MAMDANI SINDACO DI NEW YORK, SILVIA BARALDINI: “A CONCORRERE NELLA VITTORIA LE VIOLENZE DELL’ICE CONTRO MANIFESTANTI E MIGRANTI”
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Stati Uniti, prime crepe nell’impero Trump. Il giorno dopo i risultati elettorali dell’elezione a sindaco di New York di Zohran Mamdani, Radio Onda d’Urto ha intervistato Silvia Baraldini, ex prigioniera politica negli Stati Uniti e residente a lungo nella “Grande Mela”.
I dati sull’affluenza al voto di martedì 4 novembre, “mai così alta dal 1969” come segnala Baraldini, e le ultime manifestazioni di piazza segnati da violenze estreme da parte di polizia e Ice (l’agenzia federale armata spedita da Trump nelle città statunitensi per rastrellare e arrestare migranti e comunità), hanno segnato la netta vittoria elettorale di Mamdani.
New York “è diventata una città dove solo i ricchi possono abitare”, sottolinea Baraldini. La campagna di Mamdani è stata infatti “molto incentrata su questo tema: sul fatto che le persone che lavorano e fanno funzionare la città non si possono permettere di abitarci”. Casa, salario minimo e la lotta contro i “padroni” della città sono stati i principali punti del programma elettorale.
La questione ora è se “gli sarà permesso di governare” New York, perchè Mamdani ha “degli antagonisti molto potenti, non solo le elitè finanziarie, ma anche una porzione della comunità ebrea che non gradisce la sua posizione sul genocidio a Gaza”.
L’intervista completa a Silvia Baraldini, ex prigioniera politica negli Stati Uniti e residente a lungo nella “Grande Mela”. Ascolta o scarica.
Qui interviste e analisi realizzate da Radio Onda d’Urto nella giornata post-voto.




