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Nel corso della Storia e della Filosofia - Tolandus Redivivus
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Nel corso della Storia e della Filosofia - Tolandus Redivivus

Author: Fabrizio Puca

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Ciao, sono Fabrizio Puca, professore di storia e filosofia del triennio superiore. Registro lezioni precise, dettagliate e spero non troppo noiose con la mia gatta Sophie.

Nel canale YouTube puoi trovare molte altre lezioni tematicamente organizzate e suddivise in playlist. Dai un'occhiata anche alla pagina Facebook e Instagram per leggere piccole storie curiose.

Buon ascolto.
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La crisi economica del Trecento induce ad una ristrutturazione che nel secolo successivo, pur in una situazione di stagnazione, mostra segni di ripresa soprattutto in attività economiche nuove e innovative. Non dappertutto, però. Non nei Paesi mediterranei. Il baricentro dell’Europa comincia a spostarsi verso il Nord Europa. Emergono Paesi che prima non contavano niente. Paesi come l’Inghilterra. Venezia comunque mantiene il primato nel commercio nel Mediterraneo.
La peste nera o morte nera (“Black Death”) devasta l’Europa tra il 1347 e il 1351. Le conseguenze psicologiche delle peste sono abominevoli. La peste ritornerà ciclicamente fino all’inizio del Quattrocento e, in forme diverse, fino alla fine del Seicento. Ma non è solo la #peste il motivo della crisi economica del Trecento.
Con gli angioini inizia il declino del Meridione d’Italia, ma non è solo colpa loro. Nel frattempo arrivano gli aragonesi. Il nostro Sud passa da una dinastia straniera all’altra.  Ascolta nel dettaglio lo scontro tra guelfi e ghibellini in Toscana, di cui parla anche Dante.
I papi odiavano Federico II. Ma la verità su Federico II non è precisamente quella che viene raccontata. Ascolta la mia lezione per capire perché.  Medioevo crudele: la terribile fine di Corradino.
Perché i francescani tradirono gli ideali del loro fondatore? Nuovi ordini religiosi, nuove eresie, e la terribile Inquisizione romana. Immergiti nel Medioevo guerresco e spirituale.
Invece di allearsi, le #cittàmarinare italiane si combattono tra loro. Alla fine prevale #Venezia, ma Genova ha ancora delle frecce al suo arco: la via della seta e le navigazioni atlantiche. Città e commerci prosperano anche fuori dall’Italia. Persino sul freddissimo Mar Baltico con l’Hansa germanica.
Perché l’esperienza dei Comuni si esaurisce? Che cosa viene dopo? Come fecero a sconfiggere #FedericoBarbarossa? Guarda la mia lezione sul grande imperatore Svevo.
Quali erano le caratteristiche dei Comuni? I Comuni hanno anticipato la democrazia e il capitalismo moderno? Ascolta la mia risposta.
Perché Luigi IX re di Francia è stato proclamato santo? La Magna Charta è davvero alla base della democrazia moderna? Che cosa c’è scritto realmente al suo interno? Chi è il re d’Inghilterra che fu costretto a firmarla dopo aver perso quasi tutti i territori in Francia?
Mentre gli imperatori tedeschi controllano l’elezione del Papa per evitare corruzione e simonia, i monaci desiderano la riforma di una Chiesa sempre più ricca e privilegiata. A #Cluny viene restaurata la povertà originaria. Segui l’affascinante racconto dei papi, degli imperatori, delle dottrine teologiche nel Medioevo.
L’impero germanico non è mai stato forte. Dopo Ottone I, la Chiesa, gli aristocratici, le città, i principi tedeschi, rialzano la testa. Ottone I ha riformato la Chiesa e ha sconfitto gli Ungari.
Durante la nascita degli stati moderni i sovrani devono affrontare soprattutto problemi di carattere giuridico, finanziario e militare. Vediamo come si comportano a riguardo.
Mentre il Portogallo costituisce la prima monarchia nazionale moderna, la Spagna inspessisce le differenze etniche e e la divisione economica e culturale tra Castilla e Aragona. Gli Asburgo rafforzano e allargano i propri possedimenti.
La Guerra dei Cent'anni favorisce la nascita di uno stato monarchico forte sia in Francia che in Inghilterra.
In Francia c’è un re folle e scoppia una guerra civile per prendere il suo posto. Il duca di Borgogna tradisce e il re d’Inghilterra sembra ereditare la Francia. Ma arriva l’aiuto sovrannaturale, nelle vesti di una contadina di Lorena di quindici anni.
Gli arcieri inglesi trafiggono i cavalli dei presuntuosi nobili francesi, che finiscono a terra e vengono sgozzati come maiali dai mercenari. Non è più la guerra dei gentiluomini.
