Comunicazione non violenta #davide

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Update: 2025-10-29
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Comunicazione Non Violenta con Davide - Episodio s4-e07


TLDR


In questa puntata Davide ci introduce alla Comunicazione Non Violenta (CNV), il metodo sviluppato da Marshall Rosenberg per costruire connessioni autentiche con noi stessi e con gli altri.


Il cuore della CNV sono quattro passi:



  • Osservare i fatti senza interpretazioni

  • Riconoscere i propri sentimenti

  • Identificare i bisogni sottostanti

  • Formulare richieste concrete


Emanuele e Francesco hanno lavorato su esempi concreti delle loro vite, e devo dire che è stato più difficile del previsto. Hanno scoperto che dietro la rabbia c’erano delusione e solitudine, e che bisogni di riconoscimento, supporto e complicità non venivano soddisfatti.


Davide ci ha lasciato con un’immagine potente: la CNV è una zattera per attraversare il fiume del nostro retaggio culturale. Non è il punto di arrivo, ma lo strumento per raggiungere l’incontro vero con l’altro.




In Sintesi


Davide fa parte del gruppo Realmen dell’Emilia-Romagna e negli ultimi anni si è appassionato profondamente alla Comunicazione Non Violenta. Tutto è iniziato nel 2020 con un libro trovato sulla scrivania del fratello: Preferisci avere ragione o essere felice? di Marshall Rosenberg.


Colpito dalla frase ogni azione umana nasce dal desiderio di soddisfare un bisogno, ha iniziato a studiare, fare corsi, leggere, e ora condivide questo strumento con altri.


La struttura della CNV


La Comunicazione Non Violenta si sviluppa su tre ambiti che formano un triangolo:



  • Autoconnessione: la capacità di ascoltarsi e comprendere cosa accade dentro di sé

  • Espressione onesta: condividere con l’altro quello che si sta vivendo

  • Ascolto empatico: aiutare l’altro a rivelare cosa sta vivendo


Per muoversi in questi tre ambiti Rosenberg ha identificato quattro passi: Osservazione, Sentimenti, Bisogni e Richieste.


I quattro passi applicati


Davide ci ha chiesto di condividere esempi concreti per lavorarci sopra. Manu ha raccontato di una dinamica tipica di casa sua: a fine pranzo quando si alza per fare il caffè non dice nulla, ma puntualmente la madre chiede “qualcuno mette sul caffè”? - è una cosa che lo infastidisce perché sente che il suo contributo e la sua iniziativa non vengono visti.


Ho condiviso un episodio recente: ero fuori con degli amici, e uno di loro ha detto a mia moglie “tuo marito non conosce proprio il limite, esagera sempre”. E lei ha risposto “è proprio così, non conosce il limite”. Questo mi ha dato molto fastidio.


Osservazione: distinguere i fatti dalle interpretazioni


Il primo passo è descrivere quello che è successo oggettivamente, come se lo registrasse una videocamera. Nel mio caso: “Il mio amico ha detto a mia moglie ’tuo marito non conosce il limite, esagera’ e lei ha risposto ‘è proprio così, non conosce il limite’”.


Davide è stato molto chiaro su questo: se avessi aggiunto “sbottando” o “con tono negativo” sarei già entrato nelle mie interpretazioni. L’osservazione deve rimanere pulita dai giudizi.


Sentimenti: riconoscere le emozioni vere


Qui è emersa una distinzione fondamentale. Quando ho detto che mi sentivo “offeso, sminuito, non compreso, calunniato”, Davide mi ha fermato. Questi non sono sentimenti veri, sono pseudo-sentimenti. Perché quando dico “mi sento offeso” sto implicitamente dicendo che qualcuno mi sta offendendo - sto dando la responsabilità all’altro.


I sentimenti veri parlano di me, non dell’altro. Manu ha detto “infastidito, irritato” - quelli sì sono sentimenti. Io, andando più a fondo, ho riconosciuto che sotto c’erano delusione, rabbia, ma anche solitudine.


Bisogni: identificare cosa manca


I bisogni sono universali, presenti in ogni essere umano. Rosenberg li chiamava “la scintilla del divino” in noi. E qui viene il punto cruciale: i bisogni sono tutti ugualmente importanti. Non esistono bisogni di Serie A e bisogni di Serie B.


Nel caso di Manu, i bisogni erano: fiducia, riconoscimento, essere visto nel suo contribuire.


