Guida per Studenti alle Startup // A Student's Guide to Startups
Description
Traduzione e lettura in italiano di Elena Carmazzi dall’essay originale di Paul Graham "A Student's Guide to Startups" [Ottobre 2006].
[Questo saggio è tratto da un intervento al MIT.]
Fino a poco tempo fa, gli studenti diplomati avevano due opzioni principali: trovare un lavoro o andare al college. Credo, tuttavia, che presto ci sarà una terza alternativa sempre più comune: lanciare una startup. Ma quanto diffuso potrà diventare questo fenomeno?
Sono convinto che la scelta più comune rimarrà iniziare a lavorare, ma lanciare una startup potrebbe diventare altrettanto popolare quanto proseguire con gli studi universitari.
Alla fine degli anni '90, alcuni miei colleghi professori si lamentavano perché non riuscivano ad attirare i diplomati: tutti andavano a lavorare per una startup. Non mi sorprenderebbe se questo scenario si ripetesse, con una differenza: questa volta, molti non andranno a lavorare per altri, ma avvieranno la propria impresa.
Gli studenti più ambiziosi potrebbero chiedersi: perché aspettare fino alla laurea? Perché non lanciare una startup già mentre si è al college? E a pensarci bene, perché andare al college quando si può avviare una startup?
Un anno e mezzo fa, ho tenuto un discorso in cui sottolineavo che l'età media dei fondatori di Yahoo, Google e Microsoft era di 24 anni. Se i laureati possono avviare una startup, perché non potrebbero farlo gli studenti?
Sono contento di averlo posto come una domanda, perché adesso posso dire che non era solo una retorica. All'epoca non capivo perché ci dovesse essere un limite minimo di età per fondare una startup. Laurearsi è un cambiamento burocratico e sociale, non fisiologico. Alcuni studenti universitari sono competenti quanto molti laureati, quindi perché non potrebbero lanciare una startup?
Ora mi rendo conto che c'è una differenza importante: la laurea segna la fine di una grande scusa per fallire. Quando sei uno studente, le persone ti considerano principalmente uno studente, anche se durante l'estate lavori su un progetto imprenditoriale. Ma una volta laureato, se inizi a lavorare come programmatore, sarai immediatamente percepito come tale.
Il problema di lanciare una startup durante gli studi è che offre una scappatoia: se la tua impresa fallisce, potrai sempre dire che era solo un progetto estivo e tornare a scuola in autunno senza che nessuno ti consideri un fallito.
Se invece avvii la tua startup dopo il diploma, quella sarà considerata il tuo vero lavoro, e le aspettative cambieranno radicalmente.
Per quasi tutti l’opinione di un compagno è la più potente motivazione di tutte - ancora più potente persino dell'obiettivo nominale dei founder: diventare ricchi. Dopo circa un mese dall'inizio di ogni ciclo di finanziamento facciamo un evento chiamato Prototype Day, in cui ogni startup presenta alle altre i risultati ottenuti in così poco tempo. Potreste pensare che non serva nessun’altra motivazione oltre questo. Stanno lavorando alla loro nuova idea, hanno fondi per l’immediato futuro e stanno giocando una partita con solo due possibili outcome: la ricchezza o il fallimento. Potreste pensare questa sia una motivazione sufficiente eppure la prospettiva di una demo spinge la maggior parte di loro a un'intensa attività.
Anche se aprite una startup esplicitamente con lo scopo di diventare ricchi, i soldi che potreste ottenere sembreranno piuttosto teorici per la maggior parte del tempo. Ciò che vi motiva giorno per giorno è non voler fare brutta figura.
Probabilmente non potete cambiare questa cosa. Anche se poteste, non credo che lo vorreste fare perché una persona a cui non importa nulla di ciò che pensano di lui i suoi pari è probabilmente uno psicopatico. Quindi la cosa migliore che potete fare è considerare questa spinta come un vento e impostare la vostra barca a vela di conseguenza. Se sapete che i vostri compagni vi spingeranno in una certa direzione allora scegliete dei bravi compagni e posizionatevi in modo che vi spingano in una direzione che vi piace.
La laurea cambia i venti prevalenti e sono questi a fare la differenza. Lanciare una startup è così difficile che anche per coloro che hanno avuto successo è un’impresa difficile. Per quanto una startup stia volando in alto, probabilmente ha qualche foglia incastrata nel carrello di atterraggio a causa degli alberi che ha superato a fatica alla fine della pista. In una partita così combattuta, anche il più piccolo aumento delle forze contrarie può essere abbastanza da farvi precipitare nel fallimento.
I primi anni in cui abbiamo aperto Y Combinator incoraggiavamo le persone ad aprire una startup mentre erano ancora al college. Questo in parte è dovuto al fatto che Y Combinator è nato come una sorta di programma estivo. Abbiamo mantenuto la forma del programma - cenare tutti insieme una volta alla settimana si è rivelata una buona idea - ma recentemente abbiamo deciso che la nostra linea dovrebbe essere quella di dire alle persone di aspettare fino alla laurea.
