gianluca accetta l'offerta, si licenzia da McKinsey e nel 2004 diventa CEO di Macron.Nel 2005 chiude i primi contratti con squadre di calcio inglesi come lo Swansea, il Leeds e il West Ham, nel 2009 arriva il contratto col Napoli e 3 anni dopo quello con la Lazio. Così Macron inizia a crescere e dal 2004 al 2024 passa da €10 milioni a €224 milioni di fatturato, con margini del 20%—il doppio di Nike e Adidas. L'unico anno in cui non crescono è il 2020, quando perdono il 5% delle vendite a causa del Covid. Iniziano però a produrre 53 milioni di mascherine, camici e tute anti Covid fatturando altri €268 milioni—con margini bassissimi per fornire i prodotti in tutta Italia al minor costo possibile.Oggi Macron è il brand d’abbigliamento sportivo più grande in Italia e sponsorizza oltre 100 squadre europee professionistiche di calcio, rugby, basket, pallavolo e qualsiasi altro sport di squadra che ti venga in mente—più di qualsiasi altra azienda. Ma soprattutto in 20 anni ha creato maglie leggendarie come quelle del Napoli e della Lazio nel calcio e quelle della Scozia e dell'Italia nel rugby. Quindi noi di Chapeau siamo andati nella loro sede di 115,000mq in Valsamoggia, a Bologna, per scoprire tutta la loro storia e cosa c’è dietro a uno dei brand di sport più grandi d’Europa:(00:00) La storia di Macron e Gianluca Pavanello(01:00) Sogno da bambino e studi(02:00) Primi lavori: Indesit e McKinsey(03:25) Entrare in Macron (e quante quote prende) (05:21) I primi anni: da 0 a €40 milioni(06:59) Chiudere i contratti col Napoli e la Lazio(08:43) Impatto del Napoli sul fatturato(09:53) Diventare il #1 al mondo nel rugby (11:17) Momento più difficile(13:49) Valore dell'azienda, fatturato e mercati più grandi (15:06) Sponsor(15:57) Scalare Macron da €40 milioni a €224 milioni: maglie pro e dilettanti(17:02) Arrivare a €1 miliardo di fatturato e vendere l'azienda(18:32) Tour dell'azienda e della produzione(20:15) Come fanno ad avere margini doppi di Nike e Adidas(21:57) Fondi raccolti e % di proprietà di Gianluca oggi(22:57) Giornata tipo (+ la sua agenda 👀)(24:43) Negoziare con De Laurentiis e Lotito (+ consigli di negoziazione)(26:16) Competere con Nike e Adidas. Come fanno!?(27:45) ConsigliCopertina: PolidesignEditing: Seequence Studio—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono. Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/
La famiglia Clementoni è partita da un garage nelle Marche e ha creato una delle fabbriche di giocattoli più grandi al mondo. Li abbiamo raggiunti a Recanati per scoprire tutta la loro storia. Scopri lo Startup Booster https://startupbooster.itLa storia di Clementoni inizia nel 1963, quando Mario Clementoni lascia il lavoro come venditore di violini per iniziare a produrre giocattoli nella sua cantina a Recanati insieme alla moglie Matilde. Il successo è immediato, anche perché quelli sono gli anni del miracolo economico: gli stipendi degli italiani raddoppiano in pochi anni, la domanda di giocattoli esplode e i giochi da tavolo sul mercato sono ancora solo il Monopoly e il Gioco dell'Oca.La vera svolta però avviene nel '67, quando Mario inventa Sapientino: il primo gioco educativo di sempre e uno dei giocattoli più venduti nella storia.6 anni dopo Mario riesce anche a comprare la licenza della Disney e crea decine di giochi con Topolino e Paperino—tra cui i primissimi puzzle in Italia.Negli anni '70 inizia anche ad investire nelle pubblicità televisive e produce i giochi dei