Cerchiamo di riflettere sull’impressionante crollo demografico degli indios dopo la conquista, che non tutti addebitano soltanto alle malattie. Gli storici discutono se si sia trattato o meno di un genocidio. La scoperta del continente americano creò questioni psicologiche e culturali non indifferenti all’interno di un Paese chiuso e tradizionalista come la Spagna. La posizione della Chiesa fu sempre quella di convertire gli indios, ma vi furono anche intellettuali cattolici che negarono ai nativi lo status di esseri umani. L’impero coloniale spagnolo venne organizzato nei due vicereami di Nuova Spagna e Perù, ma per molto tempo la madrepatria non riuscì a controllare i suoi territori. L’encomienda avrebbe dovuto essere una signoria feudale degli spagnoli nei confronti degli indios, ma di fatto si trasformò in regime di schiavitù criminale e incontrollato. Non fu solo uno sterminio umano, ma anche culturale: meravigliose opere d’arte fuse in lingotti d’oro e d’argento, inestimabili codici dipinti distrutti dall’Inquisizione perché ritenuti demoniaci, testimoniano l’assoluta incapacità da parte dei nuovi padroni di comprendere e di rispettare i popoli soggiogati. Vennero scoperte miniere d’argento, dove al posto degli inabili indios furono fatti lavorare schiavi neri che i portoghesi e altre potenze europee vendevano agli spagnoli prelevandoli dall’Africa. Siccome la Spagna rimase sempre economicamente arretrata, lo stesso destino toccò all’America spagnola: un’economia di rapina e di sfruttamento del territorio, basata oltre che sulle risorse minerarie, sull’allevamento allo stato brado e su scadenti piantagioni, sarà il destino dell’America latina: nessuna struttura industriale, e la necessità di acquistare ogni tipo di merci da commercianti stranieri.
Dopo aver fatto morire tutti i nativi delle Antille (più tardi sostituiti da schiavi neri provenienti dall’Africa) a causa del lavoro massacrante e delle malattie contro le quali i nativi non avevano anticorpi, gli spagnoli si dirigono all’interno del continente per conquistare e saccheggiare le grandi civiltà urbane. Si tratta di conquistadores, avventurieri barbari e senza scrupoli che la madrepatria e i suoi governatori in loco non riescono a controllare. Sembra inverosimile che Cortés in Messico e Pizzarro in Perù siano riusciti con poche migliaia di uomini a sconfiggere e conquistare enormi imperi, in un delirio di violenza e di anarchia. Furono aiutati, come già detto, dalle malattie, dalla debolezza delle strutture agricole precolombiane, e da altri fattori.
I maya sono senza dubbio la popolazione più evoluta culturalmente, con una scrittura fonetica, un’astronomia e un calcolo del tempo molto precisi, che permisero loro di elaborare un sistema molto complesso di calendari. Il punto è che all’arrivo degli occidentali la civiltà maya era crollata da tempo, per motivi che si possono solo ipotizzare. Essi condividono con gli aztechi una religione superstiziosa e terrorizzante, che prevede numerosi e cruenti sacrifici umani. Rispetto a queste due civiltà del Centro America, i peruviani inca erano piuttosto diversi. Erano gli unici che possedevano alcuni animali – peraltro di piccola taglia – e che pescavano. Tuttora gli studiosi sono stupiti dall’efficienza del loro socialismo primitivo, che permetteva all’imperatore e ai suoi funzionari di avere un controllo capillare delle comunità di villaggio, chiamate ayllu. Stupiscono le grandi strade costruite sulle montagne e il metodo utilizzato per comunicare i messaggi in assenza di scrittura.
I primi territori esplorati da spagnoli e portoghesi rivelano popoli poco numerosi, con strutture sociali rudimentali, senza un’agricoltura vera e propria. Tuttavia ben presto i colonizzatori hanno notizia dell’esistenza di civiltà evolute che vivono in grandi città, dove la rivoluzione agricola è avvenuta e ha prodotto enormi densità umane. Si tratta di aztechi, maya e inca. In questa lezione descriviamo le caratteristiche comuni a questi popoli, per poi focalizzarci nella prossima sulle peculiarità di ciascuno. Poiché si sono sviluppate per almeno diecimila anni separatamente rispetto al vecchio mondo, le civiltà precolombiane mostrano un’evoluzione differente da quest’ultimo. Tecnicamente all’età della pietra (privi dell’arte di lavorare il ferro, dell’aratro, della ruota, dei carri, della moneta), tuttavia aztechi, maya e inca erano stati in grado di costruire edifici monumentali, di forgiare opere d’arte in oro e argento, di elaborare una cultura scientifica e letteraria che in alcuni casi raggiunge livelli davvero strabilianti. Favoriti da una varietà di vegetali commestibili superiore a quella europea, i nativi americani sono stati danneggiati dalla penuria di specie animali, con conseguenze negative sull’alimentazione, la forza da traino e i trasporti.
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