Offensiva imminente
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Siamo a oltre una settimana dall’attacco che Hamas ha sferrato contro Israele a partire dalla striscia di Gaza. Un attacco che in Israele ha ucciso 1’300 persone, in gran parte civili, senza dimenticare gli oltre 100 ostaggi che si trovano ora nella striscia di Gaza. Da allora l’esercito israeliano ha iniziato a colpire dal cielo obiettivi nella striscia di Gaza, dove si contano ormai oltre 2’300 morti e si specula su un’offensiva di terra delle truppe schierate al confine. Finora l’esercito israeliano si è limitato ad alcune incursioni, ma dopo aver richiamato in servizio 300’000 riservisti ed aver ingiunto ad oltre un milione di palestinesi di lasciare Gaza City, secondo molti analisti l’invasione di Gaza è solo una questione di giorni. Un’operazione destinata a colpire le posizioni di Hamas da terra, dal cielo e dal mare. In questo contesto, quali sono le opzioni militari di Israele e quali i rischi, sia per il suo esercito che per gli ostaggi, senza dimenticare la situazione dei civili di entrambe le parti? Fra rischi politici e militari, che prezzo Israele è disposto a pagare per risolvere con la forza lo scontro con Hamas? Quali possono poi essere le strategie del movimento islamista in un simile conflitto? E per Israele quanto è reale il pericolo di dover utilizzare l’esercito anche su altri fronti? A Modem ne discutiamo con:
Anna Momigliano, giornalista italiana con studi e soggiorni in Israele e che collabora anche con il quotidiano liberale Haaretz di Tel Aviv;
Luciano Bozzo, Professore di Relazioni Internazionali e Studi Strategici, Università degli Studi di Firenze. Avremo inoltre un collegamento con Michele Giorgio, collaboratore della RSI nella regione, per un aggiornamento su quanto sta succedendo dentro e ai confini di Gaza.
























