Discover
Trafug’Arte - Sky Tg24
Trafug’Arte - Sky Tg24
Author: Sky TG 24
Subscribed: 341Played: 2,976Subscribe
Share
© Copyright Sky Tg24
Description
Milioni di reperti, tesori unici al mondo, statue antiche di millenni, a Trafug’Arte vi raccontiamo le storie del grande saccheggio del nostro sottosuolo e dei più celebri furti d’arte. Ma vi raccontiamo anche storie incredibili di opere preziose, quadri e collezioni perdute, abbandonate e dimenticate. Tesori dell’umanità che dovrebbero essere visibili a tutti, perché conoscere la grandezza del nostro passato è il modo migliore per costruire il futuro più giusto per tutti. Trafug’Arte, il podcast sull’arte di Sky Tg24 a cura di John Pedeferri.
79 Episodes
Reverse
Chi ha rubato i gioielli del Louvre? Quale stratagemma hanno utilizzato i ladri? Che differenza c'è tra il "colpo del ventunesimo secolo" e quello di cento anni fa, messo in atto da Vincenzo Peruggia, l'uomo che rubò la Gioconda? Ne parliamo con la nipote del primo ladro del Louvre, allo scrittore Giulio Ravizza, al detective dell'arte l'avvocato britannico Christopher Marinello e all'esperto di gioielli Luca Magro. Sullo sfondo una storia di regine ed imperatrici, consorti di Napoleone Bonaparte e Napoleone III che indossarono i gioielli rubati, preziosi reperti culturali della storia non solo della Francia ma di tutta l'Europa.
Seconda puntata dedicata alla straordinarie scoperte collegate agli scavi presso le Terme di Caracalla voluti a Roma da papa Paolo III. Statue magnifiche come l'Atlante Farnese, il Toro, la Flora e l'Ercole a riposo riemersero da sottoterra dopo millenni per andare a costituire la celebre "Collezione Farnese" che poi verso la fine del '700 fu portata a Napoli. Ospiti d'eccezione il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde e Francesco Sirano appena insediatosi alla guida del Mann, il Museo archeologico di Napoli e la professoressa Isabella Lazzarini dell'Università di Torino.
L'Atlante Farnese, la colossale statua antica trovata a Roma durante gli scavi voluti da Paolo III, è stata scelta per rappresentare l'Italia all'Expo 2025 in Giappone. Migliaia di persone in coda per ore per vedere l'opera che unisce arte, scienza, astronomia, bellezza del corpo umano e costellazioni celesti. Ospiti del podcast il neo-ambasciatore in Giappone Mario Vattani, l'esperto in miti antichi GIorgio Ieranò e dal Museo Galileo di Firenze Giorgio Strano e Giovanni Di Pasquale.
Le storie di Trafug'Arte a Radio 24 in una puntata speciale del programma estivo di successo "L'estate in 10 mosse" condotta da Gianpiero Kesten e Gaia Grassi. Ospite del programma, John Pedeferri racconta in diretta alcune delle puntate di maggior successo del podcast sull'arte di Sky Tg24.
ll ladro della Gioconda, Vincenzo Peruggia, era originario di Dumenza, un paesino sul lago Maggiore. In esclusiva per trafug'Arte, abbiamo intervistato la nipote, Graziella, che ci racconta episodi inediti del più celebre furto della storia, aggiungendo una nuova prova che la Monna Lisa, prima di arrivare a Firenze, ha fatto tappa proprio in Lombardia, in questo suggestivo paese delle Prealpi al confine con la Svizzera.
Seconda puntata dedicata all'incredibile impresa di Igor Savitsky, l'uomo che salvò dalla distruzione 80mila dipinti dell'avanguardia russia, oggi esposti nell'Uzbekistan, nel deserto del Karakalpakstan, letteralmente il "Paese degli uomini con i berretti neri" anche se in quel luogo nessuno ha mai portato il cappello nero. Un luogo per decenni inaccessibile dove il regime di Stalin portava avanti esperimenti batteriologici proibiti. Oggi in quel luogo sorge il museo di Igor, da tutti chiamato il "Louvre del deserto".
L'incredibile vicenda di Igor Savitsky, l'uomo che salvò 80mila opere d'arte dell'avanguardia russia dalla furia "articida" di Stalin. Ne parliamo con Giulio Ravizza, autore del romanzo "Anche se proibito", con lo storico dell'arte e critico televisivo Luca Nannipieri e con l'esperto di storia russa Aniello Fioccola. Sullo sfondo la Rivoluzione d'ottobre che capovolse la sorte della sua famiglia, una delle più ricche di Kiev. Scampato per miracolo alla furia omicida dell'armata rossa, Savitsky dedicò la sua vita a recuperare i dipinti dei pittori deportati nei gulag di Stalin o fatti fucilare dal regime sovietico.
