GAZA: SI ATTENDE LA TREGUA, MENTRE ISRAELE COMPIE ANCORA MASSACRI INDISCRIMINATI
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Si attende ancora l’annuncio di un possibile accordo di tregua a Gaza, mentre prosegue il genocidio israeliano contro la popolazione palestinese della Striscia.
In 24 ore sono 62 le persone uccise, in particolare tra Deir al-Balah, dove sono stati uccisi almeno 10 palestinesi e feriti diversi altri, e Rafah, dove un attacco contro un’abitazione ha ammazzato 5 persone e ferite altre 4. Nel suo ultimo aggiornamento quotidiano l’esercito occupante israeliano afferma di aver “raggiunto 50 obiettivi a Gaza”, mentre i bombardamenti mutilano 15 bambini al giorno, lasciandoli con disabilità per tutta la vita, denuncia “Save the Children”.
Sul fronte diplomatico si attende, a ore, il possibile annuncio di un cessate il fuoco. La bozza d’accordo prevederebbe tre fasi, con una prima tregua di 42 giorni durante i quali sono previsti il graduale rilascio dei primi 33 ostaggi in cambio di prigionieri politici palestinesi, forse anche mille come sostiene la Jihad islamica. Contestualmente avrebbe inizio anche un ritiro delle forze israeliane.
Secondo il Wall Street Journal, che cita fonti arabe, il leader di Hamas a Gaza Mohammed Sinwar, è d’accordo in linea di principio con i termini dell’accordo, anche se altre fonti precisano che l’organizzazione attendeva le mappe del ritiro delle forze israeliane prima di dare via libera.
Sull’annuncio della tregua la valutazione ai microfoni di Radio Onda d’Urto di Francesco Giordano, compagno milanese di Fronte Palestina Ascolta o scarica