Nel mio caso, Davide ha identificato: bisogno di supporto, di complicità, di essere visto per chi sono davvero. E questo mi ha colpito, perché è vero. In quel momento mi sono sentito solo, volevo che mia moglie fosse dalla mia parte.


Davide ha fatto anche un’osservazione importante: probabilmente mia moglie in quel momento aveva lo stesso bisogno - voleva supporto, voleva che io capissi le sue paure quando faccio cose che lei considera spericolate.


Stesso bisogno, strategie completamente diverse.


Richieste: il passo più difficile


La richiesta deve essere concreta, misurabile, nel presente, e soprattutto aperta al “no”. Altrimenti non è una richiesta, è una pretesa.


Manu avrebbe potuto chiedere a se stesso di comunicare prima (“metto su il caffè, chi lo vuole?”), oppure chiedere a sua madre: “Sei disposta la prossima volta ad aspettare qualche minuto prima di chiederlo?”


Nel mio caso, la richiesta istintiva sarebbe stata “ma la smetti di rompere?” - che ovviamente non funziona perché chiedo all’altro di NON fare qualcosa. Le richieste devono essere positive, chiedere di fare qualcosa.


Davide mi ha suggerito: “Tesoro, quello che hai detto mi ha toccato. Possiamo parlarne dopo? Voglio farti capire come mi sono sentito. Come ti senti quando ti dico questo?”


La resistenza


Devo essere onesto: in quel momento della conversazione ho realizzato che non ero disponibile a fare quella richiesta. Nella dinamica che ho con mia moglie, quella frase sarebbe stata un assist per aprire un altro conflitto. Lei mi avrebbe risposto che non accetto le critiche, che voglio essere perfetto ecc.


Me ne sono uscito da questa conversazione sentendomi sconfitto. Non perché la CNV non sia valida, ma perché ho capito che quella montagna per me oggi è troppo ripida. Ho bisogno di gradualità, di partire da cose più semplici.


La zattera e il fiume


Davide ci ha lasciato con un’immagine bellissima. Immaginate un luogo sacro dall’altra parte di un fiume. Per arrivarci dovete attraversare il fiume, e per farlo usate una zattera. Ma una volta arrivati dall’altra parte, non ha senso continuare a portarvi la zattera sulle spalle.


La CNV è quella zattera. Il fiume sono le acque del nostro retaggio culturale, del modo in cui siamo abituati a comunicare e che ci impedisce di arrivare all’incontro vero con l’altro e con Dio. La CNV non è il fine, è lo strumento.


E come ogni strumento serio - lo studio, l’agricoltura, qualsiasi mestiere - richiede tempo, dedizione, pratica. Non si può improvvisare. Ma Davide ci ha convinti di una cosa: vale la pena provarci.


Esercizio pratico


Davide ci ha lasciato con un esercizio semplice ma potente: appena sveglio, quando pensi “oggi DEVO fare questa cosa”, fermati e sostituiscilo con “scelgo di fare questa cosa perché…”.


La risposta a quel “perché” è un bisogno. E scoprirai che è sempre così - c’è sempre un bisogno dietro. O scoprirai che quella cosa proprio non la devi fare, e allora devi cambiare qualcosa nella tua vita.


Buon lavoro!


Fra




Frasi più significative


“Ogni azione che noi compiamo è mossa dal desiderio di soddisfare un bisogno, anche le più tragiche azioni che l’umanità compie.” - Davide citando Rosenberg


“Il sentimento è quella spia che mi dice quando qualcosa funziona o non funziona, è il modo in cui il mio corpo mi comunica se a livello dei bisogni sono soddisfatto o non soddisfatto.” - Davide


“C’è una differenza abissale tra dire ‘mi sento offeso’ e dire ‘sono deluso’. Dentro c’è questa delusione e questo parla di te, parla di Francesco in questo momento.” - Davide


“In definitiva il bisogno profondo io lo riassumo nell’amare e nell’essere amato. E questa cosa del maschile è molto legata all’essere all’altezza.” - Manu


Risorse aggiuntive


Organizzazione ufficiale


A chi piace andare dritto alla fonte, ad oggi nel mondo la CNV è portata avanti ufficialmente dal Center for Nonviolent Communication, l’organizzazione fondata da Marshall Rosenberg.


Libri


I libri sulla CNV li trovi su Centro Esserci. Il “manuale” di riferimento è “Le parole sono finestre oppure muri” di Marshall Rosenberg.


Corsi e formazione in Italia



Strumenti pratici


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