L'ultimo grande archeologo di Gaza, Jean-Baptiste Humbert, ospite d'eccezione di questa puntata di Trafug'Arte, ci parla dell'incredibile ritrovamento della statua di bronzo chiamata l'Apollo di Gaza, ormai quasi sicuramente perduta. Un'occasione per raccontarci la sua versione sull'immane tragedia che sta colpendo Gaza, con la completa distruzione del grande patrimonio archeologico raccolto in una vita di lavoro. Tutto è stato distrutto, o quasi. 520 reperti sono stati salvati e ci narrano la storia di un territorio straordinario.
La più antica immagine di San Domenico, fondatore dell'Ordine dei frati predicatori, è rimasta dimenticata a Bologna per secoli, nascosta sotto una vernice che l'ha protetta dal 1200 fino alla fine del 1800. Sul retro della tavola, un altro dipinto racconta il miracolo dei pani. La reliquia era così ambita da essere oggetto di un tentativo di furto nel 1497. I frati domenicani tentarono di portarla via dalla chiesa della Mascarella dove si trovava sin dall'arrivo del santo a Bologna. Ma 400 parrocchiani la difesero armati fino ai denti e la tavola non fu così spostata nella Basilica.
Willem Dafoe recita Giuda nelle poesie di Gabriele Tinti accanto al "Cenacolo" di Rubens, attualmente in restauro presso la Pinacoteca di Brera. In questo podcast, vi raccontiamo la storia del trafugamento del quadro da parte di Napoleone ma anche l'interpretazione della figura di Giuda alla luce del vangelo apocrifa scoperto nel secolo scorso. Ospiti d'eccezione il direttore della Grande Brera Angelo Crespi, la professoressa Cristina Galassi di Perugia, il giornalista di Sky Paolo Nizza, l'autore Gabriele Tinti e naturalmente, Willem Dafoe, il Gesù Cristo di Martin Scorsese.
Hermes nella mitologia greca è conosciuto anche come il dio dei ladri che tentò di rubare preziosi oggetti d'arte custoditi nel tempio di Delphi dedicato al fratello Apollo. Questa è solo una delle storie narrate dallo scrittore di miti antichi Giorgio Ieranò e che hanno come protagonisti Ulisse che provò a rubare il Palladio, la statua di Atena protettrice della città di Troia o di Autolico o ancora dell'archetipo di tutti i furti mitici, quello di Giasone del Vello d'oro.
Un prezioso manoscritto del '400 con il testo del "Bellum Catilinarium" di Sallustio fu rubato nel secondo dopo guerra ad Agrigento, dalla biblioteca Lucchesiana, frequentata da Luigi Pirandello per la sua tesi di laurea. Un luogo che nella finzione letteraria diventerà la biblioteca del Boccamazza de "Il fu Mattia Pascal". Il giovane Pirandello scrisse che quel manoscritto di Sallustio era "bellissimo". Due anni fa, il volume è stato ritrovato dai carabinieri del Tpc poco prima di essere messo all'asta a Londra, da Christie's. Don Angelo Chillura, il giornalista e scrittore Matteo Collura, il rettore del collegio Ghislieri di Pavia Alessandro Maranesi e il presidente del Fai Marco Magnifico ci raccontano questa incredibile vicenda.
La battaglia di Anghiari, il mitico dipinto perduto di Leonardo da Vinci, potrebbe ancora nascondersi sotto una delle pareti del salone dei 500 a Palazzo Vecchio a Firenze. "Cerca trova" ha fatto scrivere Giorgio Vasari sul dipinto da lui realizzato sopra quello di Leonardo. In questa seconda puntata di Trafug'Arte dedicata al "Museo dell'arte perduta", Noah Charney ci racconta le vicessitudini che hanno portato ad interrompere la ricerca del capolavoro di Leonardo. E poi ancora la storia delle opere d'arte "temporaranee", realizzate da celebri artisti per grandiosi feste e nozze reali. Irrediabilmente perdute perché "distrutte dopo l'uso".
