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Comunicazione relazionale e non verbale

Comunicazione relazionale e non verbale
Author: Sergio Omassi | Formatore e Life Coach
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© Sergio Omassi | Formatore e Life Coach
Description
Benvenuta e benvenuto nel mio podcast nativo in Spotify.
Ogni lunedì mattina alle 7.00, ti porterò argomenti che riguardano la comunicazione relazionale e il linguaggio del corpo.
Mi chiamo Sergio Omassi e sono un formatore e un life coach, con il pallino di facilitare le relazioni, soprattutto quelle fondamentali, ovvero quelle con le persone con cui passiamo la maggior parte del tempo ogni giorno.
Sono specializzato nella lettura del linguaggio del corpo dell'essere umano, che considero la base irrinunciabile per poter capire realmente chi abbiamo davanti, ma anche noi stessi.
Ogni lunedì mattina alle 7.00, ti porterò argomenti che riguardano la comunicazione relazionale e il linguaggio del corpo.
Mi chiamo Sergio Omassi e sono un formatore e un life coach, con il pallino di facilitare le relazioni, soprattutto quelle fondamentali, ovvero quelle con le persone con cui passiamo la maggior parte del tempo ogni giorno.
Sono specializzato nella lettura del linguaggio del corpo dell'essere umano, che considero la base irrinunciabile per poter capire realmente chi abbiamo davanti, ma anche noi stessi.
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Gli atti subliminali di scarico tensionale più importanti sono quelli che riguardano il viso, la testa in generale, il collo, le spalle, le braccia, le mani e alcuni segnali interessanti si verificano sul petto e nella parte alta della schiena, quella delle scapole.Più ci allontaniamo dal tronco scendendo nella parte bassa del corpo, meno un segnale ha valenza emotiva e infatti l’alfabeto analogico del corpo si sviluppa quasi totalmente dal tronco in su.Un buon osservatore che sia anche padrone di questo linguaggio, solitamente focalizza la sua attenzione proprio nella parte alta del corpo del suo interlocutore, ma sa perfettamente che anche i piedi parlano e dicono molto dello stato emotivo di una persona.In questo episodio vediamo il linguaggio non verbale dei piedi.Buon ascolto!
Se penso che l’essere umano, seppur dotato di un cervello relazionale incredibilmente predisposto all’altruismo, oggi debba fare dei corsi per imparare ad ascoltare, sento un forte amaro in bocca, ma sembra che sia questa la tendenza degli ultimi decenni che, dall’avvento delle nuove tecnologie e soprattutto di internet, vede tutto velocizzato, relazioni comprese, facendo venire meno la pazienza, accorciando i tempi di interazione con gli altri, in un mondo in cui “tutto e subito” è il motto che accompagna la maggior parte di noi occidentali.I percorsi educativi ci hanno spinto alla performance e lo fanno tuttora i corsi di formazione importati dagli Stati Uniti, fino a portarci alla convinzione intima che PARLARE sia una competenza attiva e ASCOLTARE una competenza passiva. La domanda è: chi vuole essere passivo nella nostra società?E così quando l’altro parla spesso ci spazientiamo, non solo se è una persona appena conosciuta, ma anche se è il nostro partner, il nostro amico più caro, un cliente importante o un figlio.In questo episodio vediamo gli errori più comuni che molti di noi commettono quando dialogano con qualcuno.Buon ascolto.
È bene ricordare che il “sesto senso” non è infallibile ed è più o meno sviluppato a seconda dei soggetti. In buona sostanza ci sono donne che “ci prendono” sul piano intuitivo, e altre che sono convinte di prenderci, mentre si stanno sbagliando. E per i maschi che si definiscono “intuitivi”, vale la stessa cosa.Esiste un confine sottilissimo tra la vera intuizione e quella che in gergo chiamiamo “sega mentale”, ovvero un arrovellarsi della mente su false credenze, nate da intuizioni presunte, che poi portano spesso all’avverarsi delle nostre profezie.Oggi vediamo i lati oscuri dell'intuito.Buon ascolto!
In questo episodio, cercherò di spiegarti perché il nostro cervello, a volte, e per molte persone fin troppo spesso, si comporta in un modo che non solo ci crea dal nulla problemi con noi stessi e con gli altri, ma ci costringe anche a rimanerci dentro molto più a lungo, abbassando la qualità della nostra vita.
