Nei primi Anni 2000, a Brindisi, il fenomeno dei “padellari” era simile a un regno, con decine di venditori porta a porta che dominavano il mercato dall’Umbria alla Sicilia, e Sergio Spada era il suo monarca assoluto: un imprenditore di successo, partito da zero, che a 46 anni era riuscito a entrare nell’élite di una città, al contrario, pigra e indolente, tradita dal sogno mancato di diventare un grande polo chimico. La sera del 19 novembre 2001, Spada sta tornando dal lavoro nella sua villa al rione Casale, dove lo aspettano i due figli piccoli per cenare e guardare un film insieme. La moglie sente il cancello automatico aprirsi, ma dopo qualche minuto si accorge che il marito non è mai entrato nel garage: scomparso, insieme all’auto. Proprio com’era successo un anno e mezzo prima a un altro imprenditore delle padelle, Salvatore Cairo, vittima di lupara bianca. Questa volta, il cadavere di Spada viene ritrovato la mattina successiva nel piazzale di una stazione di servizio in disuso, ma le indagini della Polizia possono partire da un elemento importante: proprio la moglie, mentre rientrava a casa poco prima di lui, ha visto un uomo che lo aspettava, con fare sospetto, sotto la luce di un lampione. Musiche originali di Giuseppe Giroffi. Ha collaborato al montaggio Federico Caruso. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La mattina del 6 maggio 2000, a Brindisi, un giovane imprenditore scompare. Si chiama Salvatore Cairo, ha 36 anni, è un “padellaro”, specializzato cioè nella vendita porta a porta di pentole e casalinghi, un settore del quale Brindisi è la capitale del Centro-Sud. Cairo sta per inaugurare una nuova azienda nella zona industriale. Ha chiuso da poco, in maniera turbolenta, i rapporti con un ex socio, uno dei dodici figli della più nota famiglia di contrabbandieri di sigarette della città, e proprio dalla sua ditta, quella mattina, è andato a rifornirsi di piatti e tazzine. Comincia così uno dei cold case più clamorosi e sconosciuti, ricostruito attraverso le parole della moglie di Salvatore Cairo e del capo degli investigatori, e il racconto di numerosi testimoni dell’epoca. Sullo sfondo, un pezzo di quel Salento che oggi è tra le mete turistiche più richieste al mondo, ma che per anni è stato il cuore logistico dei traffici illegali tra la Puglia e il Montenegro, sotto il controllo dei boss mafiosi della Sacra Corona Unita. Questo episodio è dedicato alla memoria di Vittorio Bruno Stamerra. Cliccate su "Segui" e sulla campanella per non perdere i prossimi episodi. Contiene materiale Teche Rai, su licenza di Rai Com S.p.A.. Musiche originali di Giuseppe Giroffi. Ha collaborato al montaggio Federico Caruso. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Due omicidi risolti a distanza di oltre vent’anni da una squadra di investigatori ricostituita con gli stessi uomini; un testimone oculare che confessa di aver mentito per timore di essere ucciso; e l’intera Corte d’Assise in trasferta nelle campagne per cercare resti umani carbonizzati in fondo a un pozzo. Sullo sfondo, una città che sotto il controllo della Sacra Corona Unita e con la protezione di un pezzo “deviato” della polizia è stata per un decennio il cuore logistico del contrabbando internazionale di sigarette, al punto da colonizzare un Paese straniero. Sembra la trama di un film dell’orrore, in realtà questa è la storia incredibile e sconosciuta di Doppio fondo, ricostruita con decine di testimonianze, gli audio originali di udienze e intercettazioni ambientali, e il racconto in prima persona di chi ha riaperto l’inchiesta ventuno anni dopo. Dal 14 novembre, per sei venerdì, una nuova serie condotta da Carlo Annese e Gianmarco Di Napoli e prodotta da Piano P. Qualcosa di più di un semplice crime: un'accurata ricostruzione storico-economica attorno a un fenomeno criminale che ha avuto pochi eguali in Italia. Per essere aggiornati sull'uscita di ogni nuovo episodio, cliccate su "Segui". Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices