DiscoverLa RecensioneQuartetto Werther, “Elective Affinities”, Genuin Classics
Quartetto Werther, “Elective Affinities”, Genuin Classics

Quartetto Werther, “Elective Affinities”, Genuin Classics

Update: 2025-10-06
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Se non vivessimo in un mondo dove ogni cosa si misura in base a quanto “vende”, questo nuovo album si sarebbe certamente intitolato Wahlverwandtschaften proprio come il romanzo di Goethe. Ma poiché, piaccia o no, il nostro mondo è quello che è (malconcio assai come ben sappiamo), il titolo è Elective Affinities, molto meno allarmante per i non germanofoni. Affinità elettive, potrebbe sembrare un generico riferimento un po’ di maniera a quel romanticismo che si è così abbondantemente abbeverato alla sorgente del grande poeta, ma qui c’è invece qualcosa di particolare, a cominciare dal nome dell’ensemble, il Quartetto Werther (quartetto con pianoforte per essere precisi).

Due gli autori: Felix Mendelssohn e Johannes Brahms, rispettivamente con un prodigio giovanile, Il Quartetto in Si minore op. 3, e un capolavoro della maturità, il Quartetto in Do minore op. 60: maturità in tutti i sensi: dell’autore, Brahms, e dell’epoca: il Romanticismo, appunto. Felix non aveva ancora sedici anni quando completò di getto questo suo terzo Quartetto con pianoforte che dedicò a Goethe, quasi un patrono per lui, eseguendolo poi alla sua presenza pochi mesi dopo. Quanto a Brahms, l’Op. 60 è nota anche come Werther Quartett, ciò che completa il quadro, tenendo conto del fatto che i nostri pluripremiati quattro giovani hanno formato il loro gruppo, nel 2016, proprio studiando questo quartetto da cui hanno preso il nome e che allora tengono idealmente “sul comodino”.

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RSI - Radiotelevisione svizzera