DiscoverRadio Onda d`UrtoVAL DI SUSA (TO) ALLE PRESE CON ALLUVIONI, DISSESTO IDROGEOLOGICO E…PROCLAMI DECENNALI PER LA REALIZZAZIONE DEL TAV
VAL DI SUSA (TO) ALLE PRESE CON ALLUVIONI, DISSESTO IDROGEOLOGICO E…PROCLAMI DECENNALI PER LA REALIZZAZIONE DEL TAV

VAL DI SUSA (TO) ALLE PRESE CON ALLUVIONI, DISSESTO IDROGEOLOGICO E…PROCLAMI DECENNALI PER LA REALIZZAZIONE DEL TAV

Update: 2025-07-02
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La piemontese Val di Susa è stata colpita in questi giorni da pesanti alluvioni – soprattutto in alta Valle – che hanno provocato il crollo di ponti, l’esondazione di torrenti, la chiusura di statali e la morte di un uomo a Bardonecchia.


“La colata detritico-fangosa” avvenuta due giorni fa, con l’esondazione del Frejus, a nemmeno due anni dal gravoso evento del 13 agosto 2023, “ripropone alcuni temi di primaria importanza quali la rilocalizzazione delle aree a maggiore rischio e la gestione delle fasi emergenziali in corso d’evento; la perdita vite umane a seguito di eventi di natura idrogeologica non non può più essere accettata” fa sapere Annalisa Bove, presidente del Consiglio dell’Ordine regionale dei Geologi del Piemonte.


L’intervista a Annalisa Bove, presidente del Consiglio dell’Ordine regionale dei Geologi del Piemonte. Ascolta o scarica.


A prendere parola anche il Movimento No Tav della Val di Susa: “i terribili fatti a Bardonecchia […], il terrificante incendio del 2017 a Mompantero e Bussoleno, le tante occasioni in cui è mancato un soffio urlano”. E ancora: “è la stessa Valle nella quale si vorrebbero sprecare enormi quantità di denaro pubblico per il Tav Torino-Lione”.


Proprio in questo contesto di alluvioni ed emergenze idrogeologiche per la valle torinese, nella giornata di martedì 1 luglio Telt (la società incaricata della realizzazione della Tav Torino e Lione) ha organizzato un comizio-passerella a Susa. Il Movimento No Tav ha realizzato un protesta fuori dal luogo dell’incontro.


Ogni anno, come denuncia il movimento valsusino, viene ri-proposta la realizzazione della maxi-opera ferroviaria da parte di Telt. La società francoitaliana è però dal 2001 che ha in mano la costruzione del Tav: in un quarto di secolo non ha posato nemmeno 1 metro di nuovi binari, continuando a speculare e alzare i costi per la realizzazione, arrivando in ultimo a stimare l’opera in 14 miliardi e 7 milioni di euro.


L’intervista a Doriana del Comitato No Tav Susa-Mompantero. Ascolta o scarica.

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