Per questo breve viaggio mi avvarrò degli studi che ho fatto nell’ambito delle neuroscienze, incontrando vari autori di saggi che, a mio avviso, dovrebbero essere letti da tutti, dal momento che, una volta assimilati, potrebbero aiutarci davvero a non complicarci inutilmente la vita.
La domanda a cui cercherò di rispondere è quella che molte persone non si fanno quasi mai, ovvero se la sofferenza che viviamo ha ogni volta un senso per la nostra crescita ma, soprattutto, se è vero che dipende sempre dagli altri.
Buon ascolto!
Per chi viene lasciato è qualcosa di molto simile all’elaborazione del lutto per la morte di una persona cara ed esistono varie modalità di affrontarla, dalla più sana e veloce, alla più lenta e invalidante.
Uscire in tempi brevi da un abbandono dipende dalla qualità della relazione con se stessi, qualità che per molti di noi, non educati a un’intelligenza emotiva funzionale, è piuttosto carente in generale.
Esistono delle trappole mentali che rendono il percorso di elaborazione molto più lungo e portano sofferenza reiterata.
Le vediamo in questo episodio.
Buon ascolto!
Una relazione clandestina che duri nel tempo porta con sé inevitabilmente le stesse due prime tappe chimiche che attraversa una coppia normale e che abbiamo visto insieme nel mio primo saggio, che si chiamano “fase della disponibilità” e “fase della passione”.
Ma c’è un’aggravante: è quasi impossibile il passaggio alle ultime due fasi, che sono quella del consolidamento e della maturità dell’amore.
Molti psicologi hanno indagato i vari motivi per cui una persona accetta il ruolo di amante e le sofferenze cui va incontro.
Pochi hanno la sensibilità di intravedere anche nel traditore una certa sofferenza, perché è più comodo trattarlo come un carnefice.
In questo episodio provo a dire la mia.
Buon ascolto!
Spesso mi rendo conto che molte persone hanno un’idea della coppia che ha a che vedere con quella romantica dell’anima gemella.
Per queste persone, l'anima gemella rappresenta la possibilità di trovare una connessione spirituale e un'intesa talmente profonda da far battere il cuore a mille per sempre.
Sebbene sia una credenza romantica, spesso porta con sé delle sfumature che non sono così sane per instaurare una relazione adulta e, più spesso di quanto si possa pensare, chi ci crede attua dei comportamenti relazionali che, anziché facilitare la relazione, la ostacolano.
In questo episodio vediamo insieme alcuni aspetti per cui sarebbe meglio rimanere con i piedi per terra.
Buon ascolto.
Oggi vediamo due gesti che riguardano gli occhi, in particolare due diversi modi di toccare la zona, con due diversi significati “analogici”.
In questo episodio ti racconto come si esprimono, sul piano non verbale, rimpianto, rammarico, rimorso e preoccupazione.
Buon ascolto!
È normale, nei momenti di lucida consapevolezza sui propri errori, dirsi avrei dovuto: fa parte della crescita che ogni fallimento ci offre, è il primo passo concreto verso l'apprendere una lezione e farne tesoro per il futuro, se mai si dovessero ripresentare circostanze simili.
Oggi parliamo brevemente della REVERSIONE, una trappola della mente molto comune, trattata in maniera esaustiva da André Kukla in un suo testo del 2008, in cui il professore analizza anche altre trappole mentali.
La reversione è qualcosa in più del semplice rimpianto: è il disturbo dell'”avrei dovuto” che perdura nel tempo fino a diventare paradossale.
Sono convinto del fatto che già solo riconoscere di essere intrappolati mentalmente in una gabbia del genere, offra la grande possibilità di provare ad aprirla.
Buon ascolto!
Freud disse che l’inconscio abita nello spazio tra il desiderio e la sua realizzazione e, ancora oggi, sembra che sia proprio il desiderio il carburante principale della nostra vita psichica, e sia la dimensione che ci fa essere così diversi dagli altri mammiferi, che sono guidati in generale da istinti, non da desideri.
Quando inizia un coinvolgimento forte per una persona, che diventa oggetto di desiderio per noi, non sempre c’è reciprocità e capita spesso di imbarcarci in sentimenti potenti verso qualcuno che non prova per noi lo stesso interesse, quindi tende a sottrarsi alla relazione, e questo suo sottrarsi ci fa piombare ancora di più nel pathos della mancanza e ci aggancia ulteriormente.
