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Psicologia Cognitiva Applicata
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Psicologia Cognitiva Applicata

Author: Amedeo Draghi

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Le migliori informazioni Evidencebased sulla scienze psicologiche a vari ambiti di interesse, dalla psicologia cognitiva applicata, alle neuroscienze, alla psicologia sociale e molto altro. Il tutto condito con una spolveratina di storytelling.
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Sai che cos’è un architetto delle scelte? Un tipo strano, un po’ pensieroso, che architetta percorsi decisionali. Ti spinge a prendere una decisione, senza tuttavia obbligarti. Per farlo, sfrutta il cervello.No, non il suo cervello, il tuo. Non capisci?Lascia che ti spieghi meglio. La cognizione umana, intesa come l’insieme delle abilità di pensiero, attenzione e ragionamento, è limitata. Gli architetti delle scelte lo sanno bene, e per questo quando vengono chiamati ad allestire mostre, ristoranti o negozi, sfruttano le loro conoscenze dell’essere umano per favorire scelte ottimali. Si, ma… ottimali per chi?Dipende, ovviamente, dall’etica dell’architetto. Per esempio, un mio amico una volta ha progettato una mensa per una scuola. Avendo cura della salute dei bambini, ha progettato il bancone dei contorni mettendo a vista l’insalata, e lasciando le patatine fritte o il junk food al livello dei piedi. Si sa come sono fatti gli studenti… a mensa prendono la prima cosa che capita.La verdura, però, apporta un quantitativo di micronutrienti superiore alle patatine fritte. Senza fare il nutrizionista di turno, progettando in quel modo la mensa, ha spinto gentilmente i ragazzi a scegliere la verdura, senza tuttavia obbligarli. Un altro mio amico che, come l’altro di professione fa l’architetto delle scelte, sta progettando videogiochi. Lui non ha alcun senso etico, e tende a privilegiare l’interesse di chi lo ha ingaggiato.Così, ha progettato questo videogioco in modo da spingere i giocatori a rimanere molte ore, promuovendo comportamenti simili alla dipendenza. Poco importa se così facendo si rovinano vite, dice lui. Se ti pagano così tanto… Entrambi sfruttano i famosissimi bias cognitivi per raggiungere i loro obiettivi.
Da che se ne abbia memoria, è possibile dividere il mondo in due emisferi virtuali: il primo è popolato da persone che vedono la genetica come causa primaria delle loro abilità. Il secondo, invece, è popolato da chi vede nell’allenamento e nella pratica costante il vero motore dello sviluppo personale e societario.Chi ha ragione? La ricerca scientifica si è sprecata in merito, senza tuttavia giungere ad una risposta definitiva. Si, perché indipendentemente dalla domanda, la scienza non giunge mai ad una risposta definitiva. Per sua natura, tende a supportare ipotesi poi falsificate da ricerche future. Tradotto per lo scopo di oggi, benché sia impossibile fornire LA risposta, esistono innumerevoli evidenze che… Scopri di più nella puntata di oggi!
Ogni anno è l’anno giusto per evolvere, mettersi in riga, dimagrire, studiare o cambiare drasticamente registro. L’idea che il nuovo porti con sé un cambiamento importante ci affascina e ci conquista. Almeno ai primi di gennaio. Poi le cose iniziano ad andare diversamente, perché la vita è un fiume in piena impossibile da fermare.Così, alla fine dell’anno seguente sarà sempre uguale. Ti ritroverai a voler evolvere, metterti in riga, dimagrire, studiare seriamente o cambiare registro. C’è chi ripete questi pensieri per cinque anni, chi per dieci, chi per una vita intera senza mai interrogarsi sul perché, nonostante i pensieri, le cose rimangano così come sono.I motivi possono essere molteplici, e anzi fermandosi a ragionare se ne potrebbero trovare molti di plausibili. L’essere umano ha ben poche certezze, e una di queste è la seguente: Se ti comporti come hai sempre fatto, difficilmente le cose potranno cambiare.E certo, tra le cose ci sei anche tu. La puntata di oggi è per chi non ha mai utilizzato il modello SMART per fissare i propri obiettivi. Si, perché se un obiettivo non è specifico, misurabile, sfidante, rilevante e definito nel tempo difficilmente lo raggiungerai.
