128. Le trimestrali hanno superato il test delle Borse?
Update: 2025-12-03
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In questo episodio, in collaborazione tra eToro e Il Sole 24 Ore, analizziamo la stagione delle trimestrali italiane e statunitensi con uno sguardo attento a ciò che i numeri raccontano sotto la superficie. Il FTSE MIB ha chiuso la stagione con un progresso del 3%, ma il quadro reale è molto più frammentato: 23 società su 40 hanno visto un calo del titolo dopo i conti e la reazione media è stata negativa. Gli estremi parlano di un mercato binario, con Campari sopra l’11% e Diasorin a meno 19%.
La concentrazione dei ricavi continua a dominare. Il 60% dei ricavi aggregati arriva da quattro nomi, Stellantis, Generali, Eni ed Enel, e il resto del listino si divide una fetta sempre più piccola della crescita. La vera storia però arriva dalle utilities, protagoniste della trasformazione industriale italiana legata all’intelligenza artificiale. A2A, Enel, Terna e Italgas stanno portando avanti piani di investimento che cambiano il ruolo del settore, ora sempre più integrato nella catena del valore dei data center.
Ci spostiamo poi negli Stati Uniti dove gli utili sono stati molto solidi. L’83% delle aziende dell’S&P 500 ha battuto le attese e i margini hanno raggiunto il livello più alto dal 2009. Nonostante questo, il mercato ha reagito con freddezza. Le sorprese positive sono state premiate poco e le delusioni sono state punite duramente. Le aspettative elevate avevano già incorporato molto ottimismo, riducendo l’impatto degli annunci.
Il dibattito ora riguarda l’eccesso di investimenti legati all’AI. Per la prima volta in vent’anni i fund manager ritengono che le aziende stiano investendo troppo e il 45% degli investitori vede la bolla dell’AI come il principale rischio per i mercati. Un segnale che arriva in un momento in cui la liquidità è scesa ai minimi dal 2002. Una combinazione che suggerisce una fase di euforia da investimento che merita attenzione nei mesi a venire.
La concentrazione dei ricavi continua a dominare. Il 60% dei ricavi aggregati arriva da quattro nomi, Stellantis, Generali, Eni ed Enel, e il resto del listino si divide una fetta sempre più piccola della crescita. La vera storia però arriva dalle utilities, protagoniste della trasformazione industriale italiana legata all’intelligenza artificiale. A2A, Enel, Terna e Italgas stanno portando avanti piani di investimento che cambiano il ruolo del settore, ora sempre più integrato nella catena del valore dei data center.
Ci spostiamo poi negli Stati Uniti dove gli utili sono stati molto solidi. L’83% delle aziende dell’S&P 500 ha battuto le attese e i margini hanno raggiunto il livello più alto dal 2009. Nonostante questo, il mercato ha reagito con freddezza. Le sorprese positive sono state premiate poco e le delusioni sono state punite duramente. Le aspettative elevate avevano già incorporato molto ottimismo, riducendo l’impatto degli annunci.
Il dibattito ora riguarda l’eccesso di investimenti legati all’AI. Per la prima volta in vent’anni i fund manager ritengono che le aziende stiano investendo troppo e il 45% degli investitori vede la bolla dell’AI come il principale rischio per i mercati. Un segnale che arriva in un momento in cui la liquidità è scesa ai minimi dal 2002. Una combinazione che suggerisce una fase di euforia da investimento che merita attenzione nei mesi a venire.
Disclaimer:
eToro è una piattaforma multi-asset che offre sia l'investimento in azioni e criptoasset, sia il trading di CFD.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere rapidamente denaro a causa della leva finanziaria. Il 51% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando fa tradingo di CFD con questo fornitore.
Devi valutare se hai capito come funzionano i CFD e se puoi permetterti di di correre il rischio elevato di perdere il tuo denaro.
Questo messaggio non va inteso come consiglio di investimento.
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