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SCUOLA RESISTENTE: PUNTATA DEL 25 OTTOBRE 2025

SCUOLA RESISTENTE: PUNTATA DEL 25 OTTOBRE 2025

Update: 2025-10-29
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Salvatore e Libero, (due nomi di fantasia), sono due attivisti che coordinano insieme ad altri studenti (collettivo Ludus e Collettivo Politico Tasso) le occupazioni di due licei tra i più noti e prestigiosi della capitale, il Tasso e il Righi. Il clima politico in cui si inseriscono queste e tante altre occupazioni in tutta Italia è purtroppo sempre più inquinato, ogni giorno, da azioni vili e violente di giovani neofascisti che in prossimità di vari istituti secondari un po’ in tutta Italia, si presentano in maniera provocatoria per dei volantinaggi pretestuosi creando scompiglio e occasioni per menare le mani e i manganelli da parte delle forze di polizia. In altri casi, sempre gruppi di neofascisti nostalgici della spranga e dell’olio di ricino, esprimono tutta la loro voglia di “ordine” e “pulizia” rivelando in realtà  un disordine ed uno sporco tutto interiore oltre che un’ignoranza preoccupante in quanto a conoscenze storiche, come il gruppo di tifosi juventini alla stazione di Centrale di Milano che intonando l’inno di Mameli, hanno minacciosamente contestato l’esuberanza dimostrata da alcuni manifestanti in occasione del corteo del 4 ottobre, appunto, lì in stazione. Sul versante repressione, le forze dell’ordine stanno scaldando i motori dando il meglio di sé in varie piazze come a Roma, in piazza Verdi, dove hanno fatto uso addirittura degli idranti per mettere in difficoltà centinaia di manifestanti che volevano raggiungere l’ambasciata israeliana.


La città di Roma in particolare è presidiata un giorno si e uno no ma non solo intorno ai luoghi del potere, in centro città ma ovunque questo potere si manifesti con i propri rappresentanti. Pochi giorni prima, per tutta la prima mattinata della fiera delle aziende di cyber-security e di intelligenza artificiale, (quasi tutte colluse con l’apparato industriale-militare israeliano), il Cybertech Europe 2025 promossa e ideata da Leonardo SpA, l’intero quartiere dell’EUR a Roma, si è trasformato in un’immensa zona rossa per la presenza tra i relatori dell’ex-capo della C.I.A., Mike Pompeo. Il relatore dell’israeliana Check Point Technology Ltd  guidata dal neo-eletto amministratore delegato Nadav Zafrir, ex-generale di brigata del corpo di élite “8200” specializzato in cyber-attacchi, ha così approfittato del traffico creatosi di conseguenza e quindi del ritardo generale, per anticipare il proprio intervento smarcandosi così da eventuali contestazioni e giornalisti scomodi. Ma non mancano anche gli attacchi politici alle iniziative di solidarietà col popolo palestinese o addirittura contro convegni e dibattiti, come in questo caso in un luogo di cultura e di allenamento al dialogo come la scuola: è il caso appunto del liceo scientifico Augusto Righi dove un incontro cui avrebbe partecipato, oltre ad un componente dell’equipaggio della Global Sumud Flotilla, il giornalista del Fatto Quotidiano Alessandro Mantovani, anche il noto storico dissidente Ilan Pappé, è stato vietato dall’alto, dalla Lega nella persona di Valditara non nuovo a queste gesta muscolari.


Sempre al Righi, infatti, su impulso della  potente Comunità Ebraica Romana, il ministro leghista che non manca mai di fare sfoggio della spilla di Alberto da Giussano sul bavero della propria giacca per ricordare che non è il ministro proprio di tutti gli italiani ma solo della sua parte  più retrograda, mise sotto torchio il professore di storia e filosofia Salvo Bullara, reo di aver utilizzato, tot volte, il termine “genocidio” e, tot volte, quello di “apartheid”, secondo i dati illegalmente desunti dal registro elettronico. “Non possiamo nasconderci – precisa Salvatore – che l’utenza del Righi si caratterizzi per una forte presenza dei figli della classe dirigente della capitale e proprio per questo le pressioni in tal senso provengono anche dall’interno e non solo dall’alto. La Palestina – prosegue Libero – rappresenta per noi l’emblema di ciò che un modello capitalistico e coloniale è capace di fare in termini di distruzione di vite umane. Le spese militari, i tagli alla sanità e alla scuola, come la nostra che avrebbe bisogno di grossi lavori di manutenzione, sono una conseguenza di questo modello imposto dall’alto così come dall’alto è arrivato il diniego alla conferenza. Proprio per questo non ci sentiamo di addossare tutte le colpe al nostro preside ma alle ingerenze della politica la quale esegue, a sua volta, gli ordini provenienti da ancora più in alto, dai miliardari, come quelli delle piattaforme per esempio”.


