"forse non sono tutto ciò che avevo immaginato su di me, ma perlomeno sono io."questo è un pensiero che ho maturato recentemente e che mi ha permesso di mollare il freno, aprire i rubinetti, e lasciare che quello che sono scorra per una volta liberamente.sono sempre stata una persona attenta ad essere impeccabile e perfetta, in ogni situazione, sia con gli altri che con me stessa, e ciò mi ha caricato di aspettative irraggiungibili.non ho mai voluto che qualcuno mi vedesse fragile, impreparata o troppo fuori dalle righe, motivo per il quale poi mi sono ritrovata spesso a chiedermi "ho raccontato troppo di me?" "mi sarò messa in imbarazzo?" "avrò ferito qualcuno?" "sarò stata troppo fastidiosa?" "questa cosa non è da me", ogni qualvolta ho pensato poco e mi sono connessa con cò che mi stava attorno.è difficile uscire dal "personaggio" che ogni singola esperienza della nostra vita ha contributo a costruire, sopratutto se l'amore e l'accettazione degli altri la si è ricevuta essendo sempre composti e perfetti.spesso persone che ci hanno sempre voluto bene ci hanno caricato di aspettative che ad un certo punto ci sono diventate strette, le insicurezze di altre persone invece ci hanno limitato.lasciarsi andare è il primo gesto d'amore per liberare se stessi, scoprirsi e iniziare a scegliere.è un episodio molto vulnerabile ma cercherò di combattere l'idea di eliminarlo per non venir meno a tutto ciò che ho scritto!vi voglio bene, buon ascolto xo
“rispetto all’epoca che ci ha preceduto siamo molto più liberi di scegliere per noi stessi. non tendiamo più a fidarci ciecamente di una tradizione o di ciò che ci circonda e non esiste più un codice di regole o una struttura che ci risparmi la sfida delle decisioni personali.“ - Nathaniel Branden, "i sei pilastri dell'autostima"in un mondo che muta di continuo e in cui le scelte sembrano essere illimitate è importante avere una bussola per sapersi orientare e questa bussola è credersi capaci di scegliere.spesso si ha la sensazione di sentirsi poco adeguati al mondo che ci circonda o troppo stupidi per affrontarlo, sopratutto quando ci si rende conto di star diventando adulti e di essere diventati una propria responsabilità. in questo episodio affrontiamo insieme l'autostima ma sotto una veste diversa ed ha le vesti di quella persona, almeno tutti ne conosciamo una, di cui ti fidi e con cui ti senti al sicuro nell'affrontare anche la situazione più difficile. è una sensazione unica nel suo genere stare nella stessa stanza con una persona così ma è una sensazione che si può imparare a sentire anche in compagnia di se stessi. autostima è senso di protezione e sicurezza tra le braccia di se stessi perché ci si crede capaci di affrontare una situazione, tirarsi fuori da un guaio, prendersi cura di sé.è anche riconoscere il proprio diritto di esistere, che banalmente non significa altro che avere la capacità di esternare un proprio bisogno, senza aver paura di disturbare, così come difendere sé stessi ogni qual volta lo si ritiene necessario. costruire la propria autostima è costruire la propria bussola per potersi orientare anche nel caos più totale.ep su yt: comeuscirnevivi.it/ep42
Se sei moooooooolto sensibile, siamo in due.Per persone come noi non è così difficile rimanerci male per qualsiasi cosa, ma sai cosa invece è molto difficile? accettare e permettere a noi stessi di rimanerci male e basta. Senza dover sminuire e ridurre tutto in un boccone velocissimo da mandare giù, il prima possibile e senza neanche darsi il tempo di masticare. Tutto deve passare in fretta ma da dove nasce tutta questa fretta? forse dal voler evitare di stare troppo a lungo con sensazioni spiacevoli, dal voler evitare che la nostra reazione sia percepita come un peso da dare agli altri o dal voler evitare a tutti i costi di sentirsi troppo deboli e incapaci di affrontare il minimo incoveniente. Bisogna anche trovare sempre una spiegazione logica al proprio stato d’animo giusto? tutto per non sentire adesso e per prepararsi a non sentire in futuro.Poi esplodi un martedì pomeriggio qualsiasi e ti chiedi perché.