Oggi vediamo quanto è fondamentale la dimensione del desiderio nella seduzione e come dovrebbe essere dosata.
Buon ascolto.
Non so se ti è successo di notare che il partner di una tua amica o di un tuo amico assume comportamenti svilenti nei suoi confronti, e non perde occasione per muovere critiche, spesso nascoste dietro una velata ironia, che però è tagliente come una lama di coltello.
Il partner ipercritico, solitamente, non svela questo tratto del comportamento all’inizio di una relazione, quando si trova nel territorio della seduzione: se ne guarda bene dal muovere critiche continue, poiché in fondo sa perfettamente che non potrebbe creare la situazione di attrazione se mostrasse questa predisposizione.
Purtroppo, però, a distanza di qualche mese, inizia lo stillicidio, in maniera graduale, dapprima con qualche battuta sporadica, alla quale, se non ci sono reazioni ferme da parte della vittima, seguono critiche sempre più pesanti, fino a formare un’abitudine quotidiana, che spesso logora la coppia come la famigerata tortura della goccia cinese.
Ma quali sono i segnali che possono aiutarci a riconoscere il partner ipercritico?
Lo vediamo oggi.
Buon ascolto.
Nello scorso episodio abbiamo visto insieme il tema dello sfogo e della cosiddetta “lamentite”.
Oggi, come promesso, vorrei focalizzare qualche concetto relativo al vittimismo, dal momento che davanti a me, nelle sessioni che tengo come coach, mi capita molto spesso di incontrarlo nella persona che si rivolge a me.
Ci sarebbe tanto da dire, al punto che probabilmente anche una puntata di più di un’ora sul vittimismo non sarebbe sufficiente a indagare tutte le sue sfumature e tutte le trappole mentali in cui la vittima si muove, per questo, nel tempo ridotto che mi permette il podcast, resteremo in superficie e ti parlerò solamente degli aspetti salienti di questa dinamica.
Buon ascolto!
Ci sono persone che si lamentano non appena ne hanno l’occasione e lo fanno sui più disparati aspetti della vita: esiste il lamento per la relazione di coppia, quindi per le inefficienze del partner; c’è chi si lamenta della situazione lavorativa, dei colleghi, del capo o dei clienti; c’è il lamento per il figlio, per la suocera, per la sfortuna, ma in tutti questi casi il fattore comune è che il lamentoso di turno non si preoccupa affatto dell’effetto ammorbante che la sua pratica ha su coloro che il lamento se lo devono sorbire.
In questo episodio vediamo insieme che effetti ha lo sfogo reiterato sulla nostra fisiologia e quanto è controproducente.
Buon ascolto!
Al di là della grande utilità relazionale in ogni ambito della vita, quanto è importante saper essere assertivi nella propria professione e nei rapporti con superiori, collaboratori, colleghi e clienti?
Nelle situazioni di contrasto in ambito lavorativo, alcuni di noi permettono alla controparte di approfittarsene, mentre altri sono molto più combattivi, a volte arroganti e maleducati per quanto sono pieni di sé.
In entrambi i casi si tratta di eccessi che non portano a nulla di buono: il passivo si garantirà a vita di essere soggiogato al benessere e agli interessi degli altri, mentre l’aggressivo sarà evitato e mal visto da chi lavora con lui.
L’assertivo non è né passivo, né aggressivo, e riesce a comunicare in maniera chiara, con i giusti toni, nei giusti luoghi e nei giusti momenti, senza mai offendere gli altri.
In questo episodio approfondiamo l'argomento.
Buon ascolto!
Al di là della capacità di gestione del contrasto che ogni partner può avere più o meno accesa, in base alla cultura, alla sua apertura mentale e alla sua sensibilità, esistono dei comportamenti che, quando sono messi in atto da uno dei due all’inizio di una relazione, dovrebbero far aprire gli occhi all’altro.
Purtroppo, capita di frequente che gli occhi rimangono chiusi.
Spessissimo dietro l’incapacità di farsi rispettare subito, al di là delle mille sfumature che dipendono dalle varie circostanze e dal carattere delle singole persone, a mio avviso si cela la paura di essere abbandonati e questa paura ci fa sopportare anche cose che da fuori apparirebbero come insopportabili.