"Se esistesse un museo dell'arte perduta, conterrebbe piu' capolavori di tutti i musei al mondo messi insieme". Ne è convinto Noah Charney, giornalista candidato premio Pulitzer nonché massimo esperto al mondo di crimini contro l'arte, in libreria con "Il museo dell'arte perduta". In due puntate di trafug'Arte, Noah ci racconta quattro storie di arte perduta. Nel primo episodio la vicenda dell'Eros dormiente di Michelangelo, inizialmente spacciato dall'artista 21enne come un'antica statua romana. E poi la fontana dello zodiaco cinese e delle 12 teste in bronzo trafugate dai musei di tutta Europa nel 2010 e riportate in Cina, da dove furono rubate durante la Seconda Guerra dell'Oppio.
Agrigento non è solo la Capitale della Cultura 2025. E' anche la città del Ciantro Panitteri, ecclesiastico locale a capo del coro della cattedrale che nei primi anni dell'800 scavò e trovò nei suoi terreni statue antiche e splendidi vasi attici risalenti a 2400 anni prima. Tesori dell'età d'oro di Akràgas, di cui canta Pindaro e scrive Empedocle. Peccato che questa preziosa collezione di vasi fu venduta al principe Ludwig I di Baviera, grande appassionato di antichità classiche, in un momento di difficoltà economiche del suo proprietario. Dei 47 vasi, 10 di questi sono tornati ad Agrigento al museo archeologico Pietro Griffo nella mostra "Da Girgenti a Monaco, da Monaco ad Agrigento" aperta fino al prossimo 18 maggio.
Seconda puntata dedicata al trafugamento delle opere d'arte napoletane dai parte dei nazisti. Vi raccontiamo il viaggio della Danae di Tiziano, quadro erotico per eccellenza nella storia dell'arte. Il capolavoro fu prima nascosto nell'abbazia di Montecassino e poi miracolosamente salvato proprio dai tedeschi della divisione Goring che, insieme all'Antea del Parmigianino, offrirono il dipinto in dono al loro reichmarshall. E così il bellissimo quadro fatto dipingere dal cardinale Alessandro Farnese finì nella camera da letto di uno dei più crudeli gerarchi nazisti, Hermann Goring.
Quando i nazisti presero i capolavori di Capodimonte, si portarono via anche la splendida Antea del Parmigianino. In occasione della Giornata della Memoria, Trafug'Arte dedica due puntate alla rocambolesca vicenda del trasferimento in sicurezza delle opere d'arte napoletane durante la Seconda Guerra mondiale. Al centro del racconto di questa prima puntata, il percorso di Antea, universalmente considerata il simbolo dell'arte trafugata dai nazisti, fino all'abbazia di Montecassino. La seconda parte conclusiva della storia, onair il 7 febbraio 2025, racconterà invece le vicende di un altro capolavoro identitario di Capodimonte, di cui per ora non vi sveliamo il nome. In questa puntata anche un'intervista a Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Un anno di scoperte e viaggi nella storia di celebri trafugamenti, salvataggi di opere d'arte e racconti inediti di personaggi che hanno fatto la storia dell'arte e non solo. Marco Polo, Artemisia Gentileschi, J. R. R. Tolkien e Oscar Wilde sono solo alcuni dei protagonisti di trafug'Arte nel 2024. In questa puntata il meglio dell'anno che se ne va. Nell'attesa di ripartire alla grande con un 2025 che si annuncia pieno di novità. W l'arte, W la bellezza!
Come mai l'unico ritratto mancante tra quelli dei Primi Ministri liberali britannici appesi nel più prestigioso club di Londra è quello di Lord Rosebery? C'entrano qualcosa le voci su un presunto rapporto omosessuale con il giovane Francis Douglas, morto suicida? Per evitare lo scandalo - qualora fosse trapelato il nome del Primo Ministro - si preferì condannare per "atti osceni" l'amante del fratello di Francis, Oscar Wilde. Nell'Inghilterra vittoriana di fine Ottocento, la mancanza di un ritratto è così lo spunto per raccontare l'ingiusto processo subito dal grande artista irlandese per il solo fatto di essere sempre stato se stesso, per non aver tradito mai "l'amore che non osa pronunciare il suo nome".
Seconda parte del podcast dedicato ai Bronzi di Riace, forse trovati a Brucoli, in Sicilia. In questa puntata vi facciamo sentire la voce di esperti e storici che ricostruiscono le ragioni per cui è probabile che le statue di Riace provengano dall'antica città di Siracusa, dopo il saccheggio ad opera dei romani nel 212 a.C. La nave con a bordo i bronzi potrebbe essere affondata nella baia di Brucoli. E poi uno studio scientifico condotto dalle Università di Catania e Ferrara proverebbe che le terre di saldatura presenti all'interno dei bronzi sarebbero identiche a quelle che si trovano presso la foce dell'Anapo a Siracusa.




