Lucia Fiumberti ha ventisei anni e lavora come tecnico ambientale alla Provincia di Lodi. È una lavoratrice competente e con un forte senso etico. Quando si oppone alla proroga di una bonifica che mette a rischio la salute pubblica, il suo superiore decide di incastrarla. Una mattina del 2007, all’alba, sette carabinieri fanno irruzione in casa sua: Lucia viene arrestata con l’accusa di falso in atto pubblico. Trascorre ventidue giorni nel carcere di San Vittore, in cella con Patrizia Reggiani, la “vedova Gucci”. Dopo anni di battaglie legali, una perizia calligrafica dimostrerà la verità: quella firma non era sua.

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