DiscoverRadio Onda d`UrtoROMA: CONTINUA LA REPRESSIONE CONTRO CHI SI MOBILITA PER LA PALESTINA. NUOVE INDAGINI AI DANNI DI DUE STUDENTI DELLA SAPIENZA
ROMA: CONTINUA LA REPRESSIONE CONTRO CHI SI MOBILITA PER LA PALESTINA. NUOVE INDAGINI AI DANNI DI DUE STUDENTI DELLA SAPIENZA

ROMA: CONTINUA LA REPRESSIONE CONTRO CHI SI MOBILITA PER LA PALESTINA. NUOVE INDAGINI AI DANNI DI DUE STUDENTI DELLA SAPIENZA

Update: 2025-10-13
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La repressione nei confronti di chi si oppone al genocidio in Palestina non si ferma, con nuove denunce e misure cautelari che colpiscono chi si impegna nella lotta.


A Roma, a due compagni e studenti dell’Università degli Studi  “La Sapienza” sono stati notificati di indagini penali a per resistenza aggravata e lesioni a pubblico ufficiale in concorso, in relazione ai fatti del 16 aprile 2024 all’interno dell’Università.


La protesta di quel giorno ha visto l’occupazione simbolica di uno spazio all’interno dell’ateneo ed è stata uno dei tanti momenti di mobilitazione che hanno attraversato l’Italia nel percorso di lotta contro il genocidio in corso.


Nonostante i tentativi di intimidazione, studenti e studentesse non si fermano: a Roma e in diverse città italiane, si stanno organizzando assemblee e mobilitazioni per rafforzare la lotta contro gli accordi tra università italiane e il governo israeliano.


Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Vito, di studenti e studentesse della Sapienza per la Palestina. Ascolta o scarica.


Di seguito il comunicato diffuso:

“Due nostri compagni hanno ricevuto una notifica di apertura di indagini penali a proprio carico per resistenza aggravata e lesioni a pubblico ufficiale in concorso, in relazione ai fatti del 16 aprile 2024 alla Sapienza. Si tratta di uno dei tanti cortei in solidarietà con la Palestina che, negli ultimi due anni, hanno attraversato la città universitaria per denunciare gli accordi vergognosi che legano l’ateneo allo Stato israeliano.


Non ci sorprende l’ennesimo tentativo di criminalizzare e reprimere gli studenti che, con coraggio, provano a organizzarsi e a interrompere la complicità e il silenzio assordante della più grande università d’Europa di fronte al genocidio in Palestina. Né stupisce il tempismo con cui la Questura di Roma sceglie di notificare questi avvisi di garanzia: pochi giorni dopo l’oceanico corteo di sabato e al termine di una settimana intensa di mobilitazioni.


Questo è solo l’ennesimo tentativo di intimidire chi, nelle università, non accetta di restare in silenzio.

Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai compagni e alle compagne e a tuttə gli/le studentə colpitə dalla repressione di queste settimane.

Tuttə liberə.”

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