Durante i giorni più bui dell’inverno, nel tempo dell’Avvento, i cristiani si preparano per una delle più importanti feste della loro religione. È un periodo che dura quattro settimane, caratterizzato dalla luce delle candele, da un’atmosfera di riflessione e attesa; un’occasione per prepararsi al Natale, la celebrazione della nascita di Gesù Cristo.

Così la rivista “National Geographic Italia” ha spiegato ai suoi lettori il periodo dell’Avvento. E’ diventato sempre più popolare, anche nelle famiglie che non frequentano le chiese, il “calendario dell’Avvento”, di tradizione protestante:

Nel XIX secolo gli adulti iniziarono ad aiutare i bambini a contare i giorni che mancavano al Natale. Dal 1 dicembre, alcuni protestanti tedeschi facevano dei segni con il gesso sulla porta, in previsione della venuta del bambino Gesù, mentre alcuni genitori inventarono altri modi di fare il conto alla rovescia usando dolcetti e versetti biblici.

E il Natale – e il tempo dell’Avvento – era onorato anche nelle chiese ortodosse, persino nella Romania comunista, come ci testimonia il pastore avventista Eugen Havresciuc, ricordando la sua infanzia. Anche per le famiglie avventiste era un’occasione per testimoniare la propria fede offrendo canti e piccoli doni. Tra cui, le preziosissime arance che magicamente apparivano sulle tavole delle famiglie rumene! Ma l’Avvento a Betlemme ci rimanda anche alla promessa del secondo Avvento di Gesù, quando il Signore tornerà per offrire pace, consolazione e giustizia all’umanità sofferente.

Foto:© Tatsiana Kuryanovich| Dreamstime.com

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