Disorientati e confusi attendiamo di capire cosa fare nella nostra vita, che strada imboccare, e intanto gli anni passano e ci sente indietro. Farcela entro i 30 anni, avere l'esigenza di esprimersi ma non sapere come, perdere l'entusiasmo nel fare ciò che ci appassiona perché il motivo per il quale abbiamo iniziato lascia il posto al farlo sempre meglio, al farlo in maniera perfetta, tutto per sentirsi all'altezza e non sentirsi di recitare un ruolo.Per non parlare di quando ti accorgi che non ti piacciono più le stesse cose, anzi non ti piace niente, che fai? Tra i miei consigli c'è quello di iniziare a dire sì a cose nuove, anche se lontane da ciò che pensiamo faccia per noi o abbia futuro, e di non farsi spaventare dall'idea che c'è chi lo fa da più tempo di te e quindi iniziare ora è stupido; so benissimo che pensi sia stupido avvicinarsi a qualcosa che ti è passato davanti un milione di volte e non hai mai calcolato perché ciò significherebbe che stai fingendo o stai disperatamente trovando qualcosa che ti appassioni o ti appartenga, ma se ancora non ti sei trovato in posti che già conosci forse è perché stai dietro a cose che ora senti siano troppo diverse da te. Io sono in prima linea comunque, ed è il motivo per il quale mi sono assentata per un pò.Ho più domande che risposte ma possiamo trovarle assieme.
“e se non sapessi cosa fare nella mia vita?” “e se non riuscissi a realizzare i miei sogni?” “e se finissi a fare per tutta la vita qualcosa che non mi piace?” sono solo alcune delle domande che capita di fare a se stessi in un momento di ansia e paura per il proprio futuro. Ho sempre sognato in grande, sin da quando sono piccola, e questa è una radice spessa e resistente che vive ancora dentro di me nonostante io stia crescendo. Sento però che qualcosa di più grande di me inizia a tirare con il tentativo di estirparla e questo qualcosa è il crescere, la fretta, i dubbi e il modo di vivere della maggior parte delle persone. Mi sono sempre sentita un pesce fuor d’acqua anche solo nell’immaginare qualcosa in più per me e l’idea di una vita “normale” ancora mi fa molta paura, non che ci sia nulla di male in una vita “normale” se non qualcosa di male nella mia testa, per ora, perchè io lo voglio fare qualcosa che mi rappresenti e renda libera e non necessariamente qualcosa per sopravvivere, nonostante nel contesto in cui sono cresciuta il lavoro e la vita siano sempre stati sacrificio e compromesso.E forse è per questo motivo che sono cresciuta intorno a questa radice e mi sono creata l’idea e la speranza che là fuori ci fosse qualcosa in più per me, l’idea (o l’illusione) di una via di fuga da quello che sicuramente so che non voglio anche se al momento ancora non so cosa voglio. Siate orgogliosi dell’impegno e l’intenzione che continuate a mettere in voi stessi e per voi stessi, indipendentemente da come sta andando.
“nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura”, e succede a tutti, o almeno a chi è introspettivo. è come iniziare a scavare e a scavare e ad un certo punto sei finito così in profondità che ti volti e fatichi a ritrovare la strada per tornare indietro.succede un po’ lo stesso quando ci perdiamo dentro noi stessi o quando semplicemente ci ossessiona così tanto guardarci dentro che non facciamo altro . tutto vive per essere analizzato, la nostra testa non la smette un attimo e siamo costantemente dentro di noi. un po’ come quando sei così tanto nella tua testa che dopo poco ti accorgi che erano minuti che non sentivi nessun rumore intorno a te. ti eri staccato un attimo. spesso arrivare in fondo significa essere stati avvicinati da qualcosa di interessante ed affascinante, e credo che il nostro sé più profondo lo sia, così come dall’illusione di trovare delle risposte, quindi andiamo sempre più giù. in un attimo però l’entusiasmo iniziale lascia spazio a qualcosa di più spaventoso e sono le nostre paure e insicurezze, che noi demonizziamo quando ci rendono solo profondamente umani e tutti uguali, ma che comunque si fa fatica ad incontrare ed una volta incontrate, ti si appiccicano addosso. il viaggio dentro noi stessi è a tutti gli effetti un viaggio incredibile ma che succede quando inizia a consumarci?questo episodio è per chiunque si analizzi costantemente e per chi sente che ad un certo punto tutto è diventato più pesante nonostante il viaggio dentro se stesso lo abbia intrapreso inizialmente per cercare un po’ di felicità in più. forse bisogna anche imparare a prendersi una pausa, mollare gli strumenti dove sono e prendersi una boccata d’aria. la sensazione è quella di tirare fuori la testa dall’acqua. io sono in un momento del genere.
