Il digitale e le tecnologie sono sempre più pervasive e minacciano la nostra serenità e la nostra produttività. Come difenderci? Su cosa lavorare per essere più consapevoli? Ci guida in questo viaggio di orientamento al benessere digitale Alessio Carciofi, docente universitario e autore di "Wellbeing. Il futuro umano e digitale del benessere", edito da Il Sole 24 Ore
Solo il 5% dei dipendenti mondiali è coinvolto nel proprio lavoro (fonte Gallup), mentre una persona su tre negli ultimi due anni, secondo Ipsos, in Italia, si è sentita stressata al punto di non riuscire ad affrontare le piccole cose quotidiane, mentre un altro 27% ha vissuto forme di stress più leggere ma sempre impattanti. Eredità del Covid? Probabile, ma forse c’è di più: c’è una striscia carsica di malessere che al momento ha provocato forme di esaurimento inibenti, che non permettono di recarsi al lavoro, per il 12% degli italiani. In Stati Uniti e Germania siamo già al 19%, in Gran Bretagna al 18 e in Francia al 15%.Come si può rispondere a questo allarme rosso che investe in pieno la nostra sfera emotiva? Gli esempi di Disclosers, Moneysurfers e OMM Business, che hanno introdotto a vari livelli la meditazione in azienda
Upskilling e reskilling non interessano solo lavoratori ma anche leader e manager, chiamati a fronteggiare l'evoluzione di un mercato del lavoro minacciato da fenomeni come dimissioni volontarie e quiet quitting (cioè il fare il "compitino" sul posto di lavoro). Da qui emerge la nuova centralità delle risorse umane, sia a livello di lavoratori - con il loro carico di bisogni - sia come responsabili. Anche perchè nell'immediato orizzonte ci sono Metaverso e DAO (Organizzazioni autonome decentralizzate) pronti a dare nuove e inedite connotazioni al lavoro
CRM e e-commerce manager, people manager (una sorta di HR 2.0), cybersecurity manager e metaverse consultant sono i profili professionali più richiesti nel nuovo anno, in base all'elaborazione dei dati della native digital agency Caffeina.Profili verticali, che devono essere accompagnati da una curiosità sempre accesa, in grado di alimentare una forma ad "O" che combina tecnicalità con empatia e visione.Ne parliamo in questa intervista con Henry Sichel, general manager di Caffeina
Il Censis fotografa la generazione post Covid e le nuove fragilità: ansia, depressione, agorafobia, disillusione verso il futuro. Il Consiglio Nazionale dei Giocani, che ha commissionato l'indagine con Agenzia Nazionale Giovani, invoca misure urgenti e stabilità. Ma il PNRR riserva appena lo 0,12% ai giovani. Il mismatch tra domanda e offerta, intanto, continua, e le Big4 della consulenza sono "costrette" ad assumere anche i laureandi
Il servizio di The European House Ambrosetti si rivolge soprattutto alle grandi aziende e mira a contrastare i fenomeni delle grandi dimissioni e del crollo di senso di appartenenza, creando un clima di dialogo costruttivo nelle organizzazioni. Ospite in studio Alessandro Braga, responsabile della piattaforma Jam
A Singapore, dove la disoccupazione è praticamente pari al 2,2%, lo Stato finanzia corsi di aggiornamento annuali sulle proprie passioni individuali. Il ragionamento è questo: malauguratamente dovesse fallire l'azienda in cui stai lavorando, avrai la possibilità di ricollocarti in maniera tempestiva nel campo che tanto ti appassiona. Parliamo di Passione, dunque, nell'ambito dello sviluppo di un filone: quello che già nel 2020, il giornalista americano Adam Davidson aveva annunciato come l’inizio dell'era della passion economy, per cui sempre più persone cercano di trasformare le proprie passioni in fonti di reddito, in particolare grazie alle nuove piattaforme di monetizzazione e agli strumenti che le rendono più accessibili. Via dalla replicabilità, dalla standardizzazione: la vera forza sta nell’unicità, nel saper trasmettere al consumatore il valore di servizi di qualità, che soddisfano esigenze ben precise e che vengono dal profondo di ognuno di noi, dalla voglia di riempire di senso le nostre vite e il nostro lavoro.Una bellezza che contagia freelance e piccole attività, che possono diventare competitive e interessanti quando operano per creare il miglior prodotto possibile, non il meno (o il più) costoso.Vista, che aiuta i proprietari di piccole imprese in tutto il mondo a progettare e commercializzare la propria attività, ha analizzato il fenomeno della passion economy in Italia, con risultati sorprendenti. Il 92% degli italiani ha convertito o vuole convertire la propria passione in un'attività complementare. 3 su 10 hanno giá trasformato il loro hobby in un'attività parallela. Il 13% dichiara addirittura di aver rassegnato le dimissioni da contratti a tempo indeterminato negli ultimi 12 mesi o più per dedicarvisi pienamente, alimentando quel fiume della great resignation destinato a cambiare per sempre il mercato del lavoro.Un altro 16% afferma di voler lasciare il lavoro principale nei prossimi 12 mesi per dedicarsi interamente al proprio hobby e in media, il 34% degli intervistati dichiara di dedicare circa 4 ore settimanali alla propria attività complementare, il 29% dalle 5 alle 9 ore e il 63,7%, il 22% tra le 10 e le 14 ore. Il 56% degli italiani intervistati afferma inoltre di lavorare al proprio progetto la sera, dopo il lavoro principale o nei fine settimana (51%).
In un mondo in cui in 10 anni l'intelligenza artificiale sconvolgerà vite, lavori, abitudini, cosa possiamo fare per tutelare il lavoro e costruire un'umanità più empatica?
“Il patto sociale che teneva incollati i lavoratori alle aziende è saltato; occorre rendersene conto in fretta e passare dal “culto” alla cultura del lavoro, utilizzando nuovi metodi e nuove strategie. Gli orientatori, in questo passaggio cruciale, agiranno sempre di più sul sostegno per la creazione della definizione del sé e sulle relazioni umane”: così Riccardo Maggiolo, giornalista, scrittore, autore del libro “Lavorare è da Boomer – Dal culto alla cultura del lavoro”, all’interno della nostra video-rubrica Let’s Talk
"Se potessi tornare indietro, rifaresti la stessa scuola?" L’ultimo rapporto Almadiploma rivela che quasi la metà dei diplomati del 2024 dice di no.Nel podcast #Lavoradio, nella playlist #Orientamento (in collaborazione con ASNOR Associazione Nazionale Orientatori) vado ad analizzare le principali cause di questa risposta, che stanno in:❌ Influenza ancora preponderante dei genitori sulle scelte dei ragazzi (il che si trascina anche nel futuro della scelta universitaria e lavorativa...)❌ Scarsa efficacia dell'#orientamento scolastico, nonostante ormai sia diffuso ovunque ❌ Poca consapevolezza di sèTra le lamentele dei ragazzi, ❌ preparazione insufficiente sia per l’università che per il mondo del lavoro (per chi frequenta un Professionale), ❌ il dialogo con i docenti e la mancanza di laboratori (per i liceali).E se allunghiamo lo sguardo al futuro?❌ Emerge una scarsa conoscenza di come stia cambiando il mondo del lavoro, in cui aumentano i contratti a tempo determinato e il part-time cresce, mentre calano le retribuzioni. Se si ha in testa il percorso lineare del secolo scorso, siamo davvero fuori strada!
“Accedere all’#orientamento dovrà essere come andare dal medico o dal farmacista”: è questo il parere del docente di Politiche del Lavoro ed esperto del Ministero del Lavoro, Romano Benini ospite della nuova puntata di Let’s Talk - rubrica sulla cultura dell'orientamento di ASNOR Associazione Nazionale Orientatori. Con lui, che è anche volto noto della tv - giornalista economico, è autore ed esperto dei principali programmi di comunicazione televisiva sul lavoro della Rai: “Okkupati” (1998-2011) e “Il posto giusto”, in onda dal 2014 su Rai 3 – abbiamo parlato di come sta cambiando il mercato del #lavoro in Italia, di quanto spazio professionale ci sia per gli orientatori, della sfida dell’#occupabilità e della terza edizione del Fondo Nuove Competenze.Alcuni passaggi significativi dell'intervista:- C'è la stringente e trasversale necessità di aumentare le hashtag#competenze. Abbiamo una competenza media dei lavoratori italiani che è più bassa rispetto alla media europea.- La sfida è quella dell'essere “smart”: essere svegli, essere pronti. Significa concentrarsi sulle proprie caratteristiche, sulla propria unicità e su quel valore aggiunto che puoi portare al tuo datore di lavoro o a te stesso, se vuoi fare un'attività in proprio.- Il punto è capire qual è il tipo di attitudine, di percorso, di attività che si vuole sviluppare. Non ci sono quelle di serie A o di serie B. Però bisogna fare in modo che i ragazzi e le famiglie siano molto attenti a conoscere il mercato del lavoro, uscendo anche da certi stereotipi e andando a conoscere le nuove opportunità. Ci sono alcuni ITS che hanno sbocchi nel mercato del lavoro migliori di alcune lauree! Insomma, i percorsi che in questa fase le nuove generazioni hanno davanti possono essere tra loro diversi: bisogna saperli “pensare prima”, motivo per cui c'è un bisogno enorme di orientamento, che il sistema pubblico da solo non riesce a soddisfare.- Il Fondo Nuove competenze sarà utilissimo alle piccole e piccolissime imprese e consentirà la formazione degli occupati (per aggiornare o elevare le proprie competenze) e anche degli stagionali
E' un concetto poco noto, spesso si confonde con l'imprenditorialità, ovvero l'aprire un'impresa. L'imprenditività, invece, ha una sfumatura un po' differente ma è importantissima nel definire le caratteristiche di chi si affaccia alla vita e al lavoro da protagonista, con competenze in grado di fare la differenza.In questa conversazione di Let's Talk che curo per ASNOR - Associazione Nazionale Orientatori, ho intervistato Giulia Detomati, che nel 2014 fonda InVento Innovation Lab, premiata B Corp in Italia, una delle “Best for the World B Corps” che aiuta aziende e istituzioni verso una transizione rigenerativa ma ha anche un ruolo importante in progetti di education. Giulia infatti fa parte degli Ashoka Fellow, una rete di imprenditori sociali che ambiscono a un cambiamento a livello sistemico e di paradigma, per l'impegno dimostrato nell'ambito di progetti education in cui è impegnato InVento Lab, grazie alla sua formazione arricchita da esperienze negli Stati Uniti: programma “Mind the Bridge” a San Francisco e “Social Entrepreneurship” della Stanford University, “The Start Up School” e LAUNCH del MIT a Boston.