I social media sono un posto interessante, che offre una miriade di opportunità. C’è chi usa LinkedIn per cercare lavoro, chi instagram e facebook per raggiungere potenziali clienti, e chi invece cerca di apprendere nuove competenze pratiche su Youtube. Ci sono altri, invece, che fanno un utilizzo del tutto sbagliato e – non importa quale piattaforma – insultano. Lo fanno nei commenti, in chat, condividendo alcuni contenuti con parolacce e bestemmie annesse. La maggior parte di questi coloriti personaggi non lo fa con cattiveria reale, ma senza rendersene conto arreca danno e sofferenza psicologica alle persone che subiscono i maltrattamenti verbali. Famoso è il caso di Maeva Frossard, un caso di cronaca passato in sordina che a mio modo di vedere avrebbe dovuto fare molto più rumore.
Le ultime elezioni, nel bene o nel male, hanno portato ad un dato preoccupante. O meglio, che dovrebbe far preoccupare. Più di sedici milioni di elettori, pari al 37% della platea, non hanno esercitato il loro diritto di voto. Ora, potremmo addentrarci nei soliti qualunquismi dicendo che certo, il voto è un diritto e non un obbligo, ma che allora se non si vota poi non ci si può lamentare del risultato. Potremmo, ma… non lo faremo.No, perché qui andiamo ad analizzare e a restituire un pensiero sulla base di teorie e dati scientifici. Non ci sono perciò pensieri faziosi. Anziché giudicare, schierandoci dalla parte di chi ha votato e di chi invece non lo ha fatto, cerchiamo di capire il perché di tale comportamento.Un motivo che, a mio modo di vedere, è di natura psicologica. Per comprendere di cosa si tratti, dobbiamo tornare indietro nel tempo. Precisamente, negli anni sessanta del secolo scorso. Seguimi su instagramwww.instagram.com/psicologia_cognitiva_applicata/
Il documentario di Netflix ha riportato milioni di italiani indietro nel tempo, alle memorie di quando l’unico schermo che avevamo a disposizione era il televisore. Un triste ammasso di materia con poca, pochissima scelta. E allora tanto valeva dare un’occhiata alle televendite. Era divertente e assurdo allo stesso tempo. Osservando la Wanna nazionale e altri personaggi di spicco, ci chiedevamo in continuazione “chi comprerebbe mai una roba del genere? Sarà tutto finto…”Ma la gente chiamava davvero, comprava davvero, e secondo le inchieste poi portate avanti da striscia e altri giornalisti, veniva persino raggirata. Certo, ma non da tutti. Solo da alcuni televenditori. Data la fama impressionante del documentario Netflix, molti si sono posti la seguente domanda “se la vanna nazionale fosse vissuta ai giorni nostri, avrebbe avuto tutto questo grande ritorno economico?” Instagramwww.instagram.com/psicologia_cognitiva_applicata/
Il conformismo può essere definito come un cambiamento nel comportamento o nel modo di pensare dovuto a pressioni reali o immaginarie. Nel mio caso, raccontato all'inizio della puntata, le pressioni sarebbero state esercitate, seppur involontariamente, dagli altri clienti del supermercato. Adeguarsi all’opinione altrui ha rappresentato, nel corso dei secoli, un’arma potente di sopravvivenza. La cosiddetta pressione del gruppo ha permesso, in molti casi, di salvare vite. Immagina di vedere qualcuno che corre sbraitando di scappare nella tua stessa direzione: tu cosa faresti? Scopriamolo, insieme.
