DiscoverRadio Onda d`Urto“FREE ALL ANTIFA”: IL SEGRETARIO DI STATO USA INSERISCE QUATTRO SIGLE EUROPEE NELLA LISTA DELLE ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE
“FREE ALL ANTIFA”: IL SEGRETARIO DI STATO USA INSERISCE QUATTRO SIGLE EUROPEE NELLA LISTA DELLE ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE

“FREE ALL ANTIFA”: IL SEGRETARIO DI STATO USA INSERISCE QUATTRO SIGLE EUROPEE NELLA LISTA DELLE ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE

Update: 2025-11-19
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Il 14 novembre 5 compagni e compagne hanno preso un aereo dall’Italia per recarsi ad Amburgo, in Germania, dove si è svolta una tre giorni di discussione antimilitarista. Arrivati all’aeroporto della città, si sono ritrovati circondati da una ventina di poliziotti e poi condotti separatamente ad una stazione di polizia. Una volta lì, sono stati portati in diversi uffici e sottoposti a interrogatori. Al termine dei quali sono stati trattenuti in custodia per l’intera notte all’interno della stazione. All’alba sono stati scortati, sempre separatamente, nuovamente all’aeroporto, per poi essere portati fino all’interno di un aereo e rimpatriati in Italia.


Una notizia che porta a fare alcune riflessioni anche alla luce di quanto accaduto dopo l’omicidio dell’influencer suprematista Charlie Kirk del 10 settembre scorso per mano di un cane sciolto, additato dalla stampa Usa e internazionale come militante antifa. In quella occasione il Dipartimento di Stato USA ha preso la palla al balzo per iscrivere la sigla “ANTIFA” nelle liste delle organizzazioni terroristiche. Immediatamente dopo ha fatto lo stesso Viktor Orban, motivando la sua decisione con i fatti del “Processo di Budapest”. Ora, è notizia di settimana scorsa, la decisione del Segretario di Stato Usa Marco Rubio, di mettere nella lista anche quattro organizzazioni europee: FAI/FRI per l’Italia, Antifa Ost per la Germania, e i due gruppi militanti greci “Giustizia Proletaria Armata” e “Autodifesa di Classe Rivoluzionaria”.


“La natura strumentale di questo provvedimento emerge già dalle sigle nominate. FAI/FRI è stata una firma anarchica informale, che pertanto rifiutava di identificarsi come organizzazione, inattiva da diversi anni, mentre “Antifa Ost” è un teorema giudiziario che ad oggi non trova riscontri fattuali sull’essere un gruppo strutturato. Ma appunto, i cattivi pensieri fanno il giro del mondo e poi ritornano, e quindi guardando il passato possiamo arguire che abbiamo già vissuto tutto questo” si legge sul portale “Free All Antifa” campagna di solidarietà internazionale antifascista.


Ne parliamo con Luca del comitato antirepressione di Milano Ascolta o scarica

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