DiscoverNews – Radio Onda d`UrtoVENERDì 17 OTTOBRE: ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI.
VENERDì 17 OTTOBRE: ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI.

VENERDì 17 OTTOBRE: ANALISI CRITICA DEI FATTI ECONOMICI DELLA SETTIMANA CON ANDREA FUMAGALLI.

Update: 2025-10-17
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Appuntamento del venerdì con il nostro collaboratore e economista Andrea Fumagalli e la sua rubrica di analisi critica dei fatti economici della settimana.


Nella puntata di venerdì 17 ottobre 2025, abbiamo parlato del business della ricostruzione di Gaza, dei dazi sulle navi Usa che approdano in Cina, della manovra economica italiana e della legge delega sul lavoro, che non prevede un salario minimo.


La guerra è un grande business e l’intreccio con la politica è oramai evidente. Dietro infatti l’accordo proposto da Trump, per fermare la guerra israeliana a Gaza, si nascondano nuove forme di colonialismo e di depredazione/saccheggio a danno dei palestinesi e dei territori occupati. La guerra delle armi e delle macerie lascia così lo spazio a una nuova guerra: quella del business della ricostruzione, della speculazione e del profitto per pochi.


Nel giorno in cui Washington ha dato il via ai nuovi dazi sulle navi cinesi, la Repubblica Popolare ha risposto con una misura speculare: le navi americane che attraccano nei porti cinesi pagheranno una tassa speciale, una sorta di «pedaggio di rappresaglia» che sancisce l’apertura di un nuovo fronte nella guerra commerciale tra le due maggiori economie del pianeta. La misura cinese prevede tasse portuali iniziali di circa 56 dollari a tonnellata netta, che saliranno gradualmente fino a 157 dollaroi entro il 2028. Colpiranno tutte le navi di proprietà, gestione o bandiera statunitense, nonché quelle costruite negli Stati Uniti o controllate da società americane per più del 25%


Nella manovra economica 2026, non ci sarà alcuna tassa sugli extraprofitti bancari. I partiti di governo avrebbero trovato la quadra in un vertice di maggioranza, convocato dalla premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, per chiudere la partita sulla legge di Bilancio. Il governo punta a recuperare circa 4,4 miliardi per finanziare la legge di bilancio, che oggi approderà in Cdm. Secondo quanto si apprende non ci sarà una tassa sugli extraprofitti delle banche ma un’imposta al 27,5%, anziché il 40%, sulle riserve relative al 2023.


Non ci sarà un salario minimo uguale per tutti, ma si prenderanno come riferimento i minimi previsti dai contratti collettivi principali di ciascun settore. Con la legge delega il Governo definisce i “trattamenti economici complessivi minimi” dei CCNL maggiormente applicati, estendendoli anche ai lavoratori non coperti e agli appalti di servizi.  Si Accantona dunque l’idea del salario minimo di 9 euro e  si punta invece sulla contrattazione.


Andrea Fumagalli, docente di economia politica all’università di Pavia, su Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica

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