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Radio Onda Rossa
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I movimenti anarchici dell’Amazzonia organizzano una Contro-COP autonoma e senza figure istituzionali, a differenza della Cúpula dos Povos, conclusasi domenica, giudicata troppo vicina al governo Lula.
Abbiamo intervistato due compagni del CCLA (Centro de Cultura Libertária da Amazônia) per i quali la COP30 si configura come un grande palcoscenico per lo Stato borghese e le multinazionali, marcata dalla forte presenza di lobbisti del petrolio e del settore minerario. Riflette una disputa interna alla borghesia globale: da un lato chi vuole mantenere l’economia dei combustibili fossili, dall’altro chi promuove la transizione energetica basata sull’estrazione di terre rare e sulla finanziarizzazione della natura, come il mercato del carbonio. Entrambi i fronti mirano a trasformare l’Amazzonia in laboratorio del capitalismo verde. Inoltre, la presenza di ministri come Marina Silva (Ministra dell'Ambiente) e Sônia Guajajara (Ministra dei Popoli Indigeni), di Guilherme Boulos (Ministro della Segreteria Generale) e di André Corrêa do Lago (Presidente della Cop30) durante la Cúpula dos Povos avrebbe neutralizzato le spinte più radicali.
La Contro-COP anarchica propone dibattiti, assemblee e iniziative internazionaliste ispirate all’ecologia sociale di Murray Bookchin, sostenendo che non esiste sostenibilità senza rompere con capitalismo, patriarcato e razzismo strutturale.
Parallelamente, evidenziano altre lotte territoriali, come la Marcha da Periferia, che denuncia genocidio del popolo nero, avanzata delle milizie fasciste e gentrificazione accelerata dai lavori per la COP. Nella regione del Baixo Tapajós collaborano inoltre ai processi di autodermarcazione delle terre indigene, considerati strumenti essenziali di autodifesa comunitaria.
Per i militanti, l’anarchismo resta una tradizione viva nella lotta sociale contemporanea e rappresenta una proposta concreta per un futuro basato su autonomia, mutualismo e buen vivir.
Per maggiori info:
https://cclamazonia.noblogs.org/
Parliamo del percorso di avvicinamento al Corteo nazionale contro la violenza patriarcale di sabato 22 novembre che, con lo slogan "sabotiamo guerra e patriarcato", partirà alle ore 14:30 da Piazza della Repubblica. Nella realtà contemporanea, le forme di violenza patriarcale sono innumerevoli, soprattutto in un paese che si prepara al riarmo, approfondendo disuguaglianze e discriminazioni, e in cui la guerra è diventata la regola dei rapporti sociali; esse però si materializzano nella loro forma più brutale in Palestina, dove viene completamente negato il diritto all'autodeterminazione della popolazione palestinese. La battaglia è immensa ma ovunque si sente pulsare il desiderio di liberazione dalla violenza patriarcale, in un rapporto di arricchimento reciproco tra vecchie e nuove generazioni.
Per un’antiviolenza femminista e transfemminista, finanziata e libera dall’ideologia punitivista e confessionale.
Per una scuola libera da condizionamenti e diktat, per la libertà di ricerca e di insegnamento, per l’educazione sessuo-affettiva dalla scuola dell’infanzia all’università.
Contro la manovra finanziaria. Noi la guerra non la paghiamo! Né complici né vittime della conversione bellica.
Per il diritto all’autodeterminazione dei corpi e dei popoli.
