Cartoline dai Sentieri Selvaggi
Description
Se volevo vivere sotto pressione nascevo pentola è il titolo che i ragazzi di Sentieri Selvaggi hanno scelto per l’installazione performativa che debutta l’8 ottobre all’interno della programmazione del Festival Internazionale del Teatro di Lugano.
Ma di quali Sentieri stiamo parlando, chi sono questi ragazzi, e soprattutto, perché si sono messi in gioco?
Ce lo racconta con il Laser Cartoline dai Sentieri Selvaggi Valentina Grignoli, dando voce alle ragazze e ai ragazzi, a Camilla Parini, l’artista che li ha accompagnati durante questi nove mesi di creazione artistica e Paola Tripoli, la direttrice artistica del FIT che produce lo spettacolo.
Sentieri Selvaggi è un progetto triennale del Festival che dà la parola ai più giovani, quelli che gridano e che nessuno ascolta e quelli che anche quando parlano nessuno li sente. Ogni anno un artista professionista cura come guida e tutor un gruppo di adolescenti, permettendo loro di mettere in forma artistica quel che ha da dire e di fare una reale esperienza di ricerca e processo creativo. Questo era il primo.
Nel documentario le voci di Chiara, Linda, Alisina, Jayron, Mohammad, Katarina, Edy, Eleonora, Serena, Beatrice, Timmothy, Manila, Giulia e Arianna durante questi nove mesi. Ci sono i loro sogni, i canti, le ansie, le storie, i viaggi, i fallimenti e le speranze, insomma, i loro sentieri selvaggi.
Nel loro essere poeticamente disordinate, armomiosamente stonate, accavallate, allegre e arrabbiate, queste voci raccontano anche che le diversità fanno sentire uguali, le paure forti, tanti soli fanno un grande insieme e la scrittura può gridare.
Tutto nasce da una manciata di cartoline sparse su un tavolo, che riportano frasi scritte sui muri come Le monde est a <strike>vous </strike> nous!, o appunto Se volevo vivere sotto pressione nascevo pentola. Da qui in poi, il mondo è in mano ai ragazzi!
Il progetto triennale Sentieri selvaggi è sostenuto da UFC Ufficio Federale della Cultura, Stanley Thomas Johnson Stiftung, Cornelius Knüpffer Stiftung, Fondazione Weak Ends e dal contributo annuale alla creazione artistica 2025 del Cantone Ticino, DECS/Fondo Swisslos.
Lo spettacolo di quest’anno è realizzato anche in collaborazione con Istituto Sant’Anna di Lugano e ILI, Scuola di lingua e cultura italiana, sempre a Lugano.