Alla domanda provocatoriamente ingenua, su cosa si aspettano quindi di ottenere, con le proteste e le occupazioni, visto che il potere decisionale è, appunto, cosi sovraordinato, potente ed irraggiungibile, Salvatore risponde senza esitazione, “sinceramente tutto! Perché tutte le conquiste in termini di diritti e garanzie che oggi ci stanno togliendo, non sono mai state concesse per generosità ma solo a seguito di lunghe e dure lotte”. Le occupazioni poi quasi sempre vengono interrotte dagli studenti messi sotto ricatto dai dirigenti e professori che interpretando le uscite didattiche o i viaggi d’istruzione non come modalità “fuori dall’aula” del medesimo percorso formativo, sebbene più coinvolgente o accattivante ma come viaggio premio minacciano sempre di revocarli mettendo a rischio anche eventuali anticipi di denaro già versati  precedentemente dalle famiglie: una modalità di convincimento che ha ben poco di istruttivo o meglio molto in linea con l’attuale approccio della “sana sberla che non ha mai fatto male a nessuno!”  o dell’umiliazione  come leva pedagogica suggerita sempre dal ministro leghista Valditara.


La puntata del 25 ottobre 2025. Ascolta o scarica


Anche il “Comitato Sapienza per la Palestina”, ha reagito duramente a questa imposizione politica calata dall’alto, scrivendo questa lettera di solidarietà indirizzata a tutta la comunità educante del Righi e quindi  anche al suo preside:


Alla c. a del Dirigente Scolastico prof. Giovanni Cogliandro, al Consiglio d’Istituto, alla comunità studentesca, docente e amministrativa del Liceo Scientifico Statale Augusto Righi


Gent.mi/e, è con stupore e sgomento che abbiamo appreso la notizia dell’aggressione verbale che la vostra comunità ha subito per l’iniziativa di alto valore culturale sulla Palestina, in cui era prevista la presenza di illustri/e esperti/e del tema, programmata in questi giorni nel vostro istituto. Purtroppo da due anni assistiamo a interventi pubblici che, in nome di una presunta equidistanza dagli eventi, cercano di alterare l’interpretazione di fatti più che evidenti e la loro storia profonda. Di fronte all’asimmetria delle forze in campo, in Palestina e nel mondo, alle persone di ragione e di buona volontà restano soprattutto la denuncia costante del massacro in atto –  praticato da  Israele lucidamente e con scopi espliciti di sopraffazione – con le parole, la presenza nelle piazze, il sostegno concreto della popolazione palestinese (quando consentito) e iniziative di pace come quella della Global Sumud Flotilla. La narrazione ufficiale che chi pratica il massacro quotidiano vorrebbe imporre al mondo, sostenuto esplicitamente o implicitamente dalle potenze globali, pretende di polarizzare il dibattito, costringendo i cittadini che in tutto il mondo si oppongono con la loro voce e i loro corpi a quel massacro, tra cui moltissimi giovani, nel ruolo di fiancheggiatori consapevoli o ingenui di Hamas descritto, questo, come un ‘male assoluto’. Da due anni il lavoro intellettuale e politico di studenti, docenti, scrittori, giornalisti, registi, attori e altri, ha demolito quotidianamente quella narrazione corrotta, trovando un sostegno fondamentale nelle prese di posizione delle più importanti istituzioni internazionali (l’Organizzazione delle Nazioni Unite, La Corte Penale internazionale, la Corte di Giustizia Internazionale), organi ‘terzi’ che hanno continuato a denunciare giorno per giorno la sopraffazione e il genocidio praticati sistematicamente da Israele nei confronti della popolazione palestinese, ricevendo anch’essi l’accusa di fiancheggiatori dei ‘terroristi’. In un quadro politicamente e intellettualmente così distorto, assurdo e violento noi rappresentanti del mondo della formazione non possiamo non continuare a far sentire la nostra voce, lo dobbiamo a noi, al mondo e soprattutto ai ragazzi e alle ragazze che incontriamo ogni giorno nelle nostre aule, della scuola e dell’università. Vi scriviamo per esprimervi la nostra forte solidarietà contro l’aggressione subita dal vostro istituto, per invitarvi a continuare ad organizzare e a sostenere incontri come quello appena annullato e per darvi la nostra concreta disponibilità per ulteriori iniziative che vorrete sviluppare nella vostra scuola.

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