più famosi programmi TV dell'epoca, come quelli col Mago Silvan.Negli anni '80, poi, arrivano i primi giochi elettronici come il Grillo Parlante sviluppato dalla Texas Instruments e distribuito da Clementoni, e nel 2012 i primi tablet per bambini.Oltre ai prodotti, Clementoni cresce così velocemente anche grazie alla distribuzione: negli anni '70 entra nei supermercati e negli ipermercati italiani e già negli anni '90 Giovanni, il figlio più piccolo di Mario, apre le prime filiali commerciali in Germania, Spagna e Francia.Nel 2002 Giovanni diventa Amministratore Delegato di Clementoni e raddoppia il fatturato dell'azienda dal 2010 al 2024.Oggi Clementoni fattura €220 milioni, vende 28 milioni di giocattoli, ha più di 600 dipendenti e produce l'80% dei suoi giochi nella sua fabbrica nelle Marche.Quindi, noi di Chapeau siamo andati proprio a Recanati per scoprire tutta la loro storia:(00:00) Mario Clementoni, il fondatore(01:18) Costruire i primi giocattoli in un garage a Recanati(02:51) Comprare la licenza Disney e fare i primi spot in TV(04:21) La nascita di Sapientino e l’esplosione di Clementoni(05:37) Scalare Clementoni a €220 milioni di fatturato(07:20) I numeri di Clementoni: giochi più venduti e mercati più grandi (08:20) Crescere nella famiglia Clementoni(09:27) Dai primi lavori in fabbrica a CEO di Clementoni: il percorso di Giovanni(10:27) Sponsor(11:32) Momento più difficile(13:02) Offerte di acquisizione e lasciare l’azienda al figlio(14:15) Come si inventa e produce un giocattolo(15:19) Impatto degli smartphone sulle vendite dei giocattoli(16:19) Consigli—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/
Un italiano partito da zero ha fondato Logitech, il colosso da $14 miliardi. Siamo andati a New York per scoprire TUTTA la sua storia. Scopri Tot Money https://go.tot.money/zappacosta, il modo migliore per semplificare la gestione finanziaria della tua azienda. Abbiamo parlato con Giacomo Marini, Co-founder di Logitech: la più grande azienda al mondo di mouse, tastiere e webcam, che fattura $4.5 miliardi e vale $16 miliardi. Abbiamo scoperto la sua storia e i suoi consigli per chi vuole fare impresa:(00:00) Chi è Giacomo Marini(01:05) Università e primo lavoro all’IBM (02:54) Lavorare in Olivetti (04:54) Fondare Logitech: il periodo da 0 a 1(07:48) Da 0 a €250 milioni: come ha scalato Logitech(09:52) Aprire la fabbrica in Cina e raccogliere il primo milione di €(11:36) Quotazione e raccogliere €40 milioni (13:13) I momenti più difficili (14:57) Tot Money(16:13) Perché lascia Logitech nel 1992(18:34) Vita dopo Logitech: investimenti in startup e CEO di Neato Robotics(21:04) Errori più grandi(22:37) Fare impresa in Silicon Valley vs in Italia(23:42) Come risolvere i problemi delle startup italiane(25:50) L’Italia è destinata a fallire o ha una speranza?(27:11) Come creare prodotti che scalano28:27 ConsigliEditing: Seequence StudioCopertina: Polidesign—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩
Scopri Hostinger https://hostinger.com/chapeau e usa il codice CHAPEAU per avere il 10% di sconto. Guido Brera parte da zero. A 25 anni diventa uno dei più grandi trader d'Italia e a 30 gestisce un fondo da €12 miliardi.Guido Brera nasce a Roma nel 1969. Si diploma al Liceo Classico Santa Maria e studia Economia alla Sapienza.Nel 1994 si laurea e trova lavoro in Fineco, all'epoca uno dei primi fondi speculativi in Italia, come impiegato amministrativo. In 1 anno diventa un trader ed è talmente forte che in pochi mesi diventa uno dei migliori d'Italia.Nel 1996 il suo capo gli propone di gestire il Fondo Cisalpino, un importante fondo d'investimento—ruolo per cui di solito servono decine di anni di esperienza. Guido non solo accetta, ma nel 1999 il suo fondo è il MIGLIORE in Italia. In tutto questo, ha solo 26 anni 😭L'anno dopo, si sposta a Londra per gestire le attività di trading di UBS Warburg, una delle banche d'investimento più importanti al mondo. A questo punto Guido ha tutto: fa quello che ama, vive in una bella città e guadagna pure un sacco di soldi. Ma nel 1999 molla tutto e insieme a Paolo Basilico fonda Kairos: un fondo d'investimento che in 10 anni arriva a gestire €12 miliardi. La passione di Guido, però, è sempre stata la scrittura. Quindi, nel 2014 pubblica "I Diavoli", un romanzo sulla storia di un trader italiano a Londra. Il libro ha un successo incredibile e nel 2020 Sky produce "Diavoli", una serie TV con Alessandro Borghi e Patrick Dempsey che viene distribuita in più di 160 paesi.Nello stesso periodo fonda La Nave di Teseo: una casa editrice indipendente voluta da Umberto Eco e Elisabetta Sgarbi. Nel 2021 fonda BeWater, uno dei più grandi gruppi media in Italia. BeWater comprende anche Chora Media, oggi la più grande azienda di podcast in Italia—e quella che nel 2022 ha acquisito Will Media per €5.2 milioni.In 4 anni Guido scala il gruppo BeWater a €19 milioni di fatturato e Chora a €11 milioni, raccogliendo €30 milioni—di cui gli ultimi 10 da Tether, la più grande azienda di cryptovalute al mondo.Oggi Guido Brera è uno degli imprenditori più influenti d'Italia nel media e nella finanza. Quindi, noi di Chapeau l'abbiamo incontrato a Milano per scoprire tutta la sua storia:(00:00) Chi è Guido Brera(01:00) Liceo e Università(02:07) Da 0 a miglior trader d'Italia: lavorare in Fineco(04:25) Gestire il fondo d'investimento #1 in Italia a 26 anni(05:49) COME è diventato il miglior trader d'Italia (07:49) Lanciare un fondo da €12 miliardi: da 0 a 1 e raccogliere i primi fondi(09:56) La crisi del 2008: a un passo dal fallimento (11:16) Il rimpianto più grande(12:16) Hostinger(13:16) Vive il periodo peggiore e inizia a scrivere(14:20) Da "I Diavoli" alla serie TV su Sky (16:50) Fondare Chora Media: il periodo da 0 a 1 (18:40) Raccogliere €30 milioni e comprare Will Media(19:58) L'operazione da €10 milioni con Tether e Paolo Ardoino(20:56) Le critiche per le perdite nei primi anni(22:31) Intelligenza Artificiale: impatto sul lavoro e opportunità(25:01) Le paure più grandi(26:16) Consigli—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/
Siamo andati in Sorelle Ramonda, la catena di abiti di lusso da €300 milioni, per scoprire la loro storia e cosa c'è dietro una delle catene di grandi magazzini più grandi d'Italia. Scopri StartubBuilder: https://www.startupbuilder.it/.(00:00) Chi è Giuseppe Ramonda(00:00) La Storia di Sorelle Ramonda(02:28) Da 0 a €300 milioni di fatturato: tutti i numeri di Sorelle Ramonda(04:15) Offerte di acquisizione(05:22) Tour del magazzino e del negozio da 20,000mq(06:46) Quanto spendono per comprare i vestiti e brand più venduti(08:11) Margini nei negozi e online(10:25) Startup Builder(11:28) Come scelgono i brand da comprare e come controllano le vendite(13:18) Crescere nella famiglia Ramonda(14:30) Scalare l'ecommerce a €3 milioni(16:02) Giornata tipo(17:02) La crisi della moda e il futuro di Sorelle Ramonda(18:15) Consigli per creare un brand di moda(19:18) Perché il prossimo brand di moda da €1Mld nascerà sui socialCos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩
Guadagni €800,000 all’anno a Dubai, poi molli tutto e fondi la tua azienda. Oggi quell’azienda fattura €250 milioni. Questa è la storia di Duccio Vitali, Fondatore di Alkemy e CEO di Alkemy - Retex. Duccio si diploma al liceo scientifico e nel 1994 si laurea in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano.Dal 1995 al 1998 lavora in AirData, una delle prime startup di internet in Italia che vendeva pubblicità sui siti delle aziende.Nel 1998 AirData viene venduta a una multinazionale tedesca e Duccio decide di iscriversi alla Scuola di Direzione Aziendale (SDA) dell’università Bocconi.Lì entra in contatto con il mondo della consulenza strategica: la branca della consulenza in cui si risolvono problemi complessi—come il lancio di nuovi prodotti o l’ingresso in nuovi mercati—per i manager di grandi aziende.Così, nel 2000 Duccio entra in Bain: una delle società di consulenza strategica più prestigiose al mondo insieme a McKinsey e BCG. Lì, fa carriera molto rapidamente e si trasferisce prima negli Stati Uniti, a Dallas, e poi a Dubai.Nel 2006 diventa Partner, il gradino più alto della carriera in consulenza in cui, oltre a stipendio base e bonus, hai anche una percentuale di proprietà nell’azienda in cui lavori.A questo punto, Duccio ha tutto: guadagna €800,000 come Partner di Bain, fa quello che ama e ha pure una bellissima famiglia.Nel 2012 decide comunque di mollare tutto e fondare Alkemy: la sua azienda di consulenza che aiuta le aziende ad adottare le tecnologie digitali con team dedicati all’Intelligenza Artificiale, ai dati, al marketing e al design.Quell’anno Alkemy raccoglie i primi €4 milioni a una valutazione pre-money di €12 milioni e, nel giro di 4 anni, arriva a fatturare €40 milioni.Nel 2017, per continuare a crescere, si quota in Borsa Italiana all’AIM: un listino per piccole e medie imprese con forte potenziale di crescita.Da lì, l’azienda supera gli €100 milioni di fatturato e diventa una delle società di consulenza per la trasformazione digitale più grandi d’Italia. Nel 2024, però, Duccio decide di fare “delisting”, cioè di uscire dalla Borsa. Per farlo, stipula un accordo con il Fondo Strategico Italiano, uno dei fondi di Private Equity più grandi in Italia, che investe €100 milioni e dà il via alla fusione tra Alkemy e Retex, un’altra mega azienda di consulenza.Dopo la fusione, Duccio diventa CEO di Alkemy - Retex, un gruppo da €250 milioni di fatturato.Quindi, noi di Chapeau l’abbiamo incontrato nel suo ufficio a Milano per scoprire tutta la sua storia:(00:00) Chi è Duccio Vitali(01:00) Infanzia e studi(02:09) Lavorare in una startup di internet nel 1995 (03:20) Master alla Bocconi e lavoro in consulenza (04:57) Partner di Bain a Dubai: vita e guadagni (06:35) Mollare tutto per lanciare la sua azienda(08:18) Da 0 a 1: partire e raccogliere i primi fondi (09:18) Scalare Alkemy a €100 milioni di fatturato(11:15) Quotazione in Borsa Italiana: difficoltà e quanto raccolgono(13:10) Uscire da Borsa Italiana(14:40) Creare un gruppo da €250 milioni con una fusione(15:41) Crescere all’estero: difficoltà e risultati(16:44) Errori più grandi(17:57) Giornata tipo e cosa fanno DAVVERO i consulenti(19:47) L’AI ruberà il lavoro ai consulenti?(21:47) Se oggi avesse 23 anni, lavorerebbe in consulenza?(22:38) Consigli—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com.
Scopri Hostinger https://hostinger.com/chapeau col codice CHAPEAU per avere il 10% di sconto. Vincentelli è uno dei più grandi imprenditori e scienziati della storia. Ha inventato il modo in cui si progettano i chip di qualsiasi telefono e computer e ha fondato 2 aziende di chip design che oggi valgono €200 miliardi.Alberto Sangiovanni Vincentelli nasce a Milano nel 1947. Nel 1971 si laurea in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano e dopo 2 anni ottiene un posto come Professore.Nel 1976 si trasferisce in California e a 33 anni diventa Professore Ordinario a Berkeley, una delle Università più prestigiose al mondo per Ingegneria Elettronica.In quegli anni, Alberto fa un’invenzione che avrebbe cambiato il mondo. Infatti tutti i dispositivi elettronici—telefoni, computer, macchine o lavatrici— funzionano grazie ai chip, piccoli cervelli elettronici con dentro dei transistor (minuscoli interruttori che eseguono i calcoli).Fino agli anni ‘80, i chip venivano disegnati a mano e ci voleva tantissimo tempo (e soldi) anche solo per produrre chip con qualche centinaio di transistor. Quindi, fare i processori di oggi, con centinaia di miliardi di transistor, sarebbe stato impossibile.Vincentelli, però, si inventa un nuovo modo di disegnare chip: l’Electronic Design Automation, cioè software che li progettano in modo automatico. Quindi, se oggi riusciamo a produrre telefoni e computer, il merito è proprio di Alberto.Così, tra l’83 e l’86, Vincentelli fonda 2 aziende di progettazione chip: Cadence e Synopsis, che oggi valgono rispettivamente $90 e $110 miliardi.Invece di fare l’imprenditore a tempo pieno, però, Alberto si tiene solo il 2% di queste startup—rinunciando a quote che oggi valgono centinaia di milioni.Oltre ad aver cambiato il mondo con le sue invenzioni e le sue aziende, Alberto è lo scienziato italiano più citato al mondo e ha scritto più di 1,000 articoli scientifici. Ma soprattutto è uno dei Professori più amati dagli studenti di Berkeley.Quindi, noi di Chapeau l’abbiamo incontrato a New York durante l’Italian Symposium (un evento delle United Italian Societies per studenti italiani all’estero). Abbiamo scoperto la sua storia, il suo parere sull’Intelligenza Artificiale e il Quantum Computing e i suoi consigli:(00:00) Infanzia e studi(01:06) Diventare Professore: dal Politecnico a Berkeley(02:19) Fondare 2 aziende da $200 miliardi: Cadence e Synopsis(03:27) Rinunciare a decine di milioni (in quote delle sue aziende)(04:37) Diventare imprenditore per essere immortale(06:00) Magneti Marelli e l’invenzione del cambio al volante(07:19) Lavorare con BMW (e far guidare le macchine agli studenti)(09:52) Consigli di carriera(11:33) Hostinger(12:43) NVIDIA e il boom dell'AI(13:43) Consigli per chi vuole fare impresa(15:27) Intelligenza Artificiale Generale(17:10) Quantum Computing(18:20) L’Italia ha speranze nell’AI e nel Quantum Computing? (19:20) I problemi delle startup italiane(20:40) Come colmare il gap con gli Stati Uniti(22:15) Cosa lo motiva—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/
Siamo entrati nella sartoria da €100 milioni che produce i vestiti per brand come Gucci e Prada. Abbiamo scoperto la loro storia e come si fanno davvero i vestiti di lusso. Scopri Startup Booster di StartupGeeks: startupbooster.itLa storia di Lardini inizia nel 1978, quando Luigi e Andrea Lardini, 2 fratelli marchigiani di 20 anni, iniziano a produrre i loro primi capi.Dopo qualche anno, arrivano a un passo dal fallimento. Così decidono di produrre vestiti per aziende di lusso che si appoggiano a sartorie specializzate per fare i propri capi. Nel corso degli anni, hanno prodotto vestiti per quasi tutte le più grandi case di moda: Gucci, Prada, Versace, Ferragamo, Valentino e moltissimi altri.Dal 1993 ricominciano