Il testo originale, scritto da Christopher Busby, ex portavoce scientifico del Partito Verde, presenta una tesi convincente secondo cui il modello di rischio globale prevalente per le radiazioni ionizzanti, definito dall'ICRP, è fondamentalmente e pericolosamente imperfetto. Busby sostiene che questo sistema, alla base degli standard internazionali di radioprotezione, non è sicuro perché la sua misura di rischio, la Dose Assorbita, calcola in modo inappropriato la media del danno da radiazioni su una massa elevata, non tenendo conto del danno localizzato catastrofico causato dalle particelle interne che emettono radiazioni alfa. L'autore ripercorre la storia della regolamentazione delle radiazioni, sostenendo che le pressioni politiche e militari hanno soppresso le prove scientifiche – come i dati epidemiologici dei Pittori del Quadrante del Radio e la contaminazione della "pioggia nera" di Hiroshima – che contraddicono il modello lineare standard. Inoltre, Busby critica l'affidamento allo Studio sulla Durata della Vita (LSS) dei sopravvissuti alla bomba atomica, sostenendo che la sua metodologia è stata intenzionalmente manipolata per rimuovere le prove di un rischio elevato a basse dosi. Conclude che questo fallimento della scienza ufficiale, alimentato dal complesso militare nucleare, equivale a un enorme scandalo di salute pubblica che consente il continuo e dannoso sviluppo di progetti come i piccoli reattori modulari (SMR).