Ad oggi, se i tuoi interessi spaziano nel digitale, è possibile che tu ti imbatta costantemente in un numero spropositato di giovani adulti, tra i 18 e i 25 anni, che mettono in atto tentativi di persuasione sul web, cercando di vendere un corso su come guadagnare con i servizi digitali, dall’affiliate marketing al self publishing. Vorrei dare una mia personale interpretazione, basata su dati e teorie scientifiche, senza essere aggressivo o scurrile, analizzando step by step le semplici leve psicologiche utilizzate per vendere.
Ed eccoci qui, finalmente giunti alle domande importanti. Se ti chiedessi di immaginare un napoletano, tu cosa visualizzeresti? Ok, ora prova con un milanese… Fatto? Bene, prosegui con una Veneta.Indipendentemente da ciò che penso io, o da ciò che hai immaginato tu, nulla di ciò che hai visto con l'occhio della mente è esistente. Si tratta di stereotipi: costrutti irreali, che il nostro cervello assembla in base ai dettagli che ha a disposizione. Come gli stereotipi possono influenzare il nostro comportamento, e il nostro modo di pensare? Scopriamolo insieme.
Perché alcune persone pensano che lo psicologo costi troppo?L'essere umano tende a comprare un prodotto o un servizio quando percepisce i benefici di quel prodotto/servizio come superiori al valore del denaro che sta pagando. I ragionamenti logici che portano giustificazioni della tariffa oraria come legati alle tempistiche che richiede la professione, o al fatto che prima di dieci anni si lavori gratis, sono del tutto inutili. Il motivo è semplice: a nessuno interessa. Chi va dallo psicologo, ed è contento di farlo, lo vede come una risorsa utile. Lo ritiene come una possibile soluzione ad un suo bisogno.
Che i social possano creare dipendenza, non è una novità. Numerose ricerche scientifiche supportano tale ipotesi, e vanno dal social specifico, come Youtube, facebook, o instagram, oppure al comportamento legato a quel luogo digitale. Alcuni hanno infatti indagato l’utilizzo problematico del Selfie, che ho approfondito in una delle prime puntate del podcast, ormai più di due anni fa. La situazione è ben più grave di quanto si pensi.
Perché alcune cose sono più semplici da ricordare, rispetto ad altre? Ahh... maledetta memoria...Come spesso accade, problema e soluzione condividono gli stessi alloggi. La risposta è in parte dentro la tua mente, e in parte dovuta al contesto socioculturale di appartenenza. E comunque Pokemon rosso è più figo di pokemon blu.
Non sono uno che si informa sugli eventi mondiali, perché ho sempre così tante idee per la testa che a fine giornata (ma anche all’inizio, se devo essere sincero) non rimane spazio per informarmi. Che poi, informarsi è un parolone a causa di tutti questi malsani atti di falsa divulgazione, soprattutto su eventi come la guerra in atto. Tanti dicono che la russia ne faccia un utilizzo massiccio, di queste fake news. Sarà vero? Questo propagandare con notizie false è esistito da sempre. La fake news è un fenomeno largamente utilizzato nel corso della storia, a partire dall’alba dei tempi. Secondo Jorge Mario Bergoglio, più comunemente conosciuto come papa Francesco, è addirittura possibile trovare la prima fake news nella bibbia.E ai giorni nostri? Come vengono utilizzate le notizie false nella politica, e in guerra?
Ho sentito uno su YouTube che parla di Nootropi. Sarebbero sostanze che le persone assumono per diventare più intelligenti. Alcuni li prendono per pillole, altri per endovena, altri ancora – questo però non sono riuscito a verificarlo con certezza - per via rettale tipo supposta.Queste sostanze inizialmente utilizzate in ospedali psichiatrici da medici per curare patologie mentali, se assunti da individui sani migliorerebbero la potenza di calcolo del cervello. E questo, appunto, è quello che ho sentito su YouTube.Spesso però accade che online si trovi un po’ di tutto, e ancora più spesso questo “un po’ di tutto” corrisponde a… un nulla. Un insieme di speculazioni senza fondamenti, che persone senza conoscenza o esperienza in merito portano in digitale per fare il grano. I farmaci nootropi possono realmente funzionare? Se si, in che modo è lecito consumarli?