Ogni 3 mesi, sui portali di ricerca lavoro, appaiono circa 20.000 annunci per i ruoli legati alla vendita, eppure i giovani che scelgono di scommettere su questo settore professionale sono in calo costante: solo l'8% degli iscritti all'Enasarco (come agenti di commercio) è under 35, appena l'1% è sotto i 25 anni, determinando un ampio mismatch e grosse difficoltà per le reti commerciali.Perchè diventare venditore o venditrice è così poco stimolante per le nuove generazioni? Quali sono le competenze da utilizzare? Come sta cambiando il ruolo? Quanto è importante la gentilezza nella costruzione della fiducia? E quanto può aiutare l'AI? L'analisi, che investe un complesso mix di fattori che riguarda formazione, informazione, pregiudizi e valori, è nella risposta di Annalisa Aceti, Direttrice Generale Sales & Marketing Rizzoli Education
Antonio Cammarota è l'ideatore di trasferirsiinsvizzera punto com: da lui, emigrato dalla Basilicata molti anni fa e oggi imprenditore di successo, ci facciamo spiegare come prepararsi ad arrivare oltreconfine senza dover scontare shock culturali e mitigando le barriere di ingresso
Da una ricerca condotta da Elis e Skuola.net ben il 90% degli studenti si definisce sfiduciato o preoccupato per il proprio futuro. E così, molti ragazzi dopo il diploma delle superiori hanno la necessità di un anno sabbatico. Esploriamo questa tendenza con Gianluca Sabatini - Responsabile Marketing e Sviluppo Education e Laura Russo - Business Developer Manager per il settore Scuole e Imprese, entrambi di Elis
L'Osservatorio Benessere e Felicità è il primo strumento di misurazione della felicità tutto italiano che raccoglie dati da oltre 1000 lavoratori autonomi, dipendenti, imprenditori e manager di tutta Italia nelle 4 generazioni al lavoro.Determina la percezione di felicità e benessere al lavoro e nella vita in generale ed è basato su contenuti di indagine sviluppati e testati scientificamente da esperti mondiali del settore a partire dagli anni ’80. Nato per rinforzare un orientamento culturale all’interno del movimento Happiness & Wellbeing attualmente in atto in Italia, è alla sua quarta edizione. Ne abbiamo parlato con Elga Corricella, Co founder dell'associazione che dà vita all'Osservatorio
Quante e quali competenze occorrono per fronteggiare i cambiamenti climatici? Il Cnr IMAA di Tito (Potenza) ha organizzato una giornata divulgativa a beneficio dei giovani. Abbiamo raccolto le voci in campo
Sembrava una rivoluzione totale, introdotta nel periodo della pandemia, e invece lo smartworking si sta riconfigurando. Ne parliamo con Adele Nardulli, autrice di "Si fa presto a dire smart" per Guerini Next, e con Benedetta Cosmi, giornalista e responsabile dell'osservatorio sul capitale umano di Eurispes
Ho incontrato Davide Fiz a Caselle in Pittari, in Cilento, durante il cammino di un uomo che ha saputo trasformare una crisi in opportunità, inventando una modalità di lavoro che gli permette di rispettare la sua passione: quella del cammino, di una vita lenta e a contatto con persone e comunità, ma senza perdere di vista l'obiettivo del lavoro, che svolge da freelance. In questo modo, passo dopo passo, tutto diventa più sostenibile, equilibrato, umano. Una storia tutta da ascoltare!