«Quando credi che l’opera che hai di fronte sia l’unica che ti definirà per sempre, difficilmente riuscirai a lasciarla andare. La spinta al perfezionismo sarà invincibile. […] Immettere un’opera nel mondo risulterà più facile se ci ricordiamo che ogni pezzo non potrà mai essere un riflesso totale di noi; è soltanto il riflesso di chi siamo in questo momento. […] » (l’atto creativo - rick rubin)la ragione dietro alla nostra difficoltà ad agire, ai nostri blocchi creativi, alla nostra esigenza di definirci e chiederci chi siamo, al nostro bisogno di over giustificarci per controllare quella che è l’idea che gli altri hanno di noi nella loro testa, è nascosta dietro al peso che lasciamo cadere su ogni singolo passo che facciamo, su ogni cosa che diciamo, come se noi fossimo tutto lì, come se noi fossimo solo quello. o almeno questa è la nostra paura. ci portiamo dietro la sensazione che tutto sia “riduttivo” e non rispecchi mai completamente ciò che ci portiamo dentro o che sta nella nostra testa. lasciare un pezzo di noi là fuori con la consapevolezza che ciò possa definirci ed etichettarci è un peso che spesso non riusciamo a sostenere ed è per questo che ci congeliamo. ritrovare la tranquillità nel relazionarci con gli altri, nell’esprimerci e dare vita alla nostre idee sta nel realizzare che nulla è un riflesso completo di ciò che siamo e non lo sarà mai, siamo molto più complessi di così e abbiamo le nostre sfumature quindi è giusto assecondare ciò che sentiamo in un preciso momento così come è giusto assecondare e dare vita alle nostre idee quando ci si presentano senza lasciare che ciò che facciamo definisca chi siamo.non lasciamo che tutto ciò ci precluda la possibilità di raccontarci.
nella vita tutti sentiamo ad un certo punto di aver fatto dei passi indietro, di essere peggiorati, di esser ricaduti in vecchie abitudini o di aver perso dei risultati raggiunti, ma potremmo star scambiando qualcosa di temporaneo per qualcosa di definitivo. non hai perso nulla di ciò che ti sei guadagnato e sbagli a condannarti all’idea di essere peggiorato come se non ci fosse mai più nulla da fare, anche se ora senti di andare indietro e hai tanta paura. non è tutto bianco e nero come i miei disegni, che mi rendo conto ora mentre scrivo quanto possano essere un’estensione proprio di questa mia visione in bianco e nero della vita che ogni tanto mi fa catastrofizzare le cose. se sbaglio una volta, non sono mai migliorata.mi piace immaginare l’andare “indietro” nella vita un po’ come lo stare su un elastico. tutti sappiamo che più tendi l’elastico all’indietro più, una volta mollata la presa, arriverà lontano. se immagini di starci sopra ovviamente riesci a percepire della tensione, tutto sembra estremamente fragile e ti senti appeso ad un filo. più vai indietro più hai paura . ricordati anche che però è questione di tempo prima che tu possa ritrovarti lontanissimo, coprendo una distanza nel minor tempo possibile. questo ricordatelo se senti di star perdendo tempo ora perché questo momento potrebbe essere importante per te.per arrivare lontano devi accettare di andare indietro per una frazione di tempo e di spazio, è lì che viene calibrata e ricaricata la tua forza, è lì che prendi la mira ed è lì che succede la magia.