anche a produrre con il proprio marchio e, proprio dagli anni ’90, le vendite esplodono: Lardini passa da €2 milioni nel 1993 a €100 milioni nel 2024. Quindi noi di Chapeau siamo andati nella sede di Lardini a Filottrano (nelle Marche), per scoprire tutta la loro storia e come si producono davvero i vestiti di lusso:(00:00) Cos'è Lardini(01:04) Fondare Lardini a 18 anni: come ha fatto a partire(03:14) Da 0 a 1: fallimenti e 15 ore al giorno di lavoro(05:18) L'errore che ha fatto esplodere le vendite(06:27) Scalare da €2 milioni a €100 milioni(08:35) Sponsor(09:39) Dentro la produzione dei vestiti di lusso (10:40) Fare la sarta di vestiti di lusso(11:52) Giornata tipo di una sarta(13:07) Giornata tipo del fondatore(14:29) Vita lenta, pause di 2 ore e stipendi alti. Perché?(15:47) La crisi del lusso(17:05) Fast fashion(18:07) Consigli—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩
Cosa c’è davvero dietro al mondo dei parchi divertimento? Lo scopriamo in uno dei parchi più grandi d’Italia. Scopri Trade Republic: https://trade.re/chapeau.Il settore dei parchi divertimento in Italia fattura più di €300 milioni. Ma quanto costa, quanto si guadagna e come si costruisce un parco di 100,000 metri quadri? Per scoprirlo, siamo andati a CanevaWorld, uno dei parchi divertimento più grandi d’Italia. Oggi fattura €26 milioni, ma il fondatore è partito da una cantina, ha fatto 40 milioni di debiti ed è arrivato 2 volte a un passo dalla bancarotta.Tutto ha inizio nel 1965, quando negli anni del boom economico italiano, il lago di Garda inizia a vedere i primi turisti. Così, Alfonso Amicabile apre una discoteca sul lago di Garda. Inizia ben presto a organizzare spettacoli di cabaret, che hanno un successo straordinario—tanto che arriva gente come Teo Teocoli e Renato Pozzetto.Nel anni ‘70, Adriano Panatta inizia a vincere i più grandi tornei di tennis e l’Italia impazzisce per questo sport. Così Alfonso decide di aprire 6 campi e crea un centro sportivo.Nei primi anni ‘80, Alfonso e il figlio Fabio vanno negli Stati Uniti e in parchi come gli Universal Studios e Disney World vedono i primi scivoli acquatici e decidono di portarli anche in Italia. Così, nel 1982 nasce il loro Acquapark.Il parco cresce subito, ma per farlo servono sempre più soldi. Così all’inizio degli anni ‘90, Fabio e Alfonso vivono la loro prima crisi finanziaria.Riescono comunque a superarla e dal 1997 iniziano a fare i primi esperimenti per creare un vero e proprio parco a tema: prima Medieval Times, poi i primi show e le attrazioni meccaniche (Magma, Tomb Raider, Rambo).Nel 2003 nasce ufficialmente MovieLand, il parco a tema film hollywoodiani.Il parco cresce da subito, ma, ancora una volta, si devono indebitare e arrivano ad avere circa €39 milioni di debiti. La crisi è profonda e Fabio arriva a un passo dalla bancarotta.Ancora una volta però, non solo riesce a uscirne ma scala il parco fino a €26 milioni di fatturato.Quindi, ci siamo seduti col proprietario Fabio Amicabile per scoprire tutta la loro storia:(00:00) Il mondo dei parchi divertimenti(01:06) La prima discoteca nel 1965(02:17) Guadagni con la discoteca e apertura campi da tennis(03:32) Il parco acquatico(05:27) Arrivare a un passo dalla bancarotta(07:19) Superare il momento più difficile(08:32) Il viaggio negli Stati Uniti e il primo fallimento(11:00) Costruire le prime attrazioni(12:17) Fare un ponte che crolla nell’acqua(13:37) Aprire il parco a tema: da 0 a 1(14:54) Sponsor(16:00) €40 milioni di debiti e rischio fallimento(17:03) Come ripagano i debiti(19:53) Rapporto con Gardaland(21:39) Scalare il parco a €26 milioni di fatturato(23:51) Arrivare a 1,000,000 di visitatori all’anno (25:43) Rapporto con il lavoro(27:25) Giornata tipo(28:35) Consigli(29:36) Post credit—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/
