A Taranto, sfidando il maltempo, un corteo di tute blu e sindacati partito dalla fabbrica ha raggiunto Palazzo di città, dove in mattinata un sit-in ha consegnato un documento al sindaco Piero Bitetti. Lo sciopero di 24 ore ha coinvolto gli stabilimenti di tutta Italia con presidi e mobilitazioni diffuse.
“Mai così vicini alla chiusura“, fanno sapere i sindacati di categoria Fiom, Fim e Uilm che hanno indetto lo sciopero. L’ex Ilva rischia di chiudere e il governo, con una mossa all’ultimo minuto, ha annunciato nella serata di ieri – a poche ore dallo sciopero – che convocherà a Palazzo Chigi un tavolo con i sindacati il prossimo 28 ottobre.
La convocazione a palazzo Chigi, hanno spiegato i sindacati, è “un primo importante risultato ottenuto con la mobilitazione e le assemblee che si sono tenute in tutti i siti del gruppo con la partecipazione dei lavoratori di Adi, Ilva As e dell’indotto. Restano confermate tutte le ragioni dello sciopero”.
Lavoratori e lavoratrici evidenziano la necessità di “un progetto industriale che garantisca la realizzazione della decarbonizzazione della produzione, l’ambientalizzazione ed il ripristino di luoghi di lavoro sicuri e dignitosi”.
Da Taranto, l’intervista a Loris Scarpa, responsabile nazionale Siderurgia ed Energia per la Fiom-Cgil. Ascolta o scarica.