Fiaba piemontese tratta da: Le più belle fiabe popolari italiane di Cecilia Gatto Trocchi

Narrata da Maurizio Mosetti

Un uomo, ormai anziano, viene chiamato in guerra, ma la figlia non vuole che parta e lo convince a chiedere al re di esonerarlo. Il re, stupito dall’audacia della ragazza, le impone una serie di prove impossibili: deve dire qual è il tesoro che fa crescere l’oro, poi mandare il padre “né vestito né nudo”, dire quanto pesa la terra e infine dove si trova il centro della terra.

Grazie alla sua intelligenza e prontezza, la giovane risolve ogni sfida con astuzia, impressionando il re che, alla fine, la sposa a patto che non interferisca mai negli affari di stato. Quando il re parte per la guerra, la regina si trova però a dover risolvere una disputa fra due uomini: uno sostiene che il suo carro abbia “partorito” un puledro, l’altro che sia stata la sua cavalla. La regina, con buon senso, dà ragione al proprietario della cavalla. Al ritorno, il re si adira per la sua ingerenza e la manda via, concedendole di portare con sé ciò che ha di più caro. La regina, furbamente, addormenta il re e lo fa portare con sé insieme al figlio, poiché sono le cose che ama di più. Quando il re si risveglia, capisce l’affetto e l’intelligenza della moglie e la riporta con sé al palazzo.

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