PALESTINA: ISRAELE CONTINUA A VIOLARE IL CESSATE IL FUOCO. UCCISI ALTRI DUE PALESTINESI A GAZA, UN 15ENNE IN CISGIORDANIA
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Hamas ha restituito a Israele, tramite la Croce Rossa internazionale, un altro corpo di un prigioniero. Si tratta di uno dei due ostaggi stranieri rapiti il 7 ottobre 2023, anche se la sua identità non è stata ancora resa nota. Restano a Gaza, secondo le stime, i corpi di altri sei ostaggi israeliani deceduti durante i bombardamenti israeliani.
Nel frattempo, Tel Aviv prosegue l’aggressione in violazione del cessate il fuoco. Due palestinesi sono stati uccisi in attacchi separati nel centro della Striscia: secondo le forze occupanti israeliane la colpa sarebbe quella di essersi avvicinati troppo alla “linea gialla” del cessate il fuoco, oltrepassando la metà della zona occupata (illegalmente) da Israele.
Le violenze continuano anche nella Cisgiordania Occupata. Nella notte, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso un palestinese di 15 anni nella città di Yamun, vicino a Jenin, nel nord della West Bank. Le truppe israeliane hanno condotto un’ondata di incursioni notturne anche a Qalqilya, Ramallah, Hebron, con numerosi arresti e fermi.
Bande israeliane di coloni hanno attaccato invece i residenti della zona di Masafer Yatta, a sud di Hebron, ferendo un uomo anziano e sua moglie, mentre aumenta la violenza anche in altre zone: sempre i coloni hanno recintato circa 202 ettari di terreno agricolo di proprietà palestinese nella zona di Khirbet Samra.
Sul piano diplomatico, gli Stati Uniti hanno presentato ai membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU una bozza di risoluzione sulla governance della Striscia, base per la colonizzazione totale e permanente di Gaza per mano diretta di Trump. Il cuore del piano prevede che la missione multinazionale Isf, la International Stabilization Force, opererà sotto l’ala del cosidetto “Consiglio della Pace” (presieduto dallo stesso tycoon, che come braccio destro si è scelto il noto distruttore di paesi altrui, Tony Blair). All’Isf spetterà la gestione civile e militare della Striscia fino al dicembre 2027, almeno secondo Trump.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto l’intervento del giornalista Alberto Negri, per anni inviato di guerra e oggi editorialista de Il Manifesto. Ascolta o scarica.




