La ricchezza
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Chi sono i ricchi? Come lo si diventa? Perché le ricchezze tendono ad accumularsi nelle mani di pochi? Oggi le società occidentali sembrano ossessionate dai ricchi: ammirati e lusingati e, allo stesso tempo, biasimati e disprezzati. Ma è sempre stato così? Nel corso di mille anni le cose sono molto cambiate. Nel Medioevo, ad esempio, un’eccessiva accumulazione di ricchezze era considerata peccaminosa e perciò ci si attendeva che i ricchi non facessero sfoggio della propria opulenza. Per lungo tempo la loro semplice esistenza ha prodotto disagio sociale, mitigato solo dal ruolo che potevano svolgere nei tempi di crisi, impiegando i propri beni per aiutare la comunità. In passato come oggi, però, ci si è interrogati su come si diventa ricchi e sul perché le ricchezze tendono ad accumularsi nelle mani di pochi. Diventare ricchi è frutto di abilità o di fortuna? Di parsimonia o di capacità d’investimento? Quanto contano le ricchezze ereditate e quanto le reti di relazione che si creano nel corso della propria vita? Ne discutiamo questa sera, cari ascoltatori, prendendo spunto da un libro appena pubblicato da Laterza dal titolo “Come dèi tra gli uomini, una storia dei ricchi in Occidente”, scritto da Guido Alfani, docente di storia economica all’Università Bocconi di Milano.