ti tiri indietro quando percepisci qualcuno migliore di te nei paraggi, come se dovessi lasciargli il posto o farti da parte. questo ti porta a non iniziare mai niente perché c’è già chi lo fa meglio o ad abbandonare e a lasciare a metà tutto appena incroci qualcuno di più bravo. infatti stimi spesso più il lavoro degli altri che il tuo. la tua autostima rimane intatta solo quando sei l’unico a “gareggiare” per qualcosa ma sappi che nella stanza entrerà sempre chi è più bello, bravo e intelligente di te e sopratutto chi vuole ciò che vuoi anche tu, pensi davvero che questo ti annulli? che esista un primo posto? forse si, ma a rotazione e ti ci potresti sedere anche tu un giorno. ma non è destinato a durare per sempre e non è li che dovresti ricercare il tuo valore e l’amore da parte delle persone. chissà che succederebbe se per una volta andassi fino in fondo e ti impegnassi davvero senza che le qualità degli altri siano un intoppo per te. ormai è vero, tutti fanno tutto e molti lo fanno anche bene, ma c’è posto anche per te lì fuori quindi trova il coraggio di andartelo a prendere a testa alta. non è il successo degli altri a toglierti il tuo ma la mancanza di impegno e di responsabilità che ti prendi nel coltivare il tuo percorso.
“Il paradosso della scelta è un fenomeno psicologico che si riferisce al fatto che, sebbene avere scelte sia generalmente una cosa positiva, troppe opzioni possono portare ad ansia, stress e difficoltà nel prendere decisioni.” così come prendere una qualsiasi decisione non sarà mai appagante al 100% perché si è perseguitati dalle altre opzioni e dal fatto che magari le altre scelte sarebbero state migliori di quella che abbiamo deciso di prendere. dietro la paura e la difficoltà a prendere decisioni c’è anche una forte ansia di fare sempre la cosa giusta, quasi come se il nostro valore, la stima e la presenza delle persone che abbiamo intorno a noi dipenda dalle piccole scelte quotidiane, banalmente scegliere il ristorante in cui mangiare o la canzone da ascoltare in macchina. a rendere difficile scegliere cosa pensare, cosa comprare, chi avere nella propria vita, ci pensa anche la marea di opinioni e consigli ai quali siamo soggetti tutto il tempo online. capita anche a te di perderti nei commenti o nelle recensioni di altre persone prima di scegliere, comprare o guardare qualcosa? se anche tu preferisci un menù da 5 pizze a uno di 25 e sei sempre l’ultimo a scegliere cosa ordinare è l’episodio giusto per te! xoxo
una cosa può essere oggettivamente vera o falsa o è vera nella realtà di chi crede sia possibile e falsa in quella di chi crede che sia impossibile? esiste una realtà unica per tutti o ognuno vive nella sua? bene, nella mia realtà la manifestazione gioca la sua parte ma non come qualcosa di magico e astratto ma come qualcosa di più concreto. in questo episodio vi regalo un posto davanti alla finestra attraverso la quale vivo il mondo e vedo e vivo la mia realtà. credere a qualcosa è bellissimo a patto di non esserne schiavi cedendogli la totale responsabilità di ogni aspetto ed esito della propria vita.
delle volte è importante essere onesti con se stessi e rendersi conto di quando il nostro atteggiamento non stia facendo altro che deresponsabilizzarci. la mentalità da vittima consiste nel disegnarsi nemici in continuazione, pensare che la vita ti debba sempre qualcosa facendo anche il minimo indispensabile solo perché hai sofferto, prendere ogni piccolo sbaglio, che capita di fare perché siamo umani, come una condizione psicologica e irrimediabile che oltre che mirare la tua autostima, la tua identità e l’immagine che hai di stesso, ti porta anche a pensare di essere dipendente dalla tua stessa testa e che tu non abbia il controllo delle tue azioni e della tua vita. e delle volte sembra essere quasi più semplice e facile no? un abbraccio che diamo a noi stessi perché pensiamo che la vita sia sempre cattiva con noi senza prenderci la responsabilità e la fatica di fare attivamente qualcosa per poter cambiare la situazione. essere gentili con se stessi è importante ma bisogna rendersi conto quando diventa una scusa e ci porta a prendere pugni in continuazione senza più reagire. questo episodio è anche per chi si rende conto di aver romanticizzato eccessivamente il proprio dolore, chi si aspetta di ricevere ma non sta dando molto alla sua vita e per chi vuole davvero iniziare ad aiutarsi perché fino ad oggi non ha fatto altro che costruirsi casa sul pavimento invece di rialzarsi.