Oggi vorrei soffermarmi su cinque atteggiamenti che ascolto spesso dalle persone che si rivolgono a me, atteggiamenti che possono logorare il rapporto e portare la coppia sul viale del tramonto.
Buon ascolto!
Dietro il tradimento in una coppia ci possono essere molteplici motivi e spesso è proprio chi è tradito ad arrovellarsi la mente, domandandosi i vari perché e il più delle volte dovendo dribblare tra spiegazioni che il partner racconta, arrampicandosi sugli specchi, una volta scoperto.
La dimensione della coppia prevede un rinnovato impegno quotidiano, anche se per molti è aberrante sentir parlare di impegno, perché sono convinti che il vero amore non abbia bisogno di manutenzione.
In questo episodio vediamo alcuni dei motivi per cui un partner, a un certo punto, decide di tradire e, spesso, di iniziare una vera e propria doppia vita.
Buon ascolto!
Oggi vorrei parlarti dei tre tipi di sguardo più frequenti nella nostra cultura e vedremo insieme in quali contesti vengono usati e in quali dovrebbero essere evitati, per rispettare il codice non verbale dell’ambiente in cui la maggior parte di noi si muove quotidianamente.
È dimostrato, da una serie di studi comparati, che la parte del viso o del corpo che guardiamo nel nostro interlocutore può influenzare molto l’esito di un incontro in presenza.
Vediamo, quindi, lo SGURDO SOCIALE, lo SGUARDO INTIMO e lo SGUARDO DI POTERE.
Buon ascolto.
Esistono numerosi studi e ricerche che dimostrano la naturalezza e l’importanza della prima impressione, che sembra nascere dalla semplice interpretazione soggettiva del viso, ma questo la dice lunga su quanto le nostre semplici espressioni del volto, durante i primi momenti di interazione con qualcuno, inneschino in lui un filtro che porta a catalogare, a mettere un’etichetta, dalla quale farà fatica a spostarsi in seguito, proprio a causa del bias di conferma.
Al di là degli aspetti non verbali, contribuiscono alla catalogazione positiva o negativa di una persona durante un primo incontro faccia a faccia, anche l’espressione del volto, il sorriso o la sua assenza, il nostro abbigliamento, la nostra gestualità, le sfumature della nostra voce, ma ci sono anche i suoi atteggiamenti e le sue modalità di interazione verbale a farla da padroni.
Quali sono, quindi, le modalità che possono rivelarsi ottimali per lasciare un buon sapore in bocca all’altro, dopo averci passato del tempo insieme la prima volta?
Ovviamente sono tantissime, ma ce ne sono alcune fondamentali, che spesso sono sottovalutate. Le vediamo insieme in questo episodio.
Buon ascolto!
Uno dei gesti più frequenti da osservare nell’ambito del linguaggio del corpo è il toccamento della nuca e, dopo aver compreso in questo episodio quale indizio offre, potrai capire il motivo della sua frequenza.
Si tratta di un atto subliminale che facciamo tutti, spesso più volte durante la giornata, tra i circa 500 che, secondo lo psicologo Stefano Benemeglio, sono la media per ognuno di noi e che, come abbiamo visto insieme più volte, sono l’unico modo che ha il nostro inconscio di esprimersi, dal momento che non può usare le parole, senza il filtro della parte logico-razionale.
È facile osservarlo anche nei bambini piccoli e offre delle chiavi di lettura che possono essere utilissime a capire cosa sta provando la persona che lo emette.
Oggi vediamo insieme quali indizi emotivi offre il toccamento della nuca.
Buon ascolto.
Nell’episodio precedente ti ho raccontato i principali segnali non verbali di natura affettiva, promettendoti che nel successivo sarei tornato sul linguaggio del corpo e ti avrei portato alcune indicazioni su come interpretare le manipolazioni degli anelli e ogni promessa è debito.
Hai mai notato che molte persone mentre parlano, o semplicemente sono assorte nei loro pensieri, si toccano l’anello?
Magari da oggi ti renderai conto che anche tu in certi momenti, senza pensarci, fai la stessa cosa e potrebbe interessarti conoscere il significato non verbale, ovvero qual è il messaggio emotivo che viene palesato dal nostro inconscio, attraverso la manipolazione degli anelli.
Buon ascolto!
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