Con un compagno dell'UDAP, commentiamo la risoluzione 2803/2025 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU che, in un'ottica di assoluta riaffermazione coloniale, "accoglie con favore" il cd. Piano globale di Pace di Trump, sostanzialmente volto a legittimare l'occupazione israeliana e a cancellare qualsiasi forma di autodeterminazione della popolazione palestinese. Parliamo poi del rapporto "Deaths of Palestinians in Israeli custody: enforced disappearances, systematic killings and cover-ups”, recentemente pubblicato dall'organizzazione israeliana Medici per i Diritti umani, che denuncia le terribili condizioni dei prigionieri palestinesi, rapiti dalle proprie case, dalle strade, dalle città e deportati nelle carceri israeliane, dove vengono torturati e uccisi, descrivendo un dispositivo di repressione che ha acquisito sempre maggiore violenza a partire dal 7 ottobre 2023. Concludiamo la corrispondenza riflettendo sulle conclusioni della Sesta Conferenza dell'Unione delle Comunità e Istituzioni palestinesi in Europa, che si è svolta lo scorso fine settimana a Madrid. Di seguito,ne riportiamo integralmente il testo della Dichiarazione finale:
"Madrid – 14-15 novembre 2025
La conferenza si è tenuta in un clima di elevata responsabilità nazionale, in concomitanza con l’aggressione in corso contro Gaza e l’escalation dei crimini di occupazione in Cisgiordania e a Gerusalemme. Ciò ha conferito ai suoi lavori un carattere militante e storico, riflettendo l’entità della sfida che il nostro popolo deve affrontare in patria e nella diaspora.
All’inizio dei lavori, la conferenza ha reso omaggio al popolo palestinese in patria e nella diaspora, al popolo tenace ed eroico di Gaza che affronta una guerra di sterminio sistematica e incessante da oltre due anni, alla Cisgiordania che resiste fermamente agli attacchi dei coloni e all’aggressione crescente, alla giudaizzazione e all’espansione degli insediamenti, a Gerusalemme che è soggetta a sistematici attacchi e alla profanazione dei suoi luoghi santi, e ai territori palestinesi occupati all’interno di Israele che affrontano continue politiche di repressione e discriminazione razziale. La conferenza ha inoltre reso omaggio alle comunità palestinesi in tutto il mondo, in particolare in Europa, che hanno continuato il loro lavoro in difesa dei diritti del popolo palestinese e della sua giusta causa, e nel sostegno al movimento di solidarietà internazionale.
La conferenza ha espresso il suo più profondo orgoglio e rispetto per i martiri del nostro popolo, che hanno irrigato il suolo della patria con il loro sangue puro, per gli eroici prigionieri nelle carceri dell’occupazione e per i feriti che hanno sopportato sofferenze in difesa della dignità della Palestina e del diritto del suo popolo al ritorno, alla libertà e all’indipendenza.
La conferenza ha reso omaggio ai movimenti di solidarietà in tutto il mondo, in particolare in Europa, che si sono schierati al fianco del popolo palestinese e hanno contribuito a contrastare la guerra di sterminio e i crimini dell’occupazione.
Durante i suoi dibattiti, la conferenza ha sottolineato la necessità che la comunità internazionale si impegni per porre fine all’occupazione del territorio palestinese occupato, che costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale. Ciò include la fine della realtà imposta alla Striscia di Gaza e l’obbligo per la potenza occupante di adempiere alle proprie
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ANAKA - BLAWAN - RAMI GABRIEL/KRD -DUB DYNASTY/BRAIN DAMAGE - ALIEN TRACKERS/DISRUPTS/PABLO VOLT -AUTHENTICALLY PLASTIC - ZO AKA LA CHAUVE/SOURIS - ANDY BLADE/IMOGEN RADWAN -DJ BERT AND EAGLE - SPOOKEY RUBEN -ASTEREOTYPIE -LA JUNGLE - SAMPA THE GREAT/MWANJIE - ADIL AL RAMLI - CHARLI XCX/JOHN CALE - PAIN MAGAZINE - MANDY,INDIANA - OVO/LORD SPIKEHEART - BABYMETAL - AUTHOR&PUNISHER/KUNTARI - SANGUISUGABOGG - PIG DESTROYER - SNUFFED ON SIGHT - PATRIARCY - ANAKA - CHINO AMOBI -LOSSES (PHOTO)....
In comunicazione telefonica con Raffaele, compagno di Radio Neanderthal di Napoli, abbiamo parlato del Ponte Radio del venerdì 21 novembre che parlerà di migrazione attraverso la storia della forza lavoro migrante che ha costruito l'Europa e le storie dei calciatori oriundi.
In comunicazione telefonica con Lizete, del Collettivo Blocco Decoloniale, abbiamo parlato della serata di giovedì 20 novembre al CSOA Strike per sapere che succede in Perù ed Ecuador e sensibilizzare sulla situazione di repressione che si vive in Sudamerica.
Belém do Pará, Amazzonia — Il 15 novembre oltre 70.000 persone hanno attraversato la città in una grande marcia che ha segnato il momento più partecipato del Vertice dei Popoli (Cupula dos Povos). Comunità indigene, movimenti sociali, lavoratrici, giovani e realtà popolari provenienti da vari Paesi hanno percorso le strade di Belém per denunciare gli impatti della crisi climatica e le responsabilità politiche ed economiche che la alimentano.
Il giorno successivo, il 16 novembre, la Cúpula si è chiusa con la lettura della Dichiarazione del Vertice dei Popoli, documento elaborato durante i mesi di preparazione e nelle giornate di lavori svolte a Belém. Nel testo, il Vertice individua nel modello capitalistico globale e nelle multinazionali dei settori energetico, minerario, agroindustriale e tecnologico i principali responsabili dell’aggravarsi della crisi climatica e sociale.
La dichiarazione contesta le false soluzioni di mercato e chiede misure concrete: protezione dei territori indigeni, politiche di riforma agraria popolare, una transizione energetica giusta e libera dai combustibili fossili, finanziamenti equi e trasparenti e una maggiore responsabilità fiscale per le aziende che traggono profitto da attività inquinanti. Al centro anche il riconoscimento del ruolo delle comunità indigene e dei movimenti sociali.
Con la chiusura della Cúpula, il Vertice dei Popoli lancia un appello che punta a unire realtà diverse in una piattaforma comune di difesa dei diritti, dei territori e del clima.
Lettura prime pagine e pagine interne dei quotidiani italiani
in questa puntata abbiamo ascoltato:
amyl and the sniffers per omaggiare la band australiana, che ha voluto ricompensare le fan che non hanno potuto assistere al concerto previsto a Melbourne, cancellato all'ultimo momento per ragioni di sicurezza, lasciando un conto aperto in alcune venue della città e invitando l e fan ad andare a smaltire l'incazzatura, da loro condivisa, e farsi un bicchiere alla loro salute. le band che sanno da che parte stare a noi piacciono tanto.
Anna von Hausswolf, Anysia Kim+Loraine James, Jehnny Beth, Dry Cleaning, The Darts, Florence+The Machine, Guerrilla Toss, Oslo Twins, Lucrecia Dalt
abbiamo inoltre ricordate le prossime date in Italia di alcune delle artiste che abbiamo ascoltato:
18 novembre
Lael Neale @ Roma
Marie Davidson @ Bologna
Tarta Relena + Rita Payes + Sissi Rada @Milano
19 novembre
Marie Davidson @ Milano
Lael Neale @Milano
Maiya Blaney @Roma
minitour anche per maria antonietta @milano e poi toccherò bologna, roma, torino, firenze
20 novembre
Lael Neale @ Torino
Mari fores @Roma
Mono@Milano
CIRCUIT DES YEUX @Milano
21 novembre
Mono @Roma
Mari Fores @Bologna
22 novembre
Mari Fores @Napoli
23 novembre
Wombo @Bologna
24 novembre
Wombo + Automatic@Milano
la nostra sigla è: AYAW di Koumiya
scoprila qui: https://www.radioflouka.com/
la grafica è curata da Le
scriveteci a likewise@ondarossa.info
In apertura di trasmissione il giornalista Simone Alliva ci aggiorna rispetto all'iter del cosiddetto "Ddl Valditara" che a dicembre sarà votato e che ha scatenato una bagarre alla Camera e che comunque contiene tutte le richieste delle associazioni antiscelta come Pro vita e famiglia.
Si parla poi con una compagna di "Non una di meno" della preparazione della mobilitazione nazionale contro la violenza patriarcale: la torsione autoritaria del governo e la lettura della violenza contro le donne come patologia individuale: assemblee aperte in Italia oggi alle 17 per preparare sia il corteo nazionale del 22 novembre a Roma sia le piazze del 25 con al centro l'educazione sessuoaffettiva.
Ricordiamo infine lo sciopero generale indetto per il 28 novembre dai sindacati di base.
In apertura di trasmissione il giornalista Simone Alliva ci aggiorna rispetto all'iter del cosiddetto "Ddl Valditara" che a dicembre sarà votato e che ha scatenato una bagarre alla Camera e che comunque contiene tutte le richieste delle associazioni antiscelta come Pro vita e famiglia.
Si parla poi con una compagna di "Non una di meno" della preparazione della mobilitazione nazionale contro la violenza patriarcale: la torsione autoritaria del governo e la lettura della violenza contro le donne come patologia individuale: assemblee aperte in Italia oggi alle 17 per preparare sia il corteo nazionale del 22 novembre a Roma sia le piazze del 25 con al centro l'educazione sessuoaffettiva.
Ricordiamo infine lo sciopero generale indetto per il 28 novembre dai sindacati di base.
In apertura di trasmissione il giornalista Simone Alliva ci aggiorna rispetto all'iter del cosiddetto "Ddl Valditara" che a dicembre sarà votato e che ha scatenato una bagarre alla Camera e che comunque contiene tutte le richieste delle associazioni antiscelta come Pro vita e famiglia.
Si parla poi con una compagna di "Non una di meno" della preparazione della mobilitazione nazionale contro la violenza patriarcale: la torsione autoritaria del governo e la lettura della violenza contro le donne come patologia individuale: assemblee aperte in Italia oggi alle 17 per preparare sia il corteo nazionale del 22 novembre a Roma sia le piazze del 25 con al centro l'educazione sessuoaffettiva.
Ricordiamo infine lo sciopero generale indetto per il 28 novembre dai sindacati di base.
Una compagna del Sudd Cobas ci racconta l'aggressione che si è verificato ieri a Prato durante una manifestazione organizzata davanti il centro distribuzione Euronigro.
Di seguito l'articolo apparso sul quotidiano il Manifestoa firma di Beatrice Sofia Urso.
A Prato, finisce in scontro la manifestazione dei Sudd Cobas che vedeva decine di lavoratori del settore abbigliamento in sciopero perché gli venisse riconosciuto un regolare contratto di lavoro dal centro distribuzione Euroningro. Una quindicina di cittadini di origine cinese, arrivati appositamente al presidio, si è scagliata violentemente contro gli operai, molti dei quali pakistani. Sul luogo erano già presenti anche alcuni agenti della Digos che stavano monitorando, come da prassi, lo svolgimento della manifestazione. Due di loro, intervenuti per dividere le due fazioni, sono rimasti feriti. La magistratura sta già indagando: tre cittadini cinesi di 27, 30 e 60 anni sono stati fermati. Sono sotto inchiesta per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Le indagini proseguono, nel frattempo, per individuare gli altri appartenenti al gruppo.
Il procuratore Luca Tescaroli, in una nota, ha spiegato che i cittadini di origine cinese volevano colpire i lavoratori, impegnati nella manifestazione indetta per fare il punto sulla vertenza col consorzio. “Respinta aggressione al picchetto a Euroingro, il più grande centro di distribuzione dell’abbigliamento d’Europa – hanno scritto i SuddCobas sui social – Una trentina di padroni e crumiri hanno tentato di sfondare i picchetti e distruggere i presidi sindacali”. Il presidio, ricordano i sindacalisti, era dovuto alla chiusura delle trattative per regolarizzare 5 operai costretti a lavorare a nero 12 ore al giorno. “Durante un controllo in azienda, sono stato costretto a stare rinchiuso in un deposito per dieci ore, senza acqua e cibo”, ha raccontato Hassan, uno dei lavoratori in sciopero che, prima di sindacalizzarsi, lavorava a nero. Venerdì scorso Hassan è stato licenziato senza preavviso.
Immediate le reazioni politiche. “Fatti inaccettabili, serve un fronte comune contro sfruttamento. Esprimo solidarietà ai lavoratori colpiti e alle forze dell’ordine ferite mentre cercavano di evitare il peggio. La città non può dividersi: serve un fronte comune contro sfruttamento, illegalità e violenza. Prato ha bisogno di un’alleanza ampia, istituzioni, sindacati, imprese e cittadini” ha dichiarato Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale PD. Marco Grimaldi di Avs incalza «ancora padroni delle aziende interne che devastano i gazebo, addirittura aggrediscono le forze dell’ordine. Sfruttatori che non guardano in faccia nessuno, mentre chi chiede un regolare contratto è costretto a vivere nel terrore». Mentre la deputata pratese meloniana, Chiara La Porta, oltre ad esprimere solidarietà solo alle forze dell’ordine e non ai lavoratori ne ha approfittato per fare propaganda sulle migrazioni. “Un vergognoso attacco allo Stato – ha detto- messo in atto da chi ha in spregio le leggi italiane e le istituzioni, ciò che è avvenuto è la conseguenza di un passato caratterizzato dal voltarsi dall’altra parte”.
Con Victor Serri de La directa, nostro storico corrispondente da Barcellona, facciamo il punto sulle difficoltà del governo Sanchez negli ultimi mesi, in particolare per quanto riguarda il rapporto con le formazioni politiche catalane. Sullo sfondo, il cinquantesimo anniversario della morte di Francisco Franco e i successi che sta mietendo una nuova formazione politica catalanista decisamente orientata a destra.
Seppure con lentezza e fra mille difficoltà procede il processo di pace fra Stato turco e PKK, nel frattempo purtroppo la repressione non smette di mordere. In questo contesto, si sono tenute lo scorso mese le elezioni generali a Cipro nord che hanno visto il trionfo del candidato di centro-sinistra e la sconfitta cocente, abbastanza a sorpresa, dell'uomo di Erdogan nell'isola.
Ci propone il quadro della situazione Murat Cinar
Lanciamo il corteo contro l'inceneritore di Roma del prossimo Sabato 22 Novembre ad Albano Laziale in Piazza Mazzini alle ore 15:00 con l'aiuto di due corrispondenze: la prima con un compagno dell'Unione dei Comitati contro l'Inceneritore, per parlare degli ultimi aggiornamenti sul cantiere e dell'organizzazione della manifestazione; la seconda con un compagno del comitato per la difesa dei boschi dei castelli per discutere dell'impatto che l'inceneritore avrà sulle falde acquifere dei Castelli Romani e su tutta le rete idrica del Lazio.






![[Blekket] WEIRDOS UNITED EDITION [Blekket] WEIRDOS UNITED EDITION](http://www.ondarossa.info/sites/default/files/img/2025-11/xxx%20titolo.jpeg)



![[Likewise] Likewise #123 S5 [Likewise] Likewise #123 S5](https://s3.castbox.fm/cd/67/79/96dbf1777765fb2be38ee14f56bb83dc5e_scaled_v1_400.jpg)
![[Ora di buco] La scuola in piazza contro la violenza patriarcale (1/3: trasmissione intera) [Ora di buco] La scuola in piazza contro la violenza patriarcale (1/3: trasmissione intera)](http://www.ondarossa.info/sites/default/files/img/2025-11/5821444625313500076.jpg)



![[Impatto - voci contro le nocività] Corteo contro l'inceneritore Sabato 22 Novembre !!! [Impatto - voci contro le nocività] Corteo contro l'inceneritore Sabato 22 Novembre !!!](http://www.ondarossa.info/sites/default/files/img/2025-11/NoInc22112025.jpg)

