In questo episodio scoprirai come una favola di 2.500 anni fa custodisce il vero manuale segreto per dominare ogni ufficio del mondo. Ti sveleremo le quattro tecniche scientifiche che Edward E. Jones di Harvard ha identificato nel 1964 per trasformare chiunque in un maestro dell’adulazione strategica. Vuoi imparare il “capitalismo emotivo”, il timing perfetto e le parole che aprono ogni porta? Ma ecco il colpo di scena: nel 2022 i ricercatori hanno scoperto che l’intelligenza artificiale aveva sviluppato spontaneamente le stesse tecniche manipolative, superando l’uomo nell’arte di adulare. Come ha potuto una macchina imparare l’inganno millenario senza che nessuno glielo insegnasse? Oggi milioni di persone conversano con AI che hanno ottimizzato matematicamente la compiacenza. Chi manipola chi? Sei il corvo che sta per perdere il formaggio o la volpe che riconosce la trappola? Ascolta questo episodio se hai il coraggio di scoprire quanto sia sottile il confine tra complimento autentico e manipolazione artificiale.
Dentro la nostra testa c’è una voce che non smette mai di parlare. A volte ci sabota, a volte ci incoraggia. È il self-talk, il dialogo interiore che può trasformarsi nel peggior nemico o nell’alleato più potente. Michelle Obama lo ha usato per superare la sindrome dell’impostore, Muhammad Ali per convincere il mondo di essere “il più grande”, Jim Carrey per immaginare il successo quando non aveva nulla in tasca. La scienza oggi lo conferma: le parole che ci diciamo modellano la nostra mente, regolano emozioni, accendono motivazione e, spesso, decidono se falliremo o vinceremo. In questo episodio non troverai frasi motivazionali da calendario, ma una vera ingegneria cognitiva: regole, esempi e strategie per cambiare la qualità del tuo dialogo interiore e, con essa, la traiettoria della tua vita.
Warren Buffett è considerato il più grande investitore di tutti i tempi, per questo soprannominato l’«Oracolo di Omaha». Il suo patrimonio è di 147,4 miliardi di dollari. Eppure non lo sarebbe diventato se, un giorno, non avesse ascoltato, compreso e dato seguito a un “feedback” ricevuto da un amico, un feedback che gli ha cambiato la vita. E se domani capitasse anche a noi di ricevere una frase — un feedback — capace di cambiarci la vita, siamo sicuri di saperla ascoltare, capirla e seguirla? Sappiamo dominare la nostra risposta naturale alle critiche? Sappiamo vedere nel nostro “angolo cieco”? Di questo e altro ancora nella puntata di oggi.
Vuoi davvero cambiare il mondo? Non servono superpoteri, basta un’arma che tutti abbiamo: il feedback. Ma non quello generico, sterile, che demoralizza o gonfia l’ego senza lasciare traccia. Serve un feedback che apra cancelli. Già, perché – come scriveva Marilyn Ferguson – ognuno custodisce un cancello che può essere aperto solo dall’interno. Il nostro compito è aiutare l’altro a trovare la chiave. E come? Con il modello EEC: Evidence (descrivi l’evento), Effect (mostra l’effetto), Change (stimola il cambiamento). “Sei arrivato in ritardo (Evidence). Il team ha perso minuti preziosi (Effect). Come facciamo perché non accada più? (Change)”. Non è magia, è metodo. E con metodo, il feedback diventa il segreto per cambiare davvero il mondo.
Chiedere un aumento e saperlo ottenere è un’arte. Un’arte che si può imparare, fatta - anche - di tecniche di comunicazione e di negoziazione ma, soprattutto, di una precisa e completa conoscenza del proprio valore. Tu conosci il tuo valore? E sai fartelo riconoscere?
