DiscoverLearn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!La Concordanza dei Tempi in Italiano: una Guida Facile
La Concordanza dei Tempi in Italiano: una Guida Facile

La Concordanza dei Tempi in Italiano: una Guida Facile

Update: 2025-10-23
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La consecutio temporum (o concordanza dei tempi) è uno dei pilastri fondamentali della grammatica italiana. Si tratta di un insieme di regole che stabiliscono quale tempo verbale deve essere utilizzato nelle frasi subordinate in relazione al tempo del verbo della frase principale per esprimere un determinato legame temporale.



























La Consecutio Temporum: Esprimere Anteriorità, Contemporaneità e Posteriorità in Italiano







Che Cos'è la Consecutio Temporum







La consecutio temporum determina la relazione temporale tra l'azione della frase principale (o reggente) e quella della frase subordinata. Questa relazione può esprimere tre rapporti temporali fondamentali: contemporaneità (le azioni avvengono nello stesso momento), anteriorità (l'azione della subordinata avviene prima) e posteriorità (l'azione della subordinata avviene dopo).







Il sistema della consecutio temporum italiano distingue principalmente tra due modalità: la concordanza con l'indicativo (per esprimere fatti reali e certi) e la concordanza con il congiuntivo (per esprimere possibilità, dubbi, desideri o dipendenze da verbi che richiedono il congiuntivo).















La Consecutio Temporum con l'Indicativo







Quando la frase principale ha il verbo all'indicativo, la subordinata utilizza anch'essa l'indicativo per esprimere azioni reali e concrete. La scelta del tempo dipende dal rapporto temporale tra le due azioni.















Quando la Principale è al Presente







Se il verbo della principale è al presente indicativo, nella subordinata si usa:









Presente per la contemporaneità: "So che Maria studia in biblioteca"







Passato prossimo o imperfetto per l'anteriorità: "So che Maria ha studiato ieri" / "So che Maria studiava quando l'hai chiamata"







Futuro semplice per la posteriorità: "So che Maria studierà domani"

















Quando la Principale è al Passato







Se il verbo della principale è a un tempo passato (passato prossimo, imperfetto, passato remoto, trapassato prossimo), nella subordinata si usa:









Imperfetto per la contemporaneità: "Sapevo che Marco lavorava in banca"







Trapassato prossimo per l'anteriorità: "Sapevo che Marco aveva lavorato fino a tardi"







Condizionale passato per la posteriorità: "Sapevo che Marco avrebbe lavorato tutto il weekend"

















Quando la Principale è al Futuro







Se il verbo della principale è al futuro semplice, nella subordinata si usa:









Futuro semplice o presente per la contemporaneità: "Saprò se Giovanni arriverà in tempo" / "Saprò se Giovanni arriva in tempo"







Futuro anteriore o passato prossimo per l'anteriorità: "Saprò se Giovanni sarà arrivato" / "Saprò se Giovanni è arrivato"







Futuro semplice per la posteriorità: "Saprò quando Giovanni partirà"

















La Consecutio Temporum con il Congiuntivo







Il congiuntivo si usa nelle subordinate che dipendono da verbi che esprimono opinione, dubbio, desiderio, timore, volontà, o dopo congiunzioni come "sebbene", "benché", "affinché", "prima che". La consecutio temporum con il congiuntivo segue regole precise e particolarmente importanti per comunicare correttamente in italiano.















Quando la Principale è al Presente o Futuro






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Graziana Filomeno - italiano online