Thelonious Monk è stato uno dei grandi rivoluzionari del jazz, uno dei creatori del be bop, un autore eccezionale. Al di là delle circa settanta composizioni conosciute, l'eredità di Monk è evidente nel modo in cui ha influenzato la tecnica di molti pianisti jazz successivi: il fraseggio frastagliato, la diteggiatura ineducata, le armonie strane e ricercate. Ciò che lascia Monk è soprattutto il virtuosismo ritmico fatto di ritardi, accenti spostati, l'uso magico dei silenzi, la grande padronanza della scala cromatica. Ascoltare Monk significa essere continuamente "sorpresi" dall'evolversi dei suoni che non cadono mai nella prevedibilità.
Jelly Roll Morton fu uno dei primi e più grandi compositori della "nuova musica", tanto da auto attribuirsi l'appellativo di "inventore del jazz". Iniziò la carriera alla fine del 1800 nei locali notturni di New Orleans. Dal 1905 le sue tournée pionieristiche attraverso gli USA contribuirono alla diffusione del jazz e rappresentarono il passaggio da scritto al jazz improvvisato. Nel 1926 fondò i Red Hot Peppers con cui effettuò importanti incisioni fonografiche. Quattro anni dopo, ridotto quasi in miseria, cessò ogni attività, per poi essere riscoperto nel 1938 dall’etnologo A. Lomax, con cui registrò il racconto della sua vita.
Billie Holiday cominciò la sua carriera di cantante jazz nel 1933, all'età di 18 anni. Nel 1935 incise i suoi primi dischi e arrivò la fama. Una vita difficile minata da un matrimonio tormentato, dal razzismo, l'abuso di alcool e stupefacenti. Morì nel 1959 all'età di soli 44 anni, sola e abbandonata in un ospedale dove era stata accettata solo dopo molte insistenze, essendo afroamericana. Oggi è unanimamente riconosciuta come una delle principali e più originali cantanti di jazz di sempre.
Nina Simone è stata la voce politica del jazz americano, forse quella che con più forza è riuscita a farsi sentire, per smuovere le coscienze di un’America ferma in un’arretratezza culturale che mal si conciliava con la crescita economica degli anni Cinquanta e Sessanta. Oggi Nina Simone è unanimamente riconosciuta come un'icona intramontabile della musica, ma anche dell'attivismo per i diritti civili.
Dizzy Gillespie, noto per le sue guance "gonfie" e il suo modo di suonare una tromba periscopica, iniziò ad esibirsi a metà degli anni Trenta, diventando famoso con alcuni gruppi swing. In seguito, creò una propria band e, oltre a sviluppare il suo stile musicale, conosciuto come "bebop", collaborò con grandi musicisti, come Cab Calloway, Ella Fitzgerald, Earl Hines, Charlie Parker e Duke Ellington. Al giorno d'oggi Dizzy Gillespie viene considerato come una delle figure più influenti del jazz e del bebop.
Edward Kennedy Ellington pianista e compositore jazz afroamericano a capo di una leggendaria orchestra jazz, è stato uno dei più importanti musicisti statunitensi del 20° secolo. Ha innalzato la canzone popolare alla dignità di composizione colta attraverso orchestrazioni sontuose, in grado di nobilitarne le tessiture melodiche e ritmiche. A lui si devono brani jazz divenuti classici ed entrati per sempre nell'immaginario collettivo. Oltre al merito di aver saputo dare al jazz statura accademica, Ellington è stato per la comunità afroamericana un esempio di emancipazione attraverso il talento musicale.
John Coltrane sassofonista statunitense di jazz (sax tenore e sax soprano) ha stravolto la storia del jazz, stimolandone sperimentazioni armoniche ed innervandola di afflati spirituali. Nel corso di una carriera purtroppo breve ma ricchissima di album ed idee ha realizzato dischi di assoluta bellezza, assoli irripetibili e quella spiritualità artistica inedita, sintetizzabile nella magnifica frase «vorrei essere una forza del bene contro il male che c'è nel mondo».
Genio e sregolatezza: Chet Baker è uno dei trombettisti più famosi della storia del jazz, che per più di trent’anni soffrì di tossicodipendenza ed ebbe una carriera di alti e bassi che lo resero “una versione americana dei più romantici poeti maledetti”. Si distinse per una maniera unica di suonare e cantare, tanto che “gli bastavano due note, e lo riconoscevi subito”.
Charles Mingus: un musicista che prima di tutto amava giocare con i suoni, producendo “una musica bella, terribile, amabile, maschia, femminile...” Una personalità complessa e geniale, tormentata dagli atteggiamenti di razzismo nei suoi confronti sia da parte delle comunità bianche che nere, a cause delle sue origini.
Miles Davis, trombettista e compositore, è stato uno dei maggiori protagonisti della musica americana e della musica africano-americana del Novecento. Egli ha saputo anticipare le principali innovazioni nel jazz a partire dalla fine degli anni Quaranta, traghettando la tradizione africano-americana dal bebop all’improvvisazione contemporanea e alle contaminazioni elettriche. Personaggio di straordinaria e complessa personalità artistica e umana, non ha mai rinunciato alla sua originalità inconfondibile.