I "greedy jobs" (lavori avidi) divorano vite, non solo tempo. Miwa Sado, 31 anni, è morta dopo 160 ore di straordinari mensili. Non sono solo casi estremi, tutti possiamo esserne vittima. Il tuo lavoro ti segue anche a casa? Non riesci a staccare? Rispondi sempre alle mail? Non sei workaholic, sei vittima di un sistema progettato per divorarti. In questa puntata: il test per misurare l'avidità del tuo lavoro e le strategie per riprendertelo.
Un DC-8 cade nei cieli di Portland. Non per guasto, ma per silenzi e paure. Da quella tragedia nasce una rivoluzione che insegna: non tutti gli errori sono uguali, e imparare a fallire è la più grande forza di un’organizzazione. L’errore non è un incidente da evitare, ma un segnale da interpretare. Dall’atelofobia al Poka-Yoke, dalle HROs al Black Box Thinking: questo episodio racconta come trasformare il fallimento da tabù a risorsa, da fragilità a strategia
Il tuo cervello esegue un algoritmo preciso ogni volta che ti fidi: 5 credenze cognitive che determinano se affidarti o no. Dal tradimento evolutivo all'ossitocina, dalla crisi digitale al paradosso dell'AI: viaggio scientifico nella vulnerabilità che ci rende umani. Una debolezza ma anche la più grande delle forze. Mi fido di te!
Lo siamo tutti, quando siamo in gruppo. Perché più grande è il gruppo, più è difficile la cooperazione spontanea. Se il mio contributo sembra irrilevante, ma il mio sforzo è reale. Allora, conviene scroccare. È il classico dilemma del bene pubblico: il miglior esito collettivo si ottiene se tutti partecipano. Ma il miglior esito individuale lo ottieni se tu non partecipi e gli altri sì. Allora, rispondi di nuovo: “Sei uno scroccone?”
Tutti amano il lavoro di squadra, ma pochi ne misurano davvero il costo. In questo episodio ti porto nel cuore oscuro della collaborazione: la pigrizia sociale. Da un esperimento con una fune a un ufficio senza scopo, scoprirai perché nei gruppi spesso si dà di meno. E perché non è colpa tua. Forse è il sistema. O forse… è paura di fare la figura del fesso.
Tra il vero e il falso c’è un mondo: quello del Plausibile. Che si allarga anno dopo anno e che l’AI sta facendo esplodere.
Se pensi che il contrario di gerarchia sia l’anarchia, ti sbagli di grosso. Il futuro è delle organizzazioni eterarchiche. Parleremo di morra cinese, lucertole del deserto, ma soprattutto di come governare una organizzazione in modo non gerarchico. Per renderle più compatibili con i desideri della GenZ.
Se pensi che per fare carriera servano impegno, talento e competenze ti sbagli di grosso. Serve invece del narcisismo, l’arte di saper fingere di lavorare e una abilità a leccare i piedi. In questo episodio parliamo proprio di questo: come fare carriera, a tutti i costi e con il massimo risultato.
La classe sociale è il miglior predittore, purtroppo, del nostro futuro. Bastano 7 parole per far capire a chi ci ascolta la nostra classe sociale, per farci accettare o scartare da qualcuno. Le classi si attraggono ed è la più grande discriminazione del mondo del lavoro.
L’ideologia più pericolosa? La meritocrazia! Che ci illude che i risultati siano solo il frutto di impegno e competenza. Ma non è così. Anzi, non è mai così. Ma allora, perché ci piace così tanto crederci?
Il caso è la leva principale delle carriere. E il caso va coltivato e gestito. Scopri come.
Leonardo oltre 500 anni fa scriveva un curriculum perfetto. Nessun format prestabilito, una lettera in cui spiegava cosa avrebbe potuto fare. Il curriculum perfetto. Un vero capolavoro di comunicazione.
La competenza del futuro è l’AI Leadership. La capacità di guidare gruppi centaurici uomo-macchina. Il primo a capirlo è stato Garry Kasparov dopo la storica sconfitta con DeepBlue. Una sconfitta che ci insegna una grandissima lezione.
Sei più innovativo di quello che pensi, ma solo se sai cosa fare per trovarla.