Un’emigrazione “dolce”
Description
Tra la metà del Settecento e l’inizio del XX secolo, a centinaia emigrarono dai Grigioni come pasticcieri e caffettieri in diversi paesi europei. Il fenomeno ha visto i valposchiavini protagonisti molto abili in questa avventura e ha segnato non poco la Valposchiavo. Senza i pasticcieri, infatti, il borgo di Poschiavo oggi avrebbe un aspetto diverso: con i soldi guadagnati all’estero, gli emigranti che tornavano in patria costruirono eleganti edifici, ridisegnando l’aspetto del villaggio rurale.
I pasticcieri non hanno solamente avuto un’influenza notevole sulla loro terra natale, ma hanno lasciato un segno anche nelle loro destinazioni. Mentre erano all’estero, resero popolari nuove forme di piacere culinario e di scambio socioculturale nei loro caffè.
Nell’andata e nel ritorno dei pasticcieri c’è un dare e avere, un caleidoscopio di temi che stupisce ancora oggi. Tutto ciò ha spinto la Fondazione Musei Valposchiavo ad allestire a Palazzo De Bassus Mengotti una mostra temporanea a questa “dolce emigrazione”, mentre la collaborazione tra Valposchiavo Turismo e Istoria.ch- Archivi fotografici Valposchiavo ha dato vita a un percorso all’interno del borgo per conoscere 8 storie rappresentative di questo importante fenomeno. Nelle scorse settimane si sono poi tenute conferenze e addirittura un festival dedicato alla pasticceria, segno che la Valposchiavo ha voluto coniugare questo tema sotto ogni profilo, mettendo a punto un programma dalla grande valenza non solo culturale e sociale ma anche turistica.