Fonda un’azienda da €500 milioni, arriva a un passo dal fallimento e diventa uno dei più grandi investitori in Italia. Scopri Tot https://go.tot.money/ChapeauMediaGianluca Dettori passa l’infanzia a Torino e fin da piccolo ha 2 grandi passioni: il windsurf e la musica. Da ragazzo suona la batteria e lancia i suoi primi progettini imprenditoriali. Poi si iscrive a Economia all’Università di Torino e si appassiona sempre di più di musica e media.Dopo l’Università, entra in ItaliaOnline, un’azienda del gruppo Olivetti, e in un paio d’anni diventa Direttore Commerciale. Poi si sposta in Lycos, uno dei primissimi browser, come Direttore Generale. Lavorando tra l’Italia e la California, si rende conto di quanto rapidamente internet stia esplodendo negli Stati Uniti—e di quanto velocemente crescano aziende come Netscape e Yahoo.Così nel 1999 si licenzia e fonda Vitaminic, un sito dove potevi scaricare file .mp3 dei tuoi brani preferiti senza dover comprare un disco—la versione legale di Napster e un antesignano di Spotify, per capirci.Vitaminic cresce a ritmi folli dal giorno 1 e Gianluca raccoglie €25 milioni: i primi €350,000 da Elserino Piol, poi €5 milioni e altri 20 da Index Ventures.Nel 2000 Vitaminic arriva a valere €500 milioni e Gianluca è ad un passo dalla quotazione.Proprio sul più bello, però, scoppia la bolla di internet e la valutazione di Vitaminic crolla. Gianluca arriva ad un passo dal fallimento, ma riesce a quotare Vitaminic raccogliendo €30 milioni nell’ottobre del 2001.Le valutazioni dell’intero settore tecnologico però continuano a crollare e Vitaminic passa 2 anni d’inferno in cui rischia davvero di fallire. Nel 2003 Gianluca fa un’altra magia e trova un compratore: Buongiorno, una multinazionale che faceva giochi e suonerie per il telefono.Gianluca ha 30 anni, vende Vitaminic e in tutto si porta a casa qualche milioncino. Passa 3 anni a surfare e a fare windsurf in Sud America, poi torna e inizia a investire in startup.(Ah, nel frattempo aveva comprato l’azienda in cui lavorava l’allora moglie, aveva diviso le azioni con lei, e l’aveva trasformata in VivaTicket, oggi una delle più grandi aziende di biglietti per eventi in Italia)Poi Gianluca inizia a fare Venture Capital comprando un van e girando tutta Italia per trovare idee da finanziare. Nasce così il leggendario BarCamper, da cui fa partire il suo primo fondo da €40 milioni: BarCamper Ventures.Su quei primi €40 milioni costruisce uno dei fondi di Venture Capital più grandi in Italia: Primo Ventures, che oggi gestisce €507 milioni e investe in digitale, spazio, cambiamento climatico e biotecnologie.Quindi noi di Chapeau l’abbiamo incontrato per raccontare tutta la sua storia:(00:00) Chi è Gianluca Dettori(01:00) Infanzia a Torino (02:08) Liceo e Università(03:35) Lavorare in Olivetti in Italia e negli Stati Uniti(06:04) Lavorare in Lycos (il primo browser)(07:21) Licenziarsi per fondare Vitaminic(08:59) Andare da 0 a 1: come fa e quanto raccoglie(11:34) Raccogliere €20 milioni da Index Ventures e arrivare a valere €500 milioni(12:34) I problemi più grandi(13:40) Rischiare di fallire(15:07) Sponsor(16:07) Come supera il periodo peggiore (17:09) Vendere la sua azienda: come fa e quanto guadagna(18:39) Come cambia la sua vita (+ compra l’azienda della moglie e la rivende 👀)(20:31) Iniziare a investire in startup con Elserino Piol(22:12) Girare l’Italia in camper per investire nelle idee degli studenti(23:37) Gestire un fondo da €507 milioni (+ giornata tipo)(25:15) Investimenti migliori e quelli che si pente di non aver fatto(26:55) Cos’hanno in comune i più grandi imprenditori(28:11) Perché le startup in Italia non trovano soldi e come risolvere il problema(31:22) I settori in cui investirà di più(32:28) Consigli