Questo significa che non potete lanciare una startup durante il college? Per niente.
Sam Altman, co-founder di Loopt, aveva appena finito il secondo anno quando li abbiamo finanziati e Loopt è probabilmente la più promettente di tutte le startup che abbiamo finanziato finora. Ma Sam Altman è decisamente un ragazzo fuori dalla norma. Appena 3 minuti dopo averlo conosciuto ricordo di aver pensato “Ah, quindi è così che doveva essere Bill Gates quando aveva 19 anni”.
Se può funzionare lanciare una startup durante il college, perché diciamo alle persone di non farlo?
Per lo stesso motivo per cui un violinista probabilmente apocrifo, ogni volta che gli veniva chiesto di giudicare il modo di suonare di qualcuno, diceva sempre che non aveva abbastanza talento per sfondare come professionista.
Avere successo come musicista richiede tanta determinazione quanto talento e questa risposta risulta il consiglio adatto a chiunque. Quelli che sono incerti ci credono e si arrendono, mentre coloro sufficientemente determinati pensano “al diavolo, ci riuscirò comunque”.
Così adesso la nostra politica ufficiale è di finanziare solo i laureandi che non possono essere dissuasi, e francamente, se non siete convinti, dovreste aspettare. Non è detto che tutte le opportunità di avviare un'azienda svaniscano se non lo si fa ora. Forse la finestra si chiuderà su un'idea a cui state lavorando, ma non sarà l'ultima idea che avrete. Per ogni idea che si esaurisce, altre diventano realizzabili. Storicamente con il passare del tempo le opportunità di avviare startup sono solo che aumentate.
In questo caso, ci si potrebbe chiedere: perché non aspettare più a lungo? Perché non andare a lavorare per un po’ o frequentare una scuola di specializzazione, e poi avviare una startup? Ed effettivamente potrebbe essere una buona idea.
Se dovessi scegliere il punto di forza dei founder di startup, in base a coloro da cui siamo più entusiasti di ricevere candidature, direi che è probabilmente la fascia intorno ai 25 anni. Perché? Che vantaggio ha un venticinquenne rispetto a uno di 21? E perché non più grandi? Cosa possono fare i 25enni che i 32enni non possono fare? Sono domande che vale la pena di esaminare.
Aspetti positivi (pro)
Se aprite una startup subito dopo il college, sarete giovani founder per gli standard attuali, quindi dovreste sapere quali sono i vantaggi relativi ad esserne uno. Non sono quelli che potreste aspettarvi. Come giovane founder, i vostri punti di forza sono: resistenza, povertà, assenza di radici, colleghi e ignoranza.
L'importanza della resistenza non dovrebbe sorprendere. Se avete sentito parlare di startup, probabilmente avrete sentito parlare delle lunghe ore di lavoro. Per quanto ne so, sono universali. Non riesco a pensare a nessuna startup di successo i cui founder abbiano lavorato dalle 9 alle 5. E per i founder più giovani è particolarmente necessario lavorare a lungo, perché probabilmente non sono ancora efficienti come lo saranno in futuro.
Il secondo vantaggio, la povertà, potrebbe non sembrarvi un vantaggio ma in realtà è uno di quei vantaggi enormi. La povertà implica che puoi vivere economicamente e questo è un fattore critico per le startup. Quasi ogni startup che fallisce, fallisce perché esaurisce i fondi. È un po’ fuorviante metterla in questo modo, perché di solito ci sono anche altri fattori che concorrono al fallimento, ma a prescindere dall'origine dei problemi, un basso tasso di combustione offre maggiori possibilità di recupero. E dato che all’inizio la maggior parte delle startup fa ogni errore immaginabile, avere lo spazio per recuperare dagli errori è prezioso.
La maggior parte delle startup finisce a fare qualcosa di diverso da quello che avevano pianificato. Il modo in cui chi ha successo trova qualcosa che funziona è provando cose che non funzionano. Quindi la cosa peggiore che possiate fare in una startup è avere un rigido, pre-confezionato piano e poi iniziare a spendere tanti soldi per implementarlo. Meglio procedere economicamente e dare tempo alle vostre idee di evolvere.
I neolaureati possono vivere praticamente con niente e questo vi da un vantaggio rispetto ai founder più grandi, perché il più grande costo delle startup di software sono le persone. La persona con dei bambini e un mutuo da pagare ha un reale svantaggio. Questa è una delle ragioni per cui scommetto sui 25enni più che sui 32enni. Probabilmente il 32enne è un programmatore più bravo ma probabilmente ha anche una vita molto più costosa. Mentre un venticinquenne ha un po' di esperienza lavorativa (e su questo punto si tornerà più avanti) ma può vivere a bas