ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI DI VENERDI 19 SETTEMBRE 2025
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Appuntamento del venerdì con il nostro collaboratore e economista Andrea Fumagalli e la sua rubrica di analisi critica dei fatti economici della settimana.
Oggi (venerdì 19 settembre 2025) abbiamo parlato delle migliaia di licenziamenti nel settore tecnologico; del costo delle catastrofi dovute al cambiamento climatico; del ribasso dei tassi deciso dalla Fed e infine delle mobilitazioni in Francia contro le politiche di tagli e austerità del governo Lecornu e di Macron.
Dalla Silicon Valley all’India, le big tech stanno licenziando centinaia di migliaia di persone. Dopo quasi un milione di assunzioni negli anni della pandemia, a partire dal 2022 i colossi del settore hanno licenziato centinaia di migliaia di addetti nel campo tecnologico. Nel 2025 sarebbero già a quota 130mila licenziamenti nel settore tech: di questo passo potrebbero superare i 242mila entro fine anno. Inizialmente si parlava di recessione o dello scoppio di una bolla, ma oggi pare proprio che uno dei motivi sia il ricorso crescente all’intelligenza artificiale.
Nel primo semestre del 2025, le catastrofi naturali dovute al cambiamento climatico hanno causato danni assicurati pari a 80 miliardi di dollari, secondo le stime preliminari dello Swiss Re Institute. Un dato che segna quasi il doppio rispetto alla media degli ultimi dieci anni e costituisce già oltre la metà delle previsioni per l’intero anno (150 miliardi di dollari). Secondo la Coalition for Disaster Resilient Infrastructure (Cdri), la perdita media annua di infrastrutture, compresi gli edifici, causata da calamità naturali in Africa ammonta a 12,7 miliardi di dollari. Il 70% dei danni è causato da inondazioni. Impatto sull’Italia nel 2025 è stato stimato in circa 12 miliardi di dollari, dovuti a eventi come ondate di calore, siccità e alluvioni.
Dopo nove mesi di stop la Federal Reserve taglia di tassi di interesse di 25 punti portandoli del 4,25% al 4%. Si tratta del primo ribasso nel 2025, dopo che la banca centrale Usa aveva abbassato il costo del denaro lo scorso dicembre. Dopo gli ultimi dati su inflazione e mercato del lavoro, secondo gli analisti, non c’erano praticamente dubbi che la Banca centrale avrebbe optato per un ribasso i tassi dello 0,25%.
Ieri un milione di persone in Francia ha partecipato allo sciopero generale promossa dai sindacati contro il piano di austerità riproposto dal nuovo governo di Lecornu. Seconda mobilitazione contro le politiche economiche di Macron, a questo punto come incideranno ?
Su tutto questo la rubrica del Prof. Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’ Università di Pavia.Ascolta o scarica