Le persone tendono a percepire l’impegno come unica variabile che li separa dal loro obiettivo. "Se vuoi puoi" è, a mio modo di vedere, una frase più pericolosa che utile per qualunque individuo. Impegnarsi è una condizione necessaria, ma non sufficiente per raggiungere obiettivi grandi o piccoli. Vuoi dimagrire? Diventare un professionista? Un influencer? Scopri le altre due variabili. Il tutto, ovviamente, basato sulle scienze psicologiche.
Le persone, nel quotidiano, tendono a vedere correlazioni dove non esistono, o a credere ad un nesso causa-effetto totalmente insensato. In psicologia, il fenomeno viene indicato come correlazione illusoria. Da cosa è causato? Come si può combattere?
“Guarda, con tutto il rispetto, non credo alla psicologia. Non credo a qualcosa che non si può vedere, né spiegare” “Parlare ad un estraneo di se stessi, e pagarlo anche cinquanta euro all’ora. Stiamo scherzando? È lui che dovrebbe pagarmi!” Oppure anche, e mi viene da dire, giustamente “lo psicologo? Ma mica sono matto, non ne ho bisogno!”Quanta verità si cela dietro a frasi simili? Da dove e come nasce il pregiudizio nei confronti della figura professionale dello psicologo?
Un nuovo punto di partenza per un vecchio progetto che non voglio far invecchiare male. Ecco, se dovessi dirla tutta, mi esprimerei in questo modo. Psicologia Cognitiva Applicata non è più da molto tempo il progetto che era, sono cambiate tante cose tra le quali anche io. Ne sono accadute delle belle, ma oggi è tempo di cambiare. Taglio netto col passato, si riparte. Nell'episodio di oggi andremo alla scoperta dei contenuti di questo fine 2022 con una particolare attenzione alla politica quotidiana, alle emozioni e alle recenti elezioni politiche.
Una cuffia per domarli, una cuffia per trovarli, una cuffia per ghermirli e nel buio incatenarli! No, non si tratta del signore degli anelli, ma di uno dei più futuristici strumenti in commercio: le Halo neuroscience. Queste cuffie sfruttano la stimolazione elettrica diretta del cervello per migliorare la performance atletica, Funzionano veramente, oppure si tratta di una trovata di marketing ben imbastita?In quest'ultimo episodio della prima serie dedicata alla psicologia cognitiva applicata, abbiamo preso in considerazione alcune ricerche relative all'efficacia della cuffia sulla performance atletica. Ora è giunto il momento di tirare le somme. Scopri di più nella puntata di oggi. Visita il nostro Sito, il nostro Negozio Online con prodotti Evidencebased. Seguici su Instagram, Facebook e sul nostro Canale YouTube per contenuti basati sulla Scienza Moderna.
Una cuffia per domarli, una cuffia per trovarli, una cuffia per ghermirli e nel buio incatenarli! No, non si tratta del signore degli anelli, ma di uno dei più futuristici strumenti in commercio: le Halo neuroscience. Queste cuffie sfruttano la stimolazione elettrica diretta del cervello per migliorare la performance atletica, Funzionano veramente, oppure si tratta di una trovata di marketing ben imbastita?Andiremo oggi alla scoperta di una pubblicazione scientifica interessante a riguardo. Infatti, gli sperimentatori utilizzarono la cuffia Halo per migliorare la performance aerobiche dei partecipanti. Scopri di più nel podcast!Visita il nostro Sito, il nostro Negozio Online con prodotti Evidencebased. Seguici su Instagram, Facebook e sul nostro Canale YouTube per contenuti basati sulla Scienza Moderna.
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