ci sono alcune condizioni in cui è possibile riprovarci con un ex e in questo episodio ti aiutiamo a capire se la tua situazione lo permette o se è meglio mollare la presa. a parlare siamo io e l’ospite di questa puntata, Lieve, che in comune abbiamo il fatto di aver lasciato entrambe e di aver deciso poi di riprovarci tempo dopo, anche se con due storie completamente differenti. che tu sia stato lasciato o sia quello che ha lasciato, questo episodio può aiutarti a capire meglio come affrontare la situazione. hai preso la decisione giusta o l’amore ti fa paura? ha senso aspettare che qualcuno torni e tornarci insieme ripetutamente o è meglio ammettere che ci si merita di più? come si capisce quando è meglio lasciar andare e quando è giusto darsi una seconda possibilità? o banalmente, come si riconosce una relazione sana e giusta per noi? ho chiesto a lieve di realizzare la copertina di questo episodio, quindi è tutto merito suo!! versione video dell’episodio: https://youtu.be/bd0sLQsH7MA?si=vOZ0vvNT9v-WnFKu BAGNATI LE LABBRA: https://open.spotify.com/track/3ljNBcjC0uumNWk4NxBgvq?si=Md0Kcg87SGGEOOLqzqZY5w ig di @lieve: https://www.instagram.com/lieveblue?igsh=emU4aTBmOWRtam5r
dare la colpa alla motivazione è dare la colpa a qualcosa che non esiste perché per come la conosci, la motivazione è una totale invenzione. ecco perchè nessun libro o video “motivazionale” ha effetti duraturi, perché la verità è che nessuno può motivarti, tanto meno io. sai perchè? perchè solo tu sai cosa è importante per te mentre gli altri ti parleranno di cosa è importante per loro. una cosa la posso fare però ed è aprirti ad un nuovo concetto di motivazione. se ti dicessi che la motivazione non è il mezzo per l’obbiettivo ma l’obbiettivo stesso? abbiamo sempre interpretato male il quadro. se fallisci in una cosa e non ci vuoi riprovare non sei un’incapace, uno pigro o uno che nella vita non combinerà mai niente perché non ha l’attitudine giusta e perseverante alla vita ma non sei spinto dalla causa giusta e non sai neanche il perché tu stia facendo quello che stai facendo. fai ma non sai perché, vai ma non sai dove stai andando. la motivazione non è un’energia da cercare che ti permette di fare le cose. l’energia esiste già dentro di te quando trovi il motivo giusto per farle.
perdiamo noi stessi quando ce ne allontaniamo per compiacere gli altri o quando la nostra compagnia non ci piace più dato che tutto quello che ci sta attorno sembra migliore e più interessante di noi. ecco perché poi tentiamo di assomigliargli. forse pensiamo di ritrovare stima per noi stessi assomigliando a quello che stimiamo? o forse pensiamo di ritrovare stima per noi stessi piacendo a coloro che stimiamo? bella posizione di svantaggio nei confronti nel mondo. tanto del nostro malessere è nascosto nella nostra incapacità di essere quello che siamo davanti agli altri e in questo episodio ne capiamo insieme il perché. qui potrebbe esserci la soluzione per la tua mancanza d’autostima, i tuoi blocchi creativi, la tua sensazione di non essere abbastanza sia nella stanza in cui ti trovi che nei tuoi rapporti personali e anche per la solitudine che spesso provi all’interno delle tue relazioni.
ritorniamo a parlare di autosabotaggio. se il traguardo che ti sei prefissato e che “non riesci a raggiungere” fosse solo un’illusione che dai a te stesso per permetterti di fare ciò che ti fa davvero sentire forte e soddisfatto, cioè lavorare, sistemare e migliorare te stesso? pensaci attentamente, raggiungere finalmente la felicità e la soddisfazione che cerchi da tanto tempo potrebbe essere controproducente per una persona come te. forse dentro di te non vuoi davvero essere felice, ti sei innamorato così tanto del percorso per diventarlo che non vuoi più lasciarlo ed è diventato più importante della felicità stessa. alla fine cosa fai quando non aggiusti te stesso o una situazione? ti senti ancora utile, importante o capace? senti ancora di avere il controllo sulla situazione? potrebbe essere interessante scoprire ed ammettere che non sei pronto a deporre le armi ed appendere la divisa. un dottore che non prescrive la cura per paura di perdere il lavoro.
nella vita sbagliamo tutti. spesso però siamo disposti a perdonare con estrema facilità gli errori degli altri ma a non passare sopra ai nostri, mettendo addirittura in discussione l’intera opinione che abbiamo di noi stessi. arrivando anche a pensare che dalla vita non meritiamo più nulla di positivo? sopratutto il perdono da parte di persone a cui teniamo, continuando a sentirci responsabili del dolore che gli abbiamo provocato, anche se passato. se nella tua vita hai incidentalmente ferito qualcuno, se non vai fiero di quello che sei stato e del tuo passato, se ad oggi ancora ti tormenti per alcune scelte di vita che hai fatto e per questo motivo credi di non meritarti di essere felice e andare avanti perché sarebbe come passare sopra a ciò che hai fatto come se nulla fosse, se ad oggi ancora ti aspetti la giusta punizione e ti aspetti che prima o poi qualcuno ti dia ciò che meriti respingendo tutto ciò di positivo che la vita può darti, ecco questo è l’episodio che fa per te. ti capisco e ci possiamo liberare di questo peso insieme.
non avendo nessuno con cui uscire sentirsi soli è normale. delle volte la scelta è la nostra perché vogliamo isolarci e lavorare su noi stessi, altre volte con le persone che frequentiamo semplicemente non ci troviamo più, in altri casi invece si tratta di paura. abbiamo paura delle persone, non ci fidiamo e per noi sono una minaccia a tutto ciò che abbiamo ricostruito con fatica dopo brutti momenti. quando stare solo è l’unica opzione che hai la solitudine non ha lo stesso sapore che aveva in momenti che ti ritagliavi per te stesso tra un’uscita e l’altra ed è normale ammettere che delle volte ci si annoia. amare se stessi e sentirsi completi da soli è fondamentale, ma come in una relazione per quanto si sia innamorati dell’altra persona si ha bisogno di non passare tutto il tempo insieme, anche quando si è innamorati di sé stessi non è fare un torto a nessuno e sopratutto al proprio percorso decidere di voler condividere il proprio tempo con qualcun altro. se sei in un momento in cui senti il bisogno di farti dei nuovi amici ma non sai come fare e non credi di esserne capace, magari questo episodio può darti la spinta giusta. xoxo
tutto ciò di cui sei convinto guida la tua vita ed essendo lo stato attuale della tua vita lo specchio di ciò che pensi, che cosa accadrebbe se realizzassi che nulla di ciò che credi sia vero e che le cose non stanno come dici tu? ci hai mai pensato? fai gli stessi pensieri tutti i giorni, renditene conto, sulle tue relazioni, sulle tue capacità, nonostante le situazioni cambino e le persone che ti hanno fatto del male se ne siano andate ormai da tempo, tu rimani lo stesso e così la tua vita. continui a rivivere la stessa storia e a fare le stesse scelte, tutto questo perché fai gli stessi pensieri. rimettere in discussione tutto ciò che sai potrebbe liberarti da problemi che ti tormentano da tempo e forse essere meno presuntuoso e renderti conto che no, non sai tutto e non hai sempre ragione, può addirittura farti iniziare a stare meglio per davvero.
rimandi le cose perché non hai voglia di farle o perché hai paura di trovarti faccia a faccia con un brutto risultato e renderti conto che non sei capace, deludere te stesso e gli altri? non fai le cose perché ti senti bloccato e senti una forza esterna che ti impedisce di farle o perché tenti di farle in maniera troppo perfetta e di conseguenza ti fa schifo tutto quello che fai e rimani nella tua testa senza provarci mai? lasci le cose che fai sempre a metà anche quando inizi ad avere dei risultati perché hai perso interesse o perché non ti senti all’altezza dei risultati che hai già portato e del posto che stai occupando e pensi che sia stato solo un caso trovarti lì? non sei capace di fare le cose davvero o ti senti solo guardato ed esaminato e questo suscita in te un’ansia da prestazione che ti porta a sbagliare e rafforzare l’idea che non sei capace? in questo episodio voglio condividere come ho capito che la mia procrastinazione, il mio perfezionismo e la mia ansia da prestazione fossero tutte legate da un unico fattore, la paura. e tu di cosa hai paura? se sei in un periodo della tua vita in cui ti senti bloccato, anche volendo non riesci a fare letteralmente nulla, devi assolutamente dare una chance a questo episodio. potrebbe essere quello di cui hai bisogno ora. è così che sono uscita da un